“Goodnight Mommy”: la recensione del film horror disponibile su Prime Video


goodnight mommy recensione - remake

Non pensavo che mi sarei trovata a scrivere una recensione di “Goodnight Mommy” nel 2022; in parte, perché ignoravo che Hollywood avesse messo in cantiere un remake, una nuova versione del terrificante film del 2014 diretto da Veronika Franz e Severin Fiala.

Invece, la pellicola di Matt Sobel è sbarcata su Amazon Prime Video da pochi giorni, giusto in tempo per la tradizionale e imminente maratona annuale halloweeniana.

Ora…

Molti critici hanno descritto il film come “inutile” e “non necessario”, e non sarò certo io a sostenere il contrario.

Dopotutto, cercare di paragonare il remake all’originale può concludersi soltanto in un modo: vale a dire, attribuendo il giusto credito alla schiacciante superiorità del “Goodnight Mommy” austriaco.

Tuttavia, mi rendo anche conto del fatto che sto parlando da fan decennale del genere, e che di sicuro non tutti gli abbondati Prime Video avranno avuto la possibilità di ammirare il piccolo cult di Franz e Fiala.

In realtà, questo remake riesce a regalare diversi momenti genuinamente inquietanti e spaventosi.

Si capisce, l’opera di Sobel non è neanche remotamente ambigua, brutale o disturbante quanto la versione originale! Soprattutto perché la (tiepida) sceneggiatura lascia parecchio a desiderare…

Tuttavia, ritengo che l’ottima interpretazione di Naomi Watts, combinata a un paio di scene dal taglio decisamente luciferino, sia comunque in grado di giustificare il tempo speso per la visione…


La trama

I piccoli Elias (Cameron Crovetti) e Lukas (Nicholas Crovetti) si recano in visita dalla madre (Naomi Watts), presso un’isola località di villeggiatura.

I bambini non vedono la donna da diverso tempo, per cui restano molto stupiti nel ritrovarsi davanti una mamma bendata e sulla via di recupero, ancora tormentata dai postumi di un complicato intervento di chirurgia estetica.

Non che ci sia tantissimo di cui meravigliarsi, in realtà: dopotutto, la loro madre è sempre stata un’attrice piuttosto famosa e, come tale, costretta a sottoporre di continuo il suo aspetto a tutti i piccoli aggiustamenti del caso.

Tuttavia, nel giro di poco tempo, i ragazzi cominciano a intravedere qualcosa di profondamente sinistro nell’atteggiamento della donna.

È come se la mamma affettuosa, premurosa e piena di energie che Elias e Lukas conoscevano fosse completamente svanita, assorbita da quelle fasce spaventose che le celano costantemente il viso.

Al posto di quella genitrice amorevole sembra aggirarsi, adesso, una creatura isterica, fredda e collerica; qualcuno che ha poco a cuore il suo legame con i figli e che, anzi, a volte sembra a malapena in grado di tollerare l’idea di guardarli.

Una donna che non ha paura di lasciarsi andare a esplosioni di violenza imprevista, o di ricorrere a brusche punizioni corporali.

Che cosa succedendo alla madre di Elias e Lukas?

Possibile che sia stata… sostituita?

Ma da chi?

Chi è la sconosciuta – persona o creatura – che sta cercando di impersonarla, e per quale motivo ha deciso di farlo?


“Goodnight Mommy”: la recensione

Come dicevo, sospetto che, nel caso di questo film, il pubblico si dividerà nettamente in due squadre: quelli che hanno visto l’originale, e quelli che non avevano mai sentito parlare di questa storia.

Penso che il livello di gradimento sia destinato a lievitare abbondantemente nel secondo caso; anche se, a onor del vero, bisogna ammettere che il “Goodnight Mommy” americano resta un prodotto di intrattenimento abbastanza dozzinale.

Una rielaborazione letterale e poco stratificata della vicenda narrata all’interno della pellicola austriaca, peraltro disposta a rinunciare ai suoi momenti di scioccante crudeltà praticamente senza colpo ferire.

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“Vespertine”: la recensione del libro fantasy di Margaret Rogerson


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Iniziamo la recensione di “Vespertine”, nuovo romanzo fantasy YA di Margaret Rogerson, partendo da una piccola conferma alle tue impressioni più immediate: ebbene , Amico Lettore… effettivamente, questo libro contiene una bella sintesi di elementi tratti dal film “Venom: La Furia di Carnage”, “Sabriel” di Garth Nix  e “L’Orso e l’Usignolo” di Katherine Arden!

Una storia a tinte action dalla trama abbastanza caotica e improvvisata, che riesce tuttavia a riscattarsi in virtù della sua freschezza e dalle sue spassose parentesi umoristiche


La trama

Artemisia si sta addestrando per diventare una Sorella Grigia, una suora che ha il compito di purificare i corpi dei deceduti affinché le loro anime abbiano la possibilità di passare oltre.

In caso contrario, quelle anime si solleverebbero e si trasformerebbero in spiriti pronti a infestare il mondo dei viventi.

A causa di un traumatico passato, Artemisia è di indole schiva e solitaria; in effetti, la ragazza preferirebbe di gran lunga trascorrere il resto della sua vita a occuparsi dei morti, piuttosto che essere costretta a trattare con la gente che ancora respira!

