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“La Casa sulla Scogliera”: la recensione del libro thriller di Riley Sager


la casa sulla scogliera recensione - riley sager

Con la recensione de “La Casa sulla Scogliera”, torniamo a parlare di thriller.

E, in modo particolare, di quell’ormai caratteristica commistione fra murder mistery e rivelazioni scioccanti (in perfetto stile cinematografico) alla quale Riley Sager ci ha ormai abituato.
Ancora una volta, l’autore di “Survive the Night” e “Home Before Dark” torna a giocare con un canovaccio consolidato all’interno del filone gotico – la ghost story – e ci offre un’intrigante rivisitazione di un tipico cold case alla Lizzie Borden.

Il risultato è un romanzo dal ritmo incalzante e ricco di suspense, deliberatamente “poco serio” e dai toni parecchio surreali. Una storia che non concede quasi nessuno spazio all’introspezione dei personaggi, insomma, ma che riesce a tenere costantemente avvinto il lettore grazie al suo intricato mosaico di false piste, indizi sconcertanti e sospettati impossibili


La trama

Quando aveva diciassette anni, Lenora Hope ha fatto fuori la sua intera famiglia. Questo, almeno, è quello che si dice in giro: non che la polizia l’abbia mai incriminata ufficialmente per qualcosa, o che esistano prove incontestabili della sua colpevolezza.

Gli omicidi sono avvenuti nel 1929. Da quella tragica notte, Lenora non ha più aperto bocca su quei fatti sanguinosi e si è ritirata nella sua isolata magione in cima alla scogliera, con la sola compagnia di una fidata governante e di un leale maggiordomo.

Adesso è il 1983, e la badante Kid McDeere è un passo dal perdere ogni possibilità di proseguire la sua carriera. Accettare un incarico presso la sinistra Hope’s End, la dimora della tristemente famosa Lenora Hope, rappresenta la sua ultima spiaggia.

La vecchia signora, ormai, ha superato abbondantemente i settanta e può muoversi soltanto con l’ausilio di una sedia a rotelle. Non riesce più a parlare, ma è in grado di comunicare con Kit attraverso l’uso di una vecchia macchina da scrivere.

Una notte, però, Lenora usa l’apparecchio per farle una proposta allettante: Voglio raccontarti ogni cosa, scrive la presunta assassina di Hope’s End.

Per Kit, sarà l’inizio di un incubo che affonda le radici in un passato molto lontano…


“La Casa Sulla Scogliera”: la recensione

Se hai già letto qualcosa di Riley Sager, sai già che non è buona idea aspettarti dai suoi titoli una qualsiasi attinenza con la realtà, delle tematiche importanti o un arco del personaggio particolarmente complesso. In realtà, dopo aver fagocitato quasi tutti i suoi libri, posso dirti che mi considererei già fortunata nel trovarvi un protagonista dotato di un minimo di sale in zucca!

E, in effetti, devo ammettere che, anche in questo caso, le reazioni e gli assurdi, convoluti processi mentali dell’eroina Kit mi hanno dato parecchio da pensare.

Quello che invece puoi sempre aspettarti di trovare in un thriller di Sager, d’altro canto, è un intreccio gustosamente intricato, corredato da una pioggia di colpi di scena e da un ritmo martellante. E una piccola schiera di sottotrame, che si legano insieme a comporre un quadro intrigante.

Il brivido di un perfetto giallo alla Agatha Christie, insomma, abilmente camuffato da qualcos’altro… In questo caso, un’agghiacciante storia di fantasmi. Un piccolo tocco di classe, eseguito alla perfezione, che aiuta “La Casa sulla Scogliera” a distinguersi da dozzine di altri titoli nati da una premessa simile…

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“Una di Famiglia”: Sidney Sweeney e Amanda Seyfried nel cast del film tratto dal bestseller di Freida McFadden


Una di Famiglia il film - il cast

Il cast del film tratto da “Una di Famiglia” (“The Housemaid”) ha già trovato due interpreti di primissimo livello.

La notizia, riportata da Deadline, farà sicuramente la gioia dei fan di Freida McFadden: la giovanissima star Sidney Sweeney (“Madame Web“) vestirà i panni della protagonista Millie, una domestica pronta a lasciarsi coinvolgere dai pericolosi intrighi della sua nuova famiglia, mentre Amanda Seyfried (“L’Apparenza delle Cose“) sarà Nina, la sua ambigua e benestante datrice di lavoro.

Entrambe le attrici dovrebbero ricoprire anche il ruolo di produttrici esecutive. Al timone del progetto troveremo, invece, il regista veterano Paul Feig… Una scelta artistica che, nel mio piccolo, non posso fare a meno di lodare. A breve, ti spiegherò il perché!


“Una di Famiglia”: la trama del libro

Ogni giorno, Millie pulisce da cima a fondo la bellissima casa dei Winchster. Va a prendere la loro figlioletta a scuola, cucina dei pranzetti deliziosi per l’intera famiglia prima di ritirarsi a mangiare, da sola, nella sua stanzetta all’ultimo piano.

Cerca di ignorare il modo in cui Nina si diverte a sporcare tutto soltanto per la gioia di guardarla pulire. O le bugie che racconta in giro, sul conto della sua stessa figlia. O l’aspetto sempre più distrutto di suo marito, Andrew.

Eppure, mentre guarda nei giganteschi occhi castani di Andrew, Millie non riesce a fare a meno di chiedersi come sarebbe vivere la vita di Nina. Con il gigantesco armadio, la macchina di lusso e il suo marito perfetto.

