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“Le Trafficanti di Anime”: la recensione del libro gotico di Carmella Lowkis


le trafficanti di anime recensione - carmella lowkis

Ti propongo oggi la recensione de “Le Trafficanti di Anime“, un thriller gotico ambientato in Francia, nel pieno del diciassettesimo secolo. La casa editrice Nord ha portato in libreria il libro dell’esordiente Carmella Lowkis il 27 agosto 2024.

La trama verte sul complicato legame fra due sorelle legate da un passato turbolento e dalle conseguenze di uno scandalo che nessuna delle due riesce a lasciarsi alle spalle. Messe alle strette dalle circostanze, si ritroveranno a indossare di nuovo i loro panni di medium/ciarlatane dell’occulto e a unire le forze per organizzare una pericolosa, ultima truffa ai danni di un’ingenua famiglia aristocratica.

Nelle intenzioni delle ragazze, dovrebbe trattarsi di un piano semplice e indolore. Eppure, l’entità con cui saranno chiamate a fare i conti potrebbe rivelarsi molto più reale e temibile del previsto…


La trama

Parigi, 1866. Quando la Baronessa Sylvie Devereux riceve la visita di Charlotte Mothe, la sorella che ha fatto di tutto per lasciarsi alle spalle, si impossessa di lei il terrore che il suo infame passato da medium e appassionata dell’occulto possa intervenire a compromettere la sua reputazione attuale.

Anche perché il nuovo marito di Sylvie, un blasonato e ricco avvocato che ha parecchi anni più di lei, difficilmente sarebbe disposto a tollerare una simile minaccia al proprio rango di di prestigio in seno all’alta società.

Ma Charlotte ha un padre gravemente ammalato a carico, e nessuna possibilità di pagare i conti. E così, Sylvie si lascia persuadere a ricadere nelle vecchie abitudini e ad aiutare la sorella minore a portare a compimento un’ultima truffa.

I loro bersagli sono i de Jacquinots: una famiglia aristocratica altamente disfunzionale, il cui capofamiglia insiste a proclamarsi perseguitato dal fantasma di una zia, brutalmente assassinata nel corso della Rivoluzione Francese.

Sylvie e Charlotte saranno costrette a ricorrere a tutto il loro vasto repertorio di trucchi per terrorizzare la famiglia e persuaderla a separarsi da un (bel) po’ del suo oro.

Tuttavia, nella decadente magione dei de Jacquinots potrebbe essere in atto qualcosa di davvero sinistro. Così, quando una serie di inesplicabili orrori prende ad abbattersi sulle due sorelle e sui loro incauti clienti, le ragazze saranno costrette a porsi la fatidica domanda: e se una forza sovrannaturale si fosse veramente scatenata sui de Jacquinot?

Ma un’entità di che tipo, poi? Lo spirito vendicativo di una contessa massacrata dai rivoluzionari?

O qualcosa di peggio… che finge soltanto di essere la prozia, mentre aspetta di portare avanti i suoi piani e si prepara a esigere il suo tributo di sangue?


“Le Trafficanti di Anime”: la recensione

“Le Trafficanti di Anime” è il titolo scelto dalla Nord per la traduzione (a cura di Claudine Turla) del romanzo gotico “Spitting Gold” di Carmella Lowkis.

Un esordio che ha riscosso un buon successo da parte della critica, dividendo invece il pubblico pressappoco a metà: coloro che hanno apprezzato le numerose somiglianze fra la storia delle sorelle Mothe e alcuni celebri capolavori di Sarah Waters (soprattutto “Ladra” e “Affinità), e quei lettori che, invece, non hanno potuto fare a meno di notare come un confronto troppo diretto fra le due autrici possa risolversi soltanto con una completa debacle da parte della Lowkis.

Anche se non me la sento di esprimere un giudizio troppo negativo (ci sono aspetti de “le Trafficanti di Anime” che ho sinceramente apprezzato), ammetto di propendere un po’ di più per questa seconda versione.

Non fraintendermi: il modello letterario è innegabile. Probabilmente questo aspetto rappresenta una buona parte del problema: mi è bastato ripensare un attimo al complesso intreccio di “Fingersmith” per immaginare quali avrebbero potuto essere i principali colpi di scena de “Le Trafficanti di Anime”, nonché per prevedere in quali punti del plot avrebbero fatto la loro comparsa e su che tipo di sviluppi avremmo potuto contare.

E il Kirkus Review ha ragione: il libro di Carmella Lowkis è davvero un coinvolgente «thriller romantico a sfondo sovrannaturale», scritto da un’autrice in grado di intessere un racconto ricco di stratificazioni e di inganni. Solo che i suoi personaggi, secondo me, non si rivelano neanche remotamente intriganti o sfumati abbastanza da reggere il gioco fino a fine partita.

Anche perché gli indizi sparpagliati nell’arco delle prime cento pagine ti permettono di smascherare i loro obiettivi e di percepire immediatamente il bluff nel tremolio nelle loro voci narranti…


Fiaba della Sorella Buona e della Sorella Cattiva

In compenso, ho amato alla follia l’accattivante parallelismo fra le storia delle sorelle Mothe e il regno delle fiabe. L’ambiguità del Rospo (personaggio chiave della favola tanto amata da Sylvie), il modo sottile ma tenace con cui l’autrice continua a giocare con questo leitmotiv simbolico per farci capire che non esiste una sola verità, che ogni storia può essere letta secondo (almeno) due differenti versioni e che chiunque cerchi di darci a intendere il contrario sta mentendo a noi o a se stesso…

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“The Scarlet Throne” di Amy Leow: fino a che punto ti spingeresti pur di rimanere al potere?


the scarlet throne - amy leow

L’editore americano Orbit pubblicherà “The Scarlet Throne“, libro fantasy di esordio della giovane autrice Amy Leow. Il romanzo debutterà il prossimo 12 settembre.

