Come creare i tuoi mondi fantasy: l’arte del worldbuilding dalla “A” alla “Z”


worldbuiling - come creare mondi fantasy

Devo creare un mondo fantasy per la mia storia: da dove comincio?

Quali sono i passi da seguire?

Quanto tempo dovrò dedicare alla “progettazione” del mio worldbuiling?

La prima buona notizia che posso darti, caro amico scrittore, è che quelle che ti stai ponendo sono domande perfettamente legittime e sensate. Anzi: ogni bravo (e coscienzioso) scrittore si sarà trovato, prima o poi, a barcamenarsi fra questi interrogativi. Per cui i tuoi dubbi, in realtà, sono sinonimo di grande competenza e professionalità.

Non è che, se ti fai delle domande, vuol dire che non sei “capace” di lavorare sull’aspetto del worldbuiliding, bada bene: è solo che scrivere un romanzo (con l’intenzione di venderlo a un pubblico, editore ecc.) è un compito difficile, per cui bisogna semplicemente mettersi di buona lena e studiare fino a venire a capo di ogni “problema”! ;D


30 Days of Worldbuilding

La seconda buona notizia, intanto?

Se sei un autore alle prime armi, e stai ancora imparando le basi per la costruzione di un magnifico mondo fantasy in cui ambientare la tua storia, ho esattamente il libro che fa per te: “30 Days of Worldbuilding: An Author’s Step-by-Step Guide to Building Fictional Worlds” di A. Trevena.

Un volumetto prezioso che ti aiuterà, attraverso una serie di esercizi, a creare un worldbuilding credibile e originale nel giro di 30 giorni (o anche meno, in realtà).

Se, invece, senti di aver già raggiunto un livello di comprensione avanzato, ti consiglio di dare un’occhiata all’ottima serie “New Worlds: A Writer’s Guide to the Art of Worldbuilding” dell’autrice americana Marie Brennan.

Questa lettura potrebbe rappresentare un ottimo modo per approfondire un argomento vastissimo e ricco di sfide, oltre a permetterti di apprendere diversi “trucchetti” escogitati dall’autrice che ha praticamente “inventato” il genere del light academia (con anni di anticipo rispetto a “L’Enciclopedia delle Fate di Emily Wilde”).

In realtà, esistono tantissimi volumi interessanti da aggiungere in lista. Per il momento, però, cerchiamo di concentrarci su una serie di accorgimenti di carattere generale e, soprattutto, utili da un punto di vista pratico


Come creare un mondo fantasy: le basi

Come ci ricorda la stessa A. Trevena, la primissima cosa da fare è stabilire all’interno di quale genere (o sottogenere) specifico vada a inserirsi la tua storia.

Che poi, se ti ricordi, è un po’ lo stesso discorso che abbiamo fatto quando ti ho esposto la teoria di Shawn Coyne sulla costruzione della trama di un romanzo! ;D

Perché, vedi, per quanto riguarda il worldbuilding, un autore ha sempre tre opzioni a disposizione:

  1. Costruire un mondo fittizio, totalmente nuovo, che risponde a regole che non hanno necessariamente nulla a che spartire con quelle del nostro. Precisazione doverosa: se ti stai muovendo nell’ambito della speculative fiction, ma certo che puoi riscrivere le leggi della fisica a piacimento e concedere ai tuoi personaggi tutti i super-poteri che riescono a solleticare la tua immaginazione… A patto, però, di continuare ad aderire alle imposizioni di quell’unica, gigantesca, imprescindibile legge universale della narrativa: vale a dire, il rispetto del sacrosanto principio della COERENZA INTERNA.
  2. Costruire un mondo che somiglia a quello reale, ma con un passato o un futuro alternativo/i. E’ questo quello che succede, ad esempio, quando proviamo a scrivere un’ucronia o un romanzo distopico.
  3. Costruire un mondo parallelo fittizio, magico o quant’altro, che esiste accanto a quello reale, come nel caso dei portal fantasy o degli isekai. Lo stesso vale per i libri per ragazzi come “Harry Potter” o “L’Accademia del Bene e del Male”.

