“Nettle and Bone”: la recensione della fiaba dark di T. Kingfisher


nettle and bone recensione - come uccidere un principe

So già che la mia recensione di “Nettle and Bone: Come Uccidere un Principe” non sarà in grado di rendere giustizia alla complicata semplicità e all’irresistibile umorismo dark di questo libro. Che poi è anche – guarda caso – uno dei romanzi fantasy più profondi e struggenti che io abbia mai letto!

Se hai visto il recente film Netflix “Damnsel” – o se hai letto l’omonimo libro di Evelyn Skye – sappi che “Nettle and Bone” può essere considerato come una versione più matura e coinvolgente di quel particolare titolo.

Non a caso, T. Kingfisher è una delle migliori autrici di retelling a sfondo folclorico-fiabesco in cui ti capiterà mai di imbatterti (per non parlare dei suoi indimenticabili romanzi southern gothic, come “What Moves the Dead” o “A House With Good Bones”…). Ma è stato proprio grazie all’uscita di “Nettle and Bone”, nel 2023, che l’autrice americana è riuscita a scalare una nuova vetta e a portare a casa l’ambito Premio Hugo


La trama

Marra è la terza principessa di un piccolo regno. Timida e riservata, è cresciuta in un convento, circondata dalle suore e immersa nella tranquilla routine del suo monastero.

In realtà, la ragazza prova soltanto sollievo all’idea di non essere costretta a sposare qualche alto dignitario straniero per questioni dinastiche, nella speranza di consolidare il trono dei genitori. Purtroppo, le sue sorelle maggiori non sono state così fortunate.

La più grande è morta quasi subito, distrutta dalle percosse di un marito tanto abusivo, quanto potente. Lo stesso principe che, adesso, ha sposato anche la seconda sorella di Marra. Dalla sicurezza del convento, Marra non riesce a smettere di chiedersi chi si farà avanti per salvare la sua ultima sorella e metterà fine alla violenza, una volta per tutte.

Ma dopo aver passato anni a osservare la sua famiglia e due interi regni che si ostinano a fingere che ogni cosa vada per il verso giusto, Marra capisce che, se è vero che c’è bisogno di un eroe, stavolta dovrà essere lei stessa a diventarlo.

Perché, se Marra riuscirà a portare a termine tre compiti impossibili, una strega le garantirà gli strumenti di cui avrà bisogno per liberarsi del tiranno. Eppure, come spesso succede in queste storie di principi e imprese titaniche, le sue missioni si rivelano soltanto il primo passo di un lungo e pericoloso viaggio per salvare l’ultima delle sue sorelle e rovesciare il trono…


“Nettle and Bone”: la recensione

In “Nettle and Bone”, la voce inconfondibile di T. Kingfisher (aka Ursula Vernon) assume una carica tragicomica che riesce a comunicare, con una grazia che ha quasi del preternaturale, tutti i complessi stati d’animo della protagonista Marra e le macabre vibes surreali che circondano il suo viaggio.

Una quest epica che si svolge al fianco di un’anziana strega e della sua gallina posseduta da un demone; di una fata madrina di mezza età che, forse, si finge più svampita di quello che è; di un guerriero espulso dal suo clan per aver fatto la cosa giusta, anziché quella ritenuta socialmente accettabile; e di un delizioso cane d’ossa, provvidenzialmente incapace di accorgersi di essere già morto.

Basta aggiungere alla banda la nostra eroina, una quasi-suora trentenne ansiosa e nata da una famiglia reale, per rendersi conto di trovarsi alle prese con una fiaba dark dal taglio molto, molto atipico.

La Kingfisher, infatti, schiera in campo tutti gli ingredienti che ti aspetteresti – gli oggetti incantati, la terra maledetta, la saggia strega, l’adorabile animale magico ecc. – per intessere un racconto dal sapore salvifico e dolceamaro. Uno che, pur svolgendosi in un mondo fuori dal tempo, in realtà riesce a parlare (anche) della nostra realtà.

Il canovaccio prescelto, ovviamente, è quello di Davide contro Golia. Vi troviamo, infatti, un gruppo di squinternati e disadattati, pronti a sacrificare qualsiasi cosa, pur di abbattere il titano.

Al centro della rete che li unisce, la lotta contro un uomo violento e potente, che le leggi degli uomini non possono fermare. Che si rifiutano di fermare…


 Vietato sottovalutare il potere della gallina

Puoi scrivere una recensione di “Nettle and Bone”, forse, e trattenerti dall’usare due espressioni molto in voga quali “cozy vibes” e “cottagecore”.

Ma non puoi davvero esimerti dal tirare in ballo Terry Pratchett e il suo Ciclo delle Streghe!

Di fatto, T. Kingfisher è una delle poche autrici viventi in grado di dar vita a personaggi all’altezza di prendere il tè con Nonnina Wheatherwax o Tata Ogg. Non a caso, i dialoghi di “Nettle and Bone” si rivelano una perpetua ed esilarante fonte di meraviglia:

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Come scrivere il trope del “forbidden love”: le scene-chiave, i personaggi e tutti gli errori da evitare


come scrivere il trope del forbidden love

Stai cercando di basare il tuo nuovo romantasy sul trope del “forbidden love”, ma non sai quali sono gli errori più comuni in cui potresti incappare?

Oppure ti piacerebbe inserire un subplot romantico basato su questa popolarissima convenzione narrativa all’interno di un romanzo gotico, horror o thriller… Ma non hai ancora acquisito abbastanza dimestichezza con il trope dell’amore proibito e la cosa sta cominciando a farti saltare la mosca al naso.

Niente paura: in questa breve guida, andremo rapidamente a ripercorrere il significato del trope del “forbidden love”, i suoi usi, le sue figure tipiche e, soprattutto, le sviste più “pericolose” che devi assolutamente imparare a evitare. Lo faremo affidandoci a svariate fonti, che troverai esplicitate nel corso dell’articolo, ma soprattutto basandoci sulle preziose informazioni contenute nel manualetto di Cindy Dees intitolato “The Tropoholic’s Guide to Internal Romance Tropes“, edito nel 2023.