Si tratta di un libro dalla trama molto particolare, che segue la spirale di corruzione e violenza di una donna determinata a scendere a qualsiasi compromesso pur di tenersi stretto un potere duramente guadagnato. Compreso stringere un patto con un demone, e simulare per la propria magia un’improbabile origine divina…

Un fantasy politico dalle tonalità estremamente dark, insomma, ricco di intrighi e lotte intestine fra fazioni rivali. Animato da una protagonista moralmente ambigua che – come si premura di sottolineare la stessa Leow – non è “cattiva per finta”, e non ha nessuna intenzione di schierarsi dalla parte del bene alla vista del primo giovanotto di belle speranze intento a passare da quelle parti…


“The Scarlet Throne”: la trama

Binsa è una divinità vivente. Gli dei l’hanno scelta per dispensare, al tempo stesso, misericordia e castigo dell’alto della sua postazione sul Trono Scarlatto.

Ma il regno di Binsa nasconde un segreto mortale. Perché, invece di incanalare la saggezza di una divinità immortale, il corpo della donna ospita un demone.

Adesso, però, i suoi sacerdoti stanno cominciando a nutrire dei forti sospetti. E quando una nuova ragazza, Medha, viene scelta per prendere il suo posto, Binsa e il suo demone stringono un accordo: per amplificare i suoi poteri e aiutarla a strappare il controllo della nazione dalle mani dei chierici, lei gli sacrificherà delle vite umane.

Ma quanta della propria umanità sarà disposta a sacrificare, Binsa, nella sua insaziabile ricerca di potere?

Di rado i patti con i demoni si rivelano così semplici…


Abbracciando il tuo “inner villain”…

Il 15 aprile 2024, Amy Leow ha scritto un articolo pubblicato sul magnifico sito “The Fantasy Cafe“. Molte delle sue dichiarazioni si sono rivelate illuminanti… oltre ad avermi trasmesso una gran voglia di leggere “The Scarlet Throne” e conoscere i suoi personaggi!

A partire da Binsa, una protagonista che la Leow definisce con due aggettivi piuttosto eloquenti: “messy” e “batshit-crazy“.

«Amo i personaggi squilibrati. Soprattutto, amo i personaggi femminili squilibrati. C’è qualcosa di stranamente catartico nella vista di un personaggio femminile che sbarella completamente e costringe tutti a inchinarsi ai suoi piedi, forse perché, molto spesso, nella vita reale alle donne non viene concesso di comportarsi in questo modo.

Anche il mondo ama i personaggi così. Le protagoniste femminili di tanti libri hanno un tocco di oscurità dentro di loro, e così tanta parte del marketing che ci gira attorno – soprattutto all’interno della cerchia della speculative fiction – ruota attorno a queste donne moralmente ambigue, tenute a prendere decisioni complesse e in possesso di motivazioni altrettanto complesse.»

Amy Leow

Tuttavia, secondo l’autrice di “The Scarlet Throne”, perfino in questi libri continua a mancare qualcosa.

Perché, pur amando profondamente queste letture e rendendosi conto che non c’è assolutamente nulla di sbagliato nella caratterizzazione scelta per tutte queste eroine, il problema al cuore della questione rimane lo stesso: anche se, a volte, queste donne si ritrovano a rivestire il ruolo di antagonista, alla fine dimostrano sempre di possedere qualche qualità in grado di redimerle.

Compiono un genocidio? Eh, ma l’hanno fatto soltanto perché speravano di proteggere le persone che amano…

Il mondo le considera delle perfide tiranne? Sì, ma per il loro popolo sono praticamente delle sante che camminano…


Rivendicando l’assoluta libertà di essere malvagi… perché sì!

«Quasi come se le donne non potessero essere malvage per il gusto di esserlo, mentre le malefatte degli uomini non hanno bisogno di giustificazioni… perché, apparentemente, soltanto gli uomini possono essere cattivi per natura

Amy Leow

Secondo l’autrice, insomma, il concetto di “morally grey”, in riferimento alle azioni di personaggi femminili, ultimamente viene utilizzato un po’ troppo a casaccio.

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“Murder Road”: la recensione del thriller di Simone St. James


murder road recensione - simone st james

La recensione di “Murder Road” è qui per testimoniare che nessuno può resistere al fascino di una bella edizione… tantomeno io!

Devi sapere che, dopo aver letto “Ragazze Infrante“, avevo praticamente promesso a me stessa che non avrei comprato altri romanzi di Simone St. James. Ma sto collezionando i volumi della box horror Evernight di Illumicrate, e “Murder Road” era il titolo proposto per il mese di aprile, e… Sai, nonostante le mie numerose eccentricità libresche, continuo a credere in quella vecchia massima che dice che i libri vanno rispettati leggendoli, non lasciandoli lì sulla mensola di una scaffale a prendere polvere.

Perciò…

Anche se con qualche tentennamento, ho letto il nuovo thriller a sfondo sovrannaturale di Simone St. James. La trama, dopotutto, aveva un suono intrigante. Voglio dire, una coppia di protagonisti moralmente ambigui? Un narratore (potenzialmente) inaffidabile? Fantasmi e autostoppisti coinvolti in un vero mistero alla “X-Files”?

Ah, ma ormai dovresti saperlo, amico lettore: io vivo per questo genere di storie…


La trama

April e Eddie hanno imboccato la curva sbagliata.

Adesso, si trovano su una strada lunga e oscura. Il cielo è buio, la notte è calata da un pezzo, e all’improvviso i due neo-sposini si imbattono in una donna, stordita e arrancante sul ciglio della strada.

Chiaramente, la sconosciuta è nei guai. Eddie ferma la macchina e April si protende ad aiutarla. Soltanto quando la donna è già salita in macchina, i due si accorgono che sta perdendo litri di sangue.

E poi, Eddie e April vedono le luci dei fari e sentono il sussurro della donna, roco e terrorizzato:  «Mi dispiace. Lui sta arrivando

Anche se il gruppo riesce a scappare – per il momento – la loro terrificante avventura è appena cominciata. Perché le ferite dell’autostoppista si rivelano fatali; così, la coppia si ritrova intrappolata nella piccola città di Coldlake Falls… e la polizia ritiene che siano proprio loro due i principali sospettati dell’omicidio.

Salta fuori che ci sono state altre vittime, e che non è la prima volta che qualcuno svanisce lungo quella dannata strada nel bosco. Chi è riuscito a sopravvivere, ha parlato di eventi che non possono essere spiegati.

