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“Madame Web”: breve recensione (alternativa) del cinecomic con Dakota Johnson


madame web recensione

Titolo: Madame Web

Regia: S. J. Clarkson

Anno: 2024

Genere: Fantasy/Cinecomic

Cast: Dakota Jonhson, Sidney Sweeney, Isabella Merced, Celeste O’Connor, Emma Roberts, Adam Scott.

Di cosa si tratta:

New York, Anni Settanta. Cassie è un giovane paramedico. Sua madre, una brillante ricercatrice, è morta nel corso di una spedizione organizzata per indagare sulle straordinarie virtù curative di un ragno originario dell’Amazzonia.

Cassie non sa nulla del mondo degli aracnidi. Ma quando un incidente sul lavoro mette in pericolo la sua vita, i suoi poteri latenti iniziano a svegliarsi, consentendole di vedere nel futuro attraverso una fitta ragnatela di ricordi, visioni e suggestioni.

Mini-recensione:

Dopo aver sentito parlare male di questo cinecomics targato Marvel/Sony per mare e per terra, mi sono finalmente decisa a concedere al film un’occasione. Ammetto di aver esitato, probabilmente più del dovuto.

Ma quando è la stessa attrice protagonista a insultare un progetto, arrivando al punto di definirlo una sorta di offesa all’intelligenza dello spettatore (o qualcosa del genere), effettivamente un dubbio esistenziale magari comincia pure a venirti.

Ieri sera, però, ho approfittato di un’offertona per il noleggio su Prime Video e l’ho visto. E… Che dire? Mi sento forse sminuita nell’intelletto? Mortalmente oltraggiata al pensiero di aver trascorso un paio d’ore spensierate al cospetto di un normalissimo blockbuster hollywoodiano, mediamente cretino, pieno di dialoghi ai confini del cringe e di lacune a livello di sceneggiatura?

Non so, ditemi voi: vi sembro forse un critico di film d’essai?

Voglio dire, nelle scorse settimane ho visto “The Palace” di Roman Polaski e “Drive- Away, Dolls” di Ethan Coen. Li ho trovati tutti e due al livello di un cinepanettone; se non ho detto addio alle mie ultime cellule cerebrali in nessuna di quelle occasioni, non sarà stata certo “Madame Web” a impartire il colpo di grazia!

In realtà, il film di S. J. Clarkson mi è sembrato un normalissimo film per famiglie, appena un po’ meno ispirato, patinato e giggione del solito. Cioè, il villain è un perfetto idiota e il combattimento finale ti fa venire voglia di intonare una preghiera agli Avengers, ma l’interpretazione di Dakota Johnson mi è sembrata molto cool e spigliata, la trama carina (anche se male assemblata) e il messaggio finale decisamente adorabile.

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“Wastelanders”: Audible Original annuncia la serie Marvel in italiano


westlanders marvel - audible original - italiano

A giugno 2023, la serie audio “Marvel: Wastelanders” diventerà un’esclusiva Audible.

Lo show vocale sarà composto da sei stagioni, per un totale di 60 episodi.

La prima stagione, interamente dedicata al personaggio di Star Lord, entrerà a far parte del catalogo italiano di Audible a partire dal 28 giugno 2023.

La trama verterà intorno alla battaglia fra il gruppo di supercriminali che ha sterminato i difensori del pianeta, scatenando l’Apocalisse, e l’improbabile squadra di supereroi superstiti che ha giurato di fermarli.

Il cast vocale italiano comprenderà Neri Marcorè (Peter Quill/Starlord), Corrado Guzzanti (Rocket Racoon) e Mattea Serpelloni. Se vuoi, puoi dare già un’occhiata al breve trailer della serie.


“Marvel Wastelanders”: la trama

Il podcast si svolge in una variante dell’universo di Old Man Logan. In questa linea temporale, alcuni supervillain – guidati dal Doctor Doom, da Teschio Rosso e dal Barone Zemo – sono riusciti a uccidere quasi tutti gli eroi e a stabilire un nuovo ordine mondiale.

Fra i pochi superstiti, spiccano Wolverine, Occhio di Falco e Black Widow.

