“Sleep Like Death”: il nuovo retelling fiabesco di Kalynn Bayron


sleep like death - kalynn bayron

Sleep Like Death” segnerà il ritorno di Kalynn Bayron al regno dei retelling fiabeschi!

A quattro anni dall’uscita di “Cenerentola è Morta” (grazie, Fandango, per aver portato finalmente questo libricino prezioso anche da noi!), arriva infatti la rivisitazione in chiave moderna della storia di Biancaneve.

ll nuovo romanzo sarà disponibile, in lingua inglese, a partire dal 25 giugno 2025.

Da un punto di vista personale, non posso fare a meno di chiedermi: riuscirà, questa nuova uscita, a fornirmi l’occasione giusta per tornare ad apprezzare le opere di un’autrice che, dopo il successo iniziale, a mio avviso non è più riuscita a sfornare nulla di neanche remotamente paragonabile?


“Sleep Like Death”: la trama

La Principessa Eve è stata allevata con un unico obiettivo: distruggere il Cavaliere, uno stregone malvagio che continua a terrorizzare Queen’s Bridge con la sua magia oscura.

Fin troppi dei suoi sudditi sono rimasti devastati dalla perfidia del Cavaliere, ma la magia di Eve, unica nel suo genere, le permette adesso di evocare delle potenti armi dalla natura… e questo la rende una degna avversaria.

Mentre il suo diciassettesimo anno compleanno si avvicina, Eve si sente sempre più pronta alla battaglia. Ma sua madre, la Regina, ultimamente ha preso a comportarsi in maniera bizzarra e a ingaggiare discorsi con uno strano specchio, da sola ogni notte.

Poi, un giovane che dichiara di essere il messaggero del Cavaliere appare e condivide una scioccante verità relativa al passato di Eve. Improvvisamente, la ragazza non sa più di chi fidarsi o cosa fare; eppure, dovrà racimolare il coraggio necessario a combattere.

Ma sarà abbastanza per salvare la sua famiglia e il suo regno?


Un’autrice di YA dedicati ai lettori… ancora molto lontani dalla fase “adult”!

Non posso dire di aver letto ogni singolo YA pubblicato da Kalynn Bayron fino a questo momento.

Ad esempio, non sono ancora riuscita a mettere le mani sul gotico vittoriano “My Dear Henry“, parte integrante della serie corale “Remixed Classics”.

Ma ho finito la dilogia “This Poison Heart“, a metà strada fra cozy e urban fantasy (con qualche accenno di mitologia greca buttato nel mezzo). E ho fatto fuori il survival bestseller “You’re Not Supposed to Die Tonight“, una sorta di lettera d’amore a tutti i fan dei grandi film slasher del passato.

Da ciò che ho letto fin qui, ho iniziato a farmi questa idea… per giusta o sbagliata che sia. Per come la vedo io, Kalynn Byron ha un solo, grande “difetto”: tende spesso a dimenticare che gli “young adults” di cui parlano gli editori si chiamano così per una ragione, e che il pubblico degli adolescenti (dai 15 anni in su) ha bisogno di intrecci, personaggi e tematiche un po’ più mature rispetto al tuo classico consumatore di middle grade.

La semplicità della trama di “Sleep Like Death”, per quanto adorabile, per quanta simpatia possa ispirare… in effetti, per ora continua soltanto a confermarmi questa impressione!


Quando esce “Sleep Like Death” in Italia?

E con questo, non voglio assolutamente insinuare che “Sleep Like Death” abbia una premessa poco interessante, o che non lo leggerò.

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“Madame Web”: breve recensione (alternativa) del cinecomic con Dakota Johnson


madame web recensione

Titolo: Madame Web

Regia: S. J. Clarkson

Anno: 2024

Genere: Fantasy/Cinecomic

Cast: Dakota Jonhson, Sidney Sweeney, Isabella Merced, Celeste O’Connor, Emma Roberts, Adam Scott.

Di cosa si tratta:

New York, Anni Settanta. Cassie è un giovane paramedico. Sua madre, una brillante ricercatrice, è morta nel corso di una spedizione organizzata per indagare sulle straordinarie virtù curative di un ragno originario dell’Amazzonia.

Cassie non sa nulla del mondo degli aracnidi. Ma quando un incidente sul lavoro mette in pericolo la sua vita, i suoi poteri latenti iniziano a svegliarsi, consentendole di vedere nel futuro attraverso una fitta ragnatela di ricordi, visioni e suggestioni.

Mini-recensione:

Dopo aver sentito parlare male di questo cinecomics targato Marvel/Sony per mare e per terra, mi sono finalmente decisa a concedere al film un’occasione. Ammetto di aver esitato, probabilmente più del dovuto.

Ma quando è la stessa attrice protagonista a insultare un progetto, arrivando al punto di definirlo una sorta di offesa all’intelligenza dello spettatore (o qualcosa del genere), effettivamente un dubbio esistenziale magari comincia pure a venirti.

Ieri sera, però, ho approfittato di un’offertona per il noleggio su Prime Video e l’ho visto. E… Che dire? Mi sento forse sminuita nell’intelletto? Mortalmente oltraggiata al pensiero di aver trascorso un paio d’ore spensierate al cospetto di un normalissimo blockbuster hollywoodiano, mediamente cretino, pieno di dialoghi ai confini del cringe e di lacune a livello di sceneggiatura?

Non so, ditemi voi: vi sembro forse un critico di film d’essai?

Voglio dire, nelle scorse settimane ho visto “The Palace” di Roman Polaski e “Drive- Away, Dolls” di Ethan Coen. Li ho trovati tutti e due al livello di un cinepanettone; se non ho detto addio alle mie ultime cellule cerebrali in nessuna di quelle occasioni, non sarà stata certo “Madame Web” a impartire il colpo di grazia!

In realtà, il film di S. J. Clarkson mi è sembrato un normalissimo film per famiglie, appena un po’ meno ispirato, patinato e giggione del solito. Cioè, il villain è un perfetto idiota e il combattimento finale ti fa venire voglia di intonare una preghiera agli Avengers, ma l’interpretazione di Dakota Johnson mi è sembrata molto cool e spigliata, la trama carina (anche se male assemblata) e il messaggio finale decisamente adorabile.