Il trope del “forbidden love”: significato e implicazioni

Partiamo da una definizione semplice e intuitiva, ripresa dai super-competenti curatori di “Tv Tropes“:

«Fin da quando la gente ha iniziato a innamorarsi, le norme sociali hanno impedito ad alcuni di noi di stare insieme. Il trope del “forbidden love” si applica ogni volta che un tabù cerca di impedire a due individui di ingaggiare (apertamente) una relazione. Il che può confluire in una relazione segreta, in un patto suicida, in un amore platonico o in un lieto fine. Presenta delle affinità con il trope degli Star-Crossed Lovers, che però riguarda una serie di specifiche circostanze che concorrono a separare i due amanti, piuttosto che le norme sociali. Potrebbero, tuttavia, esistere delle sovrapposizioni

Piuttosto chiaro, no?

Benissimo, allora passiamo a un’altra domanda: quali sono i generi che prevedono, più frequentemente, il ricorso all’uso del trope del “forbidden love”?

Secondo Seacrows Books, il trope dell’amore proibito può essere trovato all’interno di tantissimi generi (probabilmente tutti, aggiungerei io…), ma è più frequente nelle opere di contemporary romance, historical romance o paranormal romance.


Generi e sviluppi moderni

L’articolo citato procede a spiegare che:

  • Nel contemporary, l’amore proibito nasce spesso dalla disapprovazione della società, dalle differenze culturali o da una storia personale complessa. Questo genere di storia esplora questioni che hanno a che fare con la vita moderna di ogni giorno e con il tormento emotivo che deriva dall’atto di sfidare le aspettative sociali.
  • Nell’historical romance, le ambientazioni storiche procurano uno sfondo molto fertile per il trope del “forbidden romance”, in cui la divisione di classe, i matrimoni combinati e le rigide norme sociali creano ostacoli (almeno apparentemente) insormontabili per i due innamorati. L’attrattiva di questo trope risiede nella tensione drammatica fra dovere e desiderio, tradizione e passato.
  • Nel paranormal romance, il trope del “forbidden love” assume un twist sovrannaturale. Relazioni fra umani e vampiri, licantropi o altre creature sovrannaturali determinano spesso l’insorgere di ostacoli significativi, includendo rischi di separazioni dovuti a immortalità, differenza d’età, pericolosi poteri e leggi sovrannaturali.

In passato, i trend più comuni tendevano a far ruotare questo trope intorno al tema delle differenze di classe, dei matrimoni combinati e dei tabù religiosi. I finali erano spesso tragici, per enfatizzare il pericolo insito nella sfida alle catene che la società impone, inevitabilmente, all’individuo.

In tempi più recenti, invece, il trope del “forbidden romance” si è esteso ad abbracciare anche il fattore dell’inclusività. Relazioni LGBT, storie d’amore interraziali e relazioni fra persone appartenenti a fazioni politiche (o etiche) radicalmente opposte (vedi il trope contiguo dell’enemies-to-lovers) hanno dunque preso il sopravvento.

Anche i finali sono cambiati: di solito, si tende adesso a offrire ai lettori delle risoluzioni più speranzose, quando non addirittura degli happy ending, in modo tale da riflettere una visione più progressista e ottimista della nostra società.


Figure ricorrenti e scene-chiave del trope del “forbidden love”

Qualunque sia il tuo genere di riferimento, Cindy Dees ci ricorda che il trope del “forbidden love” si basa su una serie di importantissime scene-chiave.

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“La Strega delle Pietre”: fra streghe e pietre preziose, il libro fantasy storico di Anna Rasche ambientato a Firenze


la strega delle pietre - anna rasche - the stone witch of florence

La Strega delle Pietre” sarà il titolo italiano di “The Stone Witch of Florence“, il libro d’esordio della scrittrice di libri fantasy Anna Rasche.

Una storia ambienta nella Firenze del quattordicesimo secolo, ricchissima di suggestioni storiche e supportata dalle numerose ricerche effettuate dall’autrice. Pare che la Rasche, infatti, abbia cercato di documentarsi il più possibile durante la stesura del suo manoscritto. Cosa che ha implicato lunghe sessioni di lavoro in biblioteca, ma anche una visita approfondita del nostro Paese!

Il risultato? Semplicemente uno dei romanzi di speculative fiction più attesi del 2024, soprattutto per i fan di titoli come “I Chiostri di New York” di Katy Hays o “L’Alchimista” di Paulo Coelho…


“La Strega delle Pietre”: la trama

1348. La peste imperversa per l’Italia, devastando la nazione. Dopo quasi dieci anni di esilio solitario, Ginevra di Gasparo viene convocata di nuovo a Firenze.

Ginevra ha un dono: è in grado di usare le antiche pratiche alchemiche apprese da ragazza per guarire gli ammalati. Ma non appena la voce delle sue inconsuete abilità si è sparsa, Ginevra è stata condannata per stregoneria ed esiliata. Adesso, gli stessi uomini che l’hanno mandata via sono pronti a implorare per il suo ritorno.

    Ginevra li accontenta, presumendo che i signori della città siano finalmente pronti ad accettare le sue inusuali tecniche di guarigione per mettere fine alla pandemia. Invece, non appena giunge a destinazione, riceve un incarico inaspettato: usare la sua collezione di pietre preziose per rintracciare l’implacabile ladro che si aggira per la città.

    Questi, infatti, sta depredando tutte le chiese di Firenze, portando via reliquie inestimabili e lasciando al loro posto delle misteriose ampolle colme di liquidi dai colori sgargianti. Se la missione di Ginevra avrà successo, le verrà riconosciuto il rango di medico e non verrà mai più accusata di pratiche diaboliche.