Per lasciare la città e tornare alle loro vite, April e Eddie saranno costretti a risolvere il mistero in prima persona… a costo di rischiare le loro stesse vite.


“Murder Road”: la recensione

Piccola avvertenza ai lettori: non penso affatto che “Ragazze Infrante” sia un brutto romanzo. Anzi. C’è sicuramente qualcosa di ipnotico in quella storia, e bisogna dire che il livello di caratterizzazione generale si attesta su dei livelli piuttosto buoni.

Che poi sono le stesse qualità che ho ritrovato, prendere o lasciare, anche fra le pagine di “Murder Road”. Anche perché Simone St. James è un’autrice che ha capito alla perfezione il significato di “spooky vibes“. E che, ormai, ha imparato a declinare il paradigma dello small town mistery praticamente alla perfezione…

A cominciare dalle interessanti backstory dei protagonisti, che riescono a rivelare i loro segreti al lettore in maniera lenta e appagante, e dagli eccentrici, deliziosi personaggi secondari che danno colore a questo nuovo lavoro. Le due sorelle indagatrici dell’incubo mi sono piaciute in modo particolare, e penso davvero che l’improbabile proprietaria di bed and breakfast Rose meriterebbe – al pari della mitica Holly Gibney kinghiana – una serie di libri tutta dedicata a lei.

Peccato che io sia una lettrice di thriller particolarmente esigente, insomma. E che quasi nessun altro aspetto della narrazione – compresi i colpi di scena – sia riuscito a soddisfare le mie (discutibili) aspettative…


Da “From” a “Ghost Whisperer”

Perché, anche in questo caso, mi è sembrato che la narrazione fallisse proprio là dove il mio minuscolo cuoricino gotico insiste sempre a ricercare le gioie più grandi: la gestione dell’elemento sovrannaturale.

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“The Very Secret Society of Irregular Witches”: la recensione del cozy fantasy di Sangu Mandanna


The Very Secret Society of Irregular Witches - recensione libro

La recensione di “The Very Secret Society of Irregular Witches” ci porta ad accendere i riflettori su un’unica, eloquente espressione: “cottagecore“!

Una parola che riassume un’intera estetica e che ci permette di farci un’idea più precisa non soltanto del worldbuilding e delle vibes, ma anche dei contenuti e del tipo di personaggi che ci attende all’interno di questo popolarissimo bestseller.

Perché “The Very Secret Society of Irregular Witches” rappresenta, a mio avviso, la lettura fantasy perfetta per tutti i fan di autori come Travis Baldree, Lana Harper e T. J. Klune. Ma, a dire il vero, sospetto che anche gli estimatori di Terry Pratchett troveranno diverse parole buone da spendere nei confronti dell’opera della nostra Sangu Mandanna…


La trama

Mika Moon è una delle poche streghe rimaste in Gran Bretagna. Come tale, sa bene che le conviene nascondere la sua magia, tenere la testa bassa e tenersi alla larga dalle altre streghe, in modo tale che i loro poteri non si mescolino e non finiscano con l’attirare un quantitativo di attenzione indesiderata.

E, dal momento che è stata anche un’orfana, allevata da uno stuolo di servitori e governanti stipendiati, Mika è abituata a stare da sola e a seguire le regole… con un’unica eccezione: un account online, in cui Mika posta una serie di video in cui “finge” di essere una strega. Sfere di cristallo, alambicchi di vetro e lettura dei tarocchi: è tutto vero, certo, ma quale membro del popolo internettiano sarebbe mai in grado di dirlo?

Mika è convinta che nessuno prenderà mai sul serio i suoi video. Ovviamente, si sbaglia di grosso.

Un giorno, infatti, la donna riceve un inaspettato messaggio, in cui un cliente misterioso le chiede di viaggiare fino alla remota e misteriosa Nowhere House, per prendersi cura dell’educazione di tre giovanissime streghe.

La richiesta infrange ogni singola regola della congrega, ma Mika decide comunque di andare a dare un’occhiata. Ed è così che finisce invischiata nelle peripezie di un attore in pensione, un’archeologa introvabile, due custodi dalla pazienza apparentemente inesauribile… e di Jamie, un affascinante bibliotecario brontolone.

Tutte queste persone sembrano decise a fare l’impossibile, pur di tenere al sicuro le tre ragazzine e permettere loro di crescere all’interno di un ambiente sano e accogliente. Ma la magia non è l’unico pericolo presente nel mondo, e alla fine toccherà a Maika, contro ogni buon senso, decidere fino a che punto spingersi per proteggere l’unica famiglia che le bambine – e, forse, la stessa Maika – abbiano mai conosciuto…


“The Very Secret Society of Irregular Witches”: la recensione

Amico Lettore, sai che ho divorato il romanzo di Sangu Mandanna in meno di ventiquattro ore?

Un po’ perché si tratta, certo, di una lettura scorrevole e veloce per sua stessa natura, ricca com’è di dialoghi esilaranti e parentesi divertenti, inequivocabilmente scandite da una vena di tipico umorismo british.

Ma anche perché questo libro è riuscito a stregarmi, con la sua irresistibile galleria di personaggi eccentrici e il suo gigantesco cuore, depositario di un’umanità travolgente e di una dolcezza sconfinata.

In effetti, mi sembra giusto osservare che, per essere un libro incentrato sulla love story fra due personaggi etero (che più etero di così non si può), le pagine di “The Very Secret Society of Irregular Witches” risultano pervase da un’energia queer assolutamente prorompente.

Tutto merito della colonna portante della narrazione, l’adorabile trope della found family, ovviamente… ma anche un po’ di Ian, diciamocelo! ;D


“Witchcore” is the new “fairycore”

Il dolcissimo rapporto fra Mika e le tre vivacissime streghette poste sotto la sua tutela rappresenta uno degli elementi più riusciti e coinvolgenti della storia. C’è sicuramente qualcosa di “Mary Poppins” all’interno di questo libro… la stessa magia, lo stesso calore, la stesso tipo di immaginazione effervescente e contagiosa!

Tieni presente, però, che Sangu Mandanna scrive per il pubblico adulto contemporaneo.

