“Shining Girls” è una miniserie televisiva in 8 episodi ispirata all’omonimo (e sottovalutatissimo) romanzo thriller/sci-fi di Lauren Beukes.
Ritengo lo show della Apple un adattamento particolarmente riuscito e intrigante, dal momento che la sceneggiatura risolve in maniera brillante la lunga serie di problematiche legate alla caotica struttura del libro.
La miniserie, infatti, riesce a trasformare l’irresistibile high concept alla base del plot in una fonte pressoché inesauribile di conflitti, tensione e colpi di scena.
Eliminando la mezza dozzina di sottotrame escogitate dalla Beukes, la serie si lascia quindi alle spalle digressioni e linee temporali incentrate su personaggi secondari di scarsa rilevanza per focalizzare l’attenzione su ciò che fa funzionare la storia per davvero: l’arco di rinascita della protagonista, e il suo scontro all’ultimo sangue con il villain…
La trama
Qualche anno fa, Kirby (Elisabeth Moss) ha subito un’aggressione, e da allora non è più stata la stessa.
Uno squilibrato l’ha attaccata mentre portava a spasso il cane, aprendole uno squarcio nel petto e lasciandola lì a dissanguarsi.
Ma Kirby non è morta. È sopravvissuta, ha cercato di rimettere insieme i pezzi ed è diventata l’assistente agli archivi di una prestigiosa testa giornalistica.
Il suo sogno di diventare reporter sembra volato fuori dalla finestra, però. Soprattutto perché, ormai, la mente di Kirby non sembra più così affidabile…
Problemi di memoria, alterazioni della percezione, incapacità di riconoscere determinati luoghi e persone… Si tratta solo delle conseguenze di un danno cerebrale?
O la storia che si nasconde dietro il suo attacco ha radici molto più profonde, misteriose e incredibili di così?
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