“The Familiar” sarà il prossimo libro di Leigh Bardugo (2024)


the familiar leigh bardugo

Leigh Bardugo annuncia l’uscita di “The Familiar”, il suo prossimo libro fantasy. E, come la stessa autrice ci conferma attraverso i suoi canali social, il romanzo debutterà negli USA il 9 aprile 2024!

Possiamo aspettarci un’uscita italiana in contemporanea, come accaduto per altri suoi titoli? Bè, direi che è un po’ presto per azzardare previsioni, dal momento che l’annuncio del libro risale a una manciata di ore fa.

Ma se vuoi scoprire qualcosa in più riguardo alla trama di “The Familiar”, e sul perché questo romanzo sia già destinato a diventare una pietra miliare nella carriera dell’autrice di “Hell Bent: Portale per l’Inferno” e “Shadow and Bone”…

Complimenti: sei appena approdato nel posto giusto! ;D


“The Familiar”: la trama

In una casa malandata, su una squallida strada nella nuova capitale di Madrid, Luzia Cotado usa i suoi scampoli di magia per sopravvivere alle sue interminabili giornate da sguattera. Ma quando la sua padrona, sempre incline agli intrighi, scopre che la patetica servetta relegata in cucina nasconde, in realtà, un talento per i piccoli miracoli, ordina a Luzia di usare quei doni per migliorare la posizione sociale della sua famiglia.

Ciò che inizia come un semplice mezzo di intrattenimento a beneficio dell’annoiata nobiltà cittadina prende una svolta pericolosa nel momento in cui Luzia attira l’attenzione di Antonio Pérez, il segretario in disgrazia del re di Spagna. Ancora furioso per la sconfitta della sua armada, il re è disperatamente a caccia di qualsiasi strumento in grado di assicurargli un vantaggio nella guerra contro la regina eretica inglese.

E Pérez non si fermerà fino a quando non avrà riguadagnato il favore del suo sovrano.

Determinata ad aggrapparsi a quest’unica possibilità di migliorare la sua sorte, Luzia precipita quindi in un mondo di veggenti e alchimisti, sant’uomini e imbroglioni; mentre la linea che separa magia, scienza e frode prende a farsi sempre più incerta.

Ma mentre la sua notorietà cresce, altrettanto si può dire del pericolo che la circonda: perché il sangue ebreo che le scorre nelle vene potrebbe facilmente consegnarla nelle mani dell’Inquisizione e segnare la sua condanna.

Per sopravvivere, dovrà usare ogni singola oncia del suo ingegno e della sua determinazione… perfino se questo significasse ricorrere all’aiuto di Guillén Santangel, un amareggiato famiglio immortale i cui segreti potrebbero dimostrarsi letali per entrambi.



5 cose da sapere a proposito di “The Familiar”

  • Come si evince facilmente dalla trama, “The Familiar” sarà un romanzo fantasy storico ambientato nel cuore della cosiddetta “Golden Age” spagnola. Un periodo in cui a Madrid fiorivano le arti e la letteratura, mentre l’influenza politica dell’impero si affermava rapidamente in tutto il mondo conosciuto.
  • Il libro non avrà nulla a che fare con le precedenti saghe dell’autrice. Anzi, di fatto, è la stessa Leigh Bardugo ad assicurarci che “The Familiar” sarà un romanzo autoconclusivo
  • … e totalmente rivolto a un pubblico di lettori adulti!! Un bel salto, quindi, rispetto alla maggior parte dei suoi precedenti best-seller. Se tanto mi da’ tanto, direi che possiamo già aspettarci un plot più denso e una maggiore profondità nelle interazioni fra i personaggi;
  • L’autrice descrive la sua nuova opera come “la cosa più romantica e character-driven che io abbia mai scritto”.  All’interno della trama, non troveremo spazio per l’horror o venature gotiche di qualsiasi tipo: “The Familiar” virerà sul versante “storico” del genere fantastico. (PS: Non so cosa ne pensi, ma queste parole mi fanno già immaginare una sorta di via di mezzo fra la complessità sentimentale de “La Vita Invisibile di Addie LaRue di Victoria Schwab e l’immersiva vivacità d’atmosfera di “The Diviners” di Libba Bray…);
  • La Bardugo ha scritto il suo nuovo libro ispirandosi direttamente alla propria storia famigliare. «Un sacco di fantasmi mi guardavano da sopra la spalla mentre lo scrivevo, e ciascuno di loro aveva un’opinione», ha dichiarato l’autrice.

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“The Chosen and the Beautiful” di Nghi Vo arriva in Italia


the chosen and the beautiful - nghi vo

The Chosen and the Beautiful” di Nghi Vo uscirà in italiano il 16 gennaio 2024! L’annuncio è ufficiale e proviene dagli stessi canali social di Mondadori.

Stiamo parlando senz’altro di uno dei titoli fantasy maggiormente apprezzati nel corso della scorsa stagione. La sua originalità e la sua prosa immersiva sono state ampiamente esaltate dalla critica e dal pubblico internazionale.

Del resto, avendo già letto qualcosina di Nghi Vo in passato, posso confermare in prima persona le straordinarie capacità dell’autrice.