Ma quando il suo convento viene attaccato da un drappello di soldati posseduti, Artemisia difende le altre suore risvegliando l’antico spirito che dimora in una sacra reliquia. Si tratta di un “revenant”, un’entità malevola e bizzarra che continua a minacciare di impossessarsi del suo corpo, nell’istante stesso in cui la ragazza commetterà l’errore di abbassare la guardia.

Usare i formidabili poteri della creatura richiederà un dazio spaventoso sul corpo e sulla mente di Artemisia, cominciando ben presto a consumarla dall’interno.

Ma la morte è giunta a Loraille, e ormai soltanto una “Vespertine” – una sacerdotessa addestrata per imbracciare il potere di una sacra reliquia – potrebbe avere il potere di fermare il massacro.

Tuttavia, poiché l’arcana conoscenza alla base della magia delle Vespertine è andata perduta nel corso dei secoli, Artemisia non avrà altra scelta: dovrà rivolgersi all’unica autorità sul campo rimasta in circolazione.

Vale a dire, il revenant stesso.

Così, mentre svela un sinistro mistero a base di santi, segreti e magia oscura, a poco a poco Artemisia scopre che affrontare questo male nascosto potrebbe richiedere da parte sua un aperto tradimento nei confronti di tutto ciò che conosce…

Sempre ammesso, certo, che non sia il revenant a tradirla per primo.



“Vespertine”: la recensione

“Vespertine” è il primo romanzo di una nuova serie fantasy.

Il punto è che quasi non lo diresti, leggendo il romanzo di Margaret Rogerson: non tanto perché sarebbe facile, in fondo, considerare la storia come autoconclusiva, quanto per il fatto che, almeno per il momento, non sembra che la trama stia andando da qualche parte.

In effetti, mi è capitato di leggere su Tumblr che la stessa autrice non ha la più pallida idea di quanti volumi conterrà in totale la serie: sarà una duologia? Una trilogia? Altro? La Rogerson al momento non lo sa e, a quanto pare, la stessa cosa vale per il suo pubblico e per il suo editore.

In realtà, “Vespertine” mi ha garantito diverse ore di lettura spensierata. È un libro fantasy per ragazzi dal taglio molto “old school”, se riesci a immaginarlo: il che vuol dire che combattimenti, battaglie, inseguimenti ed effetti speciali la fanno da padrone in ogni momento, e che le uniche tematiche ammesse sono quelle tipiche di ogni storia di formazione.

L’intreccio, dal canto suo, è estremamente semplice, e tutti i personaggi secondari, in qualche modo, sembrano intenti a danzare sulla delicata linea di confine che separa il regno degli archetipi da quello degli stereotipi.

Tuttavia, bisogna anche dire che la dinamica fra Artemisia e il suo “revenant” (irriverente, buffo e sboccato: un perfetto prototipo di “spalla” Marvel!) funziona e coinvolge a meraviglia, regalando al lettore una tonnellata di siparietti comici e dialoghi spassosi.

Non solo: posso assicurarti che il loro legame di “riluttante condivisione/amicizia con riserva/bizzarra simbiosi” riserva più di una sorpresa e riesce a sfiorare corde anche piuttosto emozionali, infondendo nella trama quella specifica componente di originalità che basta a rendere la lettura del libro della Rogerson un’esperienza così fresca e piacevole

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“Non Ci Prenderanno”: nel 2023 in Italia il nuovo mistery YA di Jessica Goodman


Non Ci Prenderanno”, traduzione italiana di “They’ll Never Catch Us” di Jessica Goodman, arriverà in libreria il prossimo anno.

Grazie a Fanucci, pare proprio che avremo la possibilità di leggere nella nostra lingua un nuovo thriller YA dall’autrice di “Loro Volevano Essere Noi”, altro recente successo targato TimeCrime.

La storia verterà sulle vicissitudini di due sorelle adolescenti – legate, ma in forte competizione fra loro – destinate a entrare in crisi nel momento in cui la scomparsa di una compagna di squadra interverrà a stravolgere il loro delicato equilibrio…


non ci prenderanno - jessica goodman . they'll never catch us

“Non Ci Prenderanno: la trama

Fra le sorelle Stella e Ellie Steckler passa un solo anno di differenza d’età, ma le loro diverse personalità hanno sempre reso complicata la loro relazione.

Stella è ambiziosa, concentrata su un unico obiettivo, e totalmente devota al suo scopo; per cui, preferisce trascorrere da sola la maggior parte del suo tempo. La corsa campestre è la sua vita, e Stella non permetterà mai a nessuno di frapporsi sulla sua strada verso il successo.

Anche Ellie ama la corsa e ha del talento. Tuttavia, la cosa non le preclude la possibilità di divertirsi e circondarsi di amici: a Ellie, infatti, piace andare alle feste, uscire, vivere un’esistenza in grado di estendersi al di là del mondo della corsa.

Eppure, le due sorelle hanno anche un’altra cosa in comune: la ragazza nuova, Mila Keene.

In qualche modo, da quando Mila è arrivata in città, la vita delle Steckler non è più stata la stessa.

Dapprincipio, entrambe avevano la tendenza a considerare Mila – un’atleta così brillante, apprezzata e promettente – una minaccia per le loro carriere. Eppure, a poco a poco, Ellie non è riuscita a fare a meno di lasciarsi irretire dalla sua personalità così calda, così simpatica e affettuosa.