E la sua mano leggera contribuisce a infondere un delizioso tocco di modernità, giovialità e allegria in un testo che, a conti fatti, non si sottrae dal tirare in ballo tematiche delicate e importanti quali pregiudizi razziali, abbandono genitoriale, solitudine ecc.

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Tutti i libri fantasy in uscita a settembre 2024

Quali libri fantasy leggeremo, in italiano, a settembre 2024?

A quanto pare, aspettando ottobre (un mese particolarmente ricco di titoli importanti), ci ritroveremo alle prese con un bel po’ di novità, con una netta prevalenza di romantasy e young adult in “palinsesto”.

Ma ci sarà spazio anche per “Starling House” di Alix E. Harrow, un capolavoro moderno che nessun fan del fantasy gotico dovrebbe correre il rischio di lasciarsi scappare, e per l’urban fantasy ad ambientazione asiatica “Le Guardiane delle Notte“.

E poi, come ti avevo annunciato qualche settimana fa, avremo modo di leggere in traduzione l’attesissimo dark academia a tema folcloristico “A Dark and Drowning Tide: Un’Oscura Marea“, nonché il sospirato sequel del romanzo cult “Vita Nostra“, degli autori russi Marina & Sergej Djačenko…


Tutti i libri fantasy in arrivo a settembre 2024: “Vita Nostra: Tentativi ed Errori” di Marina & Sergej Djačenko

libri fantasy settembre 2024 - vita nostra tentativi ed errori

In tantissimi stanno aspettando l’uscita del sequel di “Vita Nostra”, indubbiamente uno dei titoli dark academia più peculiari, brillanti e misteriosi dei giorni nostri.

In “Tentativi ed Errori” (in inglese, il libro si chiama “Assassin of Reality“…), ritroveremo la nostra eroina Sasha Samokhina, ormai alle prese con il suo terzo anno di studi presso il mistico Istituto di Tecnologie Speciali. Dopo aver ribaltato le aspettative dei suoi insegnanti, Sasha è emersa dal suo esame aggiudicandosi il rango di Password, una parte del discorso unica e potentissima.

Ma Farit Kozhennikov, l’ambivalente mentore di Sasha, riesce a riportarla indietro dall’oblio e a trascinarla di nuovo all’Istituto, pronto a sfruttarla per i suoi scopi egoistici. Per potersi diplomare, Sasha sarà quindi costretta a trovare un modo per correggere i suoi errori e compiere l’impossibile: diventare una parte del Grande Discorso e trasformarsi in uno dei pochi esseri speciali in grado di dettare la realtà.

Tuttavia, se fallirà, sarà chiamata ad affrontare un destino peggiore della morte

L’edizione Fazi di “Vita Nostra: Tentativi ed Errori” sarà disponibile a partire dal 13 settembre 2024. Su Amazon puoi già acquistare la tua copia.


“Fathomfolk: Il Popolo degli Abissi” di Eliza Chan

Tiankawi rappresenta una perla di civiltà per gli umani e un porto sicuro per tutti quelli che stanno cercando di sfuggire ai disordini civili. O, almeno, questo è quello che sembra.

In realtà, nella città semi-sommersa, gli umani si trovano, letteralmente, a occupare una posizione che sovrasta quella di tutti gli altri: così, dalle loro torri scintillanti e dalle loro passerelle aree guardano verso il basso, verso le creature che compongono il popolo dei “fathomfolk” – sirene, streghe del mare, kelpie e kappa. Tutti coloro che sono costretti a vivere nelle inquinate acque lì sotto.

Per la mezza-sirena Mira, una promozione al rango di capitano sui confini significherebbe un’opportunità per aiutare la sua gente. Ma, come se l’impresa di guadagnarsi la fiducia e il rispetto dei suoi colleghi umani non fosse abbastanza difficile, tutto ciò per cui Mira ha duramente lavorato viene messo a repentaglio nel momento in cui Nami, una saccente principessa del popolo del mare, viene esiliata nella città e posta sotto la sorveglianza di Mira.

Quando alcuni estremisti sabotano il festival cittadino, la violenza irrompe nelle strade e i diritti del popolo degli abissi vengono calpestati. Nami e Mira dovranno decidere se vale la pena pagare il prezzo del cambiamento. O se a Tiankawi non dovrebbe essere concesso, piuttosto, di affondare definitivamente.

L’edizione Ne/oN di “Fathomfolk” sarà disponibile a partire dal 4 settembre 2024. Puoi già acquistare la tua copia su Amazon.


“L’Incanto della Biblioteca d’Agrifoglio” di K. A. Linde

libri fantasy settembre 2024 - incanto della biblioteca di agrifoglio

Fra tutti i nuovi libri fantasy in uscita a settembre 2024, i fan del romance riserveranno senz’altro un’attenzione speciale a questo super-bestseller del New York Times.

Puoi amare l’oscurità, quando sai cosa contiene? Forse alcune cose non dovrebbero esistere al di fuori della nostra immaginazione…

Tredici anni fa, i mostri sono emersi dalle ombre e hanno scaraventato il mondo di Kierse in una guerra catastrofica. La città di New York, così come la conoscevamo, è praticamente collassata da un giorno all’altro.

Sulla scia di questa carneficina, è stato stipulato un trattato con i mostri. Una specie di… tregua, che ha portato a un po’ di pace.

Stanotte, però, Kierse – una ladra indomabile e talentuosa – sta per violare quel patto. Entrerà nella Biblioteca d’Agrifoglio… senza sapere che quest’ultima è la dimora di un mostro.

Lui è affascinante. Attraente. Terrificante. Ma è anche in grado di riconoscere un talento, quando ne vede uno: è soltanto questione di indovinare il suo prezzo. E così, Kierse si ritrova intrappolata in un accordo pericoloso con un mostro diverso da tutti gli altri. Sarà costretta a sacrificare la sua libertà e a offrire le sue abilità, mettendo a repentaglio il suo stesso futuro.

Ma il mostro sta giocando a questo gioco da secoli. E, una volta che si sarà unita anche lei, sa già che non ci sarà scampo…

L’edizione Newton Compon de “L’Incanto della Biblioteca d’Agrifoglio” sarà disponibile su Amazon a partire dal 3 settembre 2024.


