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“Wake Up And Open Your Eyes”: la recensione dell’horror sociale del romanziere e fumettista Clay McLeod Chapman


wake up and open your eyes - clay macleod chapman

La recensione di “Wake Up And Open Your Eyes ci permette di immergerci nel nero cuore pulsante dell’ultimo horror sociale di Clay McLeod Chapman. Un autore di romanzi e fumetti che lo stesso Jordan Peel – regista dei film cult “Get Out”,” Us” e “Nope”, – ha più volte raccomandato di leggere.

Il libro, sanguinolento e ricco di elementi disturbanti, segue la travagliata e terrificante odissea di un uomo in fuga da un’epidemia di possessioni demoniache.

La follia si diffonde attraverso i media, fino a mettere in ginocchio l’intera nazione. Il che, ovviamente, fornisce a McLeod Chapman un’ottima opportunità per introdurre la tematica del nostro rapporto quotidiano con le news, i social, la pubblicità e l’industria dell’intrattenimento.

Peccato che il suo approccio satirico abbia la sottigliezza di un carrarmato e lo stesso livello di finezza psicologica di un episodio di “South Park“! Una passione per il grottesco e per l’esagerazione iperbolica che, a lungo andare, diventa più ripetitiva che illuminante, rendendo terribilmente ridondante (oltre che sfiancante) la sua metafora sulle raggelanti divisioni interne che lacerano la società occidentale…


Wake Up and Open Your Eyes”: la trama

I genitori di Noah Fairchild, un tempo, erano i classici e super-calorosi signori gentili del Sud. Ma da quando si sono dati ai notiziari della destra ultra-conservativa che passano sul via cavo, Noah si è reso conto di averli praticamente persi. Nella loro mente annebbiata, ormai, c’è posto soltanto per cospirazioni e illazioni razziste.

Per questo, il giorno in cui sua madre gli lascia un messaggio vocale annunciandogli l’avvento del “Grande Risveglio”, Noah non si preoccupa più di tanto: presume, semplicemente, che si tratti di una delle sue solite teorie complottiste. Ma quando non riesce a mettersi in contatto con loro, Noah si decide a fare un lungo viaggio dal suo appartamento a Brooklyn fino a Richmond, in Virginia.

Qui, trova la sua casa d’infanzia in rovina, un frigorifero pieno di cibo andato a male e i suoi genitori paralizzati da una sorta di terrificante stato di trance al cospetto della tv. Noah, ovviamente, cerca di aiutarli a uscirne e di procurare loro il necessario aiuto medico.

Ma sua madre reagisce attaccandolo in maniera brutale.

E, presto, salta fuori che Noah non è l’unico ad essere stato aggredito da uno dei propri cari. Attraverso la nazione, intere famiglie si stanno massacrando a vicenda – nel senso più letterale dell’espressione – mentre la gente soccombe a una forma di possessione che tende a peggiorare quanto più tempo uno passa incollato al televisore o perso in un buco nero a base di disperazione e doom-scrolling.

Insieme a suo nipote Marcus, l’unico altro membro della sua famiglia d’origine che è riuscito a salvarsi, Noah dovrà imbarcarsi in una pericolosa corsa contro il tempo per tornare verso il porto sicuro rappresentato da Brooklyn. Ma riusciranno lui e il ragazzo a farcela, prima di cadere preda delle violente orde di posseduti?


Wake Up And Open Your Eyes“: la recensione

Mentre leggevo “Wake Up And Open Your Eyes“, ho avuto spesso la sensazione che Clay McLeod Chapman avesse cercato di fare il proverbiale passo più lungo della gamba.

Mi spiego meglio: in una recente intervista pubblicata su ““Macabre Daily”, l’autore ha confessato di aver iniziato a scrivere il suo romanzo mirando a un risultato che potesse essere descritto come una sorta di The Americans” incontra “L’Esorcista. Tempo di finire la stesura definitiva, però, ed è stato costretto a rendersi conto che la storia assomigliava molto di più a The Americans” incontra “La Casa.

Fra l’altro, più ancora della cinematografia di Romero o della bibliografia di Paul Tramblay, pare che a ispirare l’autore abbia provveduto un libro che lo stesso McLeod Chapman descrive come «infinitamente migliore di qualsiasi cosa io possa scrivere»: il disturbante romanzo breve “La Voce Dentro” di Sarah Gran (edito in Italia da Longanesi).

«Si tratta di un libro fenomenale, a proposito del soccombere a una possessione demoniaca in maniera metodica. Volevo, tipo, mescolare “La Voce Dentro” con il tema delle guerre culturali, e presentare una famiglia che si ritrova a soccombere a un’ondata di possessioni a causa del loro consumo di news e social media. In pratica, tutto quello che con cui abbiamo avuto a che fare nel corso degli ultimi anni. La linea è così sfocata, adesso, che il fatto che la gente possa pensare che tu sia posseduto dai demoni non è più nemmeno una metafora.» Clay McLeod Chapman

E, in effetti, le scene più divertenti (e inquietanti) di “Wake Up And Open Your Eyes” riguardano proprio il processo di lenta, ma delirante, degenerazione nella follia intrapreso dai membri della famiglia di Noah. Infatti, non appena Devon, la perfetta mogliettina del Sud, si lascia irretire dalle promesse dell’influencer demoniaca YogaMama, la storia inizia a sprofondare in un vortice di allucinazioni, paranoie e morbosità che si rivela sicuramente delirante, ma anche estremamente coinvolgente da seguire.

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20+ libri romantici wlw (in italiano) da non perdere


Negli ultimi anni, i libri romantici wlw (ovvero women loving women, donne che si innamorano di altre donne) hanno iniziato a conquistare sempre più lettrici.

E io, come fan della prima ora, posso soltanto dire… finalmente! In un mondo ideale, avrebbe dovuto essere chiaro a tutti, fin dal principio, che i sapphic romance sono in grado di regalare (almeno) le stesse emozioni di un m/f o di un m/m. Ovviamente, basta dare un’occhiata alla nostra società per capire che i pregiudizi, in tutti i campi, sono stati tutt’altro che sconfitti.

Del resto, il più delle volte, sono gli editori stessi a sconsigliare la scrittura di romanzi wlw alle loro autrici, soprattutto quelle esordienti o che ancora non possono contare su un seguito molto ampio. Perché non si fidano delle loro stesse lettrici, magari… e, probabilmente, anche perché ritengono queste ultime incapaci di cogliere il richiamo di un buon romance. Come se il pubblico fosse pronto a lasciarsi sopraffare da chissà quale residuo di omofobia interiorizzata…. Sigh!

Ad ogni modo, a poco a poco, le cose stanno decisamente cambiando. Sempre più libri romantici queer riescono a trovare la strada per i nostri scaffali e questa piccolissima cosa, lascia che te lo dica, mi riempie il cuore di speranza!