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“Home is Where the Bodies Are”: recensione del thriller bestseller di Jeneva Rose


home is where the bodies are - recensione

Tempo di pubblicare la recensione di “Home Is Where the Bodies Are”, il nuovo, effervescente thriller “blockbuster” di Jeneva Rose!

Per chi non lo sapesse, il libro è rimasto ai vertici delle classiche di vendita negli USA per diverse settimane, diventando, in breve, un bestseller del New York Times. Non è difficile intuire i motivi alla base di questo successo: dopotutto, il romanzo incarna la quintessenza stessa della definizione di “thriller estivo”.

Un ritmo serrato, un linguaggio scorrevole e un plot di una linearità disarmante rappresentano i marchi distintivi di questo romanzo.

La storia segue, a capitoli alterni, i punti di vista di tre fratelli che si riuniscono, dopo tanti anni di lontananza, per occuparsi insieme dell’eredità di famiglia.

Fra vecchi dissapori, ferite che si riaprono e l’emergere di nuovi rimpianti, si imbatteranno in una scomoda verità: la prova schiacciante dell’atroce crimine commesso dai genitori…


La trama

Dopo la morte della madre, tre fratelli si radunano, dopo aver perso i contatti per tanto tempo, con l’obiettivo di decidere del destino della proprietà di famiglia.

Beth, la figlia maggiore, non ha mai lasciato la casa dei genitori. Ha preferito rimanere con la madre, prendendosi cura di lei fino alla fine.

Nicole, invece, la figlia di mezzo, è scivolata in una sorta di limbo, disprezzata da tutti a causa del suo problema di dipendenza da sostanze stupefacenti.

Micheal, il figlio minore, si è trasferito fuori dalla stato e si è rifiutato di tornare nella loro piccola città del Wisconsin fin dal giorno in cui loro padre, sette anni prima, ha deciso di scomparire nel nulla.

Mentre passano in rassegna gli effetti personali della madre, i fratelli si imbattono in una collezione di vecchie VHS. Il videoregistratore funziona ancora, per cui, dopo qualche tentennamento, decidono di concedersi un’ultima possibilità di rivisitare i loro ricordi d’infanzia.

Ma quel sentimento di innocente nostalgia è destinato ad avere vita breve: una delle videocassette, infatti, rivela una notte del 1999 di cui nessuno di loro sembra conservare la benché minima memoria. Sullo schermo, si materializza il loro padre… farneticante e completamente ricoperto di sangue.

Quello che segue è il primo piano di un cadavere e il terribile patto che i genitori hanno stretto per sbarazzarsi di ogni prova del misfatto.

Il video si interrompe bruscamente. Non c’è altro. Ma ogni cosa è cambiata, e i fratelli lo sanno.

Perché, adesso, Beth, Nicole e Micheal dovranno prendere una decisione molto, molto difficile: lasciare che il passato resti sepolto, oppure riportare i galla tutti gli oscuri segreti che la madre ha cercato di portare con sé nella tomba.


“Home Is Where the Bodies Are”: la recensione

La trama di “Home Is Where the Bodies Are” ricorda un po’, secondo me, l’episodio “Lock Henry” della serie tv “Black Mirror”.

Nello show di Charlie Brooker si celava, tuttavia, una profondità di caratterizzazione dei personaggi e di spunti tematici che, nel romanzo di Jeneva Rose, purtroppo mi è stato impossibile ritrovare.

Non che il libro in questione mi abbia deluso su tutta la linea, intendiamoci. Dopotutto, “Home is Where the Bodies Are” mi ha riservato qualche ora di piacevole intrattenimento ed è riuscito a tenermi sulle spine in più di un’occasione.

In effetti, il ritmo martellante e lo stile scorrevole dell’autrice contribuiscono a intessere un’efficiente rete di curiosità e fascinazione. Sospetto che i fan del domestic thriller troveranno il romanzo delizioso, perché le morbose dinamiche famigliari rappresentate risultano piuttosto credibili e coinvolgenti.

Del resto, come sa bene ogni buon lettore di thriller, non è sempre possibile fidarsi al 100% del narratore di una storia. E i tre protagonisti di “Home is Where the Bodies Are”, da questo punto di vista, si confermano degli autentici campioni di ambiguità, sgradevolezza e paranoia.

Anche perché l’autrice riesce a giocare molto bene con questo elemento, sfruttando le rivalità sepolte e le tipiche animosità in gioco fra parenti-serpenti per intorbidare le acque e creare una costante atmosfera di sospetto e tensione.

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Cinque libri fantasy ambientati in un’Inghilterra alternativa


Cinque libri fantasy ambientati in un’Inghilterra alternativa, per celebrare l’uscita del volumone della trilogia “Shades of Magic” in italiano. Una saga che è diventata praticamente un cult, e con ottime ragioni!

Dopotutto, il primo libro della serie ha consacrato il nome di Victoria Schwab fra quelli dei più grandi autori contemporanei di narrativa fantastica.

A mio avviso, i volumi successivi – “A Gathering of Shadows” e “A Conjuring of Light” – si sono rivelati all’altezza di “A Darker Shade of Magic” soprattutto dal punto di vista stilistico e dell’evocazione dell’atmosfera. Ma resto comunque ansiosa di mettere le mani sul primo capitolo della seconda trilogia ambientata nello stesso mondo!

E anzi, a questo proposito, colgo l’occasione per ricordarti che l’imminente uscita in italiano di “The Fragile Threads of Power” è prevista per l’11 giugno 2024

Tuttavia, dal momento che la nostra V.E. Schwab non è stata certo la prima – né l’ultima – autrice a congegnare un elaborato worldbuilding basato sul concetto di “Inghilterra fantasy alternativa”, proviamo adesso a dare un’occhiata a qualche altro titolo che persegue lo stesso tema! ;D


5 libri fantasy ambientati in un’Inghilterra alternativa: Serie “Shades of Magic” di V. E. Schwab

libri fantasy ambientati Inghilterra alternativa - Shades of Magic

Kell è uno degli ultimi Antari – maghi dotati di un’abilità speciale e rarissima: quella di attraversare il confine che separa le diverse “Londre” parallele. Esistono la Londra Rossa, la Grigia, la Bianca… e, tanto tempo fa, esisteva anche la Nera.

