“The Very Secret Society of Irregular Witches”: la recensione del cozy fantasy di Sangu Mandanna


The Very Secret Society of Irregular Witches - recensione libro

La recensione di “The Very Secret Society of Irregular Witches” ci porta ad accendere i riflettori su un’unica, eloquente espressione: “cottagecore“!

Una parola che riassume un’intera estetica e che ci permette di farci un’idea più precisa non soltanto del worldbuilding e delle vibes, ma anche dei contenuti e del tipo di personaggi che ci attende all’interno di questo popolarissimo bestseller.

Perché “The Very Secret Society of Irregular Witches” rappresenta, a mio avviso, la lettura fantasy perfetta per tutti i fan di autori come Travis Baldree, Lana Harper e T. J. Klune. Ma, a dire il vero, sospetto che anche gli estimatori di Terry Pratchett troveranno diverse parole buone da spendere nei confronti dell’opera della nostra Sangu Mandanna…


La trama

Mika Moon è una delle poche streghe rimaste in Gran Bretagna. Come tale, sa bene che le conviene nascondere la sua magia, tenere la testa bassa e tenersi alla larga dalle altre streghe, in modo tale che i loro poteri non si mescolino e non finiscano con l’attirare un quantitativo di attenzione indesiderata.

E, dal momento che è stata anche un’orfana, allevata da uno stuolo di servitori e governanti stipendiati, Mika è abituata a stare da sola e a seguire le regole… con un’unica eccezione: un account online, in cui Mika posta una serie di video in cui “finge” di essere una strega. Sfere di cristallo, alambicchi di vetro e lettura dei tarocchi: è tutto vero, certo, ma quale membro del popolo internettiano sarebbe mai in grado di dirlo?

Mika è convinta che nessuno prenderà mai sul serio i suoi video. Ovviamente, si sbaglia di grosso.

Un giorno, infatti, la donna riceve un inaspettato messaggio, in cui un cliente misterioso le chiede di viaggiare fino alla remota e misteriosa Nowhere House, per prendersi cura dell’educazione di tre giovanissime streghe.

La richiesta infrange ogni singola regola della congrega, ma Mika decide comunque di andare a dare un’occhiata. Ed è così che finisce invischiata nelle peripezie di un attore in pensione, un’archeologa introvabile, due custodi dalla pazienza apparentemente inesauribile… e di Jamie, un affascinante bibliotecario brontolone.

Tutte queste persone sembrano decise a fare l’impossibile, pur di tenere al sicuro le tre ragazzine e permettere loro di crescere all’interno di un ambiente sano e accogliente. Ma la magia non è l’unico pericolo presente nel mondo, e alla fine toccherà a Maika, contro ogni buon senso, decidere fino a che punto spingersi per proteggere l’unica famiglia che le bambine – e, forse, la stessa Maika – abbiano mai conosciuto…


“The Very Secret Society of Irregular Witches”: la recensione

Amico Lettore, sai che ho divorato il romanzo di Sangu Mandanna in meno di ventiquattro ore?

Un po’ perché si tratta, certo, di una lettura scorrevole e veloce per sua stessa natura, ricca com’è di dialoghi esilaranti e parentesi divertenti, inequivocabilmente scandite da una vena di tipico umorismo british.

Ma anche perché questo libro è riuscito a stregarmi, con la sua irresistibile galleria di personaggi eccentrici e il suo gigantesco cuore, depositario di un’umanità travolgente e di una dolcezza sconfinata.

In effetti, mi sembra giusto osservare che, per essere un libro incentrato sulla love story fra due personaggi etero (che più etero di così non si può), le pagine di “The Very Secret Society of Irregular Witches” risultano pervase da un’energia queer assolutamente prorompente.

