“Cenerentola: la vera storia della Fata Madrina”: sarà questo il titolo italiano di “Godmother”, il secondo romanzo dell’autrice americana Carolyn Turgeon.
Un retelling estremamente particolare che, a giudicare da molte recensioni americane, potrebbe essere in grado di offrirci un’esperienza di lettura sorprendentemente profonda.
“Cenerentola – La vera storia della Fata Madrina”: la trama
Lil è un’anziana signora che trascorre le sue giornate riponendo libri sugli scaffali di una piccola libreria di Manhattan e le sue notti a casa, in un piccolo appartamento solitario.
Ma Lil ha un segreto.
La donna nasconde un paio di ali bianche e piumate ripiegate dietro la schiena, l’unico indizio in grado di svelare la sua vera identità: Lil è la Fata Madrina di Cenerentola, la persona che avrebbe dovuto permettere all’eroina di andare al ballo e incontrare il suo Principe Azzurro.
Eppure, in quella notte ordita dal destino, qualcosa è andato terribilmente – e magnificamente – storto. Per la prima volta, infatti, Lil si è concessa l’impensabile: innamorarsi del principe, e andare lei stessa al ballo al posto di Cenerentola.
A causa del suo imperdonabile errore, Lil è stata esiliata e costretta a vivere in mezzo agli umani, lontana dalle sue sorelle fate e dal loro magico mondo segreto.
Ma quando, un giorno, Lil incontra Veronica – una giovane bellezza dell’East Village con una passione per il vintage e una certa tendenza a innamorarsi degli uomini sbagliati – improvvisamente l’ex Fata Madrina si rende conto di avere per le mani una preziosa opportunità di redenzione.
Perché, se riuscirà a trovare l’anima gemella di Veronica, forse stavolta Lil riuscirà a riparare ai suoi vecchi torti, e potrà finalmente tornare a casa…
Parola di Cherie Priest
Hai mai sentito parlare di Cherie Priest, l’autrice del romanzo urban fantasy “Ladra di Sangue”?
La scrittrice ha pubblicato una recensione di “Cenerentola: la vera storia della Fata Madrina” che è riuscita a colpirmi in modo particolare:
Continua a leggere«Non lasciatevi ingannare dai colori allegri e dall’eccentrico design di “Godmother”, il secondo romanzo della beniamina della critica Carolyn Turgeon (“Rain Village”).
Sebbene la premessa sia leggera e terribilmente dolce, il romanzo in sé è una storia triste in maniera devastante, narrata con bellezza e serietà; il tutto è, al tempo stesso, pieno di urgenza e stranamente languido.
Una fiaba nel senso più vecchio e nuovo del termine — cupa fino al midollo, ma postmoderna e abbastanza fresca da riuscire a toccare un pubblico moderno.»
Cherie Priest