Kell è cresciuto a Arnes – la Londra Rossa – e lavora ufficialmente al servizio dell’Impero Maresh come ambasciatore, viaggiando attraverso i frequenti (e violenti) cambi di regime nella Londra Bianca e presso la corte di Re Giorgio III, nella Londra più tetra di tutte: l’unica in cui sia scomparsa ogni traccia di magia.

 In via non ufficiale, Kell aiuta le persone che desiderano dare una sbirciata al di là del confine che separa i mondi. Il suo è un hobby pericoloso, però, e conduce a conseguenze ancora più minacciose.

Dopo uno scambio andato in malora, Kell si rifugia nella Londra Grigia e incontra Delilah Bard, una tagliagole dalle smodate ambizioni. Lilah prima lo deruba, poi lo salva da un nemico mortale e, infine, costringe Kell a trasportarla di nascosto nell’unico mondo in grado di procurarle l’avventura che agogna da sempre.

Ma una magia estremamente pericolosa si aggira a piede libero, e il tradimento si annida dietro a ogni angolo. Così, per riuscire a salvare tutti i mondi, Lilah e Kell dovranno prima trovare un modo per restare vivi…

L’edizione in lingua italiana di “Shades of Magic” ti aspetta già in libreria oppure su Amazon.


“Il Libro delle Cose Perdute” di John Connolly

La storia perfetta per chiunque abbia amato “Il Labirinto del Fauno” di Guillermo del Toro e “La Torre Nera” di Stephen King! Onestamente, penso che John Connolly sia uno degli autori più (ingiustamente) sottovalutati qui da noi in Italia; i suoi thriller sono un concentrato di tensione e di adrenalina, e “Il Libro delle Cose Perdute” è semplicemente un piccolo gioiello.

Il protagonista è David, un ragazzino che ama rifugiarsi nella soffitta della sua casa per piangere la scomparsa della madre. David è solitario e arrabbiato; i libri che affollano i suoi scaffali sono i suoi unici compagni.

Un giorno, però, quei libri iniziano a sussurrargli strane cose nell’oscurità. E così, mentre David continua a cercare rifugio nella sua immaginazione, scopre che la realtà e la fantasia hanno iniziato a confondersi nei modi più imprevedibili.

Mentre la sua famiglia inizia ad andare in pezzi intorno a lui, David si ritrova catapultato in una terra che rappresenta il riflesso distorto della sua; un mondo popolato di eroi e di mostri, e governato da un re sbiadito che conserva i suoi segreti all’interno di un tomo misterioso… il Libro delle Cose Perdute.

La nuova edizione, targata Fanucci, de “Il Libro delle Cose Perdute” è disponibile su Amazon.


“Babel: Una Storia Arcana” di R. F. Kuang

libri fantasy Inghilterra alternativa - Babel

Come la mia recensione di “Babel” lascia trapelare, il dark academia di R. F. Kuang non rientra esattamente nel novero dei miei romanzi preferiti.

Eppure, sembra in qualche modo ingiusto tagliarlo fuori dal mio brevissimo elenco di libri fantasy ambientati in un’Inghilterra alternativa… Non fosse altro che perché “Babel”, malgrado i suoi (enormi) difetti, affronta una serie di argomenti estremamente importanti per la nostra società.

Nel 1828, l’orfano cantonese Robin Swift viene portato a Londra dal misterioso Professor Lovell. Qui, Robin si esercita per anni nell’apprendimento del Latino, degli Antichi Greci e del Cinese; il tutto, in preparazione del giorno in cui si iscriverà presso il prestigioso Istituto di Traduzione dell’Università di Oxford – conosciuta anche con il nome di “Babel”.

Babel è il centro del mondo per l’arte della traduzione e, cosa ancora più importante, per la magia. La lavorazione dell’argento – che permette la manifestazione del significato perso durante il lavoro di traduzione, attraverso l’uso di una serie di barre di argento incantato – hanno reso la Bretagna impareggiabile dal punto di vista del potere. Tuttavia, la sua conoscenza serve l’inarrestabile spinta colonizzatrice dell’Impero.

Per Robin, Oxford ha sempre rappresentato un baluardo di saggezza e conoscenza. Ma la conoscenza, spesso, ubbidisce soltanto al potere. E così, come orfano cinese allevato in Bretagna, Robin sarà costretto a scontrarsi con un sistema che non conosce giustizia e che lo costringerà a scegliere: tradire la sua madrepatria, o voltare le spalle alla nazione che ha finanziato la sua educazione…

L’edizione italiana di “Babel”, targata Mondadori, è disponibile in libreria e su Amazon.


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“The Fireborne Blade”: la recensione del libro fantasy di Charlotte Bond


the fireborne blade recensione - charlotte bond

La recensione di “Fireborne Blade” è dedicata a tutti gli amanti delle storie di draghi!

Il romanzo breve di Charlotte Bond ha sicuramente un impianto “epico” dal taglio molto classico – la nostra eroina, del resto, è un cavaliere alle prese con la tradizionale quest della caccia al drago – ma può contare su un ottimo twist e su un promettente cast di protagonisti.

Avrei preferito che il libro si/ci concedesse qualche capitolo in più, magari per approfondire un po’ le relazioni fra i personaggi e il worldbuilding? Senz’ombra di dubbio!

Ma “Fireborne Blade” resta un libricino divertente, avvincente e, soprattutto, infarcito di taaaanta dragon-lore


La trama

Maddileh è un cavaliere. Nella sua professione è piuttosto raro trovare una donna, e le sembra spesso che sopportare il disprezzo e i commenti taglienti dei suoi pari sia ancora più difficile che stanare e uccidere draghi pericolosi.

Ma Maddileh è un cavaliere, e può affrontare di tutto.

Un giorno, però, un’infrazione minore la costringe all’esilio. Per rientrare nelle grazie dei regnanti, Maddileh è costretta a trovare un modo per redimere il proprio onore, peraltro nella maniera più drammatica possibile. Per riuscirci, decide di ritrovare la leggendaria Fireborne Blade.

