Libri simili a “Gideon la Nona”? Qualcuno ti dirà che non è possibile trovarne.
E… ascolta, non sarò io a discutere con loro! La serie di Tamsyn Muir è un inimitabile concentrato di arguzia, minuzie gotiche e riferimenti colti alla mitologia pop. Un esempio di storytelling anticonvenzionale, più unico che raro: prezioso, labirintico e spiraleggiante.
In che modo mitigare, allora, l’inevitabile astinenza scatenata dalla fine della lettura di “Nona la Nona“, il terzo capitolo della saga “The Locked Tomb“?
Bè, è proprio qui che entra in pista l’articolo di oggi: una lista di 7 libri altrettanto UNICI, a metà strada fra fantasy e sci-fi, che qualsiasi fanatico di Harrow, Gideon, Camilla e compagni dovrebbe assolutamente leggere!
Alcuni di questi titoli – come “The Unspoken Name” – sono stati consigliati dalla Muir in persona. Altri, li ho selezionati per la loro straordinaria capacità di mescolare atmosfere goth e tecnologia ultra-avanzata, gusto postmoderno e irresistibili sbavature in stile campy horror…
“Empress of Forever” di Max Gladstone
Vivian Liao è un’innovatrice di successo, dello stesso calibro dei suoi rivali Steve Jobs ed Elon Musk.
Vivian è anche una pensatrice radicale, incline ai ragionamenti veloci e a una serie di reazioni spericolate. Alla vigilia del suo più grande successo, cerca di superare in astuzia quelli che stanno cercando di rubare il suo prestigio; ma non ha idea di ciò che sta per capitarle.
Nella fredda oscurità del deposito che contiene un potente server di Boston, Viv mette in atto il suo ultimo piano. Un terrificante attimo più tardi, viene catapultata attraverso lo spazio e il tempo, incontro a un futuro in cui è costretta a confrontarsi con un destino più strano – e letale – di qualsiasi cosa avesse mai immaginato.
Perché la fine del tempo è governata da un’antica, onnipotente Imperatrice che ha l’abitudine di spazzare via interi pianeti con un semplice pensiero. Considerare l’idea di una ribellione è letteralmente impossibile… almeno fino a quando non arriva Vivian.
Intrappolata fra il Pride – una feroce orda di macchine senzienti – e una fanatica setta di monaci guerrieri che si fa chiamare “Mirrorfaith”, Viv dovrà radunare attorno a sé uno strano gruppo di alleati per confrontarsi con l’Imperatrice e ritrovare la strada che porta al suo mondo… e alla vecchia vita che si è lasciata alle spalle.
(Disponibile su Amazon in lingua inglese).
Punti in comune con “Gideon/Harrow/Nona”: “The Empress of Forever” è una space opera dotata di elementi fantastici (in perfetto stile “Star Wars”…), incentrata sul concetto di “found family” e caratterizzata da una complessa relazione LGBT fra due personaggi femminili forti.
A completare il quadro? Un worldbuilding cervellotico e un intreccio che farebbe fumare le sinapsi a un luminare…
Per approfondire l’argomento, ti rimando alla mia recensione di “The Empress of Forever“.
“Middlegame” di Seanan McGuire
L’identikit di Roger: abile con le parole, in grado di apprendere velocemente qualsiasi lingua. Comprende istintivamente come funziona il mondo… attraverso il potere delle storie.
L’identikit di Dodger, la sua gemella: i numeri sono il suo mondo, la sua ossessione, il suo tutto. Tutto ciò che comprende, deriva dal suo dono per la matematica.
Roger e Dodger non sono proprio umani. Loro non lo sanno, però.
Non sono nemmeno divinità. Non proprio. Non ancora.
Ed ecco l’identikit di Reed, specializzato nelle arti alchemiche, come i suoi antenati prima di lui. Reed ha creato Dodger e suo fratello. Non è il loro padre. Non proprio. Ma ha un piano: innalzare i gemelli verso i più grandi poteri, per ascendere con loro e reclamare la sua assoluta autorità.
Ottenere il “titolo” di divinità? Un obiettivo perfettamente raggiungibile.