“Starling House” di Alix E. Harrow

Se hai letto la mia recensione di “Starling House”, sai già che considero il nuovo libro autoconclusivo di Alix E. Harrow come uno dei romanzi fantasy gotici più carismatici e magnetici degli ultimi anni.

La protagonista della storia è Opal, una giovane donna tormentata che scopre, all’improvviso, di provare una peculiare fascinazione nei confronti di un’inquietante magione in rovina.

Nessuno, nella città di Eden, è in grado di ricordare quando Starling House sia stata costruita. Ma tutti concordano su un fatto: è molto meglio lasciare che la casa – e il suo ultimo erede, un giovane malinconico e solitario – vadano in rovina. Dopotutto, Starling House è bizzarra, sgraziata e piena di segreti: esattamente come il suo incomprensibile proprietario.

Opal ha ricevuto una serie di aspre lezioni dalla vita. Perciò, sa bene che farebbe meglio a non lasciarsi coinvolgere in questioni che riguardano casa infestate e uomini che sembrano usciti direttamente dalle brughiere immaginarie di Emily Bronte. Eppure, accettare un lavoro a Starling House potrebbe rivelarsi la chiave per riuscire a portare finalmente via dalla squallida Eden suo fratello e concedergli una vita migliore.

Opal, però, non è l’unica interessata alla casa, o agli orrori e alle meraviglie che si nascondono sotto di essa…

L’edizione italiana di “Starling House”, targata Mondadori, ti aspetterà in libreria e su Amazon a partire dal 17 settembre 2024.


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“Il Villaggio Perduto”: la recensione dell’inquietante thriller di Camilla Sten


il villaggio perduto recensione - camilla sten

Dopo una breve parentesi estiva, lasciamo che sia la recensione de “Il Villaggio Perduto” a inaugurare la regolare ripresa dei nostri articoli…

Il libro di Camilla Sten, edito da Fazi, è stato sicuramente uno dei thriller più letti, apprezzati e chiacchierati in Italia nel corso dell’estate 2024. Un titolo che è riuscito a riscuotere un ottimo successo commerciale, soprattutto in virtù delle sue inquietanti atmosfere nordiche e dell’avvincente (e oscuro) mistero al cuore della narrazione.

Ora…

Per quanto mi riguarda, devo ammettere di essere riuscita ad apprezzare soltanto alcuni aspetti di questo romanzo. Nel complesso, infatti, la storia mi è parsa estremamente prevedibile. Inoltre, mi sono ritrovata a seguire gli eventi in preda a un certo senso di distacco, complici probabilmente le reazioni di un cast di personaggi con cui, secondo me, risulta abbastanza difficile entrare in sintonia.

Ma cerchiamo di procedere con ordine e, innanzitutto, ricordiamoci di dare un’occhiata alla sinossi riportata in quarta di copertina…


La trama

Alice Lindstedt è una giovane creatrice di documentari. Fin da quando era bambina, è sempre stata ossessionata dall’idea di risolvere il mistero del “villaggio perduto”, un’isolata e antica cittadina mineraria i cui abitanti sembrano essersi volatilizzati.

Nel 1959, infatti, l’intera famiglia della nonna materna di Alice è svanita nel nulla. Una tragedia inspiegabile che, ancora ai giorni nostri, continua a sollevare parecchie domande. Soprattutto perché nel villaggio sono state trovate soltanto due persone: una donna lapidata a morte nel centro della piazza e una neonata abbandonata nell’infermeria della scuola.

Cos’è successo al resto degli abitanti?

Alice riunisce attorno a sé una piccola crew di amici e professionisti e parte alla volta del villaggio, decisa a realizzare un documentario esplosivo… e, forse, perfino a scoprire cosa sia realmente accaduto quel fatidico giorno.

Ma non appena il gruppo si accampa fra le case decrepite, dei fatti sinistri e misteriosi iniziano a mandare a rotoli i loro programmi. Il loro equipaggiamento viene distrutto. Un membro della squadra svanisce.

E così, mentre dal dubbio nasce la paura e dalla sua stessa mente iniziano a manifestarsi le prime crepe, Alice è costretta a prendere atto di una certezza sconvolgente: lei e il resto del gruppo non sono più soli nel villaggio.

Sono venuti a cercare la verità… ma forse sarà lei a trovare loro per prima.


“Il Villaggio Perduto”: la recensione

La sinossi del thriller di Camilla Sten è davvero una bomba, non è vero?

Impossibile resistere alla tentazione di leggere un libro così. Soprattutto considerando che il pitch contiene le parole magiche “The Blair Witch Project incontra Midsommar“. Sono una ragazza semplice, dopotutto. Voi datemi un mistero, un tocco di survival e un pizzico di folk horror… et voilà: cos’altro potrei pretendere dalla mia prossima lettura?

E devo dire che le prime trenta, quaranta pagine del romanzo sono davvero riuscite a intrigarmi. Prima che iniziasse a subentrare il fattore noia, cioè. Prima che il profluvio di descrizioni asettiche e ripetitive dell’autrice uccidesse completamente la mia curiosità nei confronti del plot e dei protagonisti.

Ma, soprattutto, prima che la conclusione della doppia linea temporale de “Il Villaggio Perduto” iniziasse a sembrarmi una cosa non soltanto inevitabile, ma addirittura scontata.

Perché, a pensarci due secondi, la soluzione del mistero poteva essere una sola. E non serve aver letto un certo grande classico di Shirley Jackson per intuire quale…


Il villaggio dei dannati

C’è da dire che l‘atmosfera del romanzo di Camilla Sten risulta davvero super-inquietante. Il suo villaggio fantasma è cupo, desolato, infestato, spiazzante. C’è anche spazio per qualche solido jumpscares, e un paio di brani hanno avuto davvero il potere di farmi rabbrividire fin nel profondo delle ossa.

Le descrizioni sono “leggere” ma sempre vividissime, per cui, da questo punto di vista, la narrazione risulta deliziosamente immersiva: in diverse occasioni, chi legge ha l’impressione di percorrere le strette viuzze del paese insieme a Alice e compagni.