Perciò, se sei alla ricerca di nuove letture capaci di farti battere il cuore e di immergerti in tante emozionanti storie d’amore tra donne, sospetto che questo articolo sarà in grado di aiutarti. Dopotutto, ho diversi anni di letture arretrate da condensare in qualche migliaio di parole! E la notizia migliore è che tutti i titoli che sto per consigliarti, dai romance storici alle rom-com, passando per gli slowburn e i libri dal sapore un po’ più “speziato”, sono già disponibili in lingua italiana

Più quanto riguarda gli inediti in Italia, invece, niente paura: più avanti ti proporrò un altro ricco, dettagliato aggiornamento con tutti i miei consigli! ^^


20+ libri romantici wlw da leggere in italiano

Written in the Stars: Scritto nelle Stelle” di Alexandria Bellefleur

libri romantici wlw - scritto nelle stelle

Quando si tratta di libri romantici wlw, pochissime autrici al mondo sono in grado di rivaleggiare con Alexandria Bellefleur. Fra i tratti ammirabili di questa giovane autrice spiccano, senz’altro, la capacità di creare una chimica incredibile fra i suoi personaggi, nonché quella di evocare in chi legge una sensazione di profondo struggimento e desiderio.

Anche i dialoghi brillano in maniera particolare, probabilmente in virtù dell’autentica venerazione che la nostra Bellefleur nutre nei confronti delle vecchie rom-rom dell’età d’oro hollywoodiana.

Written in the Stars” si può leggere, volendo, come una sorta di retelling in chiave moderna di “Orgoglio e Pregiudizio“.

Dopo un disastroso appuntamento al buio, Darcy Lowell è disperata: deve assolutamente trovare un modo per impedire al fratello benintenzionato di farle da Cupido! Ormai l’amore, e il cuore spezzato che ne rappresenta l’inevitabile conseguenza, è l’ultima cosa che desidera. Così, Darcy mente e dice al fratello che il suo ultimo incontro è stato un successo. Darcy, ovviamente, non si aspetta che la sua bugia le si ritorca contro.

Elle Jones, una delle astrologhe che si nascondono dietro il famoso account Twitter Oh My Stars, sogna di trovare la sua anima gemella. Ma sa che non è sicuramente Darcy… una bacchettona senza fronzoli, troppo analitica, puntuale e scettica per uno “spirito libero” come Elle. Quando il fratello di Darcy, nonché nuovo socio in affari di Elle, esprime quanto sia felice che le due ragazze siano andate d’amore e d’accordo, Elle è sconcertata. Ma Darcy era allo stesso appuntamento? Perché… oh, mamma!

Darcy, però, implora Elle di stare al gioco, e alla fine lei accetta di fingere che si stiano frequentando. Ma con alcune condizioni: Darcy dovrà aiutare Elle a gestire la sua famiglia durante le vacanze. Inoltre, il loro accordo scadrà alla vigilia di Capodanno. L’ultima cosa che le due donne si aspettano, ovviamente, è di sviluppare sentimenti realidurante una relazione finta. Ma forse gli opposti possono attrarsi, quando il vero amore è scritto nelle stelle!

L’edizione italiana di “Written in the Stars“, edita da Fanucci, è disponibile su Amazon.


Delilah Green Doesn’t Care” di Ashley Herring Blake

Lascia che te lo dica: sarebbe una follia pensare di lasciarsi sfuggire la meravigliosa e divertentissima trilogia di Brigh Falls”!

Nel primo libro, già disponibile in italiano, Delilah Green ha giurato che non sarebbe mai tornata a Bright Falls: da quando suo padre è morto, non c’è più stato nulla per lei, lì. Niente a parte, forse, i ricordi di un’infanzia solitaria durante la quale la sua famiglia acquisita tendeva a considerarla alla stregua di un peso. La sua vita è a New York, ora, con la sua carriera di fotografa pronta a decollare e il suo letto sempre occupato. Certo, da una donna diversa ogni sera, ma… a lei va bene così.

Eppure, non appena la sorellastra di Delilah, Astrid, la costringe a diventare la fotografa ufficiale per il suo matrimonio imminente, Delilah si ritrova di nuovo nella città dimenticata da Dio che, un tempo, aveva l’abitudine di chiamare casa. Delilah ha intenzione di fare semplicemente quello per cui è stata pagata e di andarsene senza guardarsi indietro; poi, però, si imbatte in Claire Sutherland, una delle migliori amiche altezzose di Astrid, e decide che, forse, a Bright Falls c’è un po’ di divertimento da provare, dopotutto.

Dopo aver cresciuto la figlia undicenne da sola, mentre si occupava del suo inaffidabile ex e gestiva una libreria, Claire Sutherland si è rassegnata a una vita tranquilla e priva di passione. E il ritorno Delilah Green è sicuramente una sorpresa sgradita… all’inizio. Ma, a volte, sono proprio le persone che credevi di conoscere da anni, a riservarti le sorprese migliori.

L’edizione Mondadori di “Delilah Green Doesn’t Care” ti già sta aspettando su Amazon.


Un’Ultima Fermata” di Casey McQuiston

Il libro che incarna l’essenza stessa del concetto di “queer joy”. Uh, nonché uno dei migliori romanzi d’amore incentrati sul concetto di “viaggio nel tempo” che ti capiterà di leggere!

Per la cinica ventitreenne August, trasferirsi a New York City serve soltanto a darle conferma di quanto già sospettava: Augsust, infatti, è convinta che cose come la magia e le storie d’amore cinematografiche non esistano e che l’unico modo intelligente di affrontare la vita sia… da sola. E non riesce a immaginare come servire ai tavoli di un ristorante di pancake aperto 24 ore su 24 e andare a vivere con una combriccola di coinquilini squinternati possa cambiare le cose. E non c’è sicuramente alcuna possibilità che il suo tragitto in metropolitana sia altro che una camminata quotidiana tra noia e guasti elettronici.

Ma poi, di colpo, August incontra questa splendida ragazza sul treno.

Jane. Abbagliante, affascinante, misteriosa, impossibile Jane. Jane con i suoi lati ombrosi, i capelli spettinati e il sorriso dolce, che si presenta con una giacca di pelle, pronta a comparire dal nulla proprio quando August aveva più bisogno di lei.

La cotta in metropolitana di August diventa la parte migliore della sua giornata. Eppure, molto presto, August scopre che c’è un grosso problema: Jane non sembra solo una punk rocker della vecchia scuola. È letteralmente stata sbalzata nel nostro tempo dagli anni ’70!

Ehm. Forse è arrivato il momento di iniziare a credere in alcune cose, dopotutto…

Ancora Una Fermata“, edito da Mondadori, è disponibile su Amazon e in tutte le migliori librerie.


Cinque Passi Tra Noi” di Alyson Derrick e Rachael Lippincott

cinque passi tra noi - libri romantici wlw

Alex Blackwood è un po’ testarda, e la sua vita non sembra poter fare a meno di un pizzico di caos e di un sacco di civetteria. Del resto, se c’è qualcuno che sa come si conquista una ragazza, quella è proprio Alex. Tenersela, d’altro canto… bè, quella è una canzone completamente diversa!

A Molly Parker, invece, piace tenere sempre tutto completamente sotto controllo. E ci riesce, il più delle volte. Se si eccettua la sua totale goffaggine, e il fatto che sua madre sia l’unica donna con cui Molly sia in grado di reggere una conversazione senza iniziare ad arrossire e a balbettare come un’idiota. Molly di essere innamorata della solare, super-estroversa Cora. Ma non ha idea di come approcciarla.