Se l’era del Jazz e “Il Grande Gatsby” di Francis Scott Fitzgerald sono sempre stati fra i tuoi più grandi chiodi fissi, “The Chosen and the Beautiful” potrebbe essere esattamente il genere di libro che fa al caso tuo! Soprattutto se – per citare R. F. Kuang – hai sempre pensato che Jordan Baker avrebbe meritato di essere la vera protagonista della storia…


“The Chosen and the Beautiful”: la trama

Immigrata. Assidua frequentatrice di salotti sociali. Maga.

Jordan Baker è cresciuta all’interno delle più rarefatte cerchie della società americana del 1920. Ha il denaro, l’educazione ed è una reginetta del golf, e gli inviti per i più prestigiosi ed esclusivi party dell’era del Jazz le piovono praticamente addosso.

Jordan è anche queer e asiatica, una ragazza adottata dal Vietnam e costantemente trattata come una sorta di rara attrazione esotica dalla maggior parte dei suoi pari, mentre tutte le porte veramente importanti le restano precluse.

Ma il mondo è un luogo pieno di meraviglie: patti infernali e illusioni abbaglianti, fantasmi perduti e misteri elementali… e Jordan sa esattamente come muoversi al suo interno.

Il romanzo di debutto di Nghi Vo reinventa un grande classico del canone americano e ci consegna una storia di formazione piena di magia, enigmi e scintillanti eccessi.



Un gioco di… prospettive

Come si evince facilmente dalla trama, “The Chosen and the Beautiful” è un romanzo fantasy storico, totalmente autoconclusivo e indirizzato a un pubblico adulto.

Un retelling che, insieme al cambio di protagonista e di genere narrativo, propone parecchie altre novità significative: a cominciare dall’inclusione di delicate tematiche riguardanti razza, genere e appartenenza sociale.

Lo stesso personaggio di Gasby dovrebbe essere, se le recensioni estere sono attendibili, estremamente diverso da come lo ricordiamo. Un individuo particolarmente affascinato dal… tipo di bevanda rosso scarlatta che scorre nelle vene di una persona, diciamo.

«Vo è una scrittrice notevole, il cui talento nel revitalizzare lo stile di Fitzgerald ricorda il modo in cui “Jonathan Strange & Mr. Norrell” di Susanna Clarke riusciva a canalizzare Jane Austen. Ma sono le aggiunte della Vo alla trama originale di Gatsby che fanno veramente brillare il libro. Mettendo in primo piano le prospettive di Jordan e Daisy, al posto di quella di Nick, Vo riscrive una storia che affrontava le conseguenze degli eccessi maschili per trattare, piuttosto, i limiti della condizione femminili e quelli derivanti dall’essere non-bianchi.»

Book Page

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“Rouge”: il nuovo romanzo body horror di Mona Awad


rouge - mona awad - libro horror

Rouge” sarà il prossimo libro di Mona Awad, autrice del (meritatissimo) fenomeno letterario del 2019 “Bunny”.

Anche stavolta, se le premesse sono attendibili, ci troveremo alle prese con un romanzo sui generis e schizzato, ricco di twist imprevedibili, intriganti suggestioni new weird e personaggi patologicamente inquadrabili.

“Rouge” sarà, infatti, una favola gotica contemporanea, a metà strada fra “Biancaneve” e “Eyes Wide Shut”.

La storia di una donna che, dopo la morte della madre, imbocca un allucinante sentiero a caccia di bellezza e giovinezza eterna.

Riuscirà a sfuggire al fato materno? Oppure soccomberà allo stesso destino, senza mai instaurare una connessione in grado di travalicare l’assurda superficialità della nostra società?


“Rouge”: la trama

Da sempre, Belle è stata insidiosamente ossessionata dalla sua pelle e dai video di skincare.

Quando sua madre Noelle, con cui non aveva contatti, muore in circostanze misteriose, Belle si ritrova nella California del Sud, a occuparsi dei considerevoli debiti di sua madre e ad affrontare alcune sconcertanti domande relative alla sua morte.

La posta in gioco si impenna nel momento in cui una strana donna vestita di rosso si materializza al funerale, pronta a offrirle un allettante indizio circa la prematura scomparsa della madre, seguito da un video estremamente criptico. Quest’ultimo, infatti, mostra una trasformativa esperienza presso una spa di qualche tipo.

Con l’aiuto di un paio di scarpe rosse, Bella viene attirata nel pungente abbraccio de La Maison de Méduse: la stessa, lussuosa spa a cui sua madre era devota, e che assomiglia in maniera inquietante a un culto.

Una volta lì, Bella scopre gli spaventosi segreti che si nascondono dietro la sua ossessione (e quella di sua madre) nei confronti dello specchio – e le scintillanti, incommensurabili profondità (e i demoni) che si nascondono dall’altra parte di quel vetro.



Il romanzo horror più atteso della stagione

“Rouge” esordirà, in lingua inglese, il 14 settembre 2024.

La trama mi ha fatto immediatamente pensare all’episodio “The Outside” di “Guillermo del Toro’s Cabinet of Curiosities”, diretto da Ana Lily Amirpour. Il richiamo al demoniaco mondo dell’industria della bellezza, sempre pronta ad alimentarsi dell’ossessione innaturale degli uomini nei confronti di tutto ciò che è fragile, piacevole ed effimero, troverà sicuramente un posto rilevante all’interno del nuovo libro di Mona Awad.

Dal canto suo, Paul Tremblay – autore degli ipnotici “La Casa alla Fine del Mondo” e “Nel Buio degli Mente” – descrive “Rouge” come «Una brillante, mordente critica agli standard di bellezza e, contemporaneamente, una fantasmagorica favola a là Angela Carter, che parla di trauma e della perdita di se stessi.»