Starlord, dal canto suo, fa ritorno sulla Terra in compagnia di Rocket dopo una lunghiiiiissima assenza. I due, in missione per conto del Collezionista, resteranno sconvolti al cospetto della stupefacente ondata di violenza e devastazione che ha colpito il pianeta.

Invecchiato, panciuto, infinitamente più acido di quanto non fosse ai tempi delle sue scorribande assieme ai Guardiani della Galassia, Starlord innescherà una serie di avvenimenti che lo porteranno a incrociare il sentiero di Emma Frost, l’eterna telepate degli X-Men, il fuorilegge Ghost Rider e il temibile Kraken il Cacciatore.


Una banda di vecchi… alleati

Al momento, Audible Italia non ha ancora diffuso le identità degli attori/doppiatori che presteranno la voce a personaggi come Natasha Romanoff o Logan in “Wastelanders”. Ma, negli USA, l’immensa Susan Sarandon si è calata nei panni di Black Widow, versione mezza età, mentre Stephen-Man-in-the-Dark-Lang ha indossato quelli di Occhio di Falco. Il Robert Patrick di “X-Files” ha doppiato Wolverine.

Senza fare spoiler, posso confermarti che altri noti supereroi dell’universo Marvel troveranno il modo di fare una comparsata in “Wastelanders”.

Si tratterà, comunque, di una versione matura, diversa e alternativa di tanti volti conosciuti. Come accennavo poco fa, infatti, gli avvenimenti narrati nel podcast non troveranno posto all’interno della continuity ufficiale.

Come immaginerai, il mondo distopico che ha preso piede dopo la sconfitta degli Avengers è un luogo molto più disastrato e pericoloso di quello in cui vivono i nostri “soliti” personaggi di Terra-616.

Ma le recensioni dei fan internazionali sembrano pronte a rassicurarci: a quanto pare, anche in “Wastelanders”, i dialoghi esilaranti e il ritmo serrato degli episodi permeteranno ai sostenitori dell’universo Marvel di ottenere una deliziosa fonte di intrattenimento assicurato!


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“Extraordinary”: 5 cose che uno scrittore di libri new adult può imparare guardando la prima stagione


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La prima stagione di “Extraordinary” è stata la mia serie tv-rivelazione di gennaio.

A mio avviso, infatti, l’incredibile qualità della sceneggiatura – fresca, graffiante, irriverente… totalmente fuori di testa! – basta e avanza a compensare tutti i suoi (piccoli) difetti a livello tecnico e recitativo.

La trama dello show distribuito su Disney+ verte intorno alle tragicomiche disavventure quotidiane di Jen (Máiréad Tyers), uno dei pochi esseri umani privi di superpoteri in un mondo in cui persino il postino, o la tua amichevole fornaia di quartiere, avrebbe le carte in regola per presentare domanda d’assunzione presso il locale team degli Avengers.

Come saprai, non è la prima volta che la Disney decide di affrontare il tema supereroistico dal punto di vista dell’”escluso” (coff coff… “Encanto”… si schiarisce la voce…).

Eppure, dammi retta…

Sulla piattaforma di Topolino, non hai mai visto nulla di remotamente simile a “Extraordinary”! Un coming-of-age arguto e dissacrante, sulla scia di folli show televisivi come “Fleabag” o “The Flight Attendant”.

E se sei uno scrittore alle prime armi…

Assicurati di guardare la serie tv creata da Erin Moran almeno due volte, e in lingua originale. Da uno show come questo, fidati di me, c’è sempre e solo da imparare…


1. Vedi alla voce “drama queen”: ovvero, come scrivere un personaggio femminile forte, ma totalmente fuori controllo

Come dicevo, ritengo la sceneggiatura di “Extraordinary” estremamente brillante; a partire dal modo in cui sceglie di caratterizzare i suoi personaggi e, in modo particolare, la sua protagonista, Jen.

Un’antieroina disastrosa, anche a voler arrotondare la stima per difetto. Un autentico trainwreck, un riepilogo ambulante di contraddizioni, difetti e nevrosi tipici dell’età contemporanea.