    Tuttavia, con il proseguire delle indagini, Ginevra si rende conto di essere solo una pedina in un piano molto più grande, che travalica i confini del suo attuale incarico. E, di colpo, realizza anche che gli uomini pericolosi che si nascondono dietro la cospirazione non esiterebbero due volte a far fuori una Strega delle Pietre. Specialmente se questo contribuisse a portarli un passo più vicino ai loro obiettivi…


    Mineralogia e fantasy rinascimentale

    Se pensi che le espressioni “fantasy rinascimentale” e “mineralogia” non abbiano nulla in comune…

    Bè, sospetto che “La Strega delle Pietre” sia il libro più adatto a smentirti!

    Basta leggere l’intervista ad Anna Rasch pubblicata su Nerd Daily, infatti, per rendersi conto che la giovane autrice ha trovato un modo per coniugare felicemente le sue due più grandi passioni.

    «Stavo facendo una ricerca per la mia scuola di specializzazione, relativa a tutti i diversi tipi di corallo rosso usati durante il Rinascimento in Italia. Mi sono imbattuta allora in un certo numero di manoscritti medievali inerenti all’arte lapidaria. Si tratta di libri che registravano le proprietà magiche e medicinali delle gemme.

    Potevano dire, ad esempio, che un’ametista piazzata sotto la lingua era in grado di prevenire l’ubriachezza, o che gli smeraldi possono curare le malattie degli occhi. Ai tempi in cui questi manoscritti furono scritti, molti credevano che questi poteri fossero reali.

    Ho pensato che avrebbe potuto essere un setting super-interessante per un romanzo. Un mondo medievale esattamente uguale al nostro, tranne che per un piccolo dettaglio: i poteri delle pietre, lì, funzionano davvero!»

    Anna Rasche

    La Storia svolge sicuramente un ruolo di primo piano all’interno de “La Strega delle Pietre”. L’autrice, infatti, si è assicurata di curare l’aspetto della verosimiglianza storica non soltanto dal punto di vista della mentalità dei suoi personaggi e dei grandi eventi, ma anche visitando alcune delle location geografiche più significative di Firenze.

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    “The Phoenix Keeper”: la recensione dell’adorabile cozy fantasy di S. A. MacLean


    the phoenix keeper recensione - s a maclean

    The Phoenix Keeper” è il mio nuovo cozy fantasy preferito, e di gran lunga uno dei migliori libri fantasy letti/pubblicati nel 2024.

    Lo so, potresti pensare che si tratti di una dichiarazione abbastanza estrema. Dopotutto, il mio amore per titoli come “Legends and Lattes” o “The Very Secret Society of Irregular Witches” è fatto noto e conosciuto in tutto il mondo.

    Eppure, credo davvero che “The Phonix Keeper” abbia qualcosa di speciale. Non soltanto un cast di personaggi incredibili e una delle più spettacolari “found family” in cui mi sia mai capitato di imbattermi, ma anche delle tematiche ambientaliste importanti e una graditissima attenzione nei confronti della questione della “diversità” a 360 gradi.

    E poi, ammettiamolo: il magico zoo di S. A. MacLean è il posto che occupa i miei sogni e nel quale vorrei ufficialmente andare a vivere… insieme alle magnifiche fenici, ai giocosi grifoni e a tutti gli altri, machiavellici volatili conosciuti attraverso le pagine di questo tenerissimo romanzo d’esordio!


    La trama

    Aila lavora in zoo destinato ad accogliere creature magiche in via d’estinzione provenienti da ogni angolo del mondo. In modo particolare, Aila si occupa di fenici, una specie gravemente minacciata dall’attività dei bracconieri, perennemente a caccia di un modo per mettere le mani sulle portentose piume fiammeggianti di questi animali.

    Fin da bambina, Aila ha sempre coltivato il sogno di far ripartire il programma di ripopolamento e fare in modo che il suo zoo abbia la possibilità di ospitare le prime uova di fenice dopo oltre dieci anni. Così, quando alcuni loschi figuri riescono a rubare i piccoli nati in uno degli zoo vicini, Aila si mette in testa di rinnovare la decrepita struttura un tempo adibita agli scopi del programma e di candidare il suo zoo per una nuova nidiata.

    Ma salvare un’intera specie dall’estinzione richiede qualcosa di più delle sue stellari capacità di gestione degli animali. Kelpie carnivori, falchi in grado di evocare i tuoni, draghi dispettosi… Alia non ha mai avuto problemi a trattare con le creature magiche del suo zoo.

    Ma quando si tratta di racimolare il coraggio necessario a chiedere l’aiuto della bellissima custode dei grifoni, nonché responsabile dell’attrazione più popolare dello zoo? Missione impossibile.

    Specialmente considerando il fatto che la bellissima custode di grifoni in questione è, in realtà, la più grande arci-nemesi di Aila fin dai tempi del college. Il suo nome è Luciana, e si tratta di un’irritante, scontrosa e insopportabile so-tutto-io che sembra sempre pronta a mettere il becco negli affari di Aila…


    “The Phoenix Keeper”: la recensione

    Per essere un cozy fantasy, con marcate venature da rom-com, “The Phoenix Keeper” è un romanzo piuttosto lungo. Il che spiega, probabilmente, il taglio iper-descrittivo e un pochino prolisso dei primi capitoli.

    Per fortuna, provvedono i toni ironici e super-scoppiettanti della narrazione, insieme alla fortissima personalità della protagonista Aila, a rendere perfino questa manciata di scene “introduttive” coinvolgenti e immersive.

    Aila, dal canto suo, rappresenta la perfetta incarnazione del concetto di “adorabile disastro”. La sua parte grumpy, che si sposa alla perfezione con la tematica dell‘introversione e dei disturbi d’ansia, emerge sempre nei momenti più esilaranti, ponendo la base per uno splendido e coinvolgente arco trasformativo.