La spada, però, è custodita dalla Dama Bianca, uno dei draghi più antichi e scaltri attualmente in circolazione. Il tentativo potrebbe facilmente costarle la vita. Anche perché, se la storia ci insegna qualcosa, è che, di solito, la parte che recita “o muori provandoci” è quella che finisce per avverarsi…


“The Fireborne Blade”: la recensione

Malgrado il taglio classico della trama, “The Fireborne Blade” si avvale di un tocco di light academia che assolve, in maniera egregia, il duplice obiettivo di modernizzare la narrazione e rendere l’intreccio più inaspettato e misterioso.

Anche perché la componente avventurosa si rivela senz’altro predominante (dopotutto, “The Fireborne Blade” si svolge, per i tre quarti, all’interno del dungeon costituito dal covo di un temibile drago sputafuoco…), ma è grazie all’elemento psicologico che la storia di Charlotte Bond riesce a distinguersi.

E, in realtà, sono proprio i numerosi brani di “scienza draconica applicata” che intervallano l’odissea di Maddileh a tenere insieme le fila del piccolo mistero che si dipana ai margini della trama.

Ovviamente, se sei alla ricerca di un plot characters-driven, questo non è assolutamente il romanzo che fa per te! Intendiamoci: i personaggi risultano un po’ abbozzati, ma presentano senz’altro dei tratti interessanti. Non li reputo malvagi: Maddileh, ad esempio, mi ha ricordato una sorta di via di mezzo fra la Alanna di Tamora Pierce e l’indimenticabile Lady Brienne di Tarth di George R. R. Martin.

Il suo arcigno (e imbranato) scudiero mi ha fatto pensare a una versione meno simpatica e ingenua del Maximus di “Fallout”. Saralene, invece…

Mmm. In realtà, devo ancora inquadrare bene il personaggio della maga: anche perché mi aspettavo qualcosa in più dal punto di vista del romance, e non ho ancora capito se si tratta di una fantasia mia o se, effettivamente, le cose prenderanno una piega diversa a partire dal prossimo volume.

Ma devo dire che ho comunque apprezzato la sfrenata ambizione e la sfrontata capacità di Saralene di sfidare ogni convenzione…


Nella tana della bestia (aka “Toccata e fuga”)

Azione veloce, mostri in agguato nell’ombra e colpi di scena inaspettati: sono queste le parole-chiave della nostra recensione di “The Fireborne Blade”!

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La struttura in tre atti: l’esempio di “Baby Reindeer”


struttura in tre atti esempio - baby reindeer

La serie tv “Baby Reindeer” ci offre uno splendido esempio di struttura narrativa in tre atti.

Se l’hai seguito su Netflix, sai già che si tratta di uno show notevole. E intendo tanto dal punto di vista della costruzione della trama, quanto di quello della recitazione e della composizione dei dialoghi.

In questo post, analizzeremo insieme l’architettura del plot della miniserie di Richard Gadd, per scoprire come e in quale misura i vari elementi dell’intreccio (pur essendo ispirati a fatti realmente accaduti) si “pieghino” ad assecondare le successive fasi di un modello narrativo di cui abbiamo già ampiamente discusso in passato.

Una piccola precisazione: nell’articolo che seguirà, procederò a mescolare – senza alcuna vergogna – una serie di termini ispirati al celebre metodo “Save the Cat!” con altri tratti dal classico viaggio dell’eroe di Vogler. Si tratta di una scelta deliberata, compiuta tenendo l’obiettivo della chiarezza espositiva in cima all’elenco delle mie priorità.

Dopotutto, se dobbiamo imparare qualcosa, tanto vale farlo a modo nostro… e, soprattutto, nella maniera più efficace e intuitiva possibile!

I preliminari

Prima di addentrarci nei meandri del nostro esempio di struttura in tre atti, concediamoci un momento per rispondere a un paio di domande importanti.

Le prime ci vengono suggerite dal Metodo “The Story Grid” di Shawn Coyne; sono le stesse che dovremmo porci prima di iniziare la stesura di qualsiasi nostro lavoro.

  • A che genere appartiene “Baby Reindeer”?

So già cosa stai pensando: ma sì, dai, questa è facilissima… “Baby Reindeer” è una classica dramedy di Netflix. Nel corso dei suoi otto episodi, infatti, si ride (poco), si piange (un sacco), si riflette contemplativamente sulle amare difficoltà e contraddizioni della vita ecc.

Sì, sì, certo: tutto molto giusto, tutto molto vero! Ma adesso vorrei sapere a quale genere narrativo, da un punto di vista STRUTTURALE, “Baby Reindeer” appartiene. Le parole “commedia” o “dramma”, ormai dovremmo saperlo, non hanno alcuna attinenza con il contenuto di una storia; solo con le tonalità attraverso le quali l’autore sceglie di narrare i fatti.

Che siano presenti delle contaminazioni fra generi diversi è al di là di ogni discussione. Per fare un esempio, gente più arguta di me ha già fatto notare come molte delle scene più inquietanti e disturbanti della serie siano state girate attraverso le lenti dell’horror (tipi di inquadrature, effetti prospettici particolari ecc.). Si tratta di un’osservazione molto interessante; anche perché, secondo me, è proprio la dissonanza generata dal contrasto fra elementi appartenenti a generi diversi a rendere l’atmosfera della miniserie così ipnotica e coinvolgente.

Del resto, abbiamo anche uno o due subplot romantici da tenere in considerazione…

Ma se vogliamo fare un discorso strutturale e tagliare fuori il resto, ci rendiamo presto conto che i nostri termini di riferimento possono essere soltanto due:

coming-of-age e thriller.

Rigorosamente in quest’ordine…

Perché “Baby Reindeer” rimane, sopra ogni altra cosa, una classica storia di formazione.


  • Che tipo di arco trasformativo segue il protagonista?

Il finale di “Baby Reeindeer” è dolceamaro. Si tratta di una conseguenza inevitabile, considerando il genere di storia con cui abbiamo a che fare: dopotutto, riuscire superare la propria visione in bianco e nero (tipica dell’infanzia) e accettare la dolorosa complessità morale dell’età adulta comporta sempre un prezzo incalcolabile.