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5 libri fantasy prequel che si sono dimostrati (quasi) all’altezza dell’originale


Non sono mai stata una grande fan dei libri prequel, fantasy o appartenenti a qualsiasi altro genere. Ma, ovviamente, nel corso del tempo mi sono dovuta ricredere in più di un’occasione: perché è proprio vero che, a volte, i prequel possono rivelarsi coinvolgenti, interessanti, originali e inaspettati tanto quanto il romanzo originale!

E così, nella data d’uscita di “Queen B” di Juno Dawson (un romanzo breve ambientato addirittura secoli prima degli eventi narrati in “La Congregazione Reale di Sua Maestà“), ho pensato bene di dedicare un breve post ad alcuni dei prequel che sono riusciti a imprimersi nella mia memoria in modo particolare.

Prima, però, diamo un’occhiata insieme alla trama di “Queen B”…


“Queen B”: la trama

libri fantasy prequel - queen b

E’ il 1536 e la Regina è stata decapitata.

Lady Grace Fairfax, strega, sa che c’è qualcosa di losco in gioco – che qualcuno ha tradito Anna Bolena e la sua congrega.

Affranta per la perdita della loro leader – e della sua amante, un segreto che, se venisse alla luce, segnerebbe anche la sua condanna a morte – Grace farà tutto ciò che è in suo potere per rintracciare il traditore.

Ma in gioco c’è qualcosa di più della semplice vendetta: perché è stata proprio una strega, una di loro, a tradirle, e Grace non è l’unica che la sta cercando. Il Re Enrico VIII ha sguinzagliato i suoi cacciatori, e questi si sono organizzati come mai prima d’ora sotto la guida del suo nuovo consigliere, l’impassibile Sir Ambrose Fulke: un uomo freddo e accecato dalla fede.

E il suo crudele regno potrebbe segnare la fine delle streghe

“Queen B”, in lingua originale inglese, è già disponibile per l’acquisto su Amazon.


5 libri fantasy prequel (quasi) all’altezza del libro originale: “Un Giorno di Notte Cadente” di Samantha Shannon

Come ho cercato di spiegare all’interno della mia recensione di “Un Giorno di Notte Cadente”, questo primo prequel del bestseller internazionale “Il Priorato dell’Albero delle Arance” si è dimostrato altrettanto immersivo, complesso e intellettualmente stimolante del romanzo originale.

Per chi ama l‘epic fantasy, ma non disdegna le storie dal taglio più moderno e, soprattutto, il dibattito su questioni d’attualità quali maternità, diritto d’aborto, femminismo ecc, si tratta di una lettura assolutamente imperdibile!

La trama segue le vicende di tre donne: Tunuva Melim, una sorella del Priorato dell’Albero delle Arance che, per cinquant’anni, si è addestrata a combattere contro i draghi (anche se nessuno crede più che il Senza Nome stia per tornare); Glorian di Inys, che lotta per uscire dall’ombra di una madre irraggiungibile; e Dumai, cresciuta in un tempio dell’Est ma in procinto di scoprire uno sconvolgente segreto relativo al suo passato.

Quando l’ombra dei Draghi tornerà a minacciare tutto ciò che conoscono, amano e hanno giurato di proteggere, toccherà a loro farsi carico di un destino più esigente di qualsiasi desiderio.

L’edizione italiana, targata Mondadori, di “Un Giorno di Notte Cadente” è disponibile in libreria e su Amazon; lo steso vale, ovviamente, per “Il Priorato dell’Albero delle Arance”.


“Tra Tuoni e Fulmini” di Seanan McGuire

Non credo che riuscirò mai a parlarti abbastanza della meravigliosa serie “I Bambini Irrequieti” di Seanan McGuire.

“Tra Tuoni e Fulmini” è il secondo volume della saga, nonché prequel diretto di “Una Porta per Ogni Cuore“. Un libro bellissimo, esattamente come il suo predecessore; emozionante, originale e “romantico” nel senso più letterario del termine, ambientato com’è fra le selvagge brughiere del macabro mondo parallelo che accoglie le gemelle problematiche Jack e Jill, già incontrate fra le pagine del primo libro.

Una storia dal sapore “burtoniano”, che ci permette di rispondere a molte delle domande rimaste in sospeso nel corso di “Una Porta per ogni Cuore”. E che ci ricorda che il lieto fine, purtroppo, non sembra attendere proprio tutti….

In realtà, la longeva e pluripremiata serie della McGuire è costellata di romanzi-prequel che varrebbe la pena elencare all’interno di questo post. Dal momento che “Tra Tuoni e Fulmini” è l’unico uscito (finora) in Italia, però, mi limiterò a raccomandarti di correre a recuperare questo gioiellino il più in fretta possibile…

Puoi acquistare la tua copia su Amazon.

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“Six of Sorrow”: la recensione del libro “witchy” YA di Amanda Linsmeier


six of sorrow recensione - amanda linsmeier

Sospetto che la recensione di “Six of Sorrow”, il nuovo libro horror YA di Amanda Linsmeier, sarà interessante soprattutto per tutti quei lettori millenials affetti da un po’ di sana nostalgia per gli anni Novanta!

Le vibes di questo libro, infatti, richiamano un po’ il film cult “Giovani Streghe“, un po’ “Fear Street: 1994“. E, dal momento che il tema dell’amicizia al femminile è la colonna portante di tutta la storia, ti farà magari piacere che qualcuno ha intravisto anche echi di “Yellowjackets” all’interno di “Six of Sorrow” .

Su quest’ultimo punto, a dire il vero, preferisco non esprimermi: dopotutto, la mia indiscutibile adorazione per il fenomenale show con Melanie Lynskey e Christina Ricci mi porta a pensare che non esista YA sulla terra in grado di reggere il confronto.

Ma posso almeno garantirti questo: “Six of Sorrow” è un horror leggero, avvincente e suggestivo, caratterizzato da un’atmosfera deliziosamente creepy e animato da un discreto cast di protagoniste. Se ami anche uno solo dei titoli citati finora, insomma, le probabilità che il libro si riveli di tuo gradimento sono parecchio alte…


La trama

Per la maggior parte della sua vita, Isabeau e le sue cinque migliori amiche sono state inseparabili. La cosa che rende questo fatto ancora più straordinario? Tutte e sei le ragazze sono nate lo stesso giorno.