Così, un giorno, Millie commette l’errore di provarsi uno degli abiti di Nina. Soltanto una volta, ma è abbastanza: la padrona di casa se ne accorge subito. Il tempo di realizzare che qualcosa non va, e la porta della stanza di Millie comincia ad aprirsi soltanto dall’esterno.

Ma niente paura. I Winchster non sanno che Millie non è chi dice di essere.

E non hanno la più pallida idea di cosa sia capace


I libri di Freida McFadden

Il super-bestseller “Una di Famiglia” è rimasto ai primi posti della classifica del New York Times per oltre un anno consecutivo.

In Italia, il libro rivelazione di Freida McFadden è stato tradotto da Newton Compton ed è disponibile su Amazon, sia in formato digitale che in edizione cartacea. Al momento in cui scrivo (9 ottobre 2024), è possibile anche leggerlo in ebook, attraverso l’abbonamento al servizio Kindle Unlimited.

Le disavventure di Millie proseguono nel sequel “Nella Casa dei Segreti“, un nuovo mistery pubblicato in Italia nel marzo di quest’anno. La traduzione del terzo libro della serie, “The Housemaid Is Watching“, sarà disponibile prossimamente.

Fra le novità thriller di settembre è comparso, invece, “Non Mentire“, un thriller incentrato sulla storia di una donna che, dopo essersi imbattuta per caso in una stanza segreta, inizia ad ascoltare le registrazioni audio dei pazienti di una psichiatra misteriosamente svanita nel nulla.


Chi è Paul Feig, il regista del film tratto da “Una di Famiglia”?

Nel corso della sua carriera, il regista e attore Paul Feig ha diretto parecchie commedie e pellicole di genere degne di nota. Da “Corpi da Reato” al “Ghostbusters” al femminile del 2016, fino ad arrivare al recentissimo e irriverente action “Jackpot – Se vinci ti uccido!“, il film con Awkwafina e John Cena disponibile su Prime Video.

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“Scarpetta”, la serie tv si farà: Amazon Prime Video ordina due stagioni dello show con Nicole Kidman


scarpetta serie tv amazon - nicole kidman

La serie tv “Scarpetta”, tratta dalla popolarissima serie di medical thriller di Patricia Cornwell, diventerà realtà. Non solo: Amazon Prime Video ha deciso di ordinare ben due stagioni di questo show televisivo, che vedrà Nicole Kidman calarsi nei panni della protagonista – l’analitico medico legale di origini italiane Kay Scarpetta – e la grande Jamie Lee Curtis nei panni di sua sorella, Dorothy.

Ti dirò, saranno almeno quindici anni che non leggo nulla di Patricia Cornwell. Ma devo ammettere di essere comunque entusiasta della notizia: dopotutto, “Postmortem” e “Insolito e Crudele” fanno parte del novero dei titoli che mi hanno avvicinato, ancora adolescente, al mondo della lettura…


Di cosa parlerà la serie tv “Scarpetta”

Nicole Kidman interpreterà Kay Scarpetta, medico legale della Virginia alle prese con una serie di casi difficili. Ma nello show ci sarà spazio in abbondanza, ovviamente, anche per esplorare le travagliate vicende famigliari e le delicate avventure sentimentali della dottoressa Scarpetta. Alle prese – fra le molte cose – con una sorella problematica e una nipote che ha contribuito personalmente a crescere.

Quello che non possiamo ancora prevedere, ovviamente, è se la trama della serie tv Amazon seguirà fedelmente le vicende di uno o più dei romanzi di Patricia Cornwell, o se si limiterà a prendere i nomi dei personaggi e a riscrivere la storia come se si trattasse di una sorta di reboot, sulla scia di quanto accadde al fortunatissimo “Bones” della Fox (a sua volta ispirato alla serie “Temperance Brennan” firmata da Kathy Reichs).

Come sempre, tornerò ad aggiornare l’articolo non appena saranno disponibili ulteriori informazioni.


Il cast

Abbiamo detto che sarà Nicole Kidman a capitanare il cast della serie tv “Scarpetta” e, da un punto di vista personale, ritengo che si tratti di una scelta di casting particolarmente felice.

Non soltanto perché ammiro il lavoro della Kidman (comprese le sue recenti sortite televisive, da “Big Little Lies” a “La Coppia Perfetta“, passando per “Nine Perfect Strangers” e “The Undoing“), ma anche perché, nel corso della sua carriera, l’attrice australiana ha spesso interpretato personaggi in grado di incarnare tutte le qualità che ho sempre associato a Kay Scarpetta: grandi capacità critiche, una mentalità razionale che, a volte, tende a sconfinare nella pura spregiudicatezza, e un atteggiamento algido che, quando meno te lo aspetti, lascia trapelare una delicata fragilità e un senso di umanità straordinario…

Anche il nome di Jamie Lee Curtis lascia presagire grandi cose, ovviamente. (L’hai vista, vero, nel fenomenale “Everything Everywhere All At Once” di Daniel Kwan e Daniel Scheinert?).

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“Il Matrimonio”: il nuovo libro di Jason Rekulak arriva in libreria a novembre 2024


il matrimonio - nuovo libro di jason rekulak

Il Matrimonio“: sarà questo il titolo italiano nuovo libro di Jason Rekulak, autore del fenomenale thriller bestseller “Teddy“.

In lingua originale inglese, “The Last One at The Wedding” sarà disponibile già a partire dall’8 ottobre. Per leggere” il romanzo in italiano, bisognerà pazientare un attimo di più: la traduzione, infatti, uscirà a novembre.

