“A Dark and Drowning Tide”: la recensione dell’ammaliante fantasy dark di Allison Saft


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La casa editrice Giunti ha portato “A Dark and Drowning Tide” in Italia il 18 settembre 2024. Vale a dire, in perfetta contemporanea con l’uscita del romanzo di Allison Saft in lingua originale; una sorpresa graditissima per tutti noi lettori, peraltro corredata dal suggestivo sottotitolo “Un’Oscura Marea“.

Dal momento che si trattava di una delle mie letture più anticipate dell’anno, ammetto di aver acquistato entrambe le edizioni: sia la “variant” prevista dalla Giunti con gli “spray edges” personalizzabili, sia l’edizione speciale in lingua inglese inclusa nella box di Illumicrate di settembre.

Una piccola follia, insomma, che mi è sicuramente costata qualche soldino in più del previsto… Ma che cosa vuoi farci? Quando si tratta di libri stupendi, capita che perfino il mio ferreo autocontrollo vada a farsi una passeggiata…

La nota super-positiva di questa premessa, nonché punto-cardine di tutta la mia recensione di “A Dark and Drowning Tide”?

Alla fine, ho amato questo atipico e divertentissimo “sapphic fantasy” con tutte le mie forze…


“A Dark and Drowning Tide”: la trama

Lorelei Kaskel, una studiosa di folclore dal temperamento irruento e dall’intelletto ancora più affilato, parte per una spedizione al fianco di sei nobili eccentrici. Il loro obiettivo è una fonte mitologica che, a quanto si dice, potrebbe essere in grado di dare accesso a un potere incommensurabile.

Il novello re spera di imbrigliare questa magia per mettere al sicuro il suo regno dalle mire del battagliero paese confinante di Brunnestaad. Lorelei, invece, è determinata a sfruttare questa opportunità per mettersi alla prova e dare concretezza al suo sogno più sfrenato e impossibile: diventare una naturalista, e guadagnarsi la libertà di viaggiare liberamente attraverso tutte quelle terre di cui, finora, ha potuto soltanto leggere nei libri.

La spedizione parte però nel segno della sventura: la loro leader – nonché amata mentore di Lorelei – viene uccisa nei suoi quartieri a bordo della nave! Sui cinque membri rimanenti della spedizione, ovviamente, aleggia un mare di sospetti. E, dopotutto, ciascuno di loro avrebbe avuto i suoi buoni motivi per compiere il delitto.

L’unica persona della cui innocenza Lorelei non può dubitare è la sua rivale accademica di lunga data, l’insopportabile e dannatamente affascinante Sylvia von Wolff. Così, dopo essersi ritrovata improvvisamente a capo della spedizione, Lorelai dovrà darsi da fare per trovare la fonte, prima che l’assassino colpisca di nuovo…

Ma con tutti i pericoli che si addensano nell’oscurità, Lorelei e Sylvia saranno costrette – malvolentieri – a lavorare insieme per scoprire la verità…


“A Dark and Drowning Tide”: la recensione

Come probabilmente avrai notato, la trama di “A Dark and Drowning Tide” richiama “L’Enciclopedia delle Fate di Emily Wilde” sopra ogni cosa. Ma all’interno del libro c’è spazio anche per qualche eco proveniente da “Uprooted“, “L’Orso e l’Usignolo”, “Gideon la Nona” e “Final Fantasy“: perciò, se hai amato anche uno solo fra tutti questi titoli, ti consiglio di dare al più presto una possibilità al nuovo lavoro di Allison Saft!

“A Dark and Drowning Tide” rappresenta il primo titolo per adulti dell’autrice in questione. E si tratta di un’opera a cui la stessa scrittrice sembra tenere moltissimo:

«Questa è una storia che parla di storie. Di una giovane donna ebrea che crede che il suo fato sia già stato scritto in maniera indelebile – e di una nobildonna determinata a provarle che si sbaglia.

L’ho scritta per quelli che sono stati costretti a farsi spuntare delle spine e che, di conseguenza, sentono di essere persone difficili da amare. Non vedo l’ora che i lettori sprofondino in questo mondo pieno di eccentrica oscurità, creature del folclore e personaggi larger-than-life.»