A un certo punto, però, qualcosa ha spalancato una crepa nel loro rapporto, e Iz ha perso tutte le sue amiche a parte Reuel, l’unica che si è rifiutata di abbandonarla. Almeno finora.

Perché, la notte del loro sedicesimo compleanno, Iz saluta Reuel e la lascia seduta sul portico di casa sua, dirigendosi a spasso spedito verso la propria abitazione… soltanto per scoprire, la mattina dopo, che Reuel è scomparsa.

Malgrado le ricerche, nessuno riesce a trovare Reuel per due giorni. Quando finalmente torna a farsi viva, la ragazza si trova in un evidente stato di agitazione, delirante e malata, oltre che priva di ogni ricordo relativo alle ore precedenti. Il panico invade Iz: c’è decisamente qualcosa che non va in Reuel. Tuttavia, i medici non riescono a capire esattamente cosa e la situazione non fa che degenerare.

L’unico risvolto positivo è che la faccenda spinge le altre quattro amiche a fare di nuovo cerchio intorno a lei e Reuel. Di colpo, la loro sorellanza appare di nuovo integra e forte. Ma quando un’altra delle ragazze scompare, le amiche sono tutte d’accordo: non può trattarsi di una coincidenza.

Qualcos’altro le lega, al di là del giorno del loro compleanno. Si stanno tutte ammalando. C’è qualcuno – o qualcosa – che le sta aspettando, e che ha intenzione di reclamarle, una dopo l’altra. Così, in fondo al cuore, le ragazze non possono fare altro che ammettere la verità: è soltanto questione di tempo prima che quella cosa riesca ad avere la meglio su di loro.

Perché, se non riusciranno a salvarsi fra di loro, nessun altro sarà in grado di farlo.


“Six of Sorrow”: la recensione

Ho sempre trovato confortante la formularità degli horror: dopotutto, si tratta di uno dei generi più codificati al mondo, dotato di “regole” e convenzioni talmente radicate da essersi trasformate praticamente in una garanzia d’acciaio.

Anche se non sai bene quando aspettarti un jumpscare o quale sarà esattamente la forma che il baobao nascosto nell’armadio della protagonista deciderà di assumere per l’occasione, ci sono una serie di certezze sulle quali sai di poter sempre contare: che l’eroe/eroina ingaggerà una battaglia disperata contro le forze del Male, ad esempio, incarnando quella parte di te che ogni giorno ce la mette davvero tutta, per cercare di sconfiggere i suoi demoni interiori.

O il fatto che verrà guidato nell’impresa da qualche improbabile esorcista/veggente/fattucchiera con curiose velleità da santone. O che il mostro sarà sempre invincibile prima del gran finale. Eccetera, eccetera.

Ecco, su tutti questi tropes consolidati riposa il successo di “Six of Sorrow”: un libro che può vantare sicuramente “Sabrina” e “Charmed” nel proprio patrimonio genetico, ma anche una piccola dose di Sam Raimi, Stephen King e Wes Craven.

Una di quelle storie dal delizioso sapore “halloweeniano”, insomma, particolarmente adatte a chi preferisce assumere la proprio horror dose in formato shakerato – vale a dire, diluito da un pizzico di romance, tanta suspense e qualche goccia di teen drama.

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5 libri thriller in cui il serial killer è una donna (no spoiler)


Esistono dei libri thriller in cui il serial killer è una donna?

Il ruolo di villain o di antieroe, in un romanzo di questo genere, spetta necessariamente a un personaggio maschile?

Ovviamente no, e basta pensare alle parole “Annie Wilkes” o “Amy Dunne” per capire che chiunque pensi il contrario sta prendendo un grosso granchio!

Perciò, nella settimana d’uscita di “The Eyes Are the Best Part”, ho pensato bene di dedicare un articolo al tema delle “donne assassine” nei thriller. Come sempre, se ti va, fammi sapere se c’è qualche altro titolo che vedresti bene all’interno di questa lista, o se alcuni di quelli elencati ti sono piaciuti in modo particolare!


5 libri thriller in cui il serial killer è una donna

“Mia Sorella è una Serial Killer” di Oyinkan Braithwaite

libri thriller serial killer donna - mia sorella è una serial killer

Il libro di Oyinkan Braithwaite è un pageturner di proporzioni colossali: scorrevolissimo, teso come una corda di violino e dannatamente avvincente dal punto di vista psicologico! L’ho divorato in meno di 24 ore, e non vedo l’ora di scoprire cosa tirerà fuori dal cilindro questa brillante scrittrice nigeriana nel corso degli anni a venire.

La protagonista è Korede, una giovane donna che ha una sorella popolarissima e amata da tutti. Ayoola, infatti, è sempre stata molte cose: la figlia preferita, la ragazza d’oro, quella ammirata dalle sue coetanee e corteggiata da tutti i ragazzi. Peccato che Ayoola sia anche una spaventosa sociopatica.

E che il nuovo fidanzato di Ayoola sia praticamente il terzo di fila ad aver fatto una brutta fine, pugnalato al cuore dal coltello di Ayoola.

Korede è l’angelo custode di sua sorella. Colei che ha dovuto imparare tutte le migliori soluzioni per la rimozione del sangue dai tappeti, i modi più efficaci per spostare un corpo e impedire ad Ayoola di postare immagini felici su Instagram, mentre dovrebbe essere impegnata a piangere per la “scomparsa” del suo ragazzo.

Almeno fino a quando la sorella assassina di Korede non poggia gli occhi sul gentile, affascinante dottore per cui la nostra eroina ha una cotta da tempo immemorabile. Perché, non appena il medico in questione le chiede il numero di telefono di Ayoola, Korede capisce che dovrà decidere fino a che punto sia disposta a spingersi, pur di proteggere la sua incorreggibile sorella serial killer…

La casa editrice La Nave di Teseo ha portato “Mia Sorella è una Killer” nelle librerie italiane nel luglio del 2020. Puoi recuperare questo spumeggiante e irriverente thriller al femminile su Amazon!