Una serie di tematiche decisamente non estranee al lavoro dell’autrice di “Tutto è Bene” (Fandango, 2022).

Se ci pensi, infatti, Mona Awad ha esordito nel 2016 con “13 Modi di Vedere una Ragazza Grassa” (edizione Bompiani). Un romanzo breve incentrato sull’odissea di una ragazzina canadese che, per quanto peso possa perdere, non riesce a smettere di detestare il suo corpo e considerarsi grassa.

La storia descrive i suoi sforzi disperati per conformarsi a uno stereotipo che, ogni giorno, la nostra società si ostina a riconfermare e celebrare.

Del resto, è la stessa Awad a confermare di aver scritto TUTTI i suoi libri con una classica logica da fiaba/racconto cautelare.

Perché tutti partono dall’ammonimento: “Attento a ciò che desideri”


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Il significato e l’uso di una sottotrama: l’esempio di “The Last of Us”


the last of us - uso e significato di sottotrama

Qual è il significato della parola “sottotrama”?

I subplot possono essere veramente utili allo sviluppo del tuo romanzo, oppure costituiscono un mero riempitivo (come una dilettantesca scuola di pensiero nostrana sembra determinata a ipotizzare)?

E qual è il modo migliore per gestire una sottotrama? Come si può imparare a utilizzare gli archi secondari in modo tale da riuscire ad arricchire e conferire ulteriore profondità alle proprie storie?

Non ti mentirò, queste sono domande molto complesse.

Quindi, per provare a rispondere ad alcune di esse in maniera esaustiva, penso proprio che ricorrerò a un esempio concreto.

Prima di tutto, però, concediamoci qualche accenno di terminologia


Che cos’è una sottotrama?

Secondo Masterclass, una sottotrama è

«una storia secondaria che corre parallela a quella principale. Contiene una batteria di personaggi secondari ed eventi che possono infondere importanti informazioni nell’arco principale. Conosciuta anche come storia minore, una sottotrama è in grado di creare un arco narrativo più ricco e complesso in un romanzo o in un altro mezzo di racconto.»

A queste (preziose) considerazioni aggiungerei un altro concetto importante: vale a dire il TEMA della storia. Ma vedremo a breve che cosa intendo.

Per ora, quindi, ti basti sapere che, attraverso uno sviluppo creativo e attento di una buona sottotrama, sarai in grado di:

  1. Somministrare preziose informazioni ai tuoi lettori, relative al worldbuilding, al tuo protagonista, al villain ecc., senza rischiare di incappare in quell’odiosa trappola letteraria chiamata “infodump”;
  2. Arricchire la tua ambientazione, conferendo credibilità alle tue invenzioni e aiutando il lettore a immergersi completamente nel mondo della tua storia;
  3. Potenziare l’arco trasformativo dei tuoi personaggi principali, a prescindere da quale sia stata la tua scelta in tal senso (ricordi? Abbiamo già tracciato una distinzione fra arco positivo, negativo e “piatto”…)
  4. Evidenziare il tema principale del tuo romanzo.

Non male, per uno “strumento” che gli autori meno avveduti tendono a usare alla stregua di semplice tappabuchi, eh?


Tutti i romanzi hanno bisogno di una sottotrama?

La risposta veloce a questo annoso quesito è: «Puoi scommetterci la zucca!».

La risposta complessa (e leggermente più ponderata) è :«Dipende».

Stai scrivendo un racconto o un romanzo breve, una “novella” nel senso più americano del termine? Allora non hai bisogno di una sottotrama.

Stai scrivendo una romcom in formato tardizionale? Allora ti servono un paio di cosucce: ad esempio, una migliore amica che sia l’esatto opposto della tua eroina (in modo tale da esaltare gli aspetti della caratterizzazione o del viaggio della protagonista su cui vuoi indirizzare l’attenzione del lettore). Non sarebbero male neanche un impiego o un progetto professionale pronto a creare un mucchio di guai e a trasformarsi in un ostacolo per i tuoi piccioncini. O magari una serie di problemi famigliari, in grado di giustificare l’atteggiamento ostile del tuo LI e far sapere ai tuoi lettori i motivi che lo/la spingono a fuggire ogni volta che il vero amore sembra a portata di mano.

Senza l’interazione di tutti questi ingredienti “secondari”, dimmi un po’: che cosa ti ritroveresti per le mani?

La storia di due tizi anonimi che si incontrano, litigano perché sì, si piacciono perché così è scritto sul copione e alla fine si sposano, chiedendo un mutuo e trasferendosi in una non meglio precisata città di periferia?

Ah.

Buona fortuna, quando si tratterà di vendere a qualcuno questa storia…


Il “vero” significato di sottotrama: l’esempio di “The Last of Us”

The Last of Us” è stata una delle serie più emozionanti, autentiche e struggenti della scorsa stagione televisiva.

Confido nel fatto che tu l’abbia già vista. Ma, se così non fosse, ti esorto caldamente a rimediare. Dico sul serio: se vuoi diventare uno scrittore, una delle attività più salutari a cui potresti dedicarti, in questo momento, consiste sicuramente nel concederti qualche ora per studiare la sceneggiatura di questa o altre serie tv targate HBO.

Se, invece, sei in pari e hai già avuto modo di digerire le implicazioni di quel particolare finale già da un pezzo… Continua pure a leggere l’articolo senza remore di sorta.