E poi, dopo il tradimento del suo primo fidanzato, Mila sembra proprio la persona perfetta a cui confidare i propri segreti!

Anche Stella ha avuto modo di notare quanto Mila sia sveglia, forte e intelligente: qualcuno con cui Stella potrebbe, forse, finalmente essere in grado di creare una vera connessione

Ma, un brutto giorno, Mila esce di casa per un allenamento, e non torna più indietro.

Nessuno sa cosa le sia successo; eppure, in qualche modo, gli occhi di tutti sembrano pronti a posarsi sulle sorelle Steckler.

E se le ragazze avessero qualcosa a che fare con la scomparsa di Mila?


Un cigno in pista

Con l’imminente uscita di “Non Ci Prenderanno”, la collana YA di casa Fanucci andrà ad arricchirsi di un nuovo “small town mistery” dedicato alla fascia dei lettori più giovani.

A quanto pare, la trama del romanzo di Jessica Goodman si concederà, in maniera piuttosto palese, qualche piccolo ammiccamento al film cult “Il Cigno Nero”. Dopotutto, lo stesso personaggio di Mila sembra richiamare (in maniera abbastanza esplicita) quello interpretato da Mila Kunis nel grande classico di Darren Aronofsky.

Confidente, mentore, amica, rivale… Se incontrassi la miglior versione possibile di te stessa, cosa pensi che succederebbe?

Troveresti la tua anima gemella?

Oppure l’ombra dalla quale stavi cercando di scappare?

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15 sottovalutatissimi libri fantasy “classici” che hanno cambiato la storia del genere fantastico


15 sottovalutati libri fantasy classici da leggere

Libri fantasy “classici”, o grandi classici del fantasy: i due temi sono affini, ma non bisogna commettere l’errore di sovrapporli.

Alcuni lettori, infatti, utilizzano il termine “classico” come se si trattasse di un sinonimo di “epico”. Ma non è questa l’accezione che intendo dare alla parola nel corso di questo articolo e, fra pochissimo, ti renderai conto di cosa intendo.

In effetti, i libri fantasy classici che oggi passeremo in rassegna hanno in comune soltanto due cose:

  1. Si tratta di romanzi che, nel corso delle varie decadi, hanno continuato a far sognare intere generazioni di lettori, influenzando profondamente l’opera dei nostri ATTUALI autori preferiti;
  2. Nonostante il loro valore, spesso tendono a passare inosservati, o comunque in sordina, soprattutto quando posti al confronto di “mostri sacri” del calibro de “Il signore degli anelli”, “Lo hobbit”, “La storia infinita”, “La spada di Shannara” eccetera.

Ti informo, inoltre, che i libri presi in considerazione all’interno di questa lista sono stati pubblicati nel corso di un’ampia spanna di tempo: dai primi anni Trenta all’inizio del Duemila.

A fronte di una serie di considerazioni, ho deciso di citare soltanto quei titoli che un lettore (o aspirante autore) di narrativa fantasy non dovrebbe avere problemi a reperire in lingua italiana.

Nel caso in cui l’argomento dovesse appassionarti, ti invito comunque a dare un’occhiata all’intrigante manuale Guida alla Letteratura Fantastica”, a cura di C. Asciuti (pubblicato da Odoya Edizioni).

Il volume, infatti, riesce a ripercorrere buona parte della storia del genere fantastico, dedicando gran parte della sua voluminosa mole al minuzioso esame di dozzine di trame e personaggi relativi ai più importanti libri fantasy classici del passato.


“Nightrunner” di Lynn Flewelling (1996)

Un uomo di spettacolo, una spia, un ladro: Seregil ha il compito di raccogliere informazioni per conto della Regina, a proposito della minaccia rappresentata dalla guerra di Plenimar.

Durante una di queste missioni, si imbatte in un orfano e decide di prenderlo sotto la sua ala, trasformandolo nel suo apprendista. Non appena uno dei suoi incarichi andrà in malora, precipitando Seregil in uno stato di coma, spetterà proprio ad Alec portare il suo mentore in salvo, e darsi da fare per fermare un sinistro complotto, dalle conseguenze potenzialmente tragiche.


“L’ultimo unicorno” di  Peter S. Beagle (1968)

Quando l’entità protettrice di un bosco comincia a sospettare di essere l’unica superstite della sua specie, si mette in cammino a caccia di risposte. La maggior parte della gente, insensibile al grande mistero della vita e avvolta da una nube di cinismo e disincanto, non riesce neanche a capire cosa si nasconde sotto i suoi occhi, e scambia la creatura per una semplice puledra bianca. Finché non arriva un mago girovago a cambiare le carte in tavola: il suo nome è Schmendrick, ed è l’unico disposto a vedere l’ultimo unicorno per ciò che realmente è. Insieme, i due si mettono in marcia verso una terra lontana e pericolosa; l’unico posto in grado di custodire la risposta alle loro domande, ma anche una tremenda creatura d’incubo, che non aspetta altro che di trascinare il mondo nell’oblio…


“Terramare” di Ursula K. Le Guin (1968)

Uno dei libri fantasy classici più iconici e celebrati del pianeta; una saga epica e metafisica, che riesce a fare del simbolismo e della propria potenza archetipa i suoi principali punti di forza!