Pregate che non sia raggiunto.
(Disponibile su Amazon in lingua italiana).
Cosa dire?
Se non bastano le ultime righe di questa sinossi a risvegliare un campanello in fondo alla tua mente (qualcuno ha detto “Harrow” e “Lyctorhood“, per caso?), aggiungi al mix un complesso apparato di suggestioni gotiche, una spiccata tendenza a centrifugare riferimenti pop provenienti dalle fonti più disperate, e una struttura narrativa DIABOLICAMENTE arzigogolata!
Ancora non ti basta?
Prova a dare un’occhiata alla mia recensione di “Middlegame“!
“The Unspoken Name” di A. K. Larkwood
E se sapessi esattamente come e quando morirai?
Csorwe lo sa – un giorno, presto, si arrampicherà sulla montagna, entrerà nel Santuario del dio della morte e guadagnerà il titolo più ambito di tutti: sacrificio.
Eppure, il giorno della sua morte, un potente mago le offre un nuovo fato. Andarsene da lì, lavorare per lui e vivere. Voltare le spalle al suo destino e al suo dio e diventare una ladra, una spia e un’assassina – la leale spada del mago.
Rovesciare un impero, e aiutarlo a rivendicare il suo scranno del potere.
Ma, come Csorwe imparerà presto, gli dei hanno una memoria invidiabile.
Vivi abbastanza a lungo, e tutti i debiti verranno saldati.
(Disponibile su Amazon in lingua inglese).
“The Unspoken Name” e il suo sequel, “The Thousand Eyes“, sono assolutamente immancabili, all’interno di una lista di libri simili a “Gideon la Nona”!
A parte le numerose somiglianze a livello di ambientazione e la presenza di un’altra, shippabilissima coppia f/f, non possiamo esimerci dal tenere a mente il personaggio di Oranna, truce necromante della Casa del Silenzio ed eminente devota del dio della morte.
I personaggi in grado di tenere testa a Harrow, in termini di grama testardaggine, passione per l’occulto e cupissima abnegazione per la pratica della resurrezione, si potrebbero contare sulle scheletriche dita menomate della mano di uno zombie...
Dai retta a me: Oranna fa parte del club!
“Così si perde la guerra del tempo” di Amal El-Mohtar e Max Gladstone
In mezzo alle ceneri di un mondo morente, un’agente trova una lettera. C’è scritto: bruciala dopo averla letta.
Inizia così un’improbabile corrispondenza fra due agenti rivali. Ognuna di loro è determinata ad assicurare il miglior futuro possibile alla propria fazione. Ma, a poco a poco, quella che era iniziata come una provocazione inizia a trasformarsi in qualcosa di più. Qualcosa di epico. Qualcosa di romantico.
Qualcosa che potrebbe cambiare il passato e il futuro.
A parte il fatto che la scoperta di ciò che sta crescendo fra di loro potrebbe causare la fine di entrambe. C’è ancora una guerra in corso, dopotutto. E qualcuno deve pur vincerla. Perchè è così che funzionano le guerre.
Giusto?
(Disponibile su Amazon in lingua italiana).
Sebbene lo stile, squisitamente poetico, di “Così si perde la guerra del tempo”, possa sembrare agli antipodi rispetto alla tamarrosa espressività vocale di Tamsyn Muir, ritengo che i due titoli conservino parecchi aspetti (assai più significativi) in comune.
L’originalità della struttura e l’eccentrica vitalità delle due protagoniste rientrano sicuramente fra questi.
Ma lo stesso vale per quell’ammaliante forma di romanticismo disperato, anticonvenzionale e struggente, che determina i rapporti fra i vari personaggi.
Voglio dire, proviamo a considerare questa bellissima citazione tratta dal libro di El-Mohtar e Gladstone:
«I have built a you within me, or you have. I wonder what of me there is in you.»
Non sembra esattamente il genere di cosa che Harrow NON direbbe mai a Gideon (e viceversa), neanche se ne andasse della sua stessa vita?
La nostra necromante preferita coglierebbe il sentimento alla perfezione, però.
Lo coglierebbe eccome.
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