Nonostante questo, Donny ha senz’altro un arco positivo. Di fatto, riesce a passare dalla grande Bugia che adombra la sua vita (soltanto se nasconderà la sua identità e riuscirà a trasformarsi in un comico di grido, simpatico e brioso, le persone gli perdoneranno le sue debolezze e si decideranno a dargli l’amore di cui ha bisogno) alla più grande delle Verità (soltanto chi ha il coraggio di accettare e amare se stesso, alla fine, sarà in grado di dare e ricevere l’unico tipo di amore che conta davvero).


  • Chi è l’antagonista della storia, e perché il suo personaggio risulta così brillante e interessante?

Sotto tanti punti di vista, Martha è un personaggio sgradevole: di fatto, stiamo parlando di una donna invadente, aggressiva, razzista, omofoba, xenofoba e chi più ne ha, più ne metta. Tuttavia, la sceneggiatura riesce comunque a sottolineare i suoi innumerevoli punti di vulnerabilità e i suoi sogni spezzati; spingendoci, in qualche modo, a provare un ampio margine di compassione nei suoi confronti.

Ti ricordi quando abbiamo parlato del Metodo S.E.R.P.E. per la costruzione del perfetto villain di una storia? Il primo passo recitava così: Scegli Il Tuo Archetipo.

Nel personaggio di Martha, è possibile rintracciare una sapiente alchimia di elementi legati ad almeno quattro archetipi diversi (Bullo, Trickster, Madre Soffocante e Reietto Sociale), magistralmente combinati a fornirci il ritratto di un’antagonista assolutamente inconfondibile, unica e vibrante di umanità.

L’altra caratteristica importante? Il legame complesso e ambivalente che unisce il protagonista alla sua nemesi. Un gioco di specchi, doloroso e intrigante, che riesce a cementare dentro di noi la certezza assoluta che Donny e Martha rappresentino semplicemente le due facce di una stessa medaglia…


La struttura in tre atti: l’esempio di “Baby Reindeer”

Primo Atto

Scena d’apertura: Un Donny nervoso e trafelato si avvicina al banco di una stazione di polizia e annuncia di voler presentare una denuncia. Una stalker di mezza età di nome Martha gli sta rendendo la vita impossibile. Ma quando l’ufficiale in servizio gli chiede da quando tempo vadano avanti le molestie, Donny esita visibilmente prima di rispondere: «Sei mesi.» Il poliziotto reagisce con evidente incredulità.

(Vedi come la scena d’apertura riesce ad assolvere a una vera e propria pletora di obiettivi diversi? Ad esempio, ci fornisce tutte le info di cui abbiamo bisogno per farci una prima impressione del carattere di Donny e, ovviamente, introduce il grande conflitto personale fra lui e Martha. Ma stabilisce anche l’ambientazione (tempo e luogo della narrazione), l’oggetto del desiderio, i toni tragicomici della storia e il tema portante della miniserie…)

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7 libri romance gotici “saffici” che combinano horror e love story


Una bella rassegnata dedicata ad alcuni fra i più popolari libri gotici romance a tema “saffico”: potremmo forse sperare di celebrare in maniera migliore la recente uscita di “Moonstone”, il primo YA dell’autrice britannica Laura Purcell?

Se non hai ancora letto nulla di questa acclamata regina del romanzo storico-gotico, ti consiglio di correre a recuperare “Il Filo Avvelenato” (edito in Italia da Mondadori): si tratta di una storia cupa e serratissima, che ti terrà avvinghiata dalla prima all’ultima pagina. Fino a un finale brutale, assolutamente sconvolgente, che non ti lascerà più andare!

Con “Moonstone”, invece, Laura Purcell compirà una vera e propria incursione nel campo del gothic-romance. Prima di scoprire gli altri libri protagonisti del nostro articolo, diamo allora un’occhiata alla trama di questo attesissimo romanzo…

7 libri romance gotici “saffici” che (forse) non conosci ancora: “Moonstone” di Laura Purcell

libri romance gotici saffici - moon stone

Non comportarti male. Fai attenzione alla luna. E non uscire mai dopo il tramonto…

A causa di uno scandalo nei giardini del piacere di Vauxhall, Camille viene spedita a vivere con la sua madrina, un’eremita che vive nei boschi con l’unica compagnia di sua figlia, una ragazza molto bizzarra di nome Lucy. Tagliata fuori dalla società civile, Camille dovrà imparare ad adattarsi alle severe regole della sua madrina.

Ma Camille non ha mai incontrato nessuno come Lucy. E, mentre le due iniziano ad avvicinarsi, permettendo alla loro relazione di sconfinare in un territorio sempre più pericoloso, una serie di strani episodi prende a verificarsi. Morti misteriose, segni di artigli che marchiano le porte, e un terribile ululato che squarcia la notte. Il verso di una creatura che sembra quasi… sovrannaturale.

Ma di cos’è che Camile farebbe meglio ad avere paura? Di ciò che si nasconde nei boschi, o… del suo stesso cuore?

L’edizione in lingua originale inglese di “Moonstone” ti aspetta già su Amazon.


“Bitthertorn” di Kat Dunn

“Bittherton” è un ammaliante e irresistibile slowburn, dedicato soprattutto ai fan di titoli come “Belladonna” e “One Dark Window”.

La storia, in effetti, impiega qualche capitolo a scaldare i motori. Ma ti assicuro che, nel giro di una cinquantina di pagine, ti ritroverai a scoprire il valore di ogni singolo istante di pazienza!

Dopotutto, l’atmosfera è così affascinante da togliere il fiato e la caratterizzazione delle due protagoniste si rivela eccellente!

Ecco la trama…

Blumwald è una città tormentata da un’oscura maledizione: in un sinistro castello annidato fra i boschi, vive una Strega mostruosa. Una volta ogni generazione, la Strega arriva in paese e reclama un companion da portare al castello con lei. Tutti, in paese, sanno la verità: il prescelto non farà mai più ritorno.

E, adesso, si sta avvicinando il tempo di un nuovo sacrificio…

Mina, la figlia del duca, sta cercando di superare un lutto, ma la sua vita è intrisa di un’insopportabile solitudine. Ha perso ogni speranza di un futuro a Blumwald. E così, quando la Strega arriva, pronta a esigere la sua prossima offerta, Mina si offre volontaria. Ma non ha la più pallida idea di ciò che la aspetta…

L’edizione in lingua originale inglese di “Bitterthorn” è già disponibile su Amazon.