Nel mondo di Terramare, composto quasi interamente da acque e da misteriosi arcipelaghi, un ragazzo di nome Ged si mette in marcia verso una scuola di magia, pronto ad andare incontro al suo destino. Il suo addestramento richiederà impegno e spirito di sacrificio, e si concluderà con la sfida più grande che un uomo o una donna possano affrontare: una lotta senza quartiere contro la propria Ombra, la parte oscura e corrotta che risiede in fondo al cuore di ognuno di noi…


“Kane: La saga” di Karl Edward Wagner (1970)

Un intramontabile classico del sottogenere della sword and sorcery.

Si dice che Kane abbia strangolato suo fratello e sia stato maledetto, costretto da un dio folle a girovagare per le terre del mondo, finché non verrà distrutto dalla stessa spirale di violenza che egli stesso ha creato. Attraversando i millenni, il tormentato antieroe di Wagner cambierà quindi professioni e compagni, senza mai rinunciare alla tendenza a cacciarsi nei guai!

Karl Edgar Wagner scrisse racconti e romanzi di fantascienza, horror ed heroic fantasy fino all’anno della sua morte (nel 1994), un trapasso dovuto alla sua lunga dipendenza dall’alcol. Psichiatra disilluso, descrisse la sua visione della vita come “nichilista, anarchica e assurdista“: una concezione che traspare chiaramente dai racconti del suo ciclo di Kane.


“Sovrani delle tenebre” di Tanith Lee (1978)

Supremo fra tutti i demoni massimi fu Azhrarn. Sue furono le burle che crearono gli incubi sulla Terra, che portarono desiderio e pericolo a coloro che si divertiva a visitare; colui che era in grado di creare meraviglie e orrori inimmaginabili.

Una serie di romanzi dark e lussureggianti, abilmente interconnessi fra di loro e liberamente ispirati a “Le Mille e una Notte”. La splendida edizione proposta dalla Oscar Vault raccoglie i primi tre romanzi del ciclo: fra atmosfere fiabesche, viaggi negli inferi e amori dissoluti, si svolge una delle più famose opere di un’autrice che è riuscita a segnare in maniera indelebile la storia del fantasy.

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“Nona the Ninth”: la recensione del libro fantasy di Tamsyn Muir


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La recensione di “Nona the Ninth” arriva sul blog dopo una settimana di latitanza da questi schermi. Per amor di cronaca, dal mio punto di vista si è trattato di sette giorni di malori, febbre alta ed emicranie spaventose.

Ma, se non altro, il tempo trascorso a letto mi ha dato l’opportunità di riflettere a fondo sul nuovo romanzo di Tamsyn Muir, terzo volume della rivoluzionaria saga “The Locked Tomb”.

Perciò, dopo tanto ponderare, e persino a prescindere dal viscerale pugno emozionale che questo libro è in grado di sferrare, adesso posso finalmente confermarlo in via ufficiale: “Nona the Ninth” è uno dei migliori libri fantasy del 2022, se non il migliore in assoluto…


La trama

Nona ama la sua vita. Anche se, tecnicamente parlando, la sua vita è cominciata soltanto sei mesi fa.

La sua città è sotto assedio. Una gigantesca sfera di luce azzurra minaccia l’orizzonte. E, quel che è peggio, a quanto pare i necromanti delle Nove Case sono sul punto di tornare.

Eppure, nulla di tutto questo riesce a scalfire la tranquilla serenità domestica di Nona: i giorni di scuola con la sua “gang” di amici squinternati, le sue nuotatine notturne, le passeggiate con il cagnolino Noodle, le serate di giochi e lezioni con i suoi tutori speciali (Camilla, Pyrrha e Palamede)…

Almeno, fino a quando le navi dell’Imperatore Immortale non arrivano cingere d’assedio la città, costringendo le forze ribelli del Sangue dell’Eden a imbastire una contromossa. Un piano che potrebbe anche – a sua insaputa – coinvolgere Nona.

Perché Nona potrebbe anche sembrare una ragazzina come le altre. Eppure, sei mesi fa, la nostra eroina si è svegliata nel corpo di una perfetta sconosciuta e adesso sa che, al di là di ogni dubbio, verrà il giorno in cui sarà costretta a restituire ciò che ha preso.

Nona ama la sua vita e le persone che ne fanno parte. Se potesse scegliere, non li lascerebbe andare mai e poi mai.

Ma nulla di buono dura per sempre.

E così, ogni notte, Nona sogna una donna con un teschio dipinto sul viso



“Nona the Ninth”: la recensione

Prima di cominciare, un piccolo avvertimento: non è possibile scrivere una recensione di “Nona the Ninth” senza includere qualche microscopico spoiler inerente ai precedenti capitoli della saga, “Gideon the Ninth” e “Harrow the Ninth”.

Ovviamente, sarà un articolo totalmente spoiler-free dal punto di vista del terzo volume; perciò, se sei in pari con la pubblicazione italiana, leggi pure il resto del post senza temere alcun male.

Prima di tutto, i punti fondamentali.

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“My Best Friend’s Exorcism” (recensione): amiche e demoni nel film horror di Prime Video


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Qualcosa mi dice che scrivere la recensione del film “My Best Friend’s Exorcism” sarà un compito più doloroso del previsto.