Cosa ne dici? Ci sei?

Allora, procediamo…

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I 10 libri fantasy imperdibili di settembre 2023


I nuovi libri fantasy/horror in uscita a settembre 2023 includono l’attesissimo “Holly” di Stephen King e una nuova, adorabile edizione in formato economico della trilogia “Queste oscure materie” di Philip Pullman

Ma quali altre novità ci aiuteranno, nei prossimi giorni, ad affrontare il paventato arrivo dell’autunno nel migliore dei modi possibili?

Bè, un sacco di belle cosine, a quanto pare…


Libri fantasy in uscita a settembre 2023: “Le ombre residue: Mistborn” di Brandon Sanderson

le ombre residue - libri fantasy settembre 2023

Come promesso, la nostra affidabile Mondadori porterà in libreria il secondo volume della seconda trilogia di “Mistborn”.

In realtà, faccio ancora un po’ fatica a conciliare le atmosfere e i personaggi high fantasy del primo ciclo con il gunpowder spinto del secondo, ma tant’è… Coglierò sicuramente l’occasione per continuare a rimettermi in pari!

Quando una serie di obblighi di famiglia hanno costretto Waxillium Ladrian ad abbandonare le terre di frontiera e a tornare nella sua metropoli natale, il nostro eroe non avrebbe potuto immaginare che le abilità sviluppate durante vent’anni di tribolazioni nelle pianure polverose gli sarebbero state così utili.

E, invece, si è presto reso conto che dietro una società apparentemente ottimista e sfaccendata, si nasconde una minaccia pronta a seminare discordia e conflitti religiosi. Wax, il suo eccentrico aiutante Wayne e la brillante Marasi dovranno quindi svelare la cospirazione in atto, prima che la loro nuova civiltà, così a caro prezzo costruita, possa cadere definitivamente…

Ti ricordo che potrai acquistare “Le ombre residue”, anche su Amazon, a partire dal 26 settembre 2023.


“Seven faceless saints: Sette santi senza volto” di M.K. Lobb

Del libro YA di M. K. Lobb abbiamo già accennato, qualche tempo fa, in un altro articolo. Come annunciato, la Fanucci porterà in libreria l’edizione italiana del romanzo il prossimo 22 settembre.

Si tratterà di una storia ambientata in un mondo fantastico ispirato alla nostra Firenze rinascimentale. La vicenda narra di due giovani cresciuti in una città in cui soltanto i discepoli di sette santi senza volto hanno diritto a confort e magia, mentre gli altri stentano anche soltanto a tirare avanti.

Roz e Damian, apparentemente così diversi e schierati su fronti opposti, sono costretti a unire le forze nel momento in cui un brutale assassino inizia a colpire la città. Per fermarlo, dovranno fare i conti con le loro emozioni represse, con il loro tormentoso passato e con la forza oscura e malvagia che intende consumare tutto ciò che i due giovani hanno intenzione di difendere.

L’edizione italiana di “Seven faceless Saints” sarà disponibile su Amazon dalla seconda metà di settembre.


“Gli dei di giada e ombra” di Silvia Moreno-Garcia

libri fantasy settembre 2023 - gli dei di giada e ombra

Qualcuno ha detto romantasy, per caso?

Di tutti i libri di Silvia Moreno-Gacia, non si può dire che “Gli dei di giada e ombra” sia proprio il mio preferito (quel primato finora spetta, ex aequo, a “Mexican Gothic” e “The Daughter’s of Doctor Moreau”).

Ma se possiedi un’indole inguaribilmente romantica e hai una certa familiarità con lo stile seducente, ipnotico e lussureggiante di questa formidabile autrice di origini messicane, qualcosa mi dice che ti lascerai ammaliare da questa sua intensa opera a sfondo mitologico!

L’era del jazz è in pieno svolgimento, ma Casiopea Tun è troppo occupata a spazzare i pavimenti nella dimora del suo ricco nonno per avere la possibilità di assaporare quei ritmi incendiari. Eppure, non riesce a smettere di sognare una vita lontana dalla sua polverosa cittadina del Messico del sud. Una vita che si possa chiamare sua.

Una vita che, in realtà, sembra distante quanto le stelle del firmamento. Almeno fino a quando non si imbatte in una curiosa scatola di legno nella stanza di suo nonno. Cassiopea la apre… e libera accidentalmente lo spirito del dio maya della morte.

Il dio le chiede di aiutarlo a recuperare il suo trono, rubato dal suo ingannevole fratello. Un eventuale fallimento comporterebbe la morte di Cassiopea, ma un successo… il successo potrebbe essere in grado di far avverare ogni suo desiderio.

E portarla via da quel posto grigio e disperato…

“Gli dei di giada e ombra” ti aspetterà in libreria a partire dal 12 settembre 2023. Su Amazon sarà disponibile sia in formato cartaceo, sia in ebook.


“Le bugie che cantiamo alle onde” di Sarah Underwood

A sorpresa, fra i nuovi libri fantasy in uscita a settembre 2023 spunta anche il chiacchieratissimo retelling di Sarah Underwood.

Ogni primavera, Itaca condanna a morte dodici fanciulle. Questo è il prezzo imposto dal vendicativo Poseidone, in cambio delle vite delle dodici ancelle della Regina Penelope, impiccate e scagliate sul fondo del mare secoli fa.