Appena una manciata di settimane di attesa supplementare, insomma. Ma potrebbe valere la pena aspettare: dopotutto, l’infaticabile Giunti si riprometta di portare “Il Matrimonio” sui nostri scaffali in una bella veste grafica, con un cover pronta a fare pendant con l’edizione regular di “Teddy” pubblicata nel 2023…


“Il Matrimonio”: la trama del nuovo libro di Jason Rekulak

Frank Szatowski non vede sua figlia Maggie da anni; una cosa che gli spezza il cuore ogni giorno. Così, quando lei lo chiama, di punto in bianco, per dirgli che sta per sposarsi e che intende invitarlo alla cerimonia, Frank è fuori di sé dalla gioia.

Maggie sta per sposare il rampollo di una delle più ricche famiglie del Paese. Così, ben presto, Frank si ritrova sopraffatto dalle nuove cerchie sociali che la figlia sta frequentando. Ma farebbe qualsiasi cosa per recuperare il rapporto con lei; così, non appena si presenta nella proprietà del New Hampshire che la famiglia dello sposo possiede, Frank del suo meglio per legare con i futuri consuoceri.

Tuttavia, nel corso del weekend, comincia a diventare sempre più chiaro a Frank che, sebbene la famiglia dello sposo non abbia badato a spese, nel fidanzato di Maggie si nasconde qualcosa di decisamente strano.

E forse Frank e Maggie, in realtà, non hanno proprio nulla da festeggiare…


Matrimonio con sorpresa

La Lista degli Ospiti” di Lucy Foley incontra la serie tv “Succession“: con queste parole è stata descritta la trama de “Il Matrimonio”. E, di sicuro, il nuovo libro di Jason Rekulak promette di trasformarsi in un altro, irresistibile pageturner!

Quei lettori che si aspettavano un (improbabile) sequel di “Teddy“, dovranno “accontentarsi” di questa nuova storia al cardiopalma. Per quanto mi riguarda, sono semplicemente al settimo cielo: anche perché non ho alcuna intenzione di diffidare di un libro che il geniale Grady Henrix (autore di piccole gemme del calibro di “Vendesi Casa Stregata” e “L’Esorcismo della Mia Migliore Amica“) ha già definito come «il miglior thriller che abbia letto quest’anno

Voglio dire, dopo aver divorato “Teddy”, non ho la più pallida idea della direzione che una simile premessa narrativa potrebbe imboccare! (Anche se, da un punto di vista personale, ammetto che non disdegnerei né una svolta grand guignol in perfetto stile “Ready or Not“, né una più delicata sfumatura satirica a là “Get Out“).

Al di là di ogni possibile previsione, resta un’unica certezza: non vedo l’ora di scoprirlo…

L’appuntamento in libreria (o su Amazon) per il nuovo libro di Jason Rekulak è fissato per il 6 novembre 2024!


“Teddy”: la serie tv

In diverse misure, siamo tutti rimasti incantati dall’ingegnoso plot e dalle accattivanti vibes di “Teddy”. Incluso lo stesso Stephen King, a quanto pare.

Corre anche voce che il libro sia destinato a trasformarsi presto in una serie tv oppure in un lungometraggio su Netflix. Tuttavia, non è ancora possibile reperire in rete informazioni più precise a proposito di questo potenziale adattamento, al di là del fatto che la più nota piattaforma streaming al mondo si è davvero aggiudicata i diritti relativi a “Hidden Pictures”.

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“Le Trafficanti di Anime”: la recensione del libro gotico di Carmella Lowkis


le trafficanti di anime recensione - carmella lowkis

Ti propongo oggi la recensione de “Le Trafficanti di Anime“, un thriller gotico ambientato in Francia, nel pieno del diciassettesimo secolo. La casa editrice Nord ha portato in libreria il libro dell’esordiente Carmella Lowkis il 27 agosto 2024.

La trama verte sul complicato legame fra due sorelle legate da un passato turbolento e dalle conseguenze di uno scandalo che nessuna delle due riesce a lasciarsi alle spalle. Messe alle strette dalle circostanze, si ritroveranno a indossare di nuovo i loro panni di medium/ciarlatane dell’occulto e a unire le forze per organizzare una pericolosa, ultima truffa ai danni di un’ingenua famiglia aristocratica.

Nelle intenzioni delle ragazze, dovrebbe trattarsi di un piano semplice e indolore. Eppure, l’entità con cui saranno chiamate a fare i conti potrebbe rivelarsi molto più reale e temibile del previsto…


La trama

Parigi, 1866. Quando la Baronessa Sylvie Devereux riceve la visita di Charlotte Mothe, la sorella che ha fatto di tutto per lasciarsi alle spalle, si impossessa di lei il terrore che il suo infame passato da medium e appassionata dell’occulto possa intervenire a compromettere la sua reputazione attuale.

Anche perché il nuovo marito di Sylvie, un blasonato e ricco avvocato che ha parecchi anni più di lei, difficilmente sarebbe disposto a tollerare una simile minaccia al proprio rango di di prestigio in seno all’alta società.

Ma Charlotte ha un padre gravemente ammalato a carico, e nessuna possibilità di pagare i conti. E così, Sylvie si lascia persuadere a ricadere nelle vecchie abitudini e ad aiutare la sorella minore a portare a compimento un’ultima truffa.

I loro bersagli sono i de Jacquinots: una famiglia aristocratica altamente disfunzionale, il cui capofamiglia insiste a proclamarsi perseguitato dal fantasma di una zia, brutalmente assassinata nel corso della Rivoluzione Francese.

Sylvie e Charlotte saranno costrette a ricorrere a tutto il loro vasto repertorio di trucchi per terrorizzare la famiglia e persuaderla a separarsi da un (bel) po’ del suo oro.