In parte, perché ho da poco finito di leggere lo strepitoso romanzo di Grady Hendrix; una commedia horror dai toni energici e sferzanti, con cui ho sviluppato un legame emotivo particolare.

Ma anche perché il film di Damon Thomas (disponibile sul servizio streaming Amazon Prime Video) si è rivelato un adattamento un po’ piatto, e decisamente vigliacco!

L’ennesima sviolinata in chiave matusa&ottusa agli anni Ottanta, purgata di ogni minimo accenno di satira sociale e di ogni graffiante trovata anticonformista escogitata da Hendrix.

Una pellicola anonima e dimenticabile, insomma; di quelle che si lasciano guardare ma non ricordare, e che si ritrovano, loro malgrado, a incarnare il peggio che il classico buonismo commerciale hollywoodiano abbia da offrire…


La trama

Abby (Elsie Fisher) e Gretchen (Amiah Miller) sono due liceali amiche del cuore: abituate a condividere tutto, e pronte a mettere da parte ogni differenza scaturita dai loro rispettivi stili di vita.

Un giorno, Abby e Gretchen raggiungono un gruppetto di amici presso una casa sul lago e assumono delle sostanze stupefacenti di dubbia provenienza.

Nei dintorni, però, si erge un misterioso rudere abbandonato. La leggenda locale vuole che al suo interno, anni prima, un’altra adolescente sia stata sacrificata in nome di Satana.

Incuriosita, Gretchen decide di esplorare la casupola, chiedendo prontamente ad Abby di accompagnarla.

Tuttavia, all’interno della costruzione si nascondono strane forze maligne, pronte a cospirare per separare le due amiche e avvolgere Gretchen nelle loro spire.

Tant’è che, a partire da quel momento, Gretchen cambia completamente atteggiamento e diventa collerica, imprevedibile, vendicativa e capricciosa.

Abby è senza parole. Che cosa è successo alla ragazza dolce e gentile che l’ha sempre supportata e aiutata nei momenti di difficoltà? Perché, tutt’a un tratto, sembra quasi che Gretchen si diverta a fare del male alle persone?

E com’è possibile che un culturista cattolico con il pallino per la lotta agli spiriti del Male (interpretato da Chris Lowell) riconosca in Gretchen la presenza di un’influenza oscura e pericolosa?


“My Best Friend’s Exorcism”: la recensione del film

Intendiamoci: il film horror di Damon Thomas non è il peggior adattamento di un libro molto amato che io abbia mai visto. Non è neanche il migliore e, di sicuro, non è il più ispirato, il più originale o il più ambizioso.

In realtà, il livello delle interpretazioni è piuttosto buono, anche se Chris Lowell (“Glow”, “How I Met Your Father”…) mi è sembrato l’unico in grado di rendere giustizia al proprio personaggio.

I suoi exploit da esorcista della domenica, infatti, riescono a strappare un paio di risate senza alcuna fatica, incarnando alla perfezione quel perfetto connubio fra ingenuità, fervore e dabbenaggine richiesto dall’ambientazione.

Ma il fatto che la sceneggiatura preferisca volare basso, e depotenziare il significativo apparato metaforico imbastito da Hendrix, gioca senz’altro a detrimento della qualità complessiva della pellicola…

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Buffy l’Ammazzavampiri: i 5 libri da leggere nel 2023


Buffy l'Ammazzavampiri libri

La serie tv “Buffy: L’Ammazzavampiri” ha generato dozzine di libri “collaterali” ambientati nello stesso universo.

Parliamo per lo più di romanzi, o di raccolte di brevi storie dedicate ai comprimari o ai numerosi personaggi secondari del famoso show cult di Joss Whedon.

La serie televisiva sarà anche finita decadi fa, ma, per i fan, il Buffyverse è ancora più vivo che mai.

Lo dimostra lo straordinario successo di vendite (anche in Italia) del nuovo reboot targato Boom! Studios, l’imminente pubblicazione americana di altri romanzi in chiave YA, un fumetto nuovo di zecca scritto da Sarah Galley e perfino l’annuncio di uno splendido mazzo di tarocchi in grado di scatenare la delizia di qualsiasi appassionato del genere gotico.

Ma quali sono i libri di “Buffy: L’Ammazzavampiri” che, nel 2023, un fan della serie dovrebbe assolutamente prendere in considerazione? Quali sono le uscite imperdibili? I nuovissimi titoli disponibili in lingua inglese?

Direi che è arrivato il momento di scoprirlo insieme…


“Big Bad” di Lily Anderson

Buffy l'Ammazzavampiri libri - big bad

Demondale, Callifornia, 1999… Un po’ come Sunnydale, ma con un sacco di malignità in più! Una realtà alternativa, insomma, in cui solo il caos regna supremo. Immagina che l’ombra-sul-sole del Sindaco sia riuscita a provocare un’oscurità perenne su Sunnydale. La città, ovviamente, sarebbe stata ribattezzata “Demondale”, e sarebbe diventata il covo indisturbato di vampiri, bestie, demoni e ruffiani di ogni tipo.

