So già che la mia recensione di “Nettle and Bone: Come Uccidere un Principe” non sarà in grado di rendere giustizia alla complicata semplicità e all’irresistibile umorismo dark di questo libro. Che poi è anche – guarda caso – uno dei romanzi fantasy più profondi e struggenti che io abbia mai letto!
Se hai visto il recente film Netflix “Damnsel” – o se hai letto l’omonimo libro di Evelyn Skye – sappi che “Nettle and Bone” può essere considerato come una versione più matura e coinvolgente di quel particolare titolo.
Non a caso, T. Kingfisher è una delle migliori autrici di retelling a sfondo folclorico-fiabesco in cui ti capiterà mai di imbatterti (per non parlare dei suoi indimenticabili romanzi southern gothic, come “What Moves the Dead” o “A House With Good Bones”…). Ma è stato proprio grazie all’uscita di “Nettle and Bone”, nel 2023, che l’autrice americana è riuscita a scalare una nuova vetta e a portare a casa l’ambito Premio Hugo…
La trama
Marra è la terza principessa di un piccolo regno. Timida e riservata, è cresciuta in un convento, circondata dalle suore e immersa nella tranquilla routine del suo monastero.
In realtà, la ragazza prova soltanto sollievo all’idea di non essere costretta a sposare qualche alto dignitario straniero per questioni dinastiche, nella speranza di consolidare il trono dei genitori. Purtroppo, le sue sorelle maggiori non sono state così fortunate.
La più grande è morta quasi subito, distrutta dalle percosse di un marito tanto abusivo, quanto potente. Lo stesso principe che, adesso, ha sposato anche la seconda sorella di Marra. Dalla sicurezza del convento, Marra non riesce a smettere di chiedersi chi si farà avanti per salvare la sua ultima sorella e metterà fine alla violenza, una volta per tutte.
Ma dopo aver passato anni a osservare la sua famiglia e due interi regni che si ostinano a fingere che ogni cosa vada per il verso giusto, Marra capisce che, se è vero che c’è bisogno di un eroe, stavolta dovrà essere lei stessa a diventarlo.
Perché, se Marra riuscirà a portare a termine tre compiti impossibili, una strega le garantirà gli strumenti di cui avrà bisogno per liberarsi del tiranno. Eppure, come spesso succede in queste storie di principi e imprese titaniche, le sue missioni si rivelano soltanto il primo passo di un lungo e pericoloso viaggio per salvare l’ultima delle sue sorelle e rovesciare il trono…
“Nettle and Bone”: la recensione
In “Nettle and Bone”, la voce inconfondibile di T. Kingfisher (aka Ursula Vernon) assume una carica tragicomica che riesce a comunicare, con una grazia che ha quasi del preternaturale, tutti i complessi stati d’animo della protagonista Marra e le macabre vibes surreali che circondano il suo viaggio.
Una quest epica che si svolge al fianco di un’anziana strega e della sua gallina posseduta da un demone; di una fata madrina di mezza età che, forse, si finge più svampita di quello che è; di un guerriero espulso dal suo clan per aver fatto la cosa giusta, anziché quella ritenuta socialmente accettabile; e di un delizioso cane d’ossa, provvidenzialmente incapace di accorgersi di essere già morto.
Basta aggiungere alla banda la nostra eroina, una quasi-suora trentenne ansiosa e nata da una famiglia reale, per rendersi conto di trovarsi alle prese con una fiaba dark dal taglio molto, molto atipico.
La Kingfisher, infatti, schiera in campo tutti gli ingredienti che ti aspetteresti – gli oggetti incantati, la terra maledetta, la saggia strega, l’adorabile animale magico ecc. – per intessere un racconto dal sapore salvifico e dolceamaro. Uno che, pur svolgendosi in un mondo fuori dal tempo, in realtà riesce a parlare (anche) della nostra realtà.
Il canovaccio prescelto, ovviamente, è quello di Davide contro Golia. Vi troviamo, infatti, un gruppo di squinternati e disadattati, pronti a sacrificare qualsiasi cosa, pur di abbattere il titano.
Al centro della rete che li unisce, la lotta contro un uomo violento e potente, che le leggi degli uomini non possono fermare. Che si rifiutano di fermare…
Vietato sottovalutare il potere della gallina
Puoi scrivere una recensione di “Nettle and Bone”, forse, e trattenerti dall’usare due espressioni molto in voga quali “cozy vibes” e “cottagecore”.