Tuttavia, nella decadente magione dei de Jacquinots potrebbe essere in atto qualcosa di davvero sinistro. Così, quando una serie di inesplicabili orrori prende ad abbattersi sulle due sorelle e sui loro incauti clienti, le ragazze saranno costrette a porsi la fatidica domanda: e se una forza sovrannaturale si fosse veramente scatenata sui de Jacquinot?

Ma un’entità di che tipo, poi? Lo spirito vendicativo di una contessa massacrata dai rivoluzionari?

O qualcosa di peggio… che finge soltanto di essere la prozia, mentre aspetta di portare avanti i suoi piani e si prepara a esigere il suo tributo di sangue?


“Le Trafficanti di Anime”: la recensione

“Le Trafficanti di Anime” è il titolo scelto dalla Nord per la traduzione (a cura di Claudine Turla) del romanzo gotico “Spitting Gold” di Carmella Lowkis.

Un esordio che ha riscosso un buon successo da parte della critica, dividendo invece il pubblico pressappoco a metà: coloro che hanno apprezzato le numerose somiglianze fra la storia delle sorelle Mothe e alcuni celebri capolavori di Sarah Waters (soprattutto “Ladra” e “Affinità), e quei lettori che, invece, non hanno potuto fare a meno di notare come un confronto troppo diretto fra le due autrici possa risolversi soltanto con una completa debacle da parte della Lowkis.

Anche se non me la sento di esprimere un giudizio troppo negativo (ci sono aspetti de “le Trafficanti di Anime” che ho sinceramente apprezzato), ammetto di propendere un po’ di più per questa seconda versione.

Non fraintendermi: il modello letterario è innegabile. Probabilmente questo aspetto rappresenta una buona parte del problema: mi è bastato ripensare un attimo al complesso intreccio di “Fingersmith” per immaginare quali avrebbero potuto essere i principali colpi di scena de “Le Trafficanti di Anime”, nonché per prevedere in quali punti del plot avrebbero fatto la loro comparsa e su che tipo di sviluppi avremmo potuto contare.

E il Kirkus Review ha ragione: il libro di Carmella Lowkis è davvero un coinvolgente «thriller romantico a sfondo sovrannaturale», scritto da un’autrice in grado di intessere un racconto ricco di stratificazioni e di inganni. Solo che i suoi personaggi, secondo me, non si rivelano neanche remotamente intriganti o sfumati abbastanza da reggere il gioco fino a fine partita.

Anche perché gli indizi sparpagliati nell’arco delle prime cento pagine ti permettono di smascherare i loro obiettivi e di percepire immediatamente il bluff nel tremolio nelle loro voci narranti…


Fiaba della Sorella Buona e della Sorella Cattiva

In compenso, ho amato alla follia l’accattivante parallelismo fra le storia delle sorelle Mothe e il regno delle fiabe. L’ambiguità del Rospo (personaggio chiave della favola tanto amata da Sylvie), il modo sottile ma tenace con cui l’autrice continua a giocare con questo leitmotiv simbolico per farci capire che non esiste una sola verità, che ogni storia può essere letta secondo (almeno) due differenti versioni e che chiunque cerchi di darci a intendere il contrario sta mentendo a noi o a se stesso…

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“Murder Road”: la recensione del thriller di Simone St. James


murder road recensione - simone st james

La recensione di “Murder Road” è qui per testimoniare che nessuno può resistere al fascino di una bella edizione… tantomeno io!

Devi sapere che, dopo aver letto “Ragazze Infrante“, avevo praticamente promesso a me stessa che non avrei comprato altri romanzi di Simone St. James. Ma sto collezionando i volumi della box horror Evernight di Illumicrate, e “Murder Road” era il titolo proposto per il mese di aprile, e… Sai, nonostante le mie numerose eccentricità libresche, continuo a credere in quella vecchia massima che dice che i libri vanno rispettati leggendoli, non lasciandoli lì sulla mensola di una scaffale a prendere polvere.

Perciò…

Anche se con qualche tentennamento, ho letto il nuovo thriller a sfondo sovrannaturale di Simone St. James. La trama, dopotutto, aveva un suono intrigante. Voglio dire, una coppia di protagonisti moralmente ambigui? Un narratore (potenzialmente) inaffidabile? Fantasmi e autostoppisti coinvolti in un vero mistero alla “X-Files”?

Ah, ma ormai dovresti saperlo, amico lettore: io vivo per questo genere di storie…


La trama

April e Eddie hanno imboccato la curva sbagliata.

Adesso, si trovano su una strada lunga e oscura. Il cielo è buio, la notte è calata da un pezzo, e all’improvviso i due neo-sposini si imbattono in una donna, stordita e arrancante sul ciglio della strada.

Chiaramente, la sconosciuta è nei guai. Eddie ferma la macchina e April si protende ad aiutarla. Soltanto quando la donna è già salita in macchina, i due si accorgono che sta perdendo litri di sangue.

E poi, Eddie e April vedono le luci dei fari e sentono il sussurro della donna, roco e terrorizzato:  «Mi dispiace. Lui sta arrivando

Anche se il gruppo riesce a scappare – per il momento – la loro terrificante avventura è appena cominciata. Perché le ferite dell’autostoppista si rivelano fatali; così, la coppia si ritrova intrappolata nella piccola città di Coldlake Falls… e la polizia ritiene che siano proprio loro due i principali sospettati dell’omicidio.

Salta fuori che ci sono state altre vittime, e che non è la prima volta che qualcuno svanisce lungo quella dannata strada nel bosco. Chi è riuscito a sopravvivere, ha parlato di eventi che non possono essere spiegati.