Gli aspiranti super-villain (e supernerd) Jonathan e Andrew cercano di ritagliarsi un posto in questa inquietante dimensione di super cattivi, mentre il demone della vendetta Anya si sforza di ritrovare uno scopo nella vita, sprecando la maggior parte del suo tempo a lavorare come cameriera in un bar di pessima categoria. Un brutto giorno, però, giunge alle loro orecchie la notizia di una nuova “Big Bad” appena giunta in città; una forza più potente e distruttiva di qualsiasi cosa il pianeta abbia mai visto prima. Questa minaccia è, ovviamente, Buffy l’Ammazzavampiri. In preda al panico, Anya, Andrew e Jonathan decidono di formare una super-squadra di cattivi in stile “The Suicide Squad – un team che includerà villains del calibro di Angelus, Glory, Willow vampira, Spike e Drusilla – per cercare di salvare il loro mondo di malvagità dal pericolo incombente. Unico obiettivo: eliminare Buffy, prima che sia troppo tardi!

“Big Bad” è disponibile su Amazon in lingua inglese.


“Bloody for Love” di William Ritter

Non proprio un libro di “Buffy: L’Ammazzavampiri”, quanto… un prequel interamente dedicato al personaggio di Spike!

Spike è appena diventato un leggendario sterminatore di Cacciatrici, e non vede l’ora di godersi i frutti della sua fama. Decide quindi di tornare a Londra – la più grande città del mondo. Sfortunatamente, però, il suo nuovo covo è tutt’altro che idilliaco (immagina una sorta di scantinato umido), e il resto della sua piccola, strana “famiglia” di vampiri sta ancora cercando di riprendersi dal fatto che il loro patriarca, Angelus, abbia scelto di abbandonarli.

L’amore della vita di Spike, Drusilla, sembra particolarmente devastata da questa perdita, dal momento che trascorre la maggior parte del suo tempo a giocare con i tarocchi e a programmare la loro prossima, sanguinosa cena di famiglia. Disperato, Spike giura di trovare una potente reliquia in grado di aiutarla a focalizzarsi, piuttosto, sul loro imminente futuro insieme. Sembra il piano perfetto, certo… Se non fosse che un mostro di nome Gunnar, leader dei demoni di Londra, ha deciso di rubare la reliquia per primo.

“Bloody for Love” è disponibile su Amazon in lingua inglese.

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13 stupefacenti libri fantasy in uscita a ottobre 2022


Finalmente approda sul blog il nuovo articolo dedicato ai libri fantasy in arrivo a ottobre 2022: in realtà, avrei voluto pubblicarlo già da qualche giorno, ma ho preferito aspettare di trovare conferma ad alcuni dubbi relativi a un paio di date d’uscita…

Ad ogni modo, pare proprio che ottobre sarà un mese più goloso del solito!

Fra i titoli che ho già letto e apprezzato, ti consiglio, naturalmente, di dare un’occhiata a “Foundryide” di Robert Jackson Bennett (la lettura ideale per i fan di titoli come “Mistborn” o “Arcane”) e a “Gallant” di Victoria Schwab (un sentito omaggio al classico per l’infanzia “Il giardino segreto” di Frances Hodgson Burnett ).

Per il resto, conto/spero di riuscire a recuperare presto la famosa saga di Sevenwaters, e magari leggere il promettente “Oscuri talenti,” dell’esordiente J. M. Miro…


“Una dote di sangue” di S. T. Gibson

libri horror ottobre 2022 - una dote di sangue

Dopo “Le ragazze immortali”, Mondadori si appresta a dare alle stampe un altro retelling del “Dracula” di Bram Stoker: anche stavolta, il focus si sposterà sulle conturbanti e famigerate “spose” del signore dei vampiri…

Prima che un misterioso straniero le salvasse la vita, Costanta era la tipica contadina medievale. Eppure, da allora, la sua vita ha compiuto una bella svolta, e la giovane è riuscita a trasformarsi nella raffinata consorte degna di un re immortale! Per secoli, Costanta e il vampiro continuano a viaggiare attraverso il mondo conosciuto; ma quando Dracula attira una scaltra nobildonna e un artista male in arnese in una fitta rete di passione e di inganni, Costanta capisce che è arrivato il momento di affrontare la realtà: il suo amato le nasconde dei segreti oscuri, e cominciare a svelarli potrebbe comportare un prezzo molto caro per tutti…


“La figlia della foresta: La trilogia di Sevenwaters” di Juliet Marillier

A ottobre 2022, Oscar Vault ci propone anche una nuova, meravigliosa edizione di un grande classico della narrativa fantasy ispirato alla mitologia celtica.

Per rivendicare la vita dei suoi fratelli, Sorcha si lascia alle spalle l’unico luogo che abbia mai conosciuto e si imbarca in un viaggio denso di perdite, sofferenze e terrori. Quando viene rapita da forze nemiche, sembra che non ci sia più speranza per Sorcha, e che tutto ciò che la ragazza ama sia ormai destinato all’oblio…  Ma la magia non conosce confini e, presto, Sorcha dovrà fare i conti con una realtà terribile: la necessità di scegliere fra la vita che ha sempre vissuto, e il tipo di amore che capita una sola volta nella vita.


“L’ultimo druido: La caduta di Shannara” di Terry Brooks

L’epica conclusione (forse) della monumentale saga di Shannara!