“All the Dead Lie Down” di Kyrie McCauley

libri gotici romance saffici - all the dead lie down

In pochi conoscono questa piccola perla gotica. Ed è un peccato: il libro di Kyrie McCauley riesce a combinare la tensione sovrannaturale di “Pet Semetary” con lo struggente romanticismo gotico della serie tv “The Haunting of Bly Manor”!

Se vuoi saperne di più, ti basta dare un’occhiata alla mia recensione di “All the Dead Lie Down”.

La sinossi, invece, recita così:

Qualche giorno dopo che una tragedia lascia Marin Blythe orfana e sola al mondo, la ragazza riceve un sorprendente invito da parte di Alice Lovelace – un’acclamata autrice di libri horror, nonché grande amica d’infanzia di sua madre. Alice offre a Marin una posizione da governante a Lovelace House, la sua dimora di famiglia sulle coste del Maine.

Marin accetta e si ritrova a occuparsi delle peculiari figlie di Alice. Thea è una bambina che seppellisce le sue bambole in giardino, celebrando un solenne funerale per ognuna di loro, mentre Wren cerca di fare tutto il possibile per convincere Marin ad andarsene. Poi la sorella maggiore delle ragazze, Evie Hallowell, torna a casa dopo essere stata espulsa da una prestigiosa accademia.

Anche Evie si comporta in modo strano. Eppure, Marin si sente incredibilmente attratta da lei; magari a causa del suo comportamento magnetico, o della sua grazia eterea.

Eppure, con il passare dei giorni, Marin non riesce a scrollarsi di dosso l’ansia che la segue come un’ombra. Uccelli morti si materializzano nella sua stanza. Le burle delle bambine vanno incontro a un’escalation. E qualcosa di pericoloso si annida nei boschi, lasciandosi alle spalle una scia di animali mutilati.

A Lovelace House non va tutto bene. E Marin dovrà svelare i suoi segreti, prima che il mistero della casa abbia la possibilità di consumarla.

Come sempre, l’edizione in lingua inglese di “All the Dead Lie Down” ti aspetta su Amazon!


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5 libri cozy fantasy del 2024 da aggiungere in TBR


Ormai sappiamo tutti cosa aspettarci da un bel libro cozy fantasy, no?

Un gatto acciambellato sul focolare, una strega un po’ grumpy-ma-dal-segreto cuore d’oro, qualche omino di marzapane, una coppia di fate madrine giocherellone, un incandescente torneo di cucina…

In altre parole: tanto slice-of-lice, un happy ending assicurato, una filosofia in perfetto stile “high fantasy and low stakes”, delle piacevolissime vibes rilassate… meglio ancora se venate di estetica cottagecore!

Fra i libri cozy fantasy più popolari troviamo “Lagend and Lattes” di Travis Baldree, “The House in the Cerulean Sea” e “Nella Vita dei Burattini” di T.J. Klune, “L’Enciclopedia delle Fate di Emily Wilde” di Heather Fawcett,“A Wizard’s Guide to Defensive Baking” di T. Kingfisher e “The Tea Dragon Society” di Kay O’Neill.

Ma quali sono i titoli del 2024 che un amante del cozy fantasy farebbe bene ad aggiungere IMMEDIATAMENTE alla sua TBR? E quanti di questi libri saranno tradotti anche in italiano?

Nel resto dell’articolo, troverai una serie di consigli e un paio di titoli su cui non vedo l’ora di mettere le mani. Se ti va, fammi sapere nei commenti che cosa ne pensi e quali sono i libri cozy fantasy che, secondo te, un lettore non potrebbe assolutamente rischiare di farsi scappare! ^^


5 libri cozy fantasy da aggiungere in wishlist nel 2024: “The Honey Witch”

libri cozy fantasy 2024 - the honey witch

Il libro d’esordio di Sydney J. Shields rappresenta una delle mie uscite più attese del 2024. Anzi: forse la più attesa, in assoluto.

Ho prenotato la mia copia da tempo immemorabile; tant’è che, non appena vedrò arrivare il corriere all’orizzonte, probabilmente metterò da parte qualsiasi altra cosa e mi fionderò sulla lettura di “The Honey Witch” come se si trattasse dell’ultimo libro fantasy rimasto sulla faccia del pianeta!

Ma di cosa parla questo chiacchieratissimo libro cozy fantasy, e perché in molti lo descrivono come una sorta di “Quando Bridgerton incontra Amori e Incantesimi”?

 Bè, diciamo che la trama è abbastanza eloquente…

Marigold Claude ha 21 anni. Ha sempre preferito la compagnia degli spiriti della brughiera a quella dei corteggiatori che hanno provato a conquistarla. Così, quando sua nonna decide di spedirla nel cottage di famiglia, sulla piccola isola di Innisfree, con l’obiettivo di addestrarsi per diventare la prossima “strega del miele”, Marigold non ha un solo attimo di esitazione.

Ma la sua magia, appena scoperta, e la sua indipendenza hanno un prezzo nascosto: nessuno può innamorarsi della Strega del Miele!

Non appena Lottie Burke, una nota scettica e ancor più famosa brontolona che non crede nella magia, si presenta alla sua porta, Marigold non può resistere alla tentazione di dimostrarle che la magia è fin troppo reale. Nel giro di poco, però, Marigold comincia a legarsi a Lottie in modi che non si sarebbe mai aspettata.

Quando una magia oscura inizierà a risvegliarsi, minacciando di distruggere tutto ciò che ama, toccherà a lei combattere per assicurarsi che la sua casa e il suo cuore non vadano in pezzi.

EDIT: la mia recensione di “The Honey Witch” ti aspetta fra le pagine del blog! Su Amazon, invece, puoi acquistare la tua copia del libro in lingua inglese. E’ saltato fuori che il romanzo d’esordio di Sydney J. Shields ha qualche difetto, ma, nel complesso, è veramente tanto, tanto carino: la lettura ideale per chi ama per le ship pucciose, qualche cenno di spicy, le ambientazioni in stile Regency e il trope del grumpyXsunshine! 🙂


“The Teller of Small Fortunes” di Julie Leong

Okay, “The Teller of Small Fortunes” è una gemma imperdibile! Non esagero quando dico che non può assolutamente mancare nella libreria di qualsiasi fan di autori come T. J. Klune e Travis Baldree…

La storia ruota attorno alle avventure on-the-road di Tao, una chiaroveggente itinerante che viaggia per il mondo in compagnia del suo fidato mulo. Tao può prevedere soltanto le “piccole” fortune, però; le vicissitudini di ogni giorno, che si avvereranno nel giro di una settimana: chi bacerà la barista, quando la mucca partorirà il suo cucciolo ecc.