Ma non puoi davvero esimerti dal tirare in ballo Terry Pratchett e il suo Ciclo delle Streghe!
Di fatto, T. Kingfisher è una delle poche autrici viventi in grado di dar vita a personaggi all’altezza di prendere il tè con Nonnina Wheatherwax o Tata Ogg. Non a caso, i dialoghi di “Nettle and Bone” si rivelano una perpetua ed esilarante fonte di meraviglia:
«How did you get a demon in your chicken?»
«The usual way. Coundn’t put it in the rooster. That’s how yoy get basilisks.»
“Nettle and Bone”, fra l’altro, rappresenta l’ennesima conferma a una teoria che non mi stancherò mai e poi mai di sostenere: quando è eseguito a regola d’arte, un plot semplicissimo può catturare a ammaliare il lettore almeno tanto quanto il più sofisticato e innovativo degli high concept. Segnati le mie parole: probabilmente di più.
(A differenza di molti, non mi sono mai chiesta il motivo del successo planetario di libri come “Legends and Lattes”: la ragione del loro elevato tasso di gradimento si nasconde proprio lì, sotto gli occhi di tutti).
Originalità non sempre equivale a “Non è mai stato fatto prima”…
Nel caso del libro della Kingfisher, vale lo stesso principio. Nelle mani di un autore meno esperto, chissà, una fiaba del genere avrebbe rischiato di seminarsi alle spalle uno smisurato campo di cliché ed enfasi retorica, o di rintronare il lettore a forza di infodump.
T. Kingfisher, invece, consegna nelle mani dei suoi fan uno straordinario classico moderno. Una storia pronta a ricordarci che, in fondo, è sempre meglio essere suora che principessa; meglio outcast (e sottovalutati), che sfruttati e abbandonati alla mercé dei lupi.
Inutile (e sbagliato) provare risentimento e rabbia nei confronti di chi non ha ancora trovato un modo per opporsi ai tanti sacrifici imposti dal patriarcato, però. In fondo, il compito di ispirare la rivoluzione è sempre toccato alle streghe, e alle donne di fede.
Non che alle principesse spetti un incarico meno delicato, beninteso! Infatti, saranno proprio loro, a fine battaglia, a estinguere le fiamme del conflitto e a preparare il terreno per un futuro diverso.
Il compito più importante, per queste principesse “privilegiate”, ossia dotate di una voce, di una casa sicura e di una solida rete di alleanze?
Fare in modo che il sentore dei roghi, per le proprie sorelle streghe, non arrivi mai a diventare una minaccia concreta…
“Come Uccidere un Principe”: quando esce “Nettle and Bone” in italiano?
“Nettle and Bone” arriverà in Italia l’8 ottobre 2024, con il sottotitolo “Come Uccidere un Principe“. Puoi già acquistare la tua copia su Amazon.
Il libro sarà pubblicato da Mondadori. Possiamo soltanto sperare che si tratti della prima di una lunga serie di traduzioni della opere della Kingfisher…
Personalmente, ho già fatto in modo di procurarmi una copia in lingua originale (nell’edizione speciale targata Owlcrate) del suo “A Sorceress Comes to Call“: un retelling della fiaba dei fratelli Grimm “La Ragazza delle Oche“, infarcito di segreti, omicidi e magia proibita.
Ti farò sapere al più presto che cosa ne penso!
Cosa leggere dopo “Nettle and Bone”?
Al solito, chiudiamo la nostra recensione di “Nettle and Bone” con un piccolo elenco di ulteriori consigli di lettura:
- “Starling House” di Alix E. Harrow
- “Little Thieves: C’Era Una Volta Una Ragazza Cattiva” di Margaret Owen
- “Cinderella is Dead” di Kalynn Bayron
- “Juniper and Thorn” di Ava Read
- “Uprooted” e “Spinning Silver” di Naomi Novik
- “Le Streghe in Eterno” di Alix Harrow
- “Una Porta per Ogni Cuore” di Seanan McGuire
E tu? Cosa ne pensi della mia recensione di “Nettle and Bone”?
Hai mai letto qualcosa di T. Kingfisher? 🙂
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