Mentre le Quattro Terre stentano a riprendersi dall’invasione degli Skaar, i paladini del regno devono prendere una serie di decisioni critiche e rischiare di giocarsi il tutto per tutto. Mentre un gruppo sceglie di rimanere indietro a occuparsi della propria nazione, un altro si imbarca in una spedizione diretta verso la patria degli Skaar, portando con sé una macchina in grado di alterare il tempo atmosferico e cambiare per sempre il volto del mondo conosciuto. Nel frattempo, un terzo gruppo di eroi è rimasto bloccato in un regno di morte e pericoli


“Foundryside” di Robert Jackson Bennett

libri fantasy ottobre 2022 - foundryside

Primo volume della meravigliosa trilogia arcanepunk di Robert Jackson Bennett. Negli USA, la saga si è conclusa da poco, con la pubblicazione del terzo e ultimo romanzo, “Locklands”.

In una città in cui magia e industrializzazione procedono di pari passo – ma mai senza conflitti – la giovane ladra Sancia Grado si imbatte in un artefatto in grado di spalancare ogni porta… letteralmente! Ma la chiave senziente ha un nome (Clef) e una personalità tutti suoi, e la portata dei suoi poteri si spinge ben oltre l’apparenza. Come se non bastasse, la ragazza scopre che i Casati Mercantili della città sarebbero disposti a compiere l’indicibile, pur di mettere le mani su uno strumento dal potenziale così sconfinato. Per salvarsi la pelle, e impedire a questi individui assettati di potere di riscrivere la trama stessa della realtà, Sancia dovrà radunare attorno a sé un drappello di valorosi (e squinternati) alleati

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“La Collezionista di Anime”: la recensione del libro di Kylie Lee Baker


la collezionista di anime recensione - kylie lee baker

È possibile scrivere una recensione de “La Collezionista di Anime”, romanzo fantasy di Kylie Lee Baker, senza affrontare lo spinoso argomento delle traduzioni targate Fanucci?

Ho paura di no.

Perché l’italiano sgangherato e improbabile che caratterizza l’80% del catalogo recente della nota casa editrice romana – incluso questo titolo – sta cominciando a diventare un problema. Non è l’unico motivo che mi impedisce di consigliare ai fan del genere la lettura de “La Collezionista di Anime”, sia chiaro.

Ma è comunque la ragione che mi spinge a dire: «Se volete leggerlo, acquistate l’edizione in lingua originale». Anche se l’oggettiva bellezza della copertina italiana basta a tingere questo consiglio di una lieve sfumatura dolceamara…


La trama

Londra, 1890. Ren Scarborough è per metà Mietitrice, per metà Shinigami. In ogni caso, la sostanza non cambia: raccogliere le anime dei defunti ha sempre fatto parte del suo destino.

Ren è cresciuta a Londra, la città di suo padre. Ma l’unico che sembri avere a cuore il suo destino è il fratellastro, Naven: dal punto di vista di tutti gli altri Mietitori londinesi, infatti, Ren non è altro che una meticcia, un’incapace e una piantagrane, non necessariamente in quest’ordine.

Tant’è che maltrattare Ren è diventato, per molti dei suoi “colleghi” Mietitori, una specie di passatempo del cuore.

Tuttavia, un giorno alcuni di loro commettono l’errore fatale di tirare un po’ troppo la corda; senza volerlo, Ren ricorre quindi ai suoi poteri di Shinagami per fermare le percosse.

Da quel momento in avanti, è come se qualcuno avesse dipinto un bersaglio scarlatto sulla sua schiena.

Ren deve lasciare Londra, e in fretta.

L’unica destinazione possibile? Il Giappone, ovviamente; la terra di sua madre e degli altri Shinigami, l’unico posto al mondo in cui Ren è convinta di potersi liberare di paura e pregiudizi.

Tuttavia, non appena si presenta al cospetto della famigerata Dea della Morte giapponese, la ragazza capisce di aver preso un brutto granchio: di fatto, se vorrà ottenere un posto nel suggestivo e inquietante aldilà nipponico, dovrà guadagnarselo.

Versando sangue; suo e degli altri, ma soprattutto altrui.

E sacrificando anime… quelle degli altri, ma soprattutto la sua.


“La Collezionista di Anime”: la recensione

Sotto alcuni punti di vista, “La Collezionista di Anime” è il libro più noioso e ridondante che mi sia capitato di leggere quest’anno.

Descrizioni statiche e personaggi folcloristici di pochissimo (o nessuno) spessore appesantiscono la prosa di Kylie Lee Baker, una zavorra che minaccia di affondare la trama in più di un’occasione.

Le numerose scene d’azione, blande e strutturate in modo tale da riuscire a esercitare un impatto molto limitato (perché la posta in gioco è sempre troppo bassa o troppo condizionata dalla prospettiva avvelenata di Ren), si avvicendano a un ritmo che può essere decritto come “vertiginoso” nella migliore delle ipotesi, e “dissennato” in tutte le altre.

La trama è un pasticcio, quasi dall’inizio alla fine. Il classico modello del Viaggio dell’Eroe, interpretato nel suo senso più letterale, ma eseguito in modo goffo e alquanto rapsodico.

Come premessa di un plot da videogioco, probabilmente l’idea delle tre prove da assegnare a Ren non sarebbe stata malvagia. Ma ritengo che dovrebbe esistere un limite al numero di volte in cui un personaggio può continuare a risolvere i suoi conflitti usando sempre lo stesso trucchetto (toh, qualcuno per caso ha detto “orologio magico”?!).