    Non che manchino le occasioni, per il lettore, di sentirsi “un tantino” frustrato dalla sua plateale incapacità di “leggere la stanza” intorno a lei e interpretare correttamente lo svolgersi degli eventi. Ma fa parte del gioco… Tanto più che, alla fine, ci si ritrova totalmente sopraffatti dalla fragile vulnerabilità e dalla dolcissima goffaggine con cui Aila si sforza di affrontare le relazioni (e le connessioni umane) che per lei contano di più.


    Il grande cuore della custode di fenici

    La trama di “The Phoenix Keeper” è piuttosto rocambolesca e la posta in gioco aumenta con lo scorrere delle pagine. Ti dico solo che, ora di arrivare il finale, ho cominciato ad avvertire delle serie palpitazioni e a preoccuparmi davvero per le sorti di Aila e dei suoi amici!

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    “Scarpetta”, la serie tv si farà: Amazon Prime Video ordina due stagioni dello show con Nicole Kidman


    scarpetta serie tv amazon - nicole kidman

    La serie tv “Scarpetta”, tratta dalla popolarissima serie di medical thriller di Patricia Cornwell, diventerà realtà. Non solo: Amazon Prime Video ha deciso di ordinare ben due stagioni di questo show televisivo, che vedrà Nicole Kidman calarsi nei panni della protagonista – l’analitico medico legale di origini italiane Kay Scarpetta – e la grande Jamie Lee Curtis nei panni di sua sorella, Dorothy.

    Ti dirò, saranno almeno quindici anni che non leggo nulla di Patricia Cornwell. Ma devo ammettere di essere comunque entusiasta della notizia: dopotutto, “Postmortem” e “Insolito e Crudele” fanno parte del novero dei titoli che mi hanno avvicinato, ancora adolescente, al mondo della lettura…


    Di cosa parlerà la serie tv “Scarpetta”

    Nicole Kidman interpreterà Kay Scarpetta, medico legale della Virginia alle prese con una serie di casi difficili. Ma nello show ci sarà spazio in abbondanza, ovviamente, anche per esplorare le travagliate vicende famigliari e le delicate avventure sentimentali della dottoressa Scarpetta. Alle prese – fra le molte cose – con una sorella problematica e una nipote che ha contribuito personalmente a crescere.

    Quello che non possiamo ancora prevedere, ovviamente, è se la trama della serie tv Amazon seguirà fedelmente le vicende di uno o più dei romanzi di Patricia Cornwell, o se si limiterà a prendere i nomi dei personaggi e a riscrivere la storia come se si trattasse di una sorta di reboot, sulla scia di quanto accadde al fortunatissimo “Bones” della Fox (a sua volta ispirato alla serie “Temperance Brennan” firmata da Kathy Reichs).

    Come sempre, tornerò ad aggiornare l’articolo non appena saranno disponibili ulteriori informazioni.


    Il cast

    Abbiamo detto che sarà Nicole Kidman a capitanare il cast della serie tv “Scarpetta” e, da un punto di vista personale, ritengo che si tratti di una scelta di casting particolarmente felice.

    Non soltanto perché ammiro il lavoro della Kidman (comprese le sue recenti sortite televisive, da “Big Little Lies” a “La Coppia Perfetta“, passando per “Nine Perfect Strangers” e “The Undoing“), ma anche perché, nel corso della sua carriera, l’attrice australiana ha spesso interpretato personaggi in grado di incarnare tutte le qualità che ho sempre associato a Kay Scarpetta: grandi capacità critiche, una mentalità razionale che, a volte, tende a sconfinare nella pura spregiudicatezza, e un atteggiamento algido che, quando meno te lo aspetti, lascia trapelare una delicata fragilità e un senso di umanità straordinario…

    Anche il nome di Jamie Lee Curtis lascia presagire grandi cose, ovviamente. (L’hai vista, vero, nel fenomenale “Everything Everywhere All At Once” di Daniel Kwan e Daniel Scheinert?).

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    “Starling House”: la recensione del libro fantasy gotico di Alix E. Harrow


    starling house recensione - alix harrow

    Chi è pronto per la recensione di “Starling House“, il nuovo, straordinario romanzo fantasy gotico di Alix E. Harrow?

    Un libro magico e suggestivo , che riesce a fondere romanticismo e inquietudine, small town horror e fiaba dark, urban fantasy e southern gothic

    Il tutto, narrato dal punto di vista di due protagonisti che si rifiutano di lasciarsi inscatolare da qualsiasi cliché, nel suadente, grintoso stile dell’autrice de “Le Streghe in Eterno” e “Le Diecimila Porte di January” …


    La trama

    Nessuno, a Eden, è in grado di ricordare quando sia stata costruita Starling House. Ma la città concorda su una cosa: è meglio lasciare che quella vecchia magione derelitta vada in rovina… insieme al suo ultimo occupante.

    Dopotutto, voci e racconti sulla pessima reputazione della casa, con il suo carico di sfortuna, sono state tramandate in città di padre in figlio, di madre in figlia, per intere generazioni.

    Opal, dal canto suo, non è abbastanza ingenua da lasciarsi coinvolgere in storie fantasiose di questo genere, e si rifiuta di avere a che fare con case infestate o uomini dall’aria particolarmente tormentata. Almeno fino a quando non le si presenta un’opportunità di lavorare a Starling House: l’occasione che aspettava, quella che le permetterà di salvare suo fratello dalla soffocante morsa di Eden.

    Starling House è bizzarra e piena di segreti – esattamente come Arthur, il suo ultimo erede. Opal comincia a sentirsi stranamente attratta da entrambi. Ma non è lei l’unica interessata agli orrori e e alle meraviglie che giacciono sepolti sotto la casa…

    Forze sinistre e minacciose si preparano, infatti, a convergere su Eden… così, all’improvviso, Opal realizza che, se vuole proteggere la casa, dovrà lottare per lei. A costo di dissotterrare qualche turpe scheletro famigliare.