“Non Imparano Mai” di Layne Fargo

Scarlett Clark è un’eccellente insegnante di inglese. Ma è ancora più brava nell’arte di non farsi incriminare per omicidio.

Ogni anno, la dottoressa Clark si mette alla ricerca dell’uomo peggiore presso la Gorman University – e non ha importanza che si tratti di un professore, di uno studente o altro – e progetta la sua condanna a morte.

Grazie alla sua meticolosa attività di pianificazione, è sempre riuscita a evitare di attirare l’attenzione su di sé. Adesso, però, si sta preparando a compiere la sua missione più importante, e proprio mentre la scuola inizia a indagare sulla sinistra scia di morte che sembra affliggere l’istituto.

Determinata a tenersi stretti i suoi nemici, la dottoressa Clarke si insinua nell’indagine e affascina la donna al comando delle operazioni. Tutto si svolge secondo i suoi piani… fino a quando non perde il controllo con la sua ultima vittima, mettendo a repentaglio tutto ciò per cui ha lavorato finora.

Dalla penna di Layne Fargo, il romanzo perfetto per chuinque sia alla ricerca di un thriller con una serial killer donna come protagonista e/o abbia amato follemente il film “Una Donna Promettente” di Emerald Fennell.

L’edizione italiana, pubblicata da Mondadori, sarà disponibile in libreria e su Amazon a partire dal 16 luglio 2024.


“The Eyes Are the Best Part” di Monika Kim

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La vita di Ji-won è allo sbaraglio. La relazione segreta di suo padre ha devastato la sua famiglia, costringendola a farsi in quattro per cercare di rimetterla in sesto.

Così, non appena il nuovo ragazzo bianco di sua madre – un tizio assolutamente insopportabile – entra in scena, vantandosi dei suoi pregiudizi a proposito della cultura coreana e sbavando su ogni singola cameriera asiatica nei ristoranti, la ragazza fa del suo meglio per contenere le sue emozioni.

Ma mentre lui non fa nient’altro che osservare con aria inquietante lei e le sue sorelle, nello striminzito appartamento che condividono tutti insieme, Ji-won inizia a lasciarsi ossessionare dalla brillante colorazione blu dei suoi occhi.

Così, mentre la sua fissazione e la sua rabbia iniziano a crescere, Ji-won capisce che dovrà fare tutto il possibile per salvare la sua famiglia… nonché per saziare i nuovi, inquietanti appetiti che hanno iniziato a tormentarla.

Puoi acquistare su Amazon la tua copia di “The Eyes Are the Best Part”. Il romanzo d’esordio di Monika Kim è disponibile, per il momento, esclusivamente in lingua inglese.


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“The Honey Witch”: la recensione del cozy fantasy di Sydney J. Shields


the honey witch recensione - sydney shields

La recensione di “The Honey Witch” non può che portare una valanga di dolcezza e romanticismo fra queste pagine!

Se anche tu hai sempre sognato di allevare api e usare il loro miele per creare pozioni arcobaleno e lanciare incantesimi d’amore, direi che il libro di Sydney J. Shields è esattamente quello che fa per te.

A patto di amare le streghe, le ambientazioni in stile Regency e il trope del grumpyXsunshine, ovviamente!

Ma diciamoci la verità…

Chi è che non ama una perfetta combinazione di queste tre cose? ;D


La trama

Marigold Claude ha ventun anni e non è affatto sicura di appartenere al mondo in cui è nata. Di fatto, ha sempre preferito la compagnia degli spiriti della brughiera a quella dei corteggiatori e degli altri invitati ai balli che è tenuta a frequentare nel tentativo di accaparrarsi un buon partito.

Così, quando sua nonna si presenta alla sua porta e le offre l’occasione di diventare la prossima strega dell’isola di Innisfree – la famigerata e rispettata Strega del Miele – Marigold accetta senza esitare. Anche se la sua nuova magia e l’indipendenza appena acquisita comportano un prezzo da pagare: una terribile maledizione famigliare, secondo la quale nessuno potrà mai innamorarsi della Strega del Miele.

Ma quando Lottie Burke, una brontolona notoriamente scettica di Innisfree, le annuncia di non credere nella magia, Marigold non riesce a resistere alla tentazione di dimostrarle che si sbaglia di grosso: i suoi poteri sono reali!

Eppure, quella che inizia come una sfida si trasforma, a poco a poco, in qualcosa di più. Finché Marigold non si accorge di provare per Lottie dei sentimenti che non è in grado di controllare.

Così, quando una magia oscura si risveglia nella foresta e minaccia di distruggere la sua casa, Marigold deve imparare a lottare con tutta se stessa per proteggere le cose – e la persona – che ama. A rischio di perdere la sua magia e, forse, il suo stesso cuore.


“The Honey Witch”: la recensione

Il libro d’esordio di Sydney J. Shields ha fatto parte della mia wishlist fin dal giorno in cui è stato annunciato. E questo, nonostante l’opera sia stata spesso definita come una sorta di punto di incontro fra “Amori e Incantesimi” e “Bridgerton” – due titoli per cui non coltivo alcuna venerazione particolare.

Eppure, che posso dirti? Sarà stata colpa delle incantevoli cozy vibes evocate della cover, oppure della promessa di un grande, struggente amore saffico suggerita dalla sinossi… Sta di fatto che Il titolo “The Honey Witch”, per me, è sempre stato sinonimo di hype pazzesco!

A lettura ultimata, posso confermarti che si tratta di un libro adorabile e veramente dolcissimo. La prima parte del romanzo si concentra più sul viaggio interiore di Marigold, sulla sua costante sensazione di essere “diversa” da tutti gli altri esponenti del suo ambiente, nonché sul suo bellissimo rapporto con la nonna, una combattiva ed energica strega solitaria.

Lottie entra in scena soltanto parecchi capitoli più tardi. Eppure, bisogna dire che, grazie alla sua personalità dirompente (e alla sua indole simpaticamente arcigna!) la nostra ragazza dai capelli rossi riesce subito a guadagnarsi il nostro affetto.

Anche perché l’alchimia con Marigold è innegabile; i loro bisticci/goffi tentativi di attirare l’attenzione l’una dell’altra si rivelano sempre molto teneri e divertenti.

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