
Nella settimana che ha segnato il ritorno delle “Yellowjackets” sul piccolo schermo, la visione in sala di “Companion” mi è sembrata praticamente obbligata…
Un film che si è rivelata un’ottima scelta, fra l’altro: la pellicola horror/sci-fi di Drew Hancock, infatti, offre allo spettatore un’ora e mezzo di puro intrattenimento intelligente, grazie alla sua sceneggiatura graffiante, al suo spirito irriverente e al suo cast di attori brillanti.
Fra tutti spicca – ovviamente – la nostra giovanissima Sophie Thatcher, finora nota soprattutto per il ruolo della teen-Natalie in “Yellowjackets” e di Sadie nell’adattamento del racconto di Stephen King “The Boogeyman” (ma l’abbiamo intravista anche sullo sfondo dell’esplosivo slasher “Maxxine“, e la rivedremo, prestissimo, al fianco di un mefistofelico Hugh Grant nell’imminente horror “Heretic“…)
“Companion“: di cosa parla il film di Drew Hancock?
Una cosa è certa: meno informazioni avrai al momento della visione, più le disavventure dei due piccioncini Iris e Josh riusciranno a travolgerti!
Se poi riesci addirittura a trattenerti dal guardare il trailer… Bè, meglio ancora! Il teaser non ha il potere di spoilerare nessuno dei twist principali del film, se ricordo bene, ma la versione estesa è un’altra storia.
Ad ogni modo, la trama verte su questa coppia di fidanzati che decide di raggiungere gli amici di lui in un’isolata baita circondata dai boschi. Iris è agitata, un po’ perché teme di non essere accolta a braccia spalancate dalla combriccola e un po’ perché sospetta che una certa Kat (Megan Suri) nutra un’ostilità immotivata nei suoi confronti. Che sia segretamente innamorata di Josh anche lei, e decisa a portarglielo via?
E poi, perché anche gli altri due membri del gruppo, Eli (Harvey Guillen) e Patrick (Lukas Cage), sembrano guardare Iris con una certa aria di compatimento?
Nella baita, insomma, aleggia una strana tensione, e Iris è sempre più turbata.
Tuttavia, sarà soltanto nel momento in cui un ambiguo trafficante russo entrerà a far parte del mix di (fatali) ingredienti della vacanza, che la situazione per la povera ragazza inizierà a farsi davvero esplosiva…
“Companion“: la recensione
In tanti hanno paragonato “Companion” ai migliori episodi della serie tv cult “Black Mirror“. Si tratta di un’analogia tutt’altro che azzardata: anzi, non mi sorprenderebbe affatto scoprire che parte dell’ispirazione per la storia di Iris e Josh deriva proprio dal famoso show di Charlie Brooker!
In realtà, oltre alle vibes e alla particolare natura delle sua premessa narrativa, “Companion” sembra condividere anche l’ironia e il dissacrante spirito da satira sociale tipici di “Black Mirror“.
Un film che inizia con il più zuccheroso e sdolcinato dei meet-cute hollywoodiani, e che piano piano si trasforma in…
Bè, in fondo basta interrogarsi un attimo sulla prima battuta in assoluto del film, scandita dalla voce fuori campo della Thatcher («There were two times I felt truly happy. First, the day I met Josh; second, the day I killed him…») per farsi un’idea di quale potrebbe essere la piega degli eventi!
La rom-com che ti… graffia!
Di “Companion” ho amato – oltre alla sua protagonista e al suo umorismo tagliante – soprattutto i divertenti dialoghi e il montaggio a prova di bomba. Perché ti assicuro che non troverai una sola scena di questo film che non abbia una sua precisa, deliberata funzione narrativa: che si tratti di usare un tocco di foreshadowning per gettare i semi di qualche imprevedibile colpo di scena futuro, o di mostrare la canna ancora fumante della tua imprevedibile pistola di Cechov.
Jake Quaid (figlio del più noto Dennis, e noto al popolo degli YA soprattutto per essersi fatto ammazzare in maniera magistrale da Katniss Everdeen nell’arena del primo “Hunger Games“…) interpreta il “solito omino” Josh con convinzione e un fantastico senso dell’auto-ironia, centrando il perfetto equilibrio fra archetipo e macchietta.
Sulle capacità di Sophie Thatcher di reggere questo film (o qualsiasi altro…) ,francamente, ho sempre avuto pochissimi dubbi. A parte il fatto che l’ho sempre ritenuta dotata di una “fisicità” assolutamente perfetta per il grande schermo, bè…
Se c’è una cosa che due stagioni di “Yellowjackets” sono riuscite a insegnarmi, è che Sophie Thatcher è la tua scelta ideale quando si tratta di lavorare in quadra e reggere un “duetto”: e così, anche in “Companion“, non mi ha meravigliato affatto vedere lei e Quaid continuare a giocare “di assist“, cedendosi la scena al momento opportuno e attivando una splendida, rarissima forma di sinergia creativa!
Ma tu le conosci, le tre regole della robotica?
Qualsiasi sia la tua risposta a questa domanda, stai tranquillo: Drew Hancock ha decisamente fatto i compiti a casa!
Al di là di questo, posso confermarti che “Companion” è un film horror “atipico”: nel senso, non stare lì ad aspettarti i soliti jumpscares, o l’evocazione di chissà quale fenomenale atmosfera… Ma sappi che la suspense, in “Companion“, rimane altissima per tutto il tempo, e che il cast e il direttore artistico si sono spaccati la schiena – con ottimi risultati! – per giocare con le tue aspettative e riuscire a confezionare un film in grado di farti ridere di gusto e salire le palpitazioni.
Come giustamente sottolinea Erin Underwood, autrice di un’eccellente recensione di “Companion” che puoi leggere per intero sul sito “Medium“, parte del merito di questa implacabile suspense va attribuito anche alle ottime scelte di Hancock in materia di colonna sonora.
Infatti, scrive la Underwood, «La colonna sonora di background, scritta da Hrishikesh Hirway, riesce a costruire la tensione in tutti i punti giusti, e le canzoni moderne che spuntano fuori per tutto il film sono state scelte alla perfezione.
«C’è questo momento – senza spoilerare niente – in cui suona la canzone “Lil Boo Thang” e riesce a illuminare tutto in un modo così dark, e giuro che è stato perfetto! In questo film, infatti, la musica non si limita a stabilire l’atmosfera: gioca con la storia!»
Cosa vedere dopo “Companion“?
- “Speak No Evil: Non Parlare Con Gli Sconosciuti” (2024)
- “Don’t Worry, Darling”
- “Barbarian“
- “Bodies, Bodies, Bodies“
- “M3GAN“
E tu? Hai già visto “Companion“?
Cosa ne pensi? 🙂
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