La mappa

Tracciare una mappa è un requisito tutt’altro che obbligatorio, anzi. Non c’è neanche bisogno di dirlo: se non te la senti di cimentarti nell’impresa, puoi semplicemente scegliere di saltare questo passo e passare all’obiettivo successivo.

Ma se stai scrivendo un epic fantasy, o comunque una storia ambientata (almeno per i due terzi) all’interno di un mondo fantasy secondario, il mio consiglio spassionato è comunque quello di dedicare una parte della tua fase di progettazione narrativa alla definizione di una mappa. Se l’attività non rientra esattamente nelle tue corde, non perdere tempo a curare i dettagli estetici dell’operazione e non lasciarti turbare dalla questione della “bellezza” oggettiva del tuo lavoro: dopotutto, sei uno scrittore di libri fantasy, non un cartografo…

Sempre meglio tenere a bene mente la differenza! 😀

Ciò premesso, A. Trevena ci consiglia di tracciare la nostra mappa scegliendo come punti di riferimento i seguenti elementi:

  • Alternanza CREDIBILE di paesaggi
  • Ubicazione delle fonti d’acqua
  • Collocazione delle risorse naturali
  • Definizione delle rotte commerciali più importanti
  • Identificazione dei principali predatori naturali
  • Ubicazione della capitale
  • Localizzazione dei più importanti centri commerciali e di scambio

Tieni sempre presente che:

«Proprio come i luoghi della tua mappa devono essere collocati in maniera tutt’altro che casuale, così non possono avere nomi affibbiati a caso. Potrebbero avere nomi che rimandano, piuttosto, all’identità del loro fondatore o al paesaggio, al fiume o alla montagna accanto a cui sorgono. Potrebbero trarre il loro nome da una leggenda locale; anche i nomi dei tuoi luoghi possono contenere, in sé, una storia tutta loro.»

A. Trevena

La storia

Questa riflessione ci porta incontro al secondo passo da compiere per creare il tuo mondo fantasy: tenere conto del ruolo della Storia, sì, quella con la maiuscola!

Ci ricorda Trevena: «Il tuo mondo attuale è un prodotto di tutto quello che è successo in passato, perfino se nessuno di quelli che vivono lì, adesso, se ne ricorda. E’ compito tuo, in qualità di scrittore, saperlo. Ricordarti ciò che loro hanno dimenticato

Con quest’ultima frase, l’autrice di “30 Days of Worldbuilding” sta forse cercando di insinuare che faresti meglio rovinare la serata del tuo lettore infarcendo i capitoli iniziali del tuo romanzo fantasy con cinquantamila infodump riepilogativi di altrettanti eventi storici? Inserire un barboso prologo che contiene la cosmogonia del tuo mondo (“E il primo giorno egli creò le barbabietole da zucchero…“) o roba del genere?

Assolutamente no.

Significa soltanto che TU, in qualità di creatore del tuo mondo fantastico, dovrai essere in ogni momento consapevole dei più importanti cambiamenti intervenuti nel corso della storia e fare in modo che gli eventi di questo passato si riflettano – nella maniera PIU’ SOTTILE E PIACEVOLE POSSIBILE sul presente dei personaggi dei quali stai narrando.

Perciò, farei bene a domandarti: quali sono gli eventi che hanno avuto il potere di cambiare il corso della storia e modificare per sempre l’aspetto (fisico e/o sociale) del mio mondo? Colpi di stato, scoperte mediche o tecnologiche, rivoluzioni, carestie, pestilenze, eruzioni di vulcani…

Tieni a mente tutte queste informazioni. Lascia che diventino una sorta di rumore di sottofondo mentre lavori, sempre presenti, sempre pronte a trovare un’opportunità per esercitare la loro naturale influenza sul tuo worldbuidling. E non appena capiterà l’occasione…. fai uso di queste conoscenze. Assicurati che gli eventi del passato abbiano delle ricadute sulla vite dei tuoi personaggi e, per logica conseguenza, anche sullo sviluppo della trama.


Le regole della magia

Consiglio sempre di leggere con attenzione le tre famose “Regole della Magia” di Brandon Sanderson.