Leto è una delle prescelte. Eppure, quando il destino chiama, la morte non è ciò che si aspettava.

Leto si sveglia, infatti, su un’isola misteriosa, e incontra una bellissima ragazza dagli occhi verdi e il potere di comandare l’oceano. Una giovane di nome Melantho, secondo la quale un’altra morte – una soltanto – potrebbe fermarne un migliaio.

Adesso, il principe di Itaca deve morire… o le maree del fato annegheranno tutti.

“Le bugie che cantiamo alle onde” sarà disponibile su Amazon a partire dal 26 settembre 2023.


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“The Daughters of Izdihar”: la recensione del libro fantasy di Hadeer Elsbai


The Daughters of Izdihar recensione - Hadeer Elsbai

Una recensione di “The Daughters of Izdihar” scritta “a caldo” sarà anche, nei limiti del possibile, una recensione ponderata ed equilibrata?

Mi piace pensare di sì. In queste ultime ore, ho riflettuto parecchio sul libro di Hadeer Elsbai. Un romanzo fantasy basato su una trama abbastanza circostanziale, niente affatto avvincente. Una storia che si sforza, piuttosto, di basare la propria efficacia sulla dolorosa attualità delle sue tematiche e sulle (esasperate) personalità delle due protagoniste.

A questo punto, però, è lecito domandarsi: con quali risultati?


La trama

Intrappolata in un matrimonio combinato con un uomo che non ama, Nehal sogna soltanto di frequentare la Weaving Academy. Lì, potrà assumere il controllo dei suoi poteri, piegare ogni corso d’acqua alla sua volontà e perseguire un glorioso futuro sul campo di battaglia, all’interno del primo regimento femminile formato all’interno del corpo militare.

 Suo marito, un uomo pacato e taciturno, nel frattempo è innamorato di un’altra donna: Georgina, una libraia poverissima e di umile estrazione sociale.

Anche Georgina ha i suoi segreti. È in grado di controllare l’elemento terra… O, almeno, potrebbe esserlo, se soltanto le donne della sua nazione fossero autorizzate a studiare e ad addestrarsi per imparare a gestire i propri poteri.

La sua unica fonte di consolazione? Gli incontri segreti con un gruppo di attiviste che si fa chiamare “le figlie di Izdihar”. Una cerchia di donne pronte a dare battaglia al Parlamento per assicurare al popolo una nuova Costituzione e il diritto, per tutte le donne del paese, di scegliere i propri rappresentanti.

Nehal e Georgina provengono da due contesti sociali ed economici molto diversi. Eppure, hanno più cose in comune di quanto potrebbe sembrare…

Attratte nell’orbita dell’enigmatica leader del gruppo, Malak Mamdouh, le due donne si lasciano invischiare in una complessa ragnatela fatta di politica, violenza e minacce di guerra. Il tutto mentre lottano per guadagnarsi – e conservare – una durevole libertà.



“The Daughters of Izdihar”: la recensione

Basta leggere pochi capitoli di “The Daughters of Izdihar” per avere una certezza: il libro di Hadeer Elsbai contiene un mix di elementi tratti da una pletora di altri titoli recenti.

I modelli sono tanti, troppi per essere elencati…

Tuttavia, per darti un’idea più precisa, mi limiterò a citare i più palesi: “Le Streghe in Eterno” di Alix Harrow, “Ragazze Elettriche” di Naomi Alderman e “La Guerra dei Papaveri” di R. F. Kuang (quest’ultimo, soprattutto in riferimento alla parte legata all’Accademia e alla tragica figura di Edua Badawi).

Purtroppo, dal mio punto di vista, nessuno di questi riferimenti viene sfruttato con il massimo della pertinenza possibile.

Il problema è che “The Daughters of Izdihar”, sulla carta romanzo fantastico per adulti, è in realtà uno YA incline a prendersi parecchio sul serio. L’età dei personaggi conta poco, a fronte di una narrazione che sceglie quasi sempre di “raccontare”, nella maniera più frettolosa possibile, tutti i dettagli potenzialmente interessanti relativi all’ambientazione, al sistema magico e alla caratterizzazione di villain ed eroi.

In un certo senso, è come se la discussione inerente alla condizione femminile (con conseguente lotta al patriarcato) assorbisse tutta l’attenzione dell’autrice, impedendole di concentrarsi su altri aspetti. Soprattutto durante i primi due atti, la foga energica delle argomentazioni tende a sbilanciare il ritmo e a gonfiare i conflitti oltre misura.

Quali sono le conseguenze?

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“The Reappearance of Rachel Price”: il nuovo libro di Holly Jackson esce ad aprile 2024 (negli USA/UK)


The Reappearance of Rachel Price - holly jackson libro 2024

The Reappearance of Rachel Price” sarà il prossimo libro di Holly Jackson e uscirà in inglese il 2 aprile 2024.

E… Mi credi se ti dico che questa notizia mi ha reso così felice, da aver praticamente alterato il corso della mia settimana? Voglio dire, settembre è arrivato e i prossimi mesi saranno sicuramente impegnativi; ma se ci sarà un nuovo romanzo della Jackson ad aspettarmi in primavera, riuscirò a sopravvivere ai rigori dell’inverno senz’ombra di dubbio! ;D

Ad ogni modo, l’autrice della strepitosa trilogia “Come Uccidono le Brave Ragazze” e dell’adrenalinico “Five Survive” tornerà in libreria con una nuova storia true-crime, un mistery incentrato sulla drammatica esperienza di una ragazza alle prese con l’improvvisa e ingiustificabile… riapparizione di sua madre, dopo una misteriosa assenza durata più di quindici anni.