    E di incorrere nelle ire di persone molto potenti…



    La ragazza che aveva due liste

    Il nuovo libro di Alix E. Harrow racconta di porte segrete, case senzienti, bagagli invisibili e oscuri segreti di famiglia. Nell’occhio del ciclone, la storia di una ragazza che, messa con le spalle al muro, impara finalmente a combattere per ciò che le è stato affidato: la sua intera famiglia, un’armata di uno composta dal suo unico fratello . E lo farà usando le stesse armi che l’intera città ha sempre rivolto contro di lei: una slavina di inganni e mezze bugie, sotterfugi e provocazioni, sorrisi affilati e omissioni ingiustificabili.

    Dopotutto, la vita di provincia non è sempre rose e fiori. Polvere, gomma bruciata e un vago aroma di sogni andati a male: oggigiorno, è la stessa aria che si respira un po’ dappertutto, certo… Ma soltanto chi è nato e cresciuto in un piccolo centro urbano ai confini del nulla, nel bel mezzo del vuoto siderale, può capire fino a che punto quel caratteristico e desolato senso di squallore esistenziale possa arrivare a intorpidire i tuoi sensi.

    Non è facile continuare a credere nella magia, quando tutti intorno a te hanno già gettato la spugna, e sembrano averlo fatto una ventina d’anni prima della tua nascita. Rinunciare del tutto, però? Per certe persone, vorrebbe semplicemente dire strapparsi via un brandello d’anima dal petto.

    Opal, la protagonista di “Starling House”, appartiene a quest’ultima categoria. Una giovane donna, cresciuta troppo in fretta, che è stata costretta a dividere gli elementi della sua vita in due grandi elenchi: una lista per le cose di cui ha bisogno, un’altra per quelle che potrebbero renderla felice.

    Il primo elenco, lo custodirà con tutta l’attenzione e la cura che si riservano a un vecchio cimelio di famiglia, una bussola da seguire scrupolosamente.

    Il secondo, cercherà disperatamente di seppellirlo in fondo a un cassetto buio, insieme al resto dei suoi sogni infranti…


    “Starling House”: la recensione

    Ho amato profondamente il nuovo libro di Alix E. Harrow. Forse perché, sotto certi aspetti, la storia di Opal mi ha ricordato un po’ la saga di “Blackwatwer” di Michael McDowell, mentre, per altri, mi ha fatto pensare a una versione più adulta e romantica del delizioso “Gallant” di Victoria Schwab.

    Lo stile della Harrow, impeccabile fin dai tempi del suo esordio, è solo migliorato con lo scorrere del tempo, e anche la sua padronanza tecnica sembra aver compiuto dei progressi notevoli.

    Una delle qualità migliori di “Starling House”, poi, è sicuramente la sua atmosfera, talmente avvolgente e intossicante da darti l’impressione di trovarti proprio lì, sulle nebbiose strade del Kentucky; in compagnia tanto dei personaggi, quanto della spada di Damocle dello sfruttamento minerario e dell’inquinamento (dell’ambiente, del corpo, ma, soprattutto, dell’anima…)  che incombe ovunque e su chiunque.

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    “Il Matrimonio”: il nuovo libro di Jason Rekulak arriva in libreria a novembre 2024


    il matrimonio - nuovo libro di jason rekulak

    Il Matrimonio“: sarà questo il titolo italiano nuovo libro di Jason Rekulak, autore del fenomenale thriller bestseller “Teddy“.

    In lingua originale inglese, “The Last One at The Wedding” sarà disponibile già a partire dall’8 ottobre. Per leggere” il romanzo in italiano, bisognerà pazientare un attimo di più: la traduzione, infatti, uscirà a novembre.

    Appena una manciata di settimane di attesa supplementare, insomma. Ma potrebbe valere la pena aspettare: dopotutto, l’infaticabile Giunti si riprometta di portare “Il Matrimonio” sui nostri scaffali in una bella veste grafica, con un cover pronta a fare pendant con l’edizione regular di “Teddy” pubblicata nel 2023…


    “Il Matrimonio”: la trama del nuovo libro di Jason Rekulak

    Frank Szatowski non vede sua figlia Maggie da anni; una cosa che gli spezza il cuore ogni giorno. Così, quando lei lo chiama, di punto in bianco, per dirgli che sta per sposarsi e che intende invitarlo alla cerimonia, Frank è fuori di sé dalla gioia.

    Maggie sta per sposare il rampollo di una delle più ricche famiglie del Paese. Così, ben presto, Frank si ritrova sopraffatto dalle nuove cerchie sociali che la figlia sta frequentando. Ma farebbe qualsiasi cosa per recuperare il rapporto con lei; così, non appena si presenta nella proprietà del New Hampshire che la famiglia dello sposo possiede, Frank del suo meglio per legare con i futuri consuoceri.

    Tuttavia, nel corso del weekend, comincia a diventare sempre più chiaro a Frank che, sebbene la famiglia dello sposo non abbia badato a spese, nel fidanzato di Maggie si nasconde qualcosa di decisamente strano.

    E forse Frank e Maggie, in realtà, non hanno proprio nulla da festeggiare…


    Matrimonio con sorpresa

    La Lista degli Ospiti” di Lucy Foley incontra la serie tv “Succession“: con queste parole è stata descritta la trama de “Il Matrimonio”. E, di sicuro, il nuovo libro di Jason Rekulak promette di trasformarsi in un altro, irresistibile pageturner!

    Quei lettori che si aspettavano un (improbabile) sequel di “Teddy“, dovranno “accontentarsi” di questa nuova storia al cardiopalma. Per quanto mi riguarda, sono semplicemente al settimo cielo: anche perché non ho alcuna intenzione di diffidare di un libro che il geniale Grady Henrix (autore di piccole gemme del calibro di “Vendesi Casa Stregata” e “L’Esorcismo della Mia Migliore Amica“) ha già definito come «il miglior thriller che abbia letto quest’anno

    Voglio dire, dopo aver divorato “Teddy”, non ho la più pallida idea della direzione che una simile premessa narrativa potrebbe imboccare! (Anche se, da un punto di vista personale, ammetto che non disdegnerei né una svolta grand guignol in perfetto stile “Ready or Not“, né una più delicata sfumatura satirica a là “Get Out“).