Non necessariamente per tenerne conto, se il tuo cuore, la tua immaginazione e la tua ambizione ti spingono verso un approdo diverso.

Ma c’è sicuramente una cosa da dire a proposito di Brandon Sanderson: se c’è un ambito dello storytelling in cui quell’uomo è in grado di raggiungere dei livelli eccelsi, ha sicuramente a che fare con la sua abilità di costruire dei sistemi magici rivoluzionari, divertentissimi, irresistibili e, più in generale, assolutamente prova di bomba!

Perciò…

Dare un’occhiata alla sua (peraltro affascinante) teoria della magia potrebbe dimostrarsi utile, non trovi?

Le vaste influenze del worldbuilding

Se hai creato un mondo fantasy dotato di coerenza interna, di una Storia e di un sistema magico, e hai permesso al tuo worldbuilding di influenzare la vita dei tuoi personaggi e il naturale sviluppo della trama… complimenti: sei riuscito a compiere un ottimo lavoro!

Sai cosa pensa la nostra A. Trevena?

Che, a questo punto, potresti essere pronto a compiere il passo successivo e a usare il tuo worldbuidling per assolvere a un altro dei tuoi obiettivi fondamentali: creare dell’altro conflitto!

«Ricorda che il conflitto si crea quando l’obiettivo del tuo protagonista viene interrotto, o quando qualcuno/qualcosa gli si oppone, e che puoi usare il tuo mondo per fare esattamente questo. Forse l’esempio più ovvio avviene quando si richiede al protagonista di infrangere la legge per raggiungere il suo obiettivo. Ma puoi anche usare altre cose: limitazioni nell’uso della magia, norme sociali e aspettative, ruoli di genere. Lo stesso paesaggio può trasformarsi in una barriera fisica, oppure il tempo atmosferico, o una mancanza di risorse. E puoi usare tutto ciò nel tuo worldbuilding, per alzare la posta in gioco. Per aumentare la tensione.»

A. Trevena

Altri aspetti di cui tenere conto mente sei intento a creare il tuo mondo fantasy

Prima di iniziare a creare il tuo mondo fantasy, ti invito a leggere il libro “30 Days of Worldbuilinding” per intero (il manuale di Trevena, di piacevole e facile consultazione, è disponibile su Amazon, sia in formato cartaceo che in digitale).

Prima di chiudere l’articolo, però, ti lascio qui un breve elenco di domande che spero possano aiutarti a definire ulteriormente il tuo worldbuiling:

  • Quali sono le pietanze più comuni nel mondo della tua storia? Come riescono, gli abitanti, a procurarsi gli ingredienti? Quali sono le ricette tipiche?
  • Quali sono – se esistono – le altre specie senzienti? In che modo si relazionano le une e alle altre? Ma soprattutto… in che modo, queste specie, si differenziano dagli umani? (mi sto riferendo ai tratti fisici, certo, ma anche a quelli culturali, religiosi, sociali ecc.)
  • Che cosa possiamo dire a proposito del clima? Esistono le stagioni, come le nostre, oppure le regole che presiedono ai vari fenomeni atmosferici sono completamente diverse?
  • In che modo viaggia la gente? Come riesce a spostarsi dalla zona interna alla costa e viceversa? A piedi, in groppa a un cavallo alato, con un treno meccanico ecc…?
  • Tecnologia e magia: che tipo di rapporto esiste fra queste due discipline? E’ complementare oppure esiste un conflitto, come nel caso dei romanzi arcanepunk?
  • In che modo viene gestito il sistema educativo? Le persone sono in grado di leggere e scrivere? Hanno facile accesso alla conoscenza? Vanno a scuola? Se sì, chi ha il diritto di andarci? I figli dei nobili? Oppure soltanto le prime figlie nate nelle famiglie composte da tredici persone?
  • Chi amministra la giustizia? Esiste un corpo di polizia? Se no, a chi spetta il compito di assicurarsi che le leggi vengano rispettate?
  • Qual è la struttura di governo, e che ricadute ha questa scelta sulla vita quotidianità dei tuoi personaggi principali?

Eccetera, eccetera.


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