Alex e Molly non appartengono allo stesso pianeta, figuriamoci allo stesso campus universitario! Eppure, non appena Alex, reduce da una brutta (ma, forse, soltanto temporanea) rottura, scopre la cotta nascosta di Molly, le due ragazze si rendono conto che potrebbero avere un interesse comune. Perché ,forse, se Alex si offre volontaria per aiutare Molly a imparare come far innamorare la ragazza dei suoi sogni, riuscirà anche a dimostrare alla sua ex di non essere soltanto una civettuola egoista. Che è pronta ad assumersi un impegno vero.

E anche se Alex è l’ultima persona di cui Molly penserebbe di potersi fidare, non può negare che Alex ci sappia fare con le ragazze… a differenza di lei.

Mentre le due intraprendono il loro piano in cinque fasi per far innamorare le loro ragazze, però… cominciano a rendersi conto che forse saranno proprio loro, a innamorarsi. Ovviamente, l’una dell’altra…

Sul blog puoi leggere la mia recensione di “Cinque Passi Tra Noi”, edizione italiana di “She Gets The Girl“. Puoi acquistare la tua copia del libro su Amazon.


She Drives Me Crazy: Mi Fa Impazzire” di Kelly Quindlen

Dopo un’imbarazzante sconfitta contro la sua ex fidanzata, durante la loro prima partita di basket della stagione, la diciassettenne Scottie Zajac finisce in un tamponamento con la persona peggiore possibile: la sua nemesi, Irene Abraham, capo cheerleader dei Fighting Reindeer.

Irene è tanto cattiva quanto bella; perciò, Scottie si impegna a mantenere le distanze. E non appena l’incidente manda l’auto di Irene in officina per settimane di riparazioni e le ragazze sono costrette a condividere l’auto, il loro inizio difficile diventa solo più accidentato.

Ma quando si presenta l’opportunità per Scottie di vendicarsi della sua ex e di iniziare scalare la scala sociale della sua scuola, la ragazza decide di corrompere Irene per un elaborato schema di finti appuntamenti che minaccia di rivelare alcuni sentimenti molto… reali.

L’edizione italiana dello sport romance “She Drives Me Crazy” ti aspetta in libreria e su Amazon.

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“La Mappa dell’Altrove di Emily Wilde”: la recensione del secondo libro sulle fate di Heather Fawcett


la mappa dell'altrove di emily wilde recensione - heather fawcett

Chi è pronto per la recensione di “Emily Wilde e la Mappa dell’Altrove“?

La Mondadori, stavolta, ci ha tenuti con il fiato sospeso, ma il secondo volume delle avventure della studiosa di folklore più burbera e adorabile di sempre è, finalmente, arrivato anche qui da noi in Italia.

Ed è proprio ai fan de “L’Enciclopedia delle Fate di Emily Wilde che è dedicato questo articolo, totalmente privo di spoiler… Certo, a patto che tu abbia già letto il primo romanzo!

In questa nuova avventura firmata Heather Fawcett, Emily e Wendell dovranno affrontare una nemica d’eccezione – la perfida matrigna di Wendell – e spostarsi in un gelido villaggio sulle Alpi austriache.

Fra nuove specie fatate da catalogare, battibecchi esilaranti e l’arrivo di personaggi inaspettati, si dipana quindi il secondo capitolo di una trilogia destinata a conquistare tutti gli appassionati di narrativa fantastica a sfondo fiabesco…


La trama

Quando alcuni faeries misteriosi, provenienti da regni lontani, cominciano a materializzarsi nei corridoi della sua università, la professoressa Emily Wilde decide che è arrivato il momento di scoprire i loro segreti. E di farlo prima che sia troppo tardi!

Emily, adesso, è un’erudita di fama internazionale. La pubblicazione della sua Enciclopedia delle Fate le ha portato una notorietà senza pari nell’ambiente accademico. Nel corso delle sue avventure, ha imparato molte cose a proposito dei Nascosti… E anche sul conto del suo ex-rivale e compagno di avventure, il solare prof. Wendell Bambleby.

Perché Bambleby, in realtà, è un re delle fate in esilio, in fuga dalla sua matrigna assetata di potere. Wendell sta cercando una porta attraverso la quale fare ritorno nel suo regno. Ma, a dispetto dei sentimenti che prova per lui, Emily non si sente pronta ad accettare la sua proposta di matrimonio. Dopotutto, chi potrebbe saperlo meglio di lei? Amare un esponente del Piccolo Popolo non ha mai portato altro che lacrime e rimpianti a un essere umano!

E poi, Emily ha trovato un nuovo progetto a cui dedicarsi: realizzare una mappa di tutti i reami fatati. Mentre sta preparando la sua ricerca, però, Wendell la mette di nuovo nei guai, a causa di alcuni spietati assassini inviati dalla sua matrigna. Per risolvere la situazione, i due saranno costretti a imbarcarsi in un’altra impresa e a viaggiare fino alle pittoresche Alpi austriache: là dove Emily crede possa trovarsi una porta per il regno di Bambleby e, forse, la chiave per liberarlo dal suo oscuro passato


La Mappa dell’Altrove di Emily Wilde”: la recensione

Non c’è niente da fare: il secondo capitolo di una trilogia è (quasi) sempre il più fragile.

Si potrebbe definirla come una sorta di “maledizione” inerente al genere fantastico, se non fosse che esiste almeno una mezza tonnellata di ragioni, del tutto razionali, per cui questa tesi si rivela accurata in due casi su tre. Per citarne solo una, il fatto che il secondo volume svolge un delicato compito di “raccordo”, assumendosi, di fatto, una doppia responsabilità: collegare il passato con il futuro (riaccogliendo il lettore, a braccia spalancate, in un mondo a lui già familiare…) e, contemporaneamente, proiettare la narrazione incontro a un grande cliffhanger, ponendo le basi per lo showdown del libro finale.

La Mappa dell’Altrove di Emily Wilde” riesce a svolgere benino entrambe queste funzioni… ma, purtroppo, non senza inciampare qua e là in qualche vistosa imperfezione.

Non si tratta di errori gravissimi, sia chiaro. Anzi: in realtà, ci sono numerosi elementi di questo sequel che ho apprezzato profondamente. E devo dire che mi sono anche goduta il viaggio sulle Alpi insieme a Emily e Wendell!

I dialoghi, ad esempio, si confermano arguti, vivaci e divertenti. Le creature fantastiche – soprattutto Poe e Shadow – restano impareggiabili e continuano a farti provare il desiderio smodato di inoltrarti nel bosco dietro casa tua, alla ricerca di cerchi di funghi dai cappelli variopinti e alberi secolari dalle foglie vibranti. Lo humor, poi, è ancora il piatto forte della narrazione: il perfetto punto di equilibrio fra la solare leggerezza della light academia e il sense of wonder di un’avventura rocambolesca.

Tuttavia, c’è da ammettere che la trama di “La Mappa dell’Altrove di Emily Wilde” inizia a mostrare segni di cedimento già all’inizio del secondo atto. Penalizzata dal crescente peso delle asfissianti leggi del BookTok e dalle esigenze di mercato, che impongono al romance di giganteggiare (e gettare un’ombra fastidiosa) su tutti gli altri aspetti (in questo caso, sicuramente più autentici e originali…) della narrazione.

Una love story che, peraltro, inizia già a sollevare un dubbio allarmante. Perché non è che, a forza di cercare di strizzare due personaggi larger-than-life del calibro di Wendell e Emily all’interno della classica dinamica da romantasy strabordante di tropes, finiremo per ritrovarci alle prese con una versione ridimensionata e appiattita di queste due meravigliose creature, vero?