    Al di là di ogni possibile previsione, resta un’unica certezza: non vedo l’ora di scoprirlo…

    L’appuntamento in libreria (o su Amazon) per il nuovo libro di Jason Rekulak è fissato per il 6 novembre 2024!


    “Teddy”: la serie tv

    In diverse misure, siamo tutti rimasti incantati dall’ingegnoso plot e dalle accattivanti vibes di “Teddy”. Incluso lo stesso Stephen King, a quanto pare.

    Corre anche voce che il libro sia destinato a trasformarsi presto in una serie tv oppure in un lungometraggio su Netflix. Tuttavia, non è ancora possibile reperire in rete informazioni più precise a proposito di questo potenziale adattamento, al di là del fatto che la più nota piattaforma streaming al mondo si è davvero aggiudicata i diritti relativi a “Hidden Pictures”.

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    5 (fantastici) retelling YA di libri classici che non hai ancora letto


    Per come la vedo io, trovare dei buoni retelling YA ispirati a libri classici non è sempre un compito facile.

    Fra i più titoli più conosciuti, spiccano sicuramente romanzi come “This Violent Delight” e sequel di Chloe Gong (entrambi liberamente ispirati al “Romeo e Giulietta” di Shakespeare) e “Splintered” di A. G. Howard, che richiama in gioco motivi e scenari dallo scoppiettante ‘”Alice nel Paese delle Meraviglie” di Lewis Carroll.

    Nel novero delle storie per adulti si distinguono, invece, il seducente e misterioso “The Daughter of Doctor Moreau“, incentrato sulla figlia del famoso scienziato pazzo inventato da H. G. Wells, e il divertentissimo “The Strange Case of the Alchemist’s Daughter” di Theodora Goss, un mesh-up di tutti i più famosi personaggi della letteratura gotica, dal mostro di Frankenstein al Doctor Jekyll, passando per Carmilla (nel secondo volume della saga) e il padovano Rappaccini.

    Quella che ti propongo oggi, invece, è un breve elenco di retelling YA di romanzi classici (ancora) relativamente poco noti al grande pubblico, ma non per questo meno amati da una piccola armata di affezionati lettori in tutto il mondo…


    5 retelling YA di libri classici ancora da scoprire (o riscoprire): “Ruinsong” di Julia Embers

    reteling YA di libri classici - ruinsong

    Una libera reinterpretazione de “Il Fantasma dell’Opera” di Gaston Leroux.

    In un mondo in cui la magia viene cantata, la potente maga Cadence viene ripetutamente costretta a usare i suoi doni per torturare la sventura nobiltà della sua nazione. A cantare i suoi incantesimi oscuri, al servizio di una regina che non conosce freni o misericordia.

    Ma quando Cadence si riunisce con una sua vecchia amica d’infanzia, una nobildonna con dei legami nell’ambiente dei ribelli, la ragazza viene messa di fronte a una scelta disperata: prendere finalmente una posizione, e difendere il suo Paese dall’oppressione, oppure diventare un mostro a immagine e somiglianza della regina.

    “Ruinsong” è la lettura ideale per chi ama le ambientazioni ispirate all’Europa del diciannovesimo secolo, gli archi di redenzione e i personaggi moralmente ambigui. Ma anche per tutti quei lettori che non sono disposti a lasciarsi spaventare da tematiche forti e vibes dai toni deliziosamente dark.

    Su Amazon, l’autoconclusivo “Ruinsong” di Julia Embers è disponibile in lingua inglese.


    “Tiger Lily” di Jodi Lynn Anderson

    Nel 2012, questo passionale e convincente retelling di “Peter Pan” di J. M. Barry riscosse un considerevole successo, incantando i lettori soprattutto in virtù dell’indiscutibile forza della sua protagonista – una “Giglio Tigrato” assolutamente indimenticabile – e al fascino senza tempo dei suoi tropes.

    La quindicenne Tiger Lily non ha mai creduto nelle storie a lieto fine. Ma quando incontra Peter Pan nei boschi proibiti dell’Isola-Che-Non-C’è, perfino lei si dimostra incapace di resistere al suo carisma magnetico. Così, cade immediatamente sotto il suo incantesimo.

    Peter è diverso da chiunque altro abbia mai conosciuto. Impetuoso e coraggioso, Peter la spaventa e la attrae al tempo stesso. Ma Peter è il capo dei Bimbi Sperduti, gli abitanti più spaventosi dell’isola, e l’idea di una relazione fra loro appare assolutamente fuori discussione. Eppure, ben presto Tiger Lily si ritrova a rischiare ogni cosa – la sua famiglia, il suo futuro – pur di stare con lui.

    La sua gente non ha dubbi: Tiger Lily deve sposare un uomo della sua stessa tribù. Eppure, mentre nemici di ogni tipo minacciano di separarla da Peter, è l’arrivo di Wendy Darling, una ragazza inglese che incarna tutto ciò che Tiger Lily non è e non sarà mai, a mettere bruscamente fine a ogni sogno a occhi aperti…

    Perché, a volte, i nemici più pericolosi sono proprio quelli che si nascondono nel più fedele e affezionato dei cuori

    Come avranno fatto i nostri editori a lasciarsi scappare un gioiellino del genere? A dire il vero, non sono mai riuscita a spiegarmelo. Nel dubbio, però, ti ricordo che su Amazon puoi ancora acquistare la tua copia di “Tiger Lily” in lingua inglese.