Tutto merito della colonna portante della narrazione, l’adorabile trope della found family, ovviamente… ma anche un po’ di Ian, diciamocelo! ;D


“Witchcore” is the new “fairycore”

Il dolcissimo rapporto fra Mika e le tre vivacissime streghette poste sotto la sua tutela rappresenta uno degli elementi più riusciti e coinvolgenti della storia. C’è sicuramente qualcosa di “Mary Poppins” all’interno di questo libro… la stessa magia, lo stesso calore, la stesso tipo di immaginazione effervescente e contagiosa!

Tieni presente, però, che Sangu Mandanna scrive per il pubblico adulto contemporaneo.

E la sua mano leggera contribuisce a infondere un delizioso tocco di modernità, giovialità e allegria in un testo che, a conti fatti, non si sottrae dal tirare in ballo tematiche delicate e importanti quali pregiudizi razziali, abbandono genitoriale, solitudine ecc.

Inoltre, va ricordato che l’arco trasformativo di Mika funziona alla grande, complice una storia d’amore che non distrae dal resto del suo percorso e non concede alcuno spazio a eventuali elementi di tossicità.

Anche perché Jamie è sicuramente un personaggio accattivante, positivo e gradevole. Sospetto che la sua caratterizzazione renderà molto felici le ammiratrici di Jane Austen, ma anche, più in generale, tutti gli estimatori del trope del grumpyxsunshine (alias, una delle mie convenzioni preferite all’interno del genere romance).

Anche se, a questo punto, sento l’esigenza di proseguire la mia recensione di “The Very Secret Society of Irregular Witches” con una confessione: il mio cuore appartiene completamente a Primrose, l’arcigna strega anziana a capo dell’improbabile congrega di Mika!

La sua algida facciata da gorgone implacabile, infatti, non mi ha convinto neanche per un secondo. Tant’è che, in occasione del loro colloquio a tu per tu nella sala da thè, mi sono mezza-strozzata dalle risate in compagnia di Mika… anche se devo dire di non essere rimasta affatto sorpresa dallo scoprire, in Primrose, l’esistenza di un diabolico senso dell’umorismo!


Si può essere gentili senza essere “buoni”, e viceversa?

Ti farà forse piacere sapere che, anche se Sangu Mandanna tornerà in libreria a fine dicembre 2024 con “A Witch’s Guide to Magical Innkeeping“, un nuovo cozy fantasy a tema streghe, il suo “The Very Secret Society of Irregular Witches” resterà un romanzo autoconclusivo.

Per chi se lo stesse chiedendo, la storia di Mika e Jamie – destinata ad arrivare presto anche qui da noi in Italia – contiene una (relativamente) lunga ed esplicita scena d’amore, ma, per il resto, concede poco o niente dal punto di vista dello spicy.

Se dovessi scegliere una citazione preferita, sono sicura che sarebbe questa:

«Niceness is good manners, and stopping to give someone directions, and smiling at the overworked cashier at the supermarket. These are all good things, but they have nothing to do with what’s underneath. Niceness is all about what we do when other people are looking. Kindness, on the other hand, runs deep. Kindness is what happens when no one’s looking.»

Sangu Mandanna

Una lezione meravigliosa, che Mika impara soprattutto grazie alla sua nuova, esplosiva, affiatatissima famiglia acquisita. E che, a lungo andare, le permetterà finalmente di imboccare la strada che porta all’auto-accettazione, al perdono e alla felicità

Ti ricordo che puoi acquistare la tua copia di “The Very Secret Society of Irregular Witches” su Amazon. Per il momento, il romanzo di Sangu Mandanna è disponibile esclusivamente in lingua inglese.


Cosa leggere dopo “The Very Secret Society of Irregular Witches”?


E tu? Cosa ne pensi della mia recensione di “The Very Secret Society of Irregular Witches”?

Hai mai letto qualcosa di Sangu Mandanna? 🙂


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2 pensieri su ““The Very Secret Society of Irregular Witches”: la recensione del cozy fantasy di Sangu Mandanna

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