Scopriamo insieme qualche altro dettaglio…


“The Reappearance of Rachel Price”: la trama

La diciottenne Bel ha vissuto all’ombra della scomparsa di sua madre per tutta la vita. Sedici anni prima, infatti, Rachel Price si è volatilizzata nel nulla. L’unica testimone del fatto? La giovanissima Bel, che, però, non ricorda assolutamente nulla di quell’episodio.

Rachel non c’è più, tutti pensano che sia morta, e Bel vorrebbe soltanto sentirsi in diritto di andare avanti.

Ma il caso viene riesumato nel momento in cui la famiglia Price decide di concedere l’autorizzazione per girare un documentario true-crime. Bel non vede l’ora che le riprese giungano al termine, affinché la sua esistenza possa tornare come prima.

Solo che, a quel punto, accade l’impossibile: Rachel Price ricompare, pronta ad assicurarsi che la sua vita non si avvicini più neanche remotamente al concetto di “normalità”.

Perché Rachel ha una storia incredibile a proposito di quanto le è accaduto. Incredibile nel vero senso della parola: Bel, infatti, non è per niente sicura che quello che dice sia accaduto davvero. Ma se Rachel sta mentendo, dove diavolo è stata per tutto questo tempo? E… possibile che sia pericolosa?

Con le telecamere ancora in funzione, Bel dovrà scoprire la verità su sua madre, e capire per quale motivo è tornata indietro dal mondo dei morti



Nel segno del mockumentary

Su People, Holly Jackson ha rivelato di non essere mai stata più elettrizzata di annunciare l’uscita di un nuovo libro: soprattutto perché considera “The Reappearance of Rachel Price” la sua opera migliore.

Di sicuro, è stata quella che, in termini di bagaglio emotivo, le ha richiesto lo sforzo maggiore.

Non è difficile indovinare il perché. A giudicare dalla trama, questo nuovo mistery andrà a sfiorare parecchie corde sensibili; incluso, ovviamente, un rapporto madre-figlia dai risvolti particolarmente problematici. Una tematica che, finora, malgrado la vasta esperienza di Holly Jackson nel campo della narrativa per giovani lettori, era sempre rimasta abbastanza ai margini della sua produzione.

Per quanto riguarda, invece, le premesse e le tonalità della storia… Bè, in fondo, basta lanciare un’occhiata alla cover di “The Reappearance of Rachel Price” per capire che il nuovo libro cercherà di riallacciarsi a quella classica tradizione da ipnotico “giallo all’inglese” che tutti i fan di “Come Uccidono le Brave Ragazze” sono in grado di riconoscere e apprezzare. Allontanandosi – senza esagerare – dalle atmosfere tese e dai conflitti in perenne ebollizione di “Five Survive”…

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“Mortal Follies”: la recensione del libro Regency-fantastico di Alexis Hall


mortal follies recensione - alexis hall

La recensione di “Mortal Follies” arriva sul blog per spezzare – finalmente – la lunga pausa estiva!

Un’interruzione non voluta, ma di cui, purtroppo, avvertivo disperatamente il bisogno. Soprattutto considerando le due o tre rivoluzioni che hanno alterato il corso delle mie giornate…

Ma bando alle ciance, e torniamo subito all’argomento del giorno: il diabolico, irriverente, spassosissimo libro Regency di Alexis Hall, già autore del famoso “Boyfriend Material” (edito in Italia da Mondadori).

Il suo “Mortal Follies” merita tutte le attenzioni del mondo: stiamo parlando, infatti, di un travolgente concentrato di eccentricità, originalità, umorismo e seduzione. In effetti… posso confessarlo? Non mi aspettavo di riuscire ad apprezzare così tanto lo stile di questo autore, i suoi personaggi bislacchi e le sue effervescenti ambientazioni.

Ma, in questo caso, posso confermarti che la combo “romcom in costume + elemento fantastico” si è rivelata una vera manna dal cielo…


La trama

E’ il 1814 e l’ingresso in società di Miss Maelys Mitchelmore sta andando incontro a un impedimento alquanto particolare: una maledizione, nel vero e proprio senso della parola!

All’inizio, il maleficio assume una forma abbastanza innocua, limitandosi a disintegrare il suo vestito nel corso di una serata danzante. Uno scandalo che, in realtà, la povera Maelys riesce a evitare per il rotto della cuffia.

Eppure, ben presto, un’escalation di incidenti costringe la ragazza a fare i conti con il problema. Che potrebbe, in effetti, essere molto più serio di quello che sembra.

Per spezzare il sortilegio, Maelys dovrà quindi chiedere l’aiuto di una delle persone più ricche e indesiderabili agli occhi della società: la cupa e disincantata lady Georgiana Landrake, che in molti ritengono responsabile dell’inspiegabile sterminio della sua famiglia.

Se uno dovesse dar retta ai pettegolezzi, si potrebbe anche credere che lady Georgiana sia una sorta di incantatrice malvagia.

Ma poi… bè.