    “Lucy Undying” di Kiersten White

    retelling ya di libri classici - lucy undying

    In realtà, ho iniziato a leggere da poco questa attesissima nuova uscita targata Kiersten White. Eppure, confido già di poter inserire questo titolo nella mia lista di retelling YA ispirati a libri classici da consigliare…

    Beninteso, “Lucy Undying” non è il primo romanzo per ragazzi ispirati al “Dracula” di Bram Stoker che io abbia mai letto! Ma bisogna ammettere che la trama vanta un twist particolare: tanto per cominciare, la protagonista è Lucy Wensterna… un personaggio su cui – inspiegabilmente – pochissimi autori di fiction hanno finora concentrato l’attenzione.

    In questa versione della storia, Lucy è diventata una vampira e ha speso gran parte della sua esistenza immortale nel tentativo di sfuggire dalle grinfie di Dracula. Lucy, infatti, vuole soltanto imparare a conoscere se stessa e a capire che cosa vuole davvero.

    La sua vita subirà una brusca virata nel momento in cui, nella Londra del ventunesimo secolo, si imbatterà in Iris, una donna disperatamente alla ricerca di un modo per liberarsi dalle catene del suo passato. Fra le due si svilupperà un’intensa e salvifica amicizia, pronta a trasformarsi, ben presto, in qualcosa di più.

    Ma se c’è una lezione che Lucy ha imparato a sue spese, è che Dracula non le permetterà mai di allontanarsi da lui senza ingaggiare una battaglia mortale

    “Lucy Undying” è disponibile su Amazon per l’acquisto in lingua inglese. Già che ci sono, ne approfitto per ricordarti che Kiersten White ha firmato anche un altro notevole retelling YA ispirato a un grande classico della letteratura gotica: l’avvincente e catartico “La Buia Discesa di Elizabeth Frankenstein“, edito in Italia da Harper Collins.


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    “Le Trafficanti di Anime”: la recensione del libro gotico di Carmella Lowkis


    le trafficanti di anime recensione - carmella lowkis

    Ti propongo oggi la recensione de “Le Trafficanti di Anime“, un thriller gotico ambientato in Francia, nel pieno del diciassettesimo secolo. La casa editrice Nord ha portato in libreria il libro dell’esordiente Carmella Lowkis il 27 agosto 2024.

    La trama verte sul complicato legame fra due sorelle legate da un passato turbolento e dalle conseguenze di uno scandalo che nessuna delle due riesce a lasciarsi alle spalle. Messe alle strette dalle circostanze, si ritroveranno a indossare di nuovo i loro panni di medium/ciarlatane dell’occulto e a unire le forze per organizzare una pericolosa, ultima truffa ai danni di un’ingenua famiglia aristocratica.

    Nelle intenzioni delle ragazze, dovrebbe trattarsi di un piano semplice e indolore. Eppure, l’entità con cui saranno chiamate a fare i conti potrebbe rivelarsi molto più reale e temibile del previsto…


    La trama

    Parigi, 1866. Quando la Baronessa Sylvie Devereux riceve la visita di Charlotte Mothe, la sorella che ha fatto di tutto per lasciarsi alle spalle, si impossessa di lei il terrore che il suo infame passato da medium e appassionata dell’occulto possa intervenire a compromettere la sua reputazione attuale.

    Anche perché il nuovo marito di Sylvie, un blasonato e ricco avvocato che ha parecchi anni più di lei, difficilmente sarebbe disposto a tollerare una simile minaccia al proprio rango di di prestigio in seno all’alta società.

    Ma Charlotte ha un padre gravemente ammalato a carico, e nessuna possibilità di pagare i conti. E così, Sylvie si lascia persuadere a ricadere nelle vecchie abitudini e ad aiutare la sorella minore a portare a compimento un’ultima truffa.

    I loro bersagli sono i de Jacquinots: una famiglia aristocratica altamente disfunzionale, il cui capofamiglia insiste a proclamarsi perseguitato dal fantasma di una zia, brutalmente assassinata nel corso della Rivoluzione Francese.

    Sylvie e Charlotte saranno costrette a ricorrere a tutto il loro vasto repertorio di trucchi per terrorizzare la famiglia e persuaderla a separarsi da un (bel) po’ del suo oro.

    Tuttavia, nella decadente magione dei de Jacquinots potrebbe essere in atto qualcosa di davvero sinistro. Così, quando una serie di inesplicabili orrori prende ad abbattersi sulle due sorelle e sui loro incauti clienti, le ragazze saranno costrette a porsi la fatidica domanda: e se una forza sovrannaturale si fosse veramente scatenata sui de Jacquinot?

    Ma un’entità di che tipo, poi? Lo spirito vendicativo di una contessa massacrata dai rivoluzionari?

    O qualcosa di peggio… che finge soltanto di essere la prozia, mentre aspetta di portare avanti i suoi piani e si prepara a esigere il suo tributo di sangue?


    “Le Trafficanti di Anime”: la recensione

    “Le Trafficanti di Anime” è il titolo scelto dalla Nord per la traduzione (a cura di Claudine Turla) del romanzo gotico “Spitting Gold” di Carmella Lowkis.

    Un esordio che ha riscosso un buon successo da parte della critica, dividendo invece il pubblico pressappoco a metà: coloro che hanno apprezzato le numerose somiglianze fra la storia delle sorelle Mothe e alcuni celebri capolavori di Sarah Waters (soprattutto “Ladra” e “Affinità), e quei lettori che, invece, non hanno potuto fare a meno di notare come un confronto troppo diretto fra le due autrici possa risolversi soltanto con una completa debacle da parte della Lowkis.

    Anche se non me la sento di esprimere un giudizio troppo negativo (ci sono aspetti de “le Trafficanti di Anime” che ho sinceramente apprezzato), ammetto di propendere un po’ di più per questa seconda versione.