All’inizio di questa prima stagione, Jen ha un carattere orrendo, un modo di fare destinato a ispirare nello spettatore tanto imbarazzo e fastidio, quanta ineluttabile empatia.

Per non parlare della sua marcata inclinazione all’autolesionismo e allo zerbinaggio compulsivo, o della sua all’incredibile capacità di stringere legami inutilmente complicati con chiunque le capiti a tiro.

Certo: ha grinta da vendere, Jen, e un singolare, goliardico spirito dell’umorismo metropolitano.  E poi, vuole davvero bene ai suoi amici, anche se non sempre è in grado di dimostrarlo.

Ma Jen è anche un’imbecille patentata, piena di complessi e di paure infantili che le rendono la vita un inferno. Cose che la spaventano e che la spingono ad agire d’impulso, commettendo gli sbagli più catastrofici che tu possa immaginare.

Insomma, per farla breve: Jen – per quanto a tratti possa risultare ridicola, antipatica, egocentrica, perfino odiosa – è un essere umano a tutto tondo, l’incarnazione stessa del concetto di ANTI-Mary-Sue.

Di più: è una donna dei giorni nostri, una sorta di “specchio” deformante in grado di restituirci un’’immagine ingigantita, ma perfetta, di tutti i nostri più grandi difetti.

Lontana anni luce da ogni stereotipo di genere, insomma.

E, perciò, totalmente irresistibile.


2. Come porre le basi per un solido arco trasformativo del personaggio

Ricordi quando abbiamo parlato dei prerequisiti necessari allo sviluppo di un buon arco trasformativo del personaggio?

Da questo punto di vista, la protagonista di “Extraordinary” non si fa mancare assolutamente nulla.

Jen, infatti, può contare su:

  • Una persistente Bugia che l’affligge sin dai tempi dell’adolescenza (la certezza strisciante di valere poco e niente, a causa della sua mancanza di superpoteri);
  • Una Ferita Emotiva contenuta nel suo background (la spiccata e implacabile preferenza dimostrata da sua madre nei confronti di sua sorella minore, Andy);
  • Un Oggetto del Desiderio superficiale, in grado di alimentare e “mandare avanti” la trama di questa prima stagione (tentare in ogni modo di sbloccare i suoi poteri latenti. Jen, infatti, è convinta che trasformarsi in un super-donna le permetterà di raddrizzare il corso della sua vita);
  •  Una Verità capace di ribaltare la Bugia (che uno abbia la superforza o la capacità di riavvolgere il tempo, o nessuna dote speciale in assoluto, la sostanza non cambia: la vita di ognuno di noi è una specie di farsa grottesca, pronta a farci ridere o piangere a seconda della prospettiva. Imparare a perdonare e a voler bene – agli altri, ma prima di tutto a noi stessi – è l’unico modo per cavarsela).

Mi segui?

Per passare dalla Bugia alla Verità, Jen dovrà compiere innumerevoli passi falsi e subire penose batoste.

Ma sarà proprio la sua capacità di rialzarsi dopo ogni sconfitta, in ultima analisi, a rendercela così cara e vicina (per approfondire l’argomento, ti rimando all’articolo “Come scrivere un protagonista indimenticabile: dalla “ferita emotiva” alla scoperta della propria verità“).

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“The Winter Soldier: Cold Front”: la trama del terzo romanzo Marvel di Mackenzi Lee


the winter soldier cold front- terzo libro Marvel di Mackenzi Lee

The Winter Soldier: Cold Front” sarà il terzo romanzo di Mackenzi Lee ambientato nell’universo Marvel.

Dopo “Loki: Il Giovane Dio dell’Inganno” (edito in Italia da Mondadori) e “Gamora & Nebula: Sisters in Arms”, la serie di libri dedicati ad alcuni fra i più ambigui e incompresi (anti-)eroi dei fumetti americani comprenderà anche un’avventura inedita di Bucky Barnes.

Potremo leggere “The Winter Soldier: Cold Front” in inglese a partire dal 7 febbraio 2023.


“The Winter Soldier: Cold Front”: la trama

1954: il Soldato d’Inverno è la più grande arma nell’arsenale dell’Unione Sovietica.