Wendell, in modo particolare, nell’arco di questo secondo volume riesce a perdere parecchi punti. Per come la vedo io, capita un po’ troppo spesso di vedergli indossare la sua armatura di cavaliere senza macchia e senza paura. Anzi, peggio: in un certo senso, è come se lui e Emily si alternassero continuamente in questo ruolo, rendendo, a tratti, la lettura abbastanza prevedibile e stucchevole


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5 nuovissimi retelling di “Biancaneve (2025)


Quanti retelling di “Biancanevehai letto finora? Se sei un amante del genere fantasy da qualche tempo e le vibes in stile “dark forest” hanno sempre avuto un posto speciale all’interno del tuo cuore, è probabile che la risposta sia… più di uno!

Ma non è difficile capire perché questa fiaba continui a ispirare autori di ogni angolo del mondo: il fascino di “Biancaneve” è intramontabile. Ancora oggi, infatti questa storia rimane una delle fiabe tradizionali più oscure, controverse e amate di sempre.

Eppure, “Biancaneve” può essere molto di più di una semplice fanciulla in pericolo. Ad esempio, potrebbe essere una regina potente, una strega misteriosa, o persino una maestra nell’arte dei veleni! Negli ultimi anni, gli autori di retelling hanno rivoluzionato questa fiaba, trasformandola in qualcosa di nuovo e inaspettato, regalandoci versioni originali e fuori dagli schemi di un racconto che conosciamo praticamente da sempre.

Non sorprende, quindi, che anche la Disney abbia deciso di rinnovare la sua “Snow White“, affidando il ruolo principale del nuovo live action a Rachel Zegler, che per l’occasione interpreterà una Biancaneve diversa: non una principessa in attesa di essere salvata, ma una leader determinata a forgiare il proprio destino.

Un po’ come le eroine dei cinque, nuovissimi retelling di “Biancaneve” che sto per mostrarti in questo articolo…


5 nuovissimi retelling della fiaba di “Biancaneve”: “The Wildest Things” di Andrea Hannah

5 nuovi retelling di biancaneve - the wildest thing

In questo retelling di “Biancaneve“, se Snow vuole salvare il suo regno da una terribile Piaga, dovrà uccidere la figlia della Regina Cattiva. Cosa che riuscirà a fare soltanto se… non si innamora di lei prima!

Quando la sua bara di vetro si rompe inaspettatamente, Biancaneve si sveglia e quello che trova… non è assolutamente un sogno a occhi aperti. La terra, infatti, sta marcendo. Gli animali sono mutati. Nei vent’anni trascorsi da quando Biancaneve ha morso la mela avvelenata, il regno di Roanfrost si è trasformato da una terra lussureggiante a un incubo devastato dalla Piaga. Alla ricerca di risposte e di un modo per riportare il suo regno al suo antico splendore, Biancaneve si imbarca in un pericoloso viaggio che metterà alla prova tutte le sue capacità.

Gli amici diventeranno nemici. Si formeranno nuove alleanze. Soprattutto, la Regina dalle labbra rosso sangue non si fermerà davanti a nulla. pur impossessarsi del suo potere… e del suo cuore.

Se Snow vuole avere una possibilità di sopravvivere e ripristinare non solo il suo regno, ma tutta Garedenne, la sua unica opzione è diventare la Custode delle Stagioni e accedere alla magia che guarirà la Piaga. Ma il percorso per diventare la Custode delle Stagioni è più insidioso di quanto avrebbe mai potuto immaginare, perché le creature selvagge si sono risvegliate e gli impulsi più oscuri di Snow desiderano ardentemente liberarle.

L’edizione in lingua originale inglese di “The Wild Things” è già disponibile su Amazon.


Hemlock & Silver” di T. Kingfisher

Se non sei nuovo da queste parti, probabilmente sai già che nutro la massima fiducia nelle capacità di T. Kingfisher di trasformare una “vecchia” fiaba classica in un nuovo capolavoro del fantasy moderno. Se, invece, questo è il tuo primo rodeo… Ti rimando direttamente alle recensioni di “Nettle and Bone: Come Uccidere Un Principe e “A Sorceress Comes To Call“!

La guaritrice Anja beve regolarmente veleno.

Non per morire, ma per salvare, cercando cure per coloro a cui tutti gli altri hanno rinunciato.

Ma una convocazione del Re interrompe la sua vita tranquilla e ossessionata dalle erbe. Sua figlia, Snow, sta morendo e lui spera che i metodi poco ortodossi di Anja possano salvarla.

Aiutata da una guardia taciturna, un gatto narcisista e una passione per il metodo scientifico, Anja si precipita a curare Snow, ma niente sembra funzionare. Cioè, finché non trova un mondo segreto, nascosto dentro uno specchio magico. Questo regno oscuro potrebbe contenere la chiave di ciò che sta facendo ammalare Snow.

Oppure, chissà… Potrebbe essere la cosa che li uccide tutti.

Sarà possibile acquistare la bellissima edizione in lingua originale inglese del romantasy “Hemlock & Silver” su Amazon, a partire dal 19 agosto 2025.


The Crimson Crown” di Heather Walter

the crimson crown - retelling nuovi di biancaneve

Questo è sicuramente un retelling di “Biancaneve” un po’ atipico. Nel senso che a Heather Walter – già autrice di “Malice” e “Misrule“, retelling della fiaba della Bella Addormentata nel Bosco – piace evidentemente scrivere origin story incentrate sui villain, e “The Crimson Crown” – con il suo focus sulla Regina Cattiva di Biancaneve – non costituisce certo un’eccezione a questa passione!

Ayleth è una giovane strega che vive nella foresta con la sua congrega. Le streghe praticano la loro magia in segreto, nascondendosi dal Re Bianco e dalla sua brutale guerra contro la stregoneria.

Ayleth, tuttavia, deve affrontare una guerra tutta sua. I suoi doni magici devono ancora rivelarsi e, mentre la minaccia dei Cacciatori Reali si intensifica, Ayleth teme di non diventare mai la strega di cui la sua congrega ha bisogno.

Per dimostrare il suo valore, Ayleth intraprende una pericolosa ricerca che la porta al Palazzo Bianco, un mondo decadente di drammi e inganni. Lì, Ayleth incontra una figura improbabile del suo passato: Jacquetta, una strega che un tempo aveva il cuore di Ayleth… e che pure l’ha tradita.

Mentre gli eventi a palazzo si intensificano, Ayleth si ritrova intrappolata nella rete del Re Bianco, il cui oscuro carisma è pericoloso quanto la forza sinistra che sembra infestare il palazzo. Con la minaccia incombente di poter essere esposte, Ayleth e Jacquetta dovranno mettere da parte le ferite del loro passato e imparare a lavorare insieme per sopravvivere.

L’edizione in lingua originale inglese di “The Crimson Crown“, primo volume di una nuova dilogia, ti sta già aspettando su Amazon.


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“A Sorceress Comes To Call”: la recensione della fiaba dark di T. Kingfisher


a sorceress comes to call recensione - t kingfisher

A Sorceress Comes To Call” è recentemente entrato nella rosa dei finalisti per il prestigioso Premio Nebula 2025.

Una candidatura che non potrei sostenere con maggiore entusiasmo: anche in questa occasione, infatti, T. Kingfisher si conferma come un’autrice capace di reinventare storie classiche con una maestria rara, dando vita a retelling coinvolgenti e suggestivi che incantano per originalità, fascino e sense of wonder.