Per lasciare la città e tornare alle loro vite, April e Eddie saranno costretti a risolvere il mistero in prima persona… a costo di rischiare le loro stesse vite.


“Murder Road”: la recensione

Piccola avvertenza ai lettori: non penso affatto che “Ragazze Infrante” sia un brutto romanzo. Anzi. C’è sicuramente qualcosa di ipnotico in quella storia, e bisogna dire che il livello di caratterizzazione generale si attesta su dei livelli piuttosto buoni.

Che poi sono le stesse qualità che ho ritrovato, prendere o lasciare, anche fra le pagine di “Murder Road”. Anche perché Simone St. James è un’autrice che ha capito alla perfezione il significato di “spooky vibes“. E che, ormai, ha imparato a declinare il paradigma dello small town mistery praticamente alla perfezione…

A cominciare dalle interessanti backstory dei protagonisti, che riescono a rivelare i loro segreti al lettore in maniera lenta e appagante, e dagli eccentrici, deliziosi personaggi secondari che danno colore a questo nuovo lavoro. Le due sorelle indagatrici dell’incubo mi sono piaciute in modo particolare, e penso davvero che l’improbabile proprietaria di bed and breakfast Rose meriterebbe – al pari della mitica Holly Gibney kinghiana – una serie di libri tutta dedicata a lei.

Peccato che io sia una lettrice di thriller particolarmente esigente, insomma. E che quasi nessun altro aspetto della narrazione – compresi i colpi di scena – sia riuscito a soddisfare le mie (discutibili) aspettative…


Da “From” a “Ghost Whisperer”

Perché, anche in questo caso, mi è sembrato che la narrazione fallisse proprio là dove il mio minuscolo cuoricino gotico insiste sempre a ricercare le gioie più grandi: la gestione dell’elemento sovrannaturale.

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I migliori libri thriller in arrivo a settembre 2024


Diamo un’occhiata ai nuovi libri thriller in uscita a settembre 2024, e troviamo insieme altri modi per fare del male ai nostri portafogli, dopo aver già preso nota di tutti i titoli fantasy in arrivo nel corso del prossimo mese!

Fra il ritorno del fenomeno Gillian McAllister e l’arrivo dello YA “The Cheerleaders“, passando per il secondo volume delle avventure di Finlay Donovan e un altro, adrenalinico volume firmato Riley Sager, sembra proprio che troveremo materiale in abbondanza per soddisfare la nostra perenne brama di letture…


I libri thriller più attesi di settembre 2024: “Silent Sister” di Megan Davidhizar

libri thriller settembre 2024 - silent sister

Durante una gita scolastica, due sorelle sono scomparse: Grace, l’atleta estroversa amica di tutti, e Maddy, la ragazza che vive all’ombra della sorella, pronta a fare da tappezzeria in ogni occasione. Quella che preferisce immergersi nel suo diario piuttosto che scambiare due parole con i compagni di classe, insomma.

Ma quando Grace viene trovata – ferita, senza alcuna memoria di quello che le è capitato – tutti pensano che stia mentendo.

Per Grace non è difficile sembrare colpevole… soprattutto perché tracce del sangue di Maddie le imbrattano ancora i vestiti.

Nella disperata speranza di salvare la sorella e provare la propria innocenza, Grace dovrà ricostruire gli eventi basandosi soltanto sul diario di Maddy e sulla testimonianza di compagni di scuola che potrebbero anche aver mentito alla polizia. Scoprirà così dei segreti sui quali sarebbe impossibile mantenere il silenzio…

Eppure, i segreti di Grace? Potrebbero ancora essere i più terrificanti di tutti.

L’intrigante thriller d’esordio di Megan Davidhizar sarà disponibile, in italiano, a partire dal 3 settembre 2024. Puoi già acquistare la tua copia dell’edizione Rizzoli su Amazon.


“La Prima Bugia Vince” di Ashley Elston

Evie Porter ha una vita bellissima, inclusi un fidanzato che la adora e una bella casa con una staccionata bianca.

L’unico problema: Evie Porter non esiste.

Prima viene l’identità. Una volta ricevuti un nome e una location, impara tutto quello che c’è da sapere sulla città e sulla gente che vi abita. Poi, viene il bersaglio: Ryan Sumner.

L’ultimo pezzo del puzzle è il lavoro. Ma questo lavoro è diverso dagli altri. Perché Ryan è riuscito a insinuarsi sotto la sua pelle. E quando una donna arriva in città, usando l’unica cosa che Evie abbia mai cercato disperatamente di proteggere – la vera identità di Evie – la ragazza capisce di non potersi concedere alcun errore.

Mentre il suo passato lotta per riaffermarsi, riuscirà Evie a restare un passo avanti agli altri giocatori e a proteggere il proprio futuro?

Il romanzo bestseller “La Prima Bugia Vince” sarà disponibile in libreria e su Amazon a partire dal 3 settembre 2024. Propone l’edizione italiana la casa editrice Longanesi.


“La Casa Sulla Scogliera” di Riley Sager

libri thriller settembre 2024 - la casa sulla scogliera

Dopo “La Casa Oltre il Lago” e “Survive the Night“, torna il consueto appuntamento targato Fanucci con le opere dell’autore americano Riley Sager.

Sono sempre stati tutti convinti che Lenora Hope sia un’assassina di massa.

Dopotutto, quando la famiglia Hope è stata massacrata, decadi fa, Lenora è stata l’unica sopravvissuta a quella tragica notte. Muta, paralizzata e costretta su una sedia a rotelle, Lenora non è mai stata in grado di raccontare la sua versione della storia.