A lui vengono assegnata le più pericolose missioni sotto copertura organizzate dalla branca militare segreta dell’USSR. E la persona che si occupa di lui lo conosce meglio di quanto il Soldato non conosca se stesso.

Il Soldato d’Inverno, in effetti, esiste a un solo scopo: obbedire agli ordini.

Ma, forse, non è sempre stato solo questo…

1941: mentre la Seconda Guerra Mondiale si scatena, il sedicenne Bucky Barnes è determinato a unirsi alle forze armate americane… se soltanto il comandante locale smettesse di mettergli il bastone fra le ruote!

Quando a Bucky viene offerta l’opportunità di arruolarsi per un programma di addestramento con le Forze Speciali Esecutive Britanniche – il servizio segreto targato UK – il ragazzo acciuffa l’occasione al volo, determinato a diventare un eroe.

Ma Bucky ha appena fatto in tempo ad atterrare a Londra, quando già si ritrova costretto a fuggire da un misterioso assassino, accompagnato da una campionessa di scacchi inglese appassionata di rossetti rossi e doppiogioco.

Una persona che è in possesso di un segreto su cui ogni singola forza in gioco ha disperatamente intenzione di mettere le mani. Se soltanto sapessero di cosa si tratta…

Decadi più tardi, il Soldato d’Inverno fa ancora fatica a risolvere lo stesso mistero che Bucky ha appena cominciato a svelare.

Mentre le loro missioni si sovrappongono attraverso il tempo, anche le loro vite iniziano a collidere – in un modo che nessuno si sarebbe aspettato, e che finirà per cambiare il corso delle rispettive guerre.

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“Ms Marvel” (recensione): comunità, identità e buoni sentimenti nella nuova serie Disney+


Ms Marvel recensione - banner - serie tv

La mia recensione di “Ms Marvel” non può che iniziare con un piccolo aneddoto di natura personale.

Devi sapere che Kamala Khan è il personaggio che mi ha introdotto alla lettura dei Marvel Comics. Da questo punto di vista, quindi, la serie di G. Willow Wilson è stata importantissima per me!

Con le sue tonalità frizzanti e le sue coloratissime atmosfere urbane, le avventure di Kamala sono riuscite a conquistarmi fin dai primissimi numeri, trasmettendomi peraltro la motivazione e il “coraggio” necessario ad addentrarmi sempre più nel caotico labirinto dei fumetti Marvel!

Perciò, non faticherai a comprendere le altissime aspettative che nutrivo nei confronti di questo adattamento televisivo targato Disney+.

Una fiducia che è stata, in gran parte, ripagata dall’effervescente interpretazione della vulcanica Iman Vellani, nonché da una gloriosa, irresistibile, caleidoscopica messa in scena


La trama

Kamala è un’adolescente del New Jersey che ama i supereroi oltre ogni immaginazione.

Il suo idolo assoluto è Carol Davenrs, alias Captain Marvel: l’Avenger più forte del pianeta, nonché “ultima arrivata” all’interno della squadra dei difensori della Terra.

I genitori di Kamala, una coppia di immigrati pakistani, non vedono di buon occhio l’adorazione della figlia per questo mondo di costumi, lustrini, superpoteri e imprese spericolate.

Preferirebbero di gran lunga che Kamala si concentrasse sulle cose “importanti”: la scuola, l’imminente matrimonio di suo fratello maggiore, la comunità. Tutto ciò che, in qualità di genitori , si sentono in grado di comprendere e condividere con Kamala.

Perciò, in occasione dell’attesissimo evento AvengerCon, i due impongono alla ragazza di restare a casa.

Ma Kamala ha lavorato troppo sul suo adorato cosplay di Captain Marvel, per accettare un “no” come risposta: in compagnia dell’inseparabile amico Bruno (Matt Lintz), escogita quindi un piano “geniale” per sgattaiolare via in segreto.

A partire da questa decisione, una serie di eventi imprevedibili le porterà in dono un nuovo superpotere, un’esplosione di rivelazioni sulla storia della sua famiglia, e una pericolosa macchinazione ultraterrena da sventare…


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