La recensione di “Fireborne Blade” è dedicata a tutti gli amanti delle storie di draghi!
Il romanzo breve di Charlotte Bond ha sicuramente un impianto “epico” dal taglio molto classico – la nostra eroina, del resto, è un cavaliere alle prese con la tradizionale quest della caccia al drago – ma può contare su un ottimo twist e su un promettente cast di protagonisti.
Avrei preferito che il libro si/ci concedesse qualche capitolo in più, magari per approfondire un po’ le relazioni fra i personaggi e il worldbuilding? Senz’ombra di dubbio!
Ma “Fireborne Blade” resta un libricino divertente, avvincente e, soprattutto, infarcito di taaaanta dragon-lore…
La trama
Maddileh è un cavaliere. Nella sua professione è piuttosto raro trovare una donna, e le sembra spesso che sopportare il disprezzo e i commenti taglienti dei suoi pari sia ancora più difficile che stanare e uccidere draghi pericolosi.
Ma Maddileh è un cavaliere, e può affrontare di tutto.
Un giorno, però, un’infrazione minore la costringe all’esilio. Per rientrare nelle grazie dei regnanti, Maddileh è costretta a trovare un modo per redimere il proprio onore, peraltro nella maniera più drammatica possibile. Per riuscirci, decide di ritrovare la leggendaria Fireborne Blade.
La spada, però, è custodita dalla Dama Bianca, uno dei draghi più antichi e scaltri attualmente in circolazione. Il tentativo potrebbe facilmente costarle la vita. Anche perché, se la storia ci insegna qualcosa, è che, di solito, la parte che recita “o muori provandoci” è quella che finisce per avverarsi…
“The Fireborne Blade”: la recensione
Malgrado il taglio classico della trama, “The Fireborne Blade” si avvale di un tocco di light academia che assolve, in maniera egregia, il duplice obiettivo di modernizzare la narrazione e rendere l’intreccio più inaspettato e misterioso.
Anche perché la componente avventurosa si rivela senz’altro predominante (dopotutto, “The Fireborne Blade” si svolge, per i tre quarti, all’interno del dungeon costituito dal covo di un temibile drago sputafuoco…), ma è grazie all’elemento psicologico che la storia di Charlotte Bond riesce a distinguersi.
E, in realtà, sono proprio i numerosi brani di “scienza draconica applicata” che intervallano l’odissea di Maddileh a tenere insieme le fila del piccolo mistero che si dipana ai margini della trama.
Ovviamente, se sei alla ricerca di un plot characters-driven, questo non è assolutamente il romanzo che fa per te! Intendiamoci: i personaggi risultano un po’ abbozzati, ma presentano senz’altro dei tratti interessanti. Non li reputo malvagi: Maddileh, ad esempio, mi ha ricordato una sorta di via di mezzo fra la Alanna di Tamora Pierce e l’indimenticabile Lady Brienne di Tarth di George R. R. Martin.
Il suo arcigno (e imbranato) scudiero mi ha fatto pensare a una versione meno simpatica e ingenua del Maximus di “Fallout”. Saralene, invece…
Mmm. In realtà, devo ancora inquadrare bene il personaggio della maga: anche perché mi aspettavo qualcosa in più dal punto di vista del romance, e non ho ancora capito se si tratta di una fantasia mia o se, effettivamente, le cose prenderanno una piega diversa a partire dal prossimo volume.
Ma devo dire che ho comunque apprezzato la sfrenata ambizione e la sfrontata capacità di Saralene di sfidare ogni convenzione…
Nella tana della bestia (aka “Toccata e fuga”)
Azione veloce, mostri in agguato nell’ombra e colpi di scena inaspettati: sono queste le parole-chiave della nostra recensione di “The Fireborne Blade”!
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