Fino a quando la sua nuova assistente domiciliare, Kit, non porta con sé una macchina da scrivere. E così, con il suo unico dito funzionante, Lenora comincia a battere sui tasti: «Voglio raccontarti ogni cosa... »

Il nuovo libro di Sager ci aspetterà su Amazon oppure in libreria, a partire dal 24 settembre 2024. Nella mia recensione de “La Casa sulla Scogliera”, intanto, proverò a spiegarti perché si tratta della lettura ideale per tutti i fan di “Teddy” e di “Crimson Peak“!


“Non Mentire” di Freida McFadden

Fra i numerosissimi libri thriller in arrivo a settembre 2024, compare anche il nuovo romanzo della popolarissima autrice del bestseller di “Una di Famiglia“.

La trama ruota attorno a una coppia di neo sposini a caccia della casa dei sogni. Tuttavia, mentre i due stanno visitando un remoto maniero, un tempo appartenuto alla dottoressa Adrianne Hale, una rinomata psichiatra scomparsa nel nulla quattro anni prima, una violenta tempesta invernale li blocca nella magione… e li lascia senza alcuna speranza di uscirne prima della fine del maltempo.

Tricia si mette alla ricerca di un libro con cui ammazzare il tempo. Invece, si imbatte in una stanza segreta che contiene le trascrizioni audio di ogni singolo paziente mai intervistato dalla Hale. Tricia inizia ad ascoltare quelle cassette. Ed è così che viene a conoscenza di una terrificante catena di eventi… la stessa, forse, che ha messo in moto la scomparsa della dottoressa Hale.

Ma sarà il contenuto dell’ultimo nastro a procurarle lo shock più grande…

L’edizione Newton Compton di “Non Mentire” sarà disponibile in libreria e su Amazon a partire dal 3 settembre 2024.

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“A Good Girl’s Guide to Murder”: la recensione della serie tv mistery disponibile su Netflix


a good girl's guide to murder - recensione serie tv

Titolo originale: A Good Girl’s Guide to Murder

Genere: Mistery/Teen

Anno: 2024

Piattaforma: Netflix

Stagione: 1

Cast: Emma Myers; Zain Iqbal; India Lillie Davies; Asha Banks; Anna Maxwell Martin.


Di cosa si tratta:

La comunità di Little Kilton, una deliziosa cittadina britannica da cartolina, non si è mai ripresa del tutto dalla tragedia che l’ha colpita anni prima: la scomparsa dell’adolescente Andie Bell (India Lillie Davies), una ragazza popolare e apparentemente benvenuta da tutti.

A quanto pare, il suo ragazzo, Sal (Rahul Pattni), ha ucciso Andie e poi si è tolto la vita, probabilmente in preda ai sensi di colpi. Ma, in realtà, il corpo di Andie non è mai stato trovato, e la liceale Pippa Fitz-Amobi (Emma Myers) non si è mai bevuta del tutto questa versione della storia.

Per quale ragione una persona gentile, premurosa e altruista come Sal avrebbe dovuto fare del male a Andie? Il biglietto di scuse che Sal si è lasciato alle spalle ha spazzato via ogni dubbio dalla mente della polizia, per cui nessun detective si è sforzato di indagare seriamente sul caso o ha sperperato tempo e risorse preziose nell’impossibile tentativo di ritrovare Andie.

Dietro il pretesto di un compito scolastico, Pippa decide quindi di avviare un’indagine tutta sua, reclutando, fra le altre cose, l’aiuto di Ravi (Zain Iqba), il fratello minore di Sal.

Ma le domande e le teorie di Pippa smuoveranno un autentico vespaio a Little Kilton, una città che ha sempre saputo custodire bene i suoi segreti…

E così, mentre la ricerca della verità da parte di Pippa inizia ad assumere sempre più i connotati di un’oscura ossessione, dall’ombra qualcuno si prepara a intervenire, tenendo d’occhio ogni mossa della ragazza e spingendosi al punto di minacciare i suoi affetti più cari…


“A Good Girl’s Guide to Murder”: la recensione della serie tv Netflix

Si può essere fan della strepitosa trilogia YA di Holly Jackson e contemporaneamente di questo (succinto) adattamento televisivo targato Netflix?

Al di là di ogni possibile polemica sull’argomento, mi sembra che sia questa la domanda che ha cominciato a ronzare nella mente della maggior parte di noi lettori.

Perché, certo, sei episodi sembrano pochi per esplorare l’intrigante mistero e le coinvolgenti dinamiche relazionali di cui “Come Uccidono le Brave Ragazze”, in versione romanzo, riesce a parlare in modo così immersivo e convincente. E non è tanto il numero degli eventi tagliati o rimaneggiati a disturbare il lettore fedele, secondo me, quanto piuttosto il frenetico ritmo da videoclip con cui la sceneggiatura continua a stordire e bersagliare lo spettatore.

Un assoluto ciclone di colpi di scena, sì. Gli stessi che ritroviamo fra le pagine del libro della Jackson, a livello sia quantitativo che contenutistico. Peccato che, senza le doverose “pause” necessarie ad assimilare le nuove informazioni (le parentesi ironiche, le gag, le sottotrame ecc.) l’abbondanza di twist faccia presto a trasformarsi in una sorta di sovrabbondanza, complici anche un montaggio pressante e una colonna sonora che si sforza così tanto di strizzare l’occhio alla generazione Alpha, da risultare addirittura ridondante…


“Adattare” significa “cambiare”

In realtà, i sei episodi di “A Good Girl’s Guide to Murder” si lasciano guardare in preda a un certo senso di piacere colpevole. Sospetto che i lettori faranno fatica a spiegare, a un amico del tutto ignaro dei romanzi, per quale motivo la visione abbia lasciato così tanti di noi in preda a una leggera sensazione di amaro in bocca.

