Mi sarei mai decisa a leggere “Make the Season Bright“, se non avessi amato alla follia “Delilah Green Doesn’t Care” e il resto della trilogia ambientata a Bright Falls?
Probabilmente no: se esistono due tropes per cui ho sempre provato scarso interesse, sono il “second chance love” e il “childhood friend romance“… E si dà il caso che questa nuova commedia romantica a sfondo natalizio di Ashley Herring Blake tiri pesantemente in ballo entrambi!
Nel complesso, anche se non l’ho proprio divorato, mi sono comunque ritrovata ad apprezzare “Make the Season Bright” per quello che è. Vale a dire, una tenerissima coccola invernale, un classico feel-good book che non evita di macerare in un pizzico di angst, ma che sa anche concedersi tantissima ironia e una valanga di dialoghi brillanti!
Tutto merito dell’autrice, chiaramente, e della sua straordinaria abilità nel tratteggiare personaggi effervescenti e briosi, per cui si rivela sempre facilissimo tifare…
La trama
Sono passati cinque anni da quando Charlotte Donovan è stata mollata all’altare dalla sua fidanzata e, adesso, la nostra eroina se la cava alla grande! Certo, la sua distante madre continua a non chiamarla mai, ma Charlotte può comunque contare sul resto del suo quartetto d’archi, il Rosalind, e sul fatto che la sua vita a New York si sia trasformata in un sogno a occhi aperti.
Bè… più o meno.
Mentre le vacanze invernali si avvicinano, però, la sua amica e collega Sloane convince Charlotte – e il resto del quartetto – a trascorrere il Natale con lei e la sua famiglia in Colorado: un posto sicuramente più tranquillo e accogliente rispetto a Manhattan, che permetterà al gruppo di esercitarsi col violino in attesa di un importante tournée di concerti.
Ma non appena Charlotte arriva da loro, si rende conto che anche Adele, la sorella di Sloane, ha portato con sé un’amica da Nashville… e quell’amica è proprio Brighton, la sua ex storica!
Tutto quello a cui Brighton Fairbrook ambiva era la possibilità di trascorrere un allegro, colorato Natale – e provare a dimenticarsi, anche soltanto per qualche giorno, che la band che lei stessa ha creato ha appena deciso di sostituirla con un’altra cantante. Invece, è costretta a fingere di non aver mai incontrato Charlotte prima d’ora… cosa che si rivela particolarmente difficile, soprattutto quando la madre di Sloane e Adele sembra così determinata a iscriverle entrambe a una romantica competizione di Natale.
Charlotte e Brighton vengono presto risucchiate in una folle girandola di rocambolesche passeggiate a cavallo e fantasiose lezioni di cucina. Eppure, Charlotte si rifiuta ancora di parlare a Brighton. E, dopo quello che ha fatto, Brighton può a malapena biasimarla.
Dopo qualche giorno, però, alcune cose iniziano a tornare loro in mente. Ricordi. Musica. Il modo in cui erano solite suonare insieme – Brighton alla chitarra, Charlotte con il suo violino – e tutto diventa dolorosamente familiare.
Ma è tutto nel passato, adesso, e niente potrebbe sciogliere il ghiaccio che si è formato intorno ai loro cuori… giusto?
“Make the Season Bright”: la recensione
Abbandonare o essere abbandonati dal proprio partner all’altare: intere decadi di rom-com al cinema (e di sit-com in tv) ci hanno insegnato che non c’è davvero modo di tornare indietro da una cosa del genere, giusto? Insomma, una rottura così esplicita, così irrevocabile, deve per forza essere definitiva, no?
Mmm.
Non necessariamente, in realtà: almeno, è quello che prova a suggerirci il super-ottimista “Make the Season Bright” di Ashley Herring Blake; una commedia dai toni ironici e leggeri, che riesce a sfruttare in pieno le sue deliziose vibes invernali per ricordarci che, a Natale, ogni miracolo è possibile. Basta tenere la mente e il cuore aperti e, soprattutto, ricordarsi che la responsabilità della fine di una storia d’amore non risiede quasi mai esclusivamente sulle spalle della persona che decide di andarsene.
Insomma, il gioco di prospettive messo in gioco dall’autrice si è rivelato moooolto intrigante e devo ammettere che, se all’inizio mi aspettavo di biasimare Brighton e di parteggiare a spada tratta per Charlotte, la Herring Blake è riuscita a sfilarmi il proverbiale tappeto da sotto i piedi: perché, in realtà, mi è accaduto l’esatto contrario!
Cioè, non che non abbia afferrato il punto di vista di Charlotte, o che non sia riuscita a empatizzare con la sua backstory (anzi!). Ma, alla fine, è stato soprattutto il personaggio di Brighton, con la sua apparente solarità, le sue insicurezze nascoste e i suoi profondi rimpianti, a suscitarmi un grande senso di tenerezza e a risucchiarmi all’interno della trama…
Il Natale delle seconde occasioni
A livello di ritmo, “Make the Season Bright” è sicuramente affetto da una serie di problemi. O, forse, è soltanto che detesto i flashback in maniera viscerale, e la natura stessa di una trama del genere presuppone un uso massiccio di questa tecnica.
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