Allison Saft

Una descrizione che calza a pennello, soprattutto quando ci soffermiamo a pensare alla peculiare caratterizzazione dell’antieroina Lorelei e della stratosferica Sylvie von Wolff, alias la mia nuova “book girlfriend” del momento…


Un’Oscura Marea

Lo confesso in tutta tranquillità: all’inizio, ho fatto seriamente fatica ad affezionarmi a Lorelei. Perché okay il grumpy per sunshine, lode e onore alle protagoniste scorbutiche, antisociali e moralmente ambigue… ma la perenne acidità di stomaco di Lorelei a un certo punto ha rischiato di far salire la gastrite a me, non so se mi spiego!

Dopo un po’, però, credo di aver iniziato a capirla. Il che vuol dire che ho imparato a ignorare lo spropositato numero di «she snapped» a corredo delle sue battute (in luogo del canonico «she said») e a concentrarmi piuttosto sulla forma, la sincerità e, soprattutto, la profondità delle sue ferite interiori.

Perché devi sapere che, in “A Dark and Drowning Tide”, Allison Saft traccia un parallelo molto interessante con le vicissitudini del popolo ebreo in ogni epoca storica, impartendo nella sua narrazione una tensione drammatica molto forte e trovando il giusto spazio per introdurre, fra un adrenalinico combattimento con una nixie e l’altro, anche parecchi spunti tematici d’attualità.

E devo dire che, soprattutto nel corso della seconda parte del romanzo, quando il legame fra Sylvia e Lorelei comincia a trasformarsi in qualcosa di serio, hai modo di cogliere davvero la fragilità e la costante paura di esporsi di Lorelei; di comprenderne le ragioni e di arrivare, piano piano, a empatizzare con le sue “spine” malgrado il suo evidente caratteraccio e le ricorrenti sferzate al vetriolo…


La Rosa e le Spine

Con Sylvia, invece, non ho avuto neanche la metà dei problemi. E intendo fin dalla scena d’apertura del romanzo (assolutamente epica!) in cui la vediamo provare a sconfiggere un mostro degli abissi con le foglie fra i capelli, armata soltanto di chitarra e in piena versione hippy… Perché, voglio dire, ma come fai a non innamorarti all’istante di una stramboide così?!

Suppongo che gli altri personaggi di “A Dark and Drowning Tide” potrebbero essere descritti come deliberatamente “sgradevoli”. Eppure, a essere del tutto sincera, li ho amati proprio per questo! Mi sono ritrovata, anzi, a sperimentare un fortissimo senso di fascinazione nei confronti delle complicate relazioni intessute fra i vari comprimari, inclusi i “cattivi” della storia.

La cosa più bella, secondo me, è che ogni singolo personaggio del romanzo riesce a relazionarsi con gli altri in maniera unica, complicata e totalmente sfumata, non soltanto le due protagoniste! Ho trovato interessante perfino l’arco di Johann, il detestabile e sadico medico della spedizione…

Anche se, a conti fatti, per me il vero mito resta Heike, con le sue manie da mean girl e le sue inclinazioni verso il salace (quanto accurato) commentario sociale!


Tenebra o… luce?

Ma “A Dark and Drowning Tide” può contare anche su un’estetica mozzafiato, al limite della fiaba dark, e su un immaginario dotato di una vitalità straordinaria.

Il worldbuiling e il sistema magico congeniati dalla Saft risultano intriganti e densi di dettagli (regole della magia, usi e costumi dei diversi popoli ecc.) senza appesantire il ritmo o rischiare di andare a infiorettare eccessivamente l’apparato descrittivo.

Non credo si possa classificare questo libro come un “dark academia“. “Light academia” potrebbe essere una definizione più vicina alla realtà dei fatti; eppure, a ben guardare, in fondo neanche questa etichetta calza proprio a pennello.

All’interno della storia, troverai elementi, tropes e situazioni che ti faranno pensare, inevitabilmente, ora a un versante, ora all’altro della stessa “scuola”.

Eppure, questioni di classificazione a parte, sospetto che questo libro ti piacerà. Soprattutto se Emily Wilde e Wendell Bambleby rappresentano la tua ship del cuore, ma Gideon e Harrow un po’ di più…

Soprattutto se ami il folclore, i gdr e le ambientazioni dal taglio dark-ma-stravagante!

Su Amazon puoi acquistare la tua copia in italiano!


Cosa leggere dopo “A Dark and Drowning Tide”?

  • Malice” e “Misrule” di Heather Walter
  • Bitterthorn” di Kat Dunn
  • Night Shine” di Tessa Gratton

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