La trama è serrata e interessante, dopotutto; i personaggi, ben caratterizzati e pieni di sorprese. Il cast svolge un lavoro esemplare, a partire dalla meravigliosa Emma Myers. Infatti, l’attrice americana di “Wednesday“, con i suoi occhioni espressivi e i suoi variopinti costumi, riesce a centrare alla perfezione quel peculiare connubio fra adorabile “goofiness” e ostinata determinazione da segugio che contraddistingue l’essenza stessa del personaggio di Pippa (perfino là dove la sceneggiatura si rifiuta palesemente di assisterla nel compito).

Lo script, dal canto suo, vanta almeno tanti pregi quanti difetti. Ad esempio, ho apprezzato molto la scena d’apertura del primo episodio, e in modo particolare la “presentazione” al pubblico di Pippa: infatti, la cronica incapacità di mentire dimostrata dall’eroina mette immediatamente in risalto la sua natura da cronica “brava ragazza” e permette anche chi non ha familiarità con il lavoro della Jackson di cogliere l’essenza del personaggio in un battibaleno.

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“Il Villaggio Perduto”: la recensione dell’inquietante thriller di Camilla Sten


il villaggio perduto recensione - camilla sten

Dopo una breve parentesi estiva, lasciamo che sia la recensione de “Il Villaggio Perduto” a inaugurare la regolare ripresa dei nostri articoli…

Il libro di Camilla Sten, edito da Fazi, è stato sicuramente uno dei thriller più letti, apprezzati e chiacchierati in Italia nel corso dell’estate 2024. Un titolo che è riuscito a riscuotere un ottimo successo commerciale, soprattutto in virtù delle sue inquietanti atmosfere nordiche e dell’avvincente (e oscuro) mistero al cuore della narrazione.

Ora…

Per quanto mi riguarda, devo ammettere di essere riuscita ad apprezzare soltanto alcuni aspetti di questo romanzo. Nel complesso, infatti, la storia mi è parsa estremamente prevedibile. Inoltre, mi sono ritrovata a seguire gli eventi in preda a un certo senso di distacco, complici probabilmente le reazioni di un cast di personaggi con cui, secondo me, risulta abbastanza difficile entrare in sintonia.

Ma cerchiamo di procedere con ordine e, innanzitutto, ricordiamoci di dare un’occhiata alla sinossi riportata in quarta di copertina…


La trama

Alice Lindstedt è una giovane creatrice di documentari. Fin da quando era bambina, è sempre stata ossessionata dall’idea di risolvere il mistero del “villaggio perduto”, un’isolata e antica cittadina mineraria i cui abitanti sembrano essersi volatilizzati.

Nel 1959, infatti, l’intera famiglia della nonna materna di Alice è svanita nel nulla. Una tragedia inspiegabile che, ancora ai giorni nostri, continua a sollevare parecchie domande. Soprattutto perché nel villaggio sono state trovate soltanto due persone: una donna lapidata a morte nel centro della piazza e una neonata abbandonata nell’infermeria della scuola.

Cos’è successo al resto degli abitanti?

Alice riunisce attorno a sé una piccola crew di amici e professionisti e parte alla volta del villaggio, decisa a realizzare un documentario esplosivo… e, forse, perfino a scoprire cosa sia realmente accaduto quel fatidico giorno.

Ma non appena il gruppo si accampa fra le case decrepite, dei fatti sinistri e misteriosi iniziano a mandare a rotoli i loro programmi. Il loro equipaggiamento viene distrutto. Un membro della squadra svanisce.

E così, mentre dal dubbio nasce la paura e dalla sua stessa mente iniziano a manifestarsi le prime crepe, Alice è costretta a prendere atto di una certezza sconvolgente: lei e il resto del gruppo non sono più soli nel villaggio.

Sono venuti a cercare la verità… ma forse sarà lei a trovare loro per prima.


“Il Villaggio Perduto”: la recensione

La sinossi del thriller di Camilla Sten è davvero una bomba, non è vero?

Impossibile resistere alla tentazione di leggere un libro così. Soprattutto considerando che il pitch contiene le parole magiche “The Blair Witch Project incontra Midsommar“. Sono una ragazza semplice, dopotutto. Voi datemi un mistero, un tocco di survival e un pizzico di folk horror… et voilà: cos’altro potrei pretendere dalla mia prossima lettura?

E devo dire che le prime trenta, quaranta pagine del romanzo sono davvero riuscite a intrigarmi. Prima che iniziasse a subentrare il fattore noia, cioè. Prima che il profluvio di descrizioni asettiche e ripetitive dell’autrice uccidesse completamente la mia curiosità nei confronti del plot e dei protagonisti.

Ma, soprattutto, prima che la conclusione della doppia linea temporale de “Il Villaggio Perduto” iniziasse a sembrarmi una cosa non soltanto inevitabile, ma addirittura scontata.

Perché, a pensarci due secondi, la soluzione del mistero poteva essere una sola. E non serve aver letto un certo grande classico di Shirley Jackson per intuire quale…


Il villaggio dei dannati

C’è da dire che l‘atmosfera del romanzo di Camilla Sten risulta davvero super-inquietante. Il suo villaggio fantasma è cupo, desolato, infestato, spiazzante. C’è anche spazio per qualche solido jumpscares, e un paio di brani hanno avuto davvero il potere di farmi rabbrividire fin nel profondo delle ossa.