La trama di “A Sorceress Comes To Call” prende ispirazione dalla fiaba dei fratelli Grimm “La Piccola Guardiana di Oche“. Ancora una volta, Kingfisher rielabora il materiale di partenza con il suo tocco unico, mescolando sapientemente ironia, tinte oscure e una straordinaria introspezione psicologica… Il tutto, ovviamente, riletto in una chiave moderna sinistra, quanto irresistibile.


La trama

Cordelia sa che sua madre è insolita. Nella loro casa non sono ammesse porte chiuse, o segreti.

A Cordelia non è permesso avere nemmeno un amico. A meno che non si conti Falada, il bellissimo cavallo bianco di sua madre. L’unico momento in cui Cordelia si sente veramente libera è durante le sue passeggiate quotidiane con lui.

Ma più di qualche stranezza contraddistingue sua madre. Altri genitori non possono costringere le loro figlie a stare in silenzio e immobili, obbedienti, per ore o giorni interi. Altre madri non sono… streghe.

Evelyn non permetterà mai a Cordelia di allontanarsi da lei o di avere una vita tutta sua. Ha deciso, forse ancora prima che la figlia nascesse, che Cordelia sarebbe stato il suo biglietto per l’alta società. Prima di trovare un marito ricco e altolocato per la ragazza, però, l’incantatrice progetta di accalappiare a sua volta un buon partito.

Il che vuol dire una cosa sola: nel reame c’è una sfortunata famiglia che sta per ricevere la visita di una strega cattiva molto, molto determinata…

E che possa Iddio avere pietà della loro anima.


A Sorceress Comes to Call“: la recensione

Rispetto a “Nettle and Bone: Come Uccidere un Principe“, “A Sorceress Comes to Call” presenta un ritmo più riflessivo e una narrazione dalle tonalità leggermente più “serie”. Tuttavia, è importante interpretare quest’ultima definizione con cautela: T. Kingfisher, dopotutto, riesce a calibrare il suo inconfondibile umorismo macabro in base alle circostanze, mantenendo sempre la capacità di regalare un sorriso anche nei momenti più intensi e drammatici.

Tra i principali punti di forza di questo romanzo possiamo sicuramente includere:

  • Un cast di personaggi stratosferici, che include due protagoniste d’eccezione, una villain basata su una magistrale rielaborazione dell’archetipo della “Madre Soffocante” (di cui abbiamo già parlato), e tantissimi, memorabili sideckick appartenenti ad ambo le fazioni;
  • Un‘ambientazione suggestiva e ricca di dettagli, a metà strada fra fantasy of manners, fiaba dark e gothic fantasy;
  • Una valanga di dialoghi brillanti e ricchi di verve, che non rischiano di scontentare un fan di autori come Jane Austen o Terry Pratchett…

La fredda banalità del Male, e l’irresistibile bizzarria del Bene

T. Kingfisher è nota per la sua capacità di esplorare il lato più inquietante delle fiabe. La sua penna, infatti, è in grado di esaltare l’oscurità già insita in queste storie tradizionali e di conferire loro una sfumatura di attualità che rende le sue opere particolarmente vivide e significative dal punto di vista del pubblico moderno.

In “A Sorceress Comes to Call“, le protagoniste sono Cordelia, la quattordicenne figlia di una strega malvagia, e Hester, una gentildonna nubile di mezza età con una peculiare passione per l’allevamento di oche.

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“La Casa dei Cadaveri”: la recensione del thriller bestseller di Jeneva Rose


la casa dei cadaveri recensione - jeneva rose

Tempo di pubblicare la recensione de “La Casa dei Cadaveri, il nuovo, effervescente thriller “blockbuster” di Jeneva Rose!

Per chi non lo sapesse, il libro è rimasto ai vertici delle classiche di vendita negli USA per diverse settimane, diventando, in breve, un bestseller del New York Times. Non è difficile intuire i motivi alla base di questo successo: dopotutto, il romanzo incarna la quintessenza stessa della definizione di “thriller estivo”!

Ma non sarebbe degno di un vero amante del genere lasciarsi dissuadere da un piccolo “disallineamento” stagionale, dico bene? E, con le giornate che si allungano di giorno in giorno, non è neanche così difficile intuire il profilo delle giornate soleggiate che ci aspettano appena dietro l’angolo…

Ad ogni modo, diciamo subito che “La Casa dei Cadaveri” è un titolo che si caratterizza per il suo ritmo serrato, il suo linguaggio scorrevole e un plot dal taglio “lineare”, ma mai banale.

La storia segue, a capitoli alterni, i punti di vista di tre fratelli che si riuniscono, dopo tanti anni di lontananza, per occuparsi insieme dell’eredità di famiglia.

Fra vecchi dissapori, ferite che si riaprono e l’emergere di nuovi rimpianti, si imbatteranno in una scomoda verità: la prova schiacciante dell’atroce crimine commesso dai genitori…


La trama

Dopo la morte della madre, tre fratelli si radunano, dopo aver perso i contatti per tanto tempo, con l’obiettivo di decidere del destino della proprietà di famiglia.

Beth, la figlia maggiore, non ha mai lasciato la casa dei genitori. Ha preferito rimanere con la madre, prendendosi cura di lei fino alla fine.

La figlia di mezzo, Nicole, invece, è scivolata in una sorta di limbo, disprezzata da tutti a causa del suo problema di dipendenza da sostanze stupefacenti.

Micheal, il figlio minore, si è trasferito fuori dalla stato e si è rifiutato di tornare nella loro piccola città del Wisconsin fin dal giorno in cui loro padre, sette anni prima, ha deciso di scomparire nel nulla.

Mentre passano in rassegna gli effetti personali della madre, i fratelli si imbattono in una collezione di vecchie VHS. Il videoregistratore funziona ancora, per cui, dopo qualche tentennamento, decidono di concedersi un’ultima possibilità di rivisitare i loro ricordi d’infanzia.

Ma quel sentimento di innocente nostalgia è destinato ad avere vita breve: una delle videocassette, infatti, rivela una notte del 1999 di cui nessuno di loro sembra conservare la benché minima memoria. Sullo schermo, si materializza il loro padre… farneticante e completamente ricoperto di sangue.

Quello che segue è il primo piano di un cadavere e il terribile patto che i genitori hanno stretto per sbarazzarsi di ogni prova del misfatto.

Il video si interrompe bruscamente. Non c’è altro. Ma ogni cosa è cambiata, e i fratelli lo sanno.

Perché, adesso, Beth, Nicole e Micheal dovranno prendere una decisione molto, molto difficile: lasciare che il passato resti sepolto, oppure riportare i galla tutti gli oscuri segreti che la madre ha cercato di portare con sé nella tomba.


La Casa dei Cadaveri”: la recensione

La trama de “La Casa dei Cadaveri” mi ha fatto subito tornare in mente l’episodio “Lock Henry” della serie tv “Black Mirror”.

Per amor di precisione, aggiungerò che, nello show cult di Charlie Brooker, si cela senz’altro un livello di caratterizzazione dei personaggi e una profondità di tematiche che all’interno del romanzo di Jeneva Rose, purtroppo, si rivela quasi impossibile ritrovare.