Per non parlare della spropositata quantità di dialoghi generici, inutili e infantili che minacciano continuamente di sminuire la storia…


Antieroina, o… inumana?

Perché è sicuramente vero che i tre protagonisti de “La Collezionista di Anime” sembrano decisi a battibeccare come massaie per nessuno scopo al mondo, tranne quello di rivelare al mondo la loro scarsa profondità emozionale

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11 irrinunciabili libri gialli e thriller in uscita a ottobre 2022


Chi è a caccia di nuovi libri thriller da leggere a ottobre 2022?

A quanto pare, anche questo mese, una valanga di romanzi polizieschi, mistery, horror e noir farà il suo trionfale ingresso in libreria.

Fra le principali novità, ritroveremo tantissimi nomi noti (Jean-Christophe Grangé, Camilla Läckberg, Irvine Welsh, Robert Galbraith…), ma anche diverse firme nuove in grado di suscitare tutta la nostra curiosità.

Che ne dite? Tutti pronti a un altro autunno all’insegna delle buone letture?


“La bambina nei muri” di Adam Gnuse

libri thriller ottobre 2022 - la bambina nei muri

Elise conosce ogni singolo millimetro della sua casa: le assi scricchiolanti, i buchi nella parete, i nascondigli in grado di accoglierla… Stiamo parlando di casa sua, dopotutto. La casa che i suoi genitori hanno fatto per lei, prima di finire uccisi in un incidente stradale. E “casa” è il posto in cui si suppone che tu debba rimanere; a qualsiasi costo. Eddie, invece, è un ragazzino che cerca disperatamente di dimenticare la bambina misteriosa che, a volte, riesce a scorgere con la coda dell’occhio. Ma quando anche quella testa calda di suo fratello maggiore comincia a percepirla, i due sono costretti a reagire a e cercare di sbarazzarsi di lei. I loro tentativi porteranno, tuttavia, all’approdo di una nuova minaccia sulla loro soglia… una molto più imprevedibile, e pericolosa, di quanto i fratelli possano immaginare!


“Il santuario” di Sarah Pearse

Dall’autrice britannica de “Il Sanatorio”, arriva la seconda indagine della detective Elin Warner!

Non vedevano l’ora di arrivare, e adesso non possono andarsene: Elin Warner e un gruppo di villeggianti avevano prenotato un soggiorno presso un nuovo centro benessere, situato su un’isola al largo delle coste inglesi. Ma sull’isola in questione grava l’ombra di un oscuro passato – si dice che fosse addirittura il terreno di caccia di un serial killer – e, adesso, una maledizione aleggia nell’aria come un fantasma. Così, quando una giovane donna sconosciuta viene ritrovata morta sotto il padiglione dello yoga, Elin capisce di non avere scelta: toccherà a lei smascherare l’assassino… prima che la storia abbia l’opportunità di ripetere se stessa!


“La maschera di marmo” di Jean-Christophe Grangé

A ottobre 2022, un nuovo libro thriller di Grangé arriva in libreria: stavolta, l’autore de “I fiumi di porpora” e “Il volo della cicogna” ci propone un cupissimo giallo storico ambientato nella Germania degli anni Trenta.

L’ispettore Franz Beewen deve indagare sulle morti sospetti delle mogli di due alti ufficiali nazisti. Gli indizi lo conducono sulla soglia del dottor Simon Kraus, uno psicologo specializzato nell’arte dell’interpretazione dei sogni. Tutte e due le vittime erano sue pazienti; entrambe, erano perseguitate dall’incubo ricorrente di un uomo mascherato che le inseguiva, pronto a massacrarle. Ma i giochi di poteri e le oscure ambizioni del partito nazista continuano a ostacolare le indagini dell’ispettore; perché, in realtà, dietro le brutali forze che controllano il destino della nazione si nascondono vili segreti e colpe inconfessabili, qualcosa per cui più di una persona, forse, sarebbe disposta a uccidere…


“Tutti nella mia famiglia hanno ucciso qualcuno” di Benjamin Stevenson

Un’uscita molto attesa, che avevo già annunciato qualche settimana fa; un curioso caso editoriale che, nel corso dei prossimi mesi, verrà tradotto in almeno 21 Paesi del mondo, incluso il nostro!

Ernie è un insegnante appassionato di libri mistery. La sua famiglia lo considera una vera e propria “pecora nera”; probabilmente perché, tre anni fa, Ernie ha visto suo fratello Micheal uccidere un uomo. Anziché proteggerlo – come la sua famiglia avrebbe desiderato – Ernie ha deciso di denunciare il fratello alle autorità. Eppure, quando Micheal viene rilasciato, Ernie riceve l’invito a partecipare a una piccola celebrazione di famiglia, presso un isolato resort in montagna. Ernie accetta; tuttavia, durante il soggiorno, ecco che si materializza il cadavere sepolto dalle nevi di un uomo! Individuare l’assassino non sarà affatto facile. Un po’ perché le riunioni di famiglia non sono facili per nessuno, e un po’ perché… Bè, diciamo la verità: nella famiglia di Ernie, chiunque sarebbe stato capace di commettere quel crimine. Non a caso, tutti i suoi parenti hanno già ucciso qualcuno…

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