Le descrizioni sono “leggere” ma sempre vividissime, per cui, da questo punto di vista, la narrazione risulta deliziosamente immersiva: in diverse occasioni, chi legge ha l’impressione di percorrere le strette viuzze del paese insieme a Alice e compagni.

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5 libri thriller in cui il serial killer è una donna (no spoiler)


Esistono dei libri thriller in cui il serial killer è una donna?

Il ruolo di villain o di antieroe, in un romanzo di questo genere, spetta necessariamente a un personaggio maschile?

Ovviamente no, e basta pensare alle parole “Annie Wilkes” o “Amy Dunne” per capire che chiunque pensi il contrario sta prendendo un grosso granchio!

Perciò, nella settimana d’uscita di “The Eyes Are the Best Part”, ho pensato bene di dedicare un articolo al tema delle “donne assassine” nei thriller. Come sempre, se ti va, fammi sapere se c’è qualche altro titolo che vedresti bene all’interno di questa lista, o se alcuni di quelli elencati ti sono piaciuti in modo particolare!


5 libri thriller in cui il serial killer è una donna

“Mia Sorella è una Serial Killer” di Oyinkan Braithwaite

libri thriller serial killer donna - mia sorella è una serial killer

Il libro di Oyinkan Braithwaite è un pageturner di proporzioni colossali: scorrevolissimo, teso come una corda di violino e dannatamente avvincente dal punto di vista psicologico! L’ho divorato in meno di 24 ore, e non vedo l’ora di scoprire cosa tirerà fuori dal cilindro questa brillante scrittrice nigeriana nel corso degli anni a venire.

La protagonista è Korede, una giovane donna che ha una sorella popolarissima e amata da tutti. Ayoola, infatti, è sempre stata molte cose: la figlia preferita, la ragazza d’oro, quella ammirata dalle sue coetanee e corteggiata da tutti i ragazzi. Peccato che Ayoola sia anche una spaventosa sociopatica.

E che il nuovo fidanzato di Ayoola sia praticamente il terzo di fila ad aver fatto una brutta fine, pugnalato al cuore dal coltello di Ayoola.

Korede è l’angelo custode di sua sorella. Colei che ha dovuto imparare tutte le migliori soluzioni per la rimozione del sangue dai tappeti, i modi più efficaci per spostare un corpo e impedire ad Ayoola di postare immagini felici su Instagram, mentre dovrebbe essere impegnata a piangere per la “scomparsa” del suo ragazzo.

Almeno fino a quando la sorella assassina di Korede non poggia gli occhi sul gentile, affascinante dottore per cui la nostra eroina ha una cotta da tempo immemorabile. Perché, non appena il medico in questione le chiede il numero di telefono di Ayoola, Korede capisce che dovrà decidere fino a che punto sia disposta a spingersi, pur di proteggere la sua incorreggibile sorella serial killer…

La casa editrice La Nave di Teseo ha portato “Mia Sorella è una Killer” nelle librerie italiane nel luglio del 2020. Puoi recuperare questo spumeggiante e irriverente thriller al femminile su Amazon!


“Non Imparano Mai” di Layne Fargo

Scarlett Clark è un’eccellente insegnante di inglese. Ma è ancora più brava nell’arte di non farsi incriminare per omicidio.

Ogni anno, la dottoressa Clark si mette alla ricerca dell’uomo peggiore presso la Gorman University – e non ha importanza che si tratti di un professore, di uno studente o altro – e progetta la sua condanna a morte.

Grazie alla sua meticolosa attività di pianificazione, è sempre riuscita a evitare di attirare l’attenzione su di sé. Adesso, però, si sta preparando a compiere la sua missione più importante, e proprio mentre la scuola inizia a indagare sulla sinistra scia di morte che sembra affliggere l’istituto.

Determinata a tenersi stretti i suoi nemici, la dottoressa Clarke si insinua nell’indagine e affascina la donna al comando delle operazioni. Tutto si svolge secondo i suoi piani… fino a quando non perde il controllo con la sua ultima vittima, mettendo a repentaglio tutto ciò per cui ha lavorato finora.

Dalla penna di Layne Fargo, il romanzo perfetto per chuinque sia alla ricerca di un thriller con una serial killer donna come protagonista e/o abbia amato follemente il film “Una Donna Promettente” di Emerald Fennell.

L’edizione italiana, pubblicata da Mondadori, sarà disponibile in libreria e su Amazon a partire dal 16 luglio 2024.


“The Eyes Are the Best Part” di Monika Kim

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La vita di Ji-won è allo sbaraglio. La relazione segreta di suo padre ha devastato la sua famiglia, costringendola a farsi in quattro per cercare di rimetterla in sesto.

Così, non appena il nuovo ragazzo bianco di sua madre – un tizio assolutamente insopportabile – entra in scena, vantandosi dei suoi pregiudizi a proposito della cultura coreana e sbavando su ogni singola cameriera asiatica nei ristoranti, la ragazza fa del suo meglio per contenere le sue emozioni.

Ma mentre lui non fa nient’altro che osservare con aria inquietante lei e le sue sorelle, nello striminzito appartamento che condividono tutti insieme, Ji-won inizia a lasciarsi ossessionare dalla brillante colorazione blu dei suoi occhi.

Così, mentre la sua fissazione e la sua rabbia iniziano a crescere, Ji-won capisce che dovrà fare tutto il possibile per salvare la sua famiglia… nonché per saziare i nuovi, inquietanti appetiti che hanno iniziato a tormentarla.

Puoi acquistare su Amazon la tua copia di “The Eyes Are the Best Part”. Il romanzo d’esordio di Monika Kim è disponibile, per il momento, esclusivamente in lingua inglese.


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