Non che il libro in questione mi abbia deluso in maniera particolare. Anzi, diciamocelo… “La Casa dei Cadaveri” mi ha sicuramente riservato qualche ora di piacevole intrattenimento ed è riuscito a tenermi sulle spine in più di un’occasione!

In effetti, il ritmo martellante e lo stile scorrevole dell’autrice contribuiscono ad avvolgere il lettore in una morbosa rete di curiosità e fascinazione. Sospetto che saranno soprattutto i fan più entusiasti del domestic thriller a rimanere deliziati da questo titolo: le coinvolgenti dinamiche famigliari al centro de “La Casa dei Cadaveri” , infatti, rappresentano senz’altro il maggior punto di forza del romanzo.

Del resto, come ogni buon lettore di thriller sa bene, è sempre meglio non fidarsi al 100% del narratore di una storia. E i tre protagonisti di “La Casa dei Cadaveri”, da questo punto di vista, si confermano degli autentici campioni di ambiguità, sgradevolezza e paranoia.

Anche perché l’autrice riesce a giocare molto bene con questo elemento, sfruttando le rivalità sepolte e le tipiche animosità in gioco fra parenti-serpenti per intorbidare le acque e creare una costante atmosfera di sospetto e tensione.

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“Where Shadows Bloom”: la recensione del libro romantasy di Catherine Bakewell


where shadows bloom - recensione

Where Shadows Bloom” è il romantasy che mi servirà da monito: non avrei dovuto imparare, alla mia venerando età, che un libro non si giudica MAI dalla copertina?

Eppure, al di là della splendida cover, stavolta anche la sinossi del nuovo romanzo di Catherine Bakewell ha contribuito a trarmi in inganno… Con tutte quelle promesse di amori proibiti, mostri famelici e capricciosi immortali, infatti, pensavo proprio che questo sarebbe stato il titolo giusto per me.

Ragazzi, se ho preso un abbaglio…!


Where Shadows Bloom“: la trama

Ofelia sogna da sempre di trasferirsi presso il misterioso Le Château Enchanté: una corte dorata, ricca di portenti e meraviglie, che si dice sia stata donata all’onnipotente Re Leo dagli stessi dei immortali.

Il castello, infatti, è l’unico luogo al mondo in cui i mostri che infestano le terre al di là dei confini della proprietà della famiglia di Ofelia non possono arrischiarsi a entrare.

Lope, dal canto suo, si addestra all’uso delle armi fin dalla più tenera età. Non appena ha assunto il rango di cavaliere, è in entrata in servizio a casa di Ofelia e ha consacrato la sua intera esistenza alla missione di tenere la ragazza al riparo da ogni pericolo. Lope, infatti, ama Ofelia con una devozione e una perseveranza incrollabile; se potesse fuggire via con lei e abbandonare la spada per abbracciare, piuttosto, la sua vocazione di poetessa incompresa, Lope sarebbe la fanciulla più felice del mondo…

Un giorno, però, le Ombre che minacciano le terre della madre di Ofelia iniziano ad avvicinarsi un po’ troppo al perimetro della loro proprietà…

Sarà questo evento a segnare l’inizio di un viaggio che condurrà entrambe le ragazze attraverso il cuore della stessa oscurità che piaga il loro regno: l’abbagliante e incantevole Château Enchanté!


Where Shadows Bloom“: la recensione

Analizziamo prima gli aspetti di questo libro che mi hanno convinto, che cosa ne dici?

Diciamo subito che per gli amanti delle ambientazioni eccentriche e delle vibes “whimsical”, “Where Shadows Bloom” potrebbe rappresentare senz’altro un’ottima lettura.

Il worldbuilding, a onor del vero, non sembra particolarmente solido, dal momento che si limita a proporre una sorta di mesh-up di elementi tratti da qualsiasi lingua o cultura venga in mente all’autrice (con una predilezione particolare per la francese e la spagnola). Ma l’estetica del romanzo risulta indubbiamente adorabile, forse addirittura suggestiva, con le sue influenze barocche e la sua capacità di sfruttare la delicata raffinatezza insita nelle proprie “location” per esaltare il “sense of wonder” e il fattore dell’immersività.

Sotto molti aspetti, “Where Shadows Bloom” si legge un po’ come una fiaba, e neanche di quelle particolarmente (ri)elaborate. Il che vuol dire che si lascia divorare rapidamente, senza muovere all’intelletto alcuna sfida particolare e, soprattutto, sforzandosi di fornire ai suoi lettori una chiave di lettura abbastanza inequivocabile.

A Catherine Bakewell, infatti, interessa palesemente confezionare una storia dal gusto semplice e dolce, da cui bandire ogni forma di angst o complessità psicologica.

E l’autrice, nel tentativo di coronare questa ambizione, dimostra di saper giocare bene con gli archetipi tipici del genere favolistico, pigiando soprattutto sul pedale della morale (mai commettere l’errore di scambiare per sinonimi gli aggetti “bello” e “buono”…) e della sognante soavità dell’atmosfera.


Bodyguard trope, o… stereotipo della damina vittoriana?

A essere sinceri, però, “Where Shadows Bloom” mi ha deluso sotto qualsiasi altro punto di vista.

Non mi capita spesso di usare questa parola – “deludente” – all’interno di una recensione, perché ho sempre ritenuto che la qualità di un testo abbia ben poco a che vedere con la portata delle mie aspettative. E lo penso ancora!

Ma c’è sicuramente qualcosa da dire a proposito di un titolo che riesce a pasticciare ben tre dei suoi elementi fondamentali: struttura della trama, caratterizzazione dei personaggi e sviluppo del subplot romantico.

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“Le Calde Mani degli Spiriti”: la recensione del libro fantasy storico di Katherine Arden


the warm hands of ghosts - le calde mani degli spiriti - katherine arden

Le Calde Mani degli Spiriti” è uno straordinario romanzo fantasy storico ambientato fra i brutali e sanguinosi campi di battaglia della prima guerra mondiale.

Dopo la parentesi middle grade incarnata dalla (seppur deliziosa) serie horror per bambini “Small Spaces“, infatti, Katherine Arden torna a dialogare con i suoi lettori adulti, pronta a offrire loro un’altra temeraria cavalcata attraverso la Storia.

Se hai già letto “L’Inverno della Strega” e i suoi due predecessori, in parte sai già cosa aspettarti: uno stupefacente connubio fra immaginazione e amore per la ricostruzione storica! Una calibrata tensione narrativa costruita sulla lacerante contrapposizione fra la “fattualità” della vita di ogni giorno e un fortissimo, insopprimibile gusto per l’allegoria, il “meraviglioso” e tutto ciò che è romanzato…

C’è da dire che il focus principale della storia, stavolta, si concentra più sull’introspezione psicologica dei personaggi che sull’azione. Una scelta che si rivela vincente! Infatti, grazie ai suoi dialoghi graffianti e allo stile lirico della sua autrice, “Le Calde Mani degli Spiriti” riesce a evocare gli orrori della guerra in tutta la loro abietta e brutale impersonalità.

Senza dare sfoggio di retorica e, soprattutto, riuscendo a conferire alla narrazione un sapore gotico-faustiano dagli effetti struggenti…


La trama

Gennaio, 1918. Laura Iven ha servito a lungo nell’esercito, in qualità di venerata infermiera militare.