Tao sa, per esperienza personale, che predire le “grandi” fortune comporta sempre delle grandi conseguenze

Anche se la vita che conduce è un po’ solitaria, è comunque sempre meglio di ciò che si è lasciata alle spalle. All’improvviso, però, una piccola fortuna si trasforma in qualcosa di più, mettendo sulla sua strada un ladro (semi-)pentito e un ex-mercenario, pronti a reclutarla nella disperata ricerca di una bimba smarrita. Presto, al loro gruppo si aggiungeranno anche una fornaia con il pallino per l’avventura e – ovviamente – un gatto dall’aria vagamente magica…

La tua copia in lingua inglese di “The Teller of Small Fortune” ti aspetta su Amazon. Con disponibilità a partire da novembre 2024.


“A Letter to the Luminous Deep” di Sylvie Cathrall

libri cozy fantasy 2024 - letter to the luminous deep

Il libro cozy fantasy di Sylvie Cathrall uscirà in italiano per la neonata imprint Ne/oN Libri. Data d’uscita prevista: 16 ottobre 2024.

I lettori italiani hanno accolto l’annuncio con un caldo entusiasmo e, in fondo, basta dare un’occhiata alla sinossi per capire il perché:

Una bellissima scoperta fuori dalla finestra della sua casa sottomarina spinge la reclusa E. a iniziare una corrispondenza con il rinomato studioso Henerey Clel. Le lettere che i due si scambiano sono piene di passione, all’inizio nei confronti dei loro reciproci interessi e poi, inevitabilmente, l’uno per l’altra.

Insieme, i due scoprono un mistero dagli abissi profondi, destinato a trasformare la vita di quel mondo sotto le onde che entrambi amano, e temono, nella stessa misura. Ma poi un maremoto distrugge la casa di E., e lei e Henerey svaniscono nel nulla.

Un anno più tardi, Sofy, la sorella di E., e Vyerin, il fratello di Henery, iniziano a sbrogliare la matassa del mistero che circonda la scomparsa dei loro cari. I principali indizi della loro ricerca proverranno dal denso carteggio dei due amanti e da una serie di appunti e schizzi tracciati sul campo…

A chi preferisce leggere in lingua originale, ricordo che “A Letter to the Luminous Deep” è già disponibile in inglese su Amazon.


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“Five Broken Blades”: intrighi, tradimenti e baci assassini nel libro epic fantasy di Mai Corland


Five Broken Blades - Mai Corland - copertina

“Five Broken Blades”di Mai Corland è un romanzo fantasy per adulti. In lingua inglese, il libro sarà disponibile a partire dal 7 maggio 2024.

Devo dire che mi fa particolarmente piacere contribuire a segnalarne l’uscita. Soprattutto perché non credo che vedremo scorrere di continuo la sua cover sui feed di quelli che, al momento, restano i principali social a tema libroso. Ovviamente, spero di sbagliarmi (teniamo assolutamente le dita incrociate per Mai Corland e il suo debutto!).

Al momento, comunque, devo dire che la trama sembra molto interessante, anche perché promette parecchi colpi di scena, tanti intrighi ed emozioni al cardiopalma.

Andiamo a leggerla insieme…


“Five Broken Blades”: la trama

Il re di Yusan deve morire.

I cinque bugiardi più pericolosi del regno sono stati convocati in maniera misteriosa. Il loro unico obiettivo? Uccidere il re-dio Joon.

Lui se lo merita. Sotto il suo giogo, implacabile quanto immortale, i nobili hanno potuto prosperare, mentre i poveri e gli innocenti sono finiti in prigione, sono stati mandati in rovina oppure sono stati… venduti.

E, adesso, ciascuna delle cinque lame ha messo gli occhi su di lui. Ognuno di loro ha assaporato l’amarezza – dall’assassino a pagamento in cerca di redenzione, all’adorabile assassina in cerca di libertà, al principe bandito per i suoi crimini crudeli. Nessuno può resistere alla dolce, gelida esca della vendetta.

I cinque possono concordare sull’omicidio. Possono concordare sul tradimento. Ma per questi cinque assassini – ognuno dedito all’arte dell’inganno, delle menzogne e dei pugnali nelle spalle – forgiare un’alleanza non sarà mai abbastanza.

Per sopravvivere, dovranno trovare un modo per fidarsi uno dell’altro… eppure, soltanto uno di loro, alla fine, potrà prendere la corona.

L’unica regola, allora? Il miglior bugiardo, vince.


Mai Corland e il fantasy “epico-romantico”

“Five Broken Blades” è il libro d’esordio di Mai Corland.

Mai Corland è un avvocato di origini coreane, nata a Seul ma adottata a New York. Da lì, Corland è fuggita via dai rigori dell’inverno per trasferirsi in Florida e studiare presso il Rollins College e l’Università di Miami.

Publishing Weekly descrive il suo romanzo d’esordio come un fantasy epico “genre-bending”, che riesce a integrare in sé diversi elementi tratti dai generi romance, mistery e thriller.

In una recente intervista – che troverai, ovviamente, pubblicata su Publisher Weekly in versione integrale – Mai Corland racconta da dove è nata l’idea di scrivere “Five Broken Blades”:

«Five Broken Blades inizia con il concetto di una poison maiden: una ragazza che può uccidere con un bacio. Da lì, si è esteso verso la domanda di chi avrebbe potuto voler uccidere e perché la cosa avrebbe dovuto essere così difficile? La risposta era che stava provando a uccidere un re immortale. E da lì è nato Five Broken Blades, con quattro altri assassini che o vogliono la corona e non sono così interessati al benessere di Re Joon, oppure lo vogliono specificatamente morto.»

Mai Corland

E il libro, in effetti, a quanto pare seguirà ben sei punti di vista differenti!