    Non fraintendermi: il modello letterario è innegabile. Probabilmente questo aspetto rappresenta una buona parte del problema: mi è bastato ripensare un attimo al complesso intreccio di “Fingersmith” per immaginare quali avrebbero potuto essere i principali colpi di scena de “Le Trafficanti di Anime”, nonché per prevedere in quali punti del plot avrebbero fatto la loro comparsa e su che tipo di sviluppi avremmo potuto contare.

    E il Kirkus Review ha ragione: il libro di Carmella Lowkis è davvero un coinvolgente «thriller romantico a sfondo sovrannaturale», scritto da un’autrice in grado di intessere un racconto ricco di stratificazioni e di inganni. Solo che i suoi personaggi, secondo me, non si rivelano neanche remotamente intriganti o sfumati abbastanza da reggere il gioco fino a fine partita.

    Anche perché gli indizi sparpagliati nell’arco delle prime cento pagine ti permettono di smascherare i loro obiettivi e di percepire immediatamente il bluff nel tremolio nelle loro voci narranti…


    Fiaba della Sorella Buona e della Sorella Cattiva

    In compenso, ho amato alla follia l’accattivante parallelismo fra le storia delle sorelle Mothe e il regno delle fiabe. L’ambiguità del Rospo (personaggio chiave della favola tanto amata da Sylvie), il modo sottile ma tenace con cui l’autrice continua a giocare con questo leitmotiv simbolico per farci capire che non esiste una sola verità, che ogni storia può essere letta secondo (almeno) due differenti versioni e che chiunque cerchi di darci a intendere il contrario sta mentendo a noi o a se stesso…

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    “The Scarlet Throne” di Amy Leow: fino a che punto ti spingeresti pur di rimanere al potere?


    the scarlet throne - amy leow

    L’editore americano Orbit pubblicherà “The Scarlet Throne“, libro fantasy di esordio della giovane autrice Amy Leow. Il romanzo debutterà il prossimo 12 settembre.

    Si tratta di un libro dalla trama molto particolare, che segue la spirale di corruzione e violenza di una donna determinata a scendere a qualsiasi compromesso pur di tenersi stretto un potere duramente guadagnato. Compreso stringere un patto con un demone, e simulare per la propria magia un’improbabile origine divina…

    Un fantasy politico dalle tonalità estremamente dark, insomma, ricco di intrighi e lotte intestine fra fazioni rivali. Animato da una protagonista moralmente ambigua che – come si premura di sottolineare la stessa Leow – non è “cattiva per finta”, e non ha nessuna intenzione di schierarsi dalla parte del bene alla vista del primo giovanotto di belle speranze intento a passare da quelle parti…


    “The Scarlet Throne”: la trama

    Binsa è una divinità vivente. Gli dei l’hanno scelta per dispensare, al tempo stesso, misericordia e castigo dell’alto della sua postazione sul Trono Scarlatto.

    Ma il regno di Binsa nasconde un segreto mortale. Perché, invece di incanalare la saggezza di una divinità immortale, il corpo della donna ospita un demone.

    Adesso, però, i suoi sacerdoti stanno cominciando a nutrire dei forti sospetti. E quando una nuova ragazza, Medha, viene scelta per prendere il suo posto, Binsa e il suo demone stringono un accordo: per amplificare i suoi poteri e aiutarla a strappare il controllo della nazione dalle mani dei chierici, lei gli sacrificherà delle vite umane.

    Ma quanta della propria umanità sarà disposta a sacrificare, Binsa, nella sua insaziabile ricerca di potere?

    Di rado i patti con i demoni si rivelano così semplici…


    Abbracciando il tuo “inner villain”…

    Il 15 aprile 2024, Amy Leow ha scritto un articolo pubblicato sul magnifico sito “The Fantasy Cafe“. Molte delle sue dichiarazioni si sono rivelate illuminanti… oltre ad avermi trasmesso una gran voglia di leggere “The Scarlet Throne” e conoscere i suoi personaggi!

    A partire da Binsa, una protagonista che la Leow definisce con due aggettivi piuttosto eloquenti: “messy” e “batshit-crazy“.

    «Amo i personaggi squilibrati. Soprattutto, amo i personaggi femminili squilibrati. C’è qualcosa di stranamente catartico nella vista di un personaggio femminile che sbarella completamente e costringe tutti a inchinarsi ai suoi piedi, forse perché, molto spesso, nella vita reale alle donne non viene concesso di comportarsi in questo modo.

    Anche il mondo ama i personaggi così. Le protagoniste femminili di tanti libri hanno un tocco di oscurità dentro di loro, e così tanta parte del marketing che ci gira attorno – soprattutto all’interno della cerchia della speculative fiction – ruota attorno a queste donne moralmente ambigue, tenute a prendere decisioni complesse e in possesso di motivazioni altrettanto complesse.»

    Amy Leow

    Tuttavia, secondo l’autrice di “The Scarlet Throne”, perfino in questi libri continua a mancare qualcosa.

    Perché, pur amando profondamente queste letture e rendendosi conto che non c’è assolutamente nulla di sbagliato nella caratterizzazione scelta per tutte queste eroine, il problema al cuore della questione rimane lo stesso: anche se, a volte, queste donne si ritrovano a rivestire il ruolo di antagonista, alla fine dimostrano sempre di possedere qualche qualità in grado di redimerle.

    Compiono un genocidio? Eh, ma l’hanno fatto soltanto perché speravano di proteggere le persone che amano…

    Il mondo le considera delle perfide tiranne? Sì, ma per il loro popolo sono praticamente delle sante che camminano…


    Rivendicando l’assoluta libertà di essere malvagi… perché sì!

    «Quasi come se le donne non potessero essere malvage per il gusto di esserlo, mentre le malefatte degli uomini non hanno bisogno di giustificazioni… perché, apparentemente, soltanto gli uomini possono essere cattivi per natura

    Amy Leow

    Secondo l’autrice, insomma, il concetto di “morally grey”, in riferimento alle azioni di personaggi femminili, ultimamente viene utilizzato un po’ troppo a casaccio.

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