Tutto è cambiato, però, nel momento in cui le bombe nemiche sono precipitate sulle tende del suo ospedale da campo. Laura, infatti, ha riportato una grave ferita alla gamba ed è stata immediatamente congedata. Per il suo disturbo, è tornata a casa con una medaglia appuntata sul petto e uno stuolo di fantasmi intenti a seguirla ovunque vada.

Il fratello di Laura, Freddie, in quel momento si trova di stanza nelle Fiandre. E’ solo e spaventato, immerso nel fango fino alla vita, e perfettamente consapevole del fuoco dell’Apocalisse che sta per abbattersi su di lui.

Di nuovo a casa, in Canada, Laura riesce a sopravvivere alla tragica morte della sua intera famiglia, spazzata via da un’esplosione accidentale al porto. Pochi giorni dopo, però, l’infermiera riceve notizia della scomparsa di Freddie. Insieme al doloroso annuncio, arrivano anche gli effetti personali dell’adorato fratello… Eppure, in tutta la storia, si nasconde anche qualcosa che non ha senso.

Perché nessuno sembra in grado di raccontarle il modo o le circostanze esatte in cui Freddie è morto?

Determinata a scoprire la verità, Laura decide di ritornare in Belgio, pronta a servire come volontaria presso un ospedale privato.

Subito dopo essere arrivata, però, comincia a intercettare i primi bisbigli relativi a una trincea infestata e a uno strano albergatore, il cui vino ha il potere di concedere ai soldati il dono dell’oblio.

È possibile che Freddie sia riuscito a sfuggire al campo di battaglia, soltanto per cadere nella trappola di… qualcos’altro? Un altro tipo di nemico del genere umano… infinitamente più affascinante, forse, ma anche altrettanto spregiudicato e pericoloso?

Novembre, 1917. Freddie Iven si sveglia dopo un’esplosione, per ritrovarsi intrappolato sotto un fortino. Il suo unico compagno? Un soldato nemico, un tedesco di nome Hans Winter.

Contro ogni aspettativa, i due uomini stringono un’alleanza e riescono a trovare una via di fuga. Incapaci di sopportare il pensiero di tornare sui campi insanguinati, specialmente perché questo li costringerebbe a combattere di nuovo l’uno contro l’altro, i due decidono di accettare l’aiuto di un individuo misterioso.

Uno che potrebbe avere il potere di far sparire per sempre l’orrore della trincea… Ma anche tutto il resto.

Mentre il cielo sopra le Fiandre si riempie di fuoco e i fantasmi continuano ad agitarsi in mezzo ai vivi, i più profondi traumi di Laura e Freddie cominciano a risvegliarsi.

Dovranno essere loro a decidere se il loro mondo merita di essere salvato…

O se non sarebbe meglio, piuttosto, lasciarselo alle spalle una volta per sempre.


Le Calde Mani degli Spiriti“: la recensione

Da qualche parte ho letto che a Katherine Arden piace descrivere “Le Calde Mani degli Spiriti” come una sorta di via di mezzo fra “Tutta la Luce che Non Vediamo” e “La Vita Invisibile di Addie LaRue”, ambientato nel pieno della Seconda Guerra Mondiale.

Non è una brutta descrizione, soprattutto perché riesce a cogliere appieno le due anime del romanzo: quella continua, incessante oscillazione fra vita e morte, luce e ombra, speranza e disperazione sperimentata dai personaggi…

Laura e Freddie, infatti, si aggirano per le strade traboccanti di rovine e spettri urlanti in preda a una sorta di allucinata distorsione sensoriale. Come se la follia che corrode il loro mondo avesse irrimediabilmente “allentato” i bulloni del sipario incaricato di dividere la terra dei miracoli (e degli spiriti) da quella dei viventi.

Una vera e propria alterazione della percezione, insomma, sguinzagliata su di loro dalla crudeltà inumana della guerra. Uno “stato confusionale” che li spinge a mettere costantemente in discussione tutto ciò che vedono, sentono, toccano, annusano… e a trascinare con sé il lettore in una sontuosa, travolgente ordalia di magia, motori ruggenti, anime agonizzanti e demoni-artisti in grado di trasformare l’orrore in bellezza distruttiva.


I due mondi di Katherine Arden

All’apparenza, “Le Calde Mani degli Spiriti” è un romanzo molto diverso, per scopi e intenzioni, dalla precedente trilogia di “Winternight“, con le sue atmosfere fiabesche e il suo romance mozzafiato.

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“La Ragazza Che Annega: il capolavoro weird/horror di Caitlín R. Kiernan arriva in Italia grazie a Mercurio


la ragazza che annega - caitlin kiernan

La Ragazza Che Annega“: ecco svelato il titolo della traduzione italiana di “The Drowning Girl”, uno straordinario capolavoro della narrativa weird/horror in arrivo il 14 febbraio 2025 per Mercurio Books.

Sono passati quasi 15 anni dall’uscita in lingua originale dell’eccentrico, folle e magnetico libro di Caitlín R. Kiernan, una pluripremiata autrice irlandese di cui nel nostro Paese non si sente neanche remotamente parlare abbastanza.

Eppure, a partire dal 2012 il suo romanzo, visionario e struggente, è entrato a far parte un pochino anche di me.

Quello, infatti, fu l’anno in cui per la prima volta lessi le parole: «There’s always a siren, singing you to shipwreck. Some of us may be more susceptible than others are, but there’s always a siren. It may be with us all our lives, or it may be many years or decades before we find it or it finds us. But when it does find us, if we’re lucky we’re Odysseus tied up to the ship’s mast, hearing the song with perfect clarity, but ferried to safety by a crew whose ears have been plugged with beeswax. If we’re not at all lucky, we’re another sort of sailor stepping off the deck to drown in the sea

Fu una folgorazione. L’epifania di cui avevo bisogno e che stavo aspettando, senza nemmeno sapere fino a che punto, o essere del tutto consapevole di quanto disperatamente avessi continuato a cercare un romanzo in grado di esprimere questo concetto e tradurlo in un linguaggio umano!

Del resto, prima di quel momento, non avevo mai letto un libro di speculative fiction in grado di confrontarsi con il tema dei disturbi mentali con un simile livello livello di empatia e profondità. Né, del resto, mi era mai capitato di imbattermi in una scrittrice in grado di emulare Shirley Jackson e dimostrare, senza colpo ferire, di essere riuscita ad assimilare ogni singola lezione mai impartita dall’autrice di “Lizzie“…


La Ragazza Che Annega“: la trama

Se leggerai “La Ragazza Che Annega“, ti renderai rapidamente conto di quanto sia inutile (oltre che utopistico…) cercare di ricapitolare i punti salienti della sua trama.

La sinossi “ufficiale” del romanzo, ad ogni modo, recita così: “India Morgan Phelps, detta “Imp”, sente il richiamo dell’abisso, l’ha sempre sentito. La follia scorre nel sangue della sua famiglia, canta con voce di sirena, e ogni notte la invita a perdersi per sempre, come in passato è già successo alla nonna Caroline e alla madre Rosemary Anne.

È vero che un dipinto infesta la vita di India da quando aveva undici anni? È vero che una notte di novembre ha incontrato una donna nuda sul ciglio di una strada del New England? O era luglio? Oppure non era una donna, ma un lupo, una sirena?