Un’incantatrice malvagia potrebbe essere esattamente quello di cui Miss Mitchelmore ha bisogno…



“Mortal Follies”: la recensione

La prima cosa da sapere a proposito del libro di Alexis Hall: ci troviamo alle prese con una storia che si iscrive nel novero del romance, in primis, e in quello del fantastico soltanto in via secondaria (elemento che, in realtà, riecheggia le mie considerazioni a proposito della difficoltà strutturali di considerare il fantasy come un genere a se stante, piuttosto che una semplice attribuzione inerente al tipo di ambientazione prescelta…).

La trama di “Mortal Follies” ruota attorno al concetto di “maledizione”, nonché ai temi – piuttosto caratteristici – dei capricci del fato, dei pregiudizi sociali e dell’amore come forza (probabilmente) salvifica.

E’ anche corredata di innumerevoli scene speziate, e da una voce narrante sardonica e squisitamente dispettosa: quella dell’hobgoblin Robin, un fae che, in termini di ironia e sboccata tendenza al salace commentario sociale, pare quasi un diretto discendente del Bartimeus di Jonathan Stroud.


Il racconto nel racconto

Cronista nell’anima, narrastorie per indole e professione, Robin segue la temeraria e trafelata Miss Mitchelmore un po’ dappertutto. Attratto dal caos che la giovane dama lascia sulla sua scia come, si potrebbe dire, la proverbiale falena attratta dalla luce del fuoco.

Nel frattempo, attorno alla nostra eroina si raduna un’improbabile quanto scatenato terzetto di eroi: la conturbante – e misteriosa – lady Georgiana Landrake, sedicente parricida e sterminatrice di fratelli; l’azzimato gentiluomo John Caesar, dalle frequentazioni quanto mai variegate; e la squinternata lady Lysistrata Bickles, una sorta di divertentissima Phoebe Buffay in corsetto e crinoline.

Nel corso del suo libro, Alexis Hall chiama a raccolta creature provenienti da ogni forma di mitologia immaginabile. Sguinzagliando fra le sue pagine, di fatto, un serraglio di personaggi leggendari: kelpies e streghe, antichissime divinità pagane e sacerdotesse voodoo, Oberon e Titania, e chi più ne ha, più ne metta.

Stranamente, in tutto questo guazzabuglio di energie, è il fattore dell’entusiasmo a trionfare sul disordine. Ne consegue una lettura che rappresenta, a tutti gli effetti, esattamente quella sorta di innocente e giocoso “passatempo proibito” che l’immagine di copertina riesce a evocare…

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“Bonesmith”: necromanti, zombie e valchirie nel libro fantasy di Nicki Pau Preto


bonesmith - nicki pau preto

Bonesmith” di Nicki Pau Preto è una delle novità USA più attese dell’estate 2023.

Facile intuire perché: la cover è STRAORDINARIA e la trama promette un dark fantasy per ragazzi in grado di concentrare azione, romance e tanti, tanti colpi di scena.

Ovviamente, ogni riferimento alla saga “The Locked Tomb” è da intendersi come puramente intenzionale. Ma il libro promette anche una caterva di vibes alla Jon Snow sulla Barriera“… parola di Nicki Pau Preto!


“Bonesmith”: la trama

Nei Domini, i morti indugiano, violenti e imprevedibili, fino a quando un “bonesmith” non arriva a troncare il fantasma dalle sue spoglie terrene.

Wren è una di loro. Per lei, diventare una valkyr – una guerriera in grado di combattere i fantasmi – rappresenta una possibilità di consolidare il suo posto all’interno della nobile Casa delle Ossa, nonché una preziosa opportunità di impressionare suo padre, un individuo fin troppo assente.

Ma quando un atto di sabotaggio interviene a distruggere ogni possibilità di coronare il suo sogno, Wren finisce in esilio: bandita sul Muro di Confine, l’ultima linea di difesa contro una terra desolata in cui i morti vagano senza controllo.

Determinata a reclamare il rispetto della sua famiglia, Wren trova la sua occasione quando un principe della Casa d’Oro viene rapito e portato al di là del Muro.

Per provare di avere la stoffa di una valkyr, Wren giura di attraversare la terra desolata e salvare il principe. Ma per farlo, dovrà accettare una scomoda alleanza con uno dei rapitori: un feroce fabbro di nome Julian, proveniente dalla Casa esiliata del Ferro. La stessa gente che ha causato la genesi della terra desolata.

Mentre viaggiano, Wren e Julian passano tanto tempo a litigare quanto a combattere i non-morti. Ma quando iniziano a realizzare che dietro al rapimento del principe si nasconde molto più di quanto loro possano immaginare, accettano di collaborare per sconfiggere il vero pericolo: un’oscura alleanza fra viventi e non-morti, che minaccia di mettere a repentaglio ogni cosa.



Duologia “House of the Dead”

“Bonesmith” andrà ad inaugurare la duologia “House of the Dead“.

L’hype del pubblico nei confronti di questa serie resta abbastanza smodato, malgrado i primi commenti, un pò tiepidini, ricevuti da parte della critica.

Infatti, malgrado le divertenti premesse, Kirkus Review ha pubblicato, nel giorni scorsi, una recensione del libro tutt’altro che lusinghiera, descrivendo questo primo volume come “nè insopportabile, nè memorabile“.

«Una sovrabbondanza di esposizione, unita a una mancanza di sfumature nella caratterizzazione di Wren, non fanno alla storia alcun favore; ma, alla fine, gli elementi originali trascinano.»