«Avendo a disposizione sei narratori, sono stata in grado di esplorare temi come amore, amicizia, quests e intrighi in una maniera che potrebbe non essere considerata come propriamente romantasy, ma che tuttavia resta profondamente romantica. Amo l’eccitazione che viene dal fatto di non sapere se questi personaggi avranno un lieto fine assicurato, cosa che penso mi conferisca una maggiore flessibilità come autrice e che conduce a una certa tensione per il lettore.»

Mai Corland

Quando esce “Five Broken Blades” in italiano?

In inglese, il libro di Mai Corland sarà pubblicato dall’imprint Red Tower di Entangled. Fino a qualche anno fa, Red Tower rappresentava una “piccola” realtà editoriale. Tuttavia, l’incredibile ondata di successo portata da bestseller di livello internazionale quali “Fourth Wing” e “Assistant to the Villain” sta portando rapidamente Red Tower incontro a un futuro radioso.

Per quanto riguarda l’Italia, non sappiamo ancora quando e se “Five Broken Blades” sarà disponibile nella nostra lingua. Ma su Amazon puoi già acquistare la tua copia del libro in edizione originale.


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“Little Thieves”: la recensione del retelling fantastico di Margaret Owen


little thieves recensione - c'era una volta una ragazza cattiva margaret owen

Ravviviamo il blog con la recensione di “Little Thieves: C’era Una Volta Una Ragazza Cattiva”, l’incantevole retelling in salsa fiabesca di Margaret Owen.

Un libro che tutti i fan di autrici come Noami Novik e Katherine Arden farebbero bene a recuperare. Perché, per tematiche e atmosfere, “Little Thieves” ricorda moltissimo i classici “Uprooted” e “L’Orso e l’Usignolo”. Con un surplus di umorismo contagioso e un (bel) po’ di romance


La trama

Vanja Schmidt sa che nessun dono viene elargito a titolo gratuito, nemmeno l’amore di una madre… e il debito in cui si trova adesso? L’ha appena spiaggiata in un mare di guai!

Fino all’anno scorso, Vanja, figlia adottiva della Morte e della Fortuna, era la devota servitrice della Principessa Gisele. Ma le madri sovrannaturali di Vanja hanno chiesto un prezzo troppo alto da pagare per la loro premura, e così la ragazza è stata costretta a ingegnarsi per riappropriarsi del suo futuro… rubandolo a Gisele.

Prendere il suo posto è stata facile, tutto considerato. Il filo di perle incantate della principessa l’aiuta a tenere in vita l’illusione. Perciò, adesso, Vanja conduce una doppia vita, solitaria ma estremamente remunerativa, interpretando Gisele di giorno e una leggendaria ladra di gioielli di notte. L’obiettivo è quello di derubare l’infida nobiltà cittadina, fino a mettere via abbastanza denaro da levare definitivamente le tende.

Ma poi, a un colpo dal traguardo, Vanja si ritrova a contrariare la dea sbagliata. Una terribile maledizione si abbatte su di lei, portandola rapidamente incontro a un tragico destino: trasformarsi in una pila di gioielli, una pietra scintillante alla volta, fino a svanire completamente.

Vanja ha soltanto due settimane per capire come neutralizzare la maledizione e organizzare la sua fuga. E così, per mettersi al riparo dagli schemi del suo fidanzato e sopravvivere al maleficio, Vanja dovrà imbastire la più clamorosa truffa della sua carriera. Per fortuna, lungo la strada, potrà contare sull’aiuto di una creatura semi-divina dai tratti alquanto “bestiali” (ma estremamente adorabili!), di una principessa infuriata e di un sottoprefetto che non vede l’ora di acciuffarla.


“Little Thieves”: la recensione

“Little Thieves: C’era una Volta Una Ragazza Cattiva” è un romanzo denso di intrighi, avventure, scambi di identità, amore e magia. La premessa mi ha fatto pensare – inevitabilmente – alla cornice dell’indimenticabile “Il Racconto dei Racconti” di Giambattista Basile: con questa “perfida” serva che decide di approfittare della fiducia della sua padrona, una gentile e coraggiosa principessa, per rubare la sua vita, il suo palazzo e il suo regale fidanzato.

Ovviamente, nell’irriverente romanzo di Margaret Owen, le cose non stanno esattamente come sembrano, e ti garantisco che i twist incredibili non tarderanno ad arrivare!

A essere del tutto onesta, i personaggi secondari sono quelli che mi hanno fatto innamorare di questo titolo.

Perché Vanya, sì, ha una voce inconfondibile, e i suoi (innumerevoli) errori mi hanno aiutato a entrare particolarmente in sintonia con le sue battaglie e il suo tormentato percorso di crescita. Margaret Owen sa come si scrive un coming-of-age. Sa anche come si scrivono dei dialoghi effervescenti e carichi di sottotesto, cosa che non guasta.

Ma sono state soprattutto le vivaci e affascinanti dinamiche che l’eroina riesce a instaurare con TUTTI i personaggi del cast – e quindi, non soltanto quelle con il suo LI – a spingermi a investire le mie emozioni e il mio entusiasmo nella storia.

Margaret Owen, poi, gestisce l’elemento folcloristico con un’abilità da manuale. La narrazione risulta abbastanza avvincente da darti in pasto alla costante illusione di viaggiare attraverso foreste, vicoli oscuri e scenari incantati in compagnia di Vanya e dei suoi amici.

Un’immersione sensoriale definitiva, guastata appena un po’, secondo me, da un leggero eccesso di dettagli in alcuni punti, oltre che da un’inopportuna dilatazione del ritmo nel corso della seconda metà del secondo atto.


La storia di una ragazza cattiva… o solo di una “piccola ladra”?

Un’altra cosa fantastica di “Little Thieves”, secondo me, è che il libro si può tranquillamente leggere come se fosse autoconclusivo. Cioè, negli USA è già uscito il sequel (“Painted Devils”) e nel 2025 arriverà “Holy Terrors”, il terzo capitolo della saga. Eppure, posso assicurarti che il finale di “C’era Una Volta Una Ragazza Cattiva” si rivela così soddisfacente da rendere l’attesa per il libro successivo una passeggiata nel parco: non ci sono, infatti, subdoli cliffhanger, subplot importanti lasciasti in sospeso o cose così.

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