E poi c’è dell’altro, un’altra voce: Imp, il doppio, la personalità che manda in crisi ogni possibile appiglio alla realtà che la circonda. Raccontare la sua verità è però l’unico modo per incontrare ancora la donna che ama: una storia labirintica, un libro infetto, dove tutto smargina in una fantasmagoria gotica e seducente, in cui sirene e lupi mannari, oceano e neve, pittura e letteratura s’incontrano e confondono.”


«Nessuno ha mai detto che devi essere morto e sepolto, per essere un fantasma…»

Devo ammetterlo: è passato un po’, dalla mia ultima rilettura dell’edizione in lingua originale de “La Ragazza Che Annega“.

Perciò, temo che non sarò in grado di offrirti una vera e propria recensione di questo libro. Dopotutto, non so tu, ma io ho sempre pensato che una recensione sia un pezzo da scrivere “a caldo”. Soltanto così, infatti, è possibile rendere conto delle turbolente emozioni che una lettura, idealmente parlando, dovrebbe sempre essere in grado di suscitare.

Quello che sicuramente posso fare, però, è offrirti qualche considerazione di natura un po’ più generale, in modo tale da illustrarti le caratteristiche principali della storia. E, chissà… Magari anche convincerti a concedere un’opportunità a questo romanzo così avvincente, originale e “diverso” rispetto a tutti quelli in cima alle classifiche dettate dai trend del Booktok!


«Nessuna storia ha un inizio, e nessuna storia ha una fine»

La prima cosa che devi sapere è questa: Caitlín R. Kiernan, regina assoluta del gothic weird, ha sempre descritto “La Ragazza Che Annega” come una sorta di “autobiografia” sui generis. Il che vuol dire che, fra le sue pagine, incontrerai sirene e lupi mannari, fantasmi e assassini, artisti pazzi e figli illegittimi di Dagon… E non capirai mai quanto ci sia di vero in questi racconti, perché il concetto di “fattualità”, qui, è del tutto secondario.

Perché il punto è che ciascuna di queste creature è reale per Imp. Un “bestiario” di creature che fanno totalmente parte di lei, in un certo senso… E vale la pena ricordare che, nel corso della lettura, noi avremo modo di fare esperienza della cosiddetta “realtà” soltanto attraverso i suoi occhi. Una lente deformante, inevitabilmente, che ci porterà più volte a mettere in dubbio la nostra stessa sanità mentale. Ma anche rivelante, potremmo dire, perché ci permetterà di notare emozioni, percezioni, piccoli dettagli dolceamari delle nostre vite, di cui la nostra esasperata razionalità non ci avrebbe mai permesso di accorgerci…

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“Faebound”: la recensione del libro romantasy di Saara El-Arifi


faebound recensione - saara el-arifi

Finalmente, l’edizione italiana di “Faebound” è arrivata in libreria! Una grande notizia per tutti i fan del romantasy in generale, e per gli estimatori di grandi titoli come “Fourth Wing” e “Il Principe Crudele” in particolare!

Il libro di Saara El-Arifi, infatti, si legge tutto d’un fiato: un vero e proprio concentrato di azione, romance e magia.

Al centro dell’intreccio si dipana l’emozionante storia di due sorelle estremamente diverse fra loro, eppure legate del fato. A causa di un imprevedibile incidente, le ragazze si ritrovano travolte da un turbine di sinistre profezie e costrette a lasciarsi alle spalle tutto ciò che credevano di conoscere… per piombare, nella miglior tradizione delle opere di Holly Black, al centro di una misteriosa, suggestiva corte fatata.

Un luogo denso di pericoli, rivelazioni magiche, macchinazioni politiche e principi (ma anche principesse!) prodigiosamente inclini a ritrovarsi in varie condizioni di semi-nudità…

Con l’aggiunta di un ottimo worldbuilding e di un (bel) po’ di spicy!


La trama

Yeeran è nata sul campo di battaglia, ha vissuto sul campo di battaglia e, un giorno, morirà sul campo di battaglia.

O, almeno, questo è ciò che ha sempre pensato.

Dopo aver raggiunto il grado di colonnello nell’armata degli elfi della tribù Waning, Yeeran si sente particolarmente orgogliosa della sua carriera. Essere costretta a combattere al fianco di bambini-soldato e sterminare creature magiche, al fine di garantire altro potere alla leader della sua fazione? Si tratta soltanto dell’inevitabile prezzo da pagare per la vittoria.

Dopotutto, Yeeran non ha mai conosciuto altro che guerra, morte e una fame spietata. Mentre sua sorella minore, Lettle, sta cercando di guadagnarsi da vivere diventando una divinatrice; perennemente alla ricerca di profezie in grado di annunciare un futuro migliore.

Eppure, non appena un fatale errore da parte di Yeeran spinge il comandante della sua tribù a bandirla per sempre dalle terre degli elfi, le due sorelle si ritrovano in balia degli eventi. Non c’è scelta, adesso: per cercare di sopravvivere, bisognerà avventurarsi nelle terrificanti terre desolate al di là dei confini.

Sarà proprio lì che avrà luogo un incontro l’impossibile: quello con la temuta corte dei Fae. Un popolo che si credeva estinto da un millennio, e sul cui conto circolano parecchie voci inquietanti. Yeeran e Lettle saranno costrette a immergersi nel loro mondo seduttivo e misterioso.

Ciò che troveranno – amore, tradimento, misteri e segreti arcani – cambierà per sempre il loro destino.


Faebound”: la recensione

Negli USA, “Faebound” è stato un bestseller, oltre che una delle uscite più chiacchierate del 2024 sul BookTook… Un successo più che meritato, a parer mio!

Dopotutto, la voce limpida, suadente e magnetica di Saara El-Arifi riesce a trasformare perfino un intreccio relativamente “semplice” in un pageturner dal taglio, forse, poco sofisticato, ma decisamente irresistibile.

L’estetica di “Faebound”, a mio avviso, ricorda un po’ quella de “Il Priorato dell’Albero delle Arance”, un po’ i libri di Rebecca Yarros e Sarah J. Maas, e un po’… la serie tv “The Chronicles of Shannara”, se per caso ti è mai capitato di seguirne qualche episodio nel 2016-2017.

Un formato dinamico e accattivante che, con la sua tavolozza di colori sgargianti e le sue succulente patentesi al limite del trash, richiama i ritmi sincopati di un videoclip musicale. Ma che riesce anche a fare tesoro – bisogna dirlo – di ogni singola, buona regola della narrazione, garantendo all’all’autrice la possibilità di confezionare un prodotto di intrattenimento di ottima qualità.

Senza dimenticare, ovviamente, un certo numeroso di concessioni ai principali tropes amati dal pubblico (in primis, il sempreverde enemies-to-lovers e il tema dell’adorabile magical companion…) e una graditissima aggiunta di queer-normativity.


Quando il cuore ci mette lo zampino…

In “Faebound”, il lettore segue i PoV e gli archi narrativi di due personaggi principali: Yeeran e Lettle. Guerriera indomabile la prima; veggente dai toni profetici la seconda. Il loro legame di sorellanza rappresenta quello che potremmo facilmente descrivere come il “collante” di tutta la storia; di fatto, pur concedendo innumerevoli pagine all’esplorazione dei sentimenti delle ragazze nei confronti dei loro rispettivi love interests, Saara El-Arifi si dimostra estremamente abile nel tenere insieme i vari tasselli dell’intreccio.

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