Più generosa la recensione proposta da Grimdark Magazine:

«“Bonesmith” riesce a deliziare, con le sue ossa e le sue infestazioni. Sebbene io abbia qualche rimostranza a proposito di alcune parti del romanzo, che sembrano andar giù un po’ troppo pesanti sul fronte delle descrizioni, senza riuscire ad arrivare alle parti interessanti del lavoro sui personaggi. Leggete “Bonesmith” per soddisfare la vostra sete di ossa e foreste inquietanti.»

Entrambi gli articoli, quindi, concordano nel lodare l’estetica del romanzo di Nicki Pau Preto. Senza sbilanciarsi a proposito della costruzione della trama o dei personaggi, e rimandando ogni giudizio definitivo fino alla lettura del secondo volume della serie.


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“The Lake House”: la recensione del survival horror di Sarah Beth Durst


The Lake House recensione - libro - Sarah Beth Durst

Usare la recensione di “The Lake House” per curare un brutto caso di nostalgia da “Yellowjackets”: si può?

Bè, diciamo che il libro di Sarah Beth Durst ce la mette (quasi) tutta per ricreare quel caratteristico senso di suspense, teen drama e survival horror cui siamo così affezionati. Ovviamente, al di là delle apparenze, i due titoli non sono neanche remotamente paragonabili: “The Lake House” è uno YA che gioca sempre secondo le regole (buonismo e moralismo edificante piovono a catinelle…) e non accetta di scendere a patti con la natura dark degli eventi che narra neanche per un secondo.

Sta a “Yellowjackets” come “Wilder Girls” di Rory Power sta ad “Annientamento” di Jeff VanDermeer, per intenderci.

Ma la cover è un pezzo d’arte e il testo riesce, se non altro, a introdurre una serie di  novità che gli permettono di distinguersi dalla massa…


La trama

Claire è cresciuta controllando le serrature delle porte almeno tre volte. Contando i passi. Lacerandosi nel dubbio e nell’incertezza a ogni decisione. È fatta così: anche se i suoi tipici trip alla “peggior scenario possibile“, poi, difficilmente arrivano ad avverarsi.

Fino a quando i suoi genitori non la costringono a partecipare a un campo estivo isolato in mezzo ai boschi. Non appena mette piede nella foresta, infatti, Claire si ritrova a contemplare i resti carbonizzati di una baita – e non ci sono sopravvissuti, a eccezione di se stessa e di altre due ritardatarie: Reyva e Mariana.

Quando le tre ragazze scoprono il corpo di una donna nei boschi, realizzano che l’incendio non è avvenuto per caso. Qualcuno, qualcosa, sta dando loro la caccia. Qualcosa che si nasconde nell’ombra.

Qualcosa che si rifiuta di lasciarle andare.



“The Lake House”: la recensione

“The Lake House” ha un buon ritmo e ruota attorno a una serie di tematiche intriganti.

Nel corso degli ultimi due o tre anni, tante autrici di romanzi per ragazzi hanno iniziato a introdurre l’argomento dei disturbi d’ansia. Una rappresentazione importante, considerando quanti di noi hanno sofferto (o soffrono tutt’ora…) di problematiche quali attacchi di panico, DOC e compagnia bella.

Ad esempio, nel romanticissimo “All the Dead Lie Down“, Kyrie McCauley offre un’ottima testimonianza di questa nuova tendenza, consegnandoci il ritratto di una magnifica eroina gotica contemporanea: volitiva e coraggiosa, sì, ma anche assediata da una batteria di fragilità e incertezze legate al nostro stile di vita moderno.

Nella stessa categoria si inscrive anche Claire, la nevrotica protagonista di “The Lake House”. Una ragazza in gamba e piena di risorse, costretta a fare i conti con un’ansia destabilizzante e una patologica tendenza a immaginare sempre lo scenario più apocalittico possibile.

Uno stato mentale non proprio ideale per ritrovarsi bloccati in una landa selvaggia, circondati dai resti carbonizzati di un incendio e braccati dalle tempeste, per giunta senza viveri o un riparo sulla testa.

(Ammesso che una condizione mentale ideale per fronteggiare una cosa del genere ESISTA, si capisce!).

Claire è un personaggio per il quale è molto facile ritrovarsi a parteggiare. Tanto più che le sue reazioni e le sue intuizioni, mentre lotta per sopravvivere nella natura incontaminata, suonano sempre molto credibili e coinvolgenti.

Le sue due compagne di sventura, purtroppo, risultano più stereotipate e difficili da amare. Più che altro perché sembrano uscite dall’intensa sessione di daydreaming di una ragazzina solitaria intenta a fantasticare sulle qualità ideali della “bestie” perfetta.

Veste sempre di nero e indossa gli anfibi, ma nasconde un cuore grande quanto il Texas? L’identikit di Reyva.
Una cheerleader sempre pronta a prendersi cura degli altri, un'”all american girl” con la passione segreta per i motori e i ragazzi con l’aria da cucciolo bastonato? L’identikit di Mariana.

Eventuali difetti dell’una o dell’altra?
Non pervenuti, ovviamente.


Il potere del Trio

Ma l’errore principale di “The Lake House” consiste, forse, nel provare a giocare con un sottile senso di ambiguità e mistero che, in effetti, nessuna parte della narrazione sembra in grado di sostenere a lungo.

Certo, ci sono dei plot twist.
E riescono a coglierti alla sprovvista… soprattutto perché non si sforzano di avere molto senso, e si limitano a rubacchiare qualche trovata di qua e di là.

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