“What Lies in the Woods”: la recensione del mistery di Kate Alice Marshall


what lies in the woods recensione - kate alice marshall

Questo martedì, la recensione di “What Lies in the Woods” ci accompagna!

Il libro di Kate Alice Marshall è un nuovo, torbido “small town mistery”. Ma, a essere del tutto sincera, stavolta si tratta di una lettura che ho trovato indigesta, e sotto parecchi punti di vista. Dopotutto, esistono poche cose più noiose di un thriller che non è in grado di coglierti di sorpresa neanche per un secondo, dico bene?


La trama

Un tempo, Naomi Shaw credeva nella magia. Ventidue anni fa, lei e le sue due migliori amiche, Cassidy e Olivia, erano solite trascorrere l’estate scorrazzando per i boschi, immaginando un mondo di cerimonia e di incanto. Lo chiamavano il “Gioco della Dea”.

La loro ultima estate insieme è finita con l’inspiegabile aggressione subita da Naomi. Per puro miracolo, la ragazza è riuscita a sopravvivere a diciassette coltellate e a identificare l’uomo che l’ha attaccata. La testimonianza della ragazza è stata decisiva per identificare il serial killer che stava terrorizzano l’area, peraltro già ricercato per l’omicidio di sei donne.

Agli occhi della comunità, Naomi e le sue amiche si sono comportate da eroine.

Ma, in realtà, le tre ragazze sono delle bugiarde.

Per decadi, hanno continuano a tenersi stretto un segreto per cui potrebbe valere la pena uccidere. Adesso, però, Olivia è pronta a rivelare la verità. Naomi, che soffre di amnesia selettiva, decide allora di scoprire cosa è accaduto davvero quel giorno, svelando la catena di eventi che ha portato al suo attacco.

Ma non ha idea di quello che potrebbe costarle



“What Lies in the Woods”: la recensione

“What Lies in the Woods” schiera in campo una protagonista bisessuale (ma che, stranamente, sembra attratta soltanto dalla sfilza di personaggi maschili che si materializzano sulla sua strada…), un armamentario di twist telefonatissimi, una deprimente collezione di cliché spacciati per archetipi…

Il risultato? Un mistery a forti tinte rose che mi sentirei di consigliare soltanto a un lettore alle primissime armi; uno che, possibilmente, non abbia mai sentito parlare di Paula Hawkins o Gillian Flynn. Ma neanche di Taylor Adams o Simone St. James, se per questo.

Praticamente, ti basta leggere la sinossi riportata in quarta di copertina per scoprire tutto quello che c’è da sapere a proposuto di questa storia e di dove andrà a parare. La stessa cosa che aveva attirato la mia attenzione – il “Gioco della Dea”, la dinamica angosciante e pericolosa che si viene a instaurare fra le tre bambine/giovani donne – si rivela, del resto, una sorta di specchietto per le allodole.

Sì, perché Kate Alice Marshall impiega UN ATTIMO a sminuire la complessità e le sfumature dell’amicizia al femminile, riducendo tutto a una deprimente pioggia di stereotipi.

Per cominciare, le basta trasformare la sua protagonista nella classica eroina tormentata a caccia di un cavaliere dalla scintillante armatura, e proseguire confinando le sue due amiche al ruolo di spalla/macchietta (non scendo nei particolari, per evitare quei due o tre spoiler in cui potresti davvero rischiare di incappare).


La verità è là fuori

Cosa resta, allora, di una premessa che poteva sembrare – non dico rivoluzionaria – ma quantomeno abbastanza intrigante da giustificare la lettura dell’ennesimo thriller?

Bè, sei sei interessato a quel genere di cose, sicuramente l’autrice approfondisce il tema delle varie turbe sentimentali della protagonista. Una donna adulta (che, peraltro, è stata vittima di abusi da adolescente…) e che, adesso, si sente incline sfoggiare le sue cicatrici e a mostrarsi come cinica, disincantata ecc. Ma che poi riesce, miracolosamente, a innamorarsi di un tizio gentile a caso nel giro di quattro pagine e a fidarsi ciecamente di lui… al punto da confidargli allegramente tutti i segreti della sua vita, compresi quelle delle sue cosiddette “amiche”.

Non vorrei, ora, che tu rischiassi di fraintendere i toni di questa recensione di “What Lies in the Woods”. Non nutrivo aspettative stellari nei confronti del titolo di Kate Alice Marshall . Quello che cercavo, semplicemente, era una buona forma di intrattenimento, qualcosa in grado di distogliermi dai miei studi per qualche ora.

Mi era già chiaro, insomma, che il romanzo non sarebbe stato un nuovo “Creature del Cielo” o una versione alternativa di “Mare of Easttown”.

Ma, a conti fatti, l’unica cosa buona che posso dire a proposito di “What Lies in the Woods”, è che si lascia leggere in fretta. Non riporta dettagli grafici di alcun tipo, non è inquietante, non è psicologicamente complesso: il che potrebbe bastare a renderlo, immagino, una buona opzione per un fan del giallo all’inglese di stampo un po’ più “soft”.

Se sarai in grado di giustificare l’assurda imbecillità di una protagonista che sembra mettercela davvero tutta, per ambire al titolo di insulsa Mary-Sue dell’anno, magari riuscirai perfino a goderti qualche scena.

Non chiedermi quale, però: a dire la verità, non credo di essere mai andata d’accordo con questo tipo di eroina da strapazzo…


Dopo “What Lies in the Woods”: ulteriori consigli di lettura

Di Kate Alice Marshall, per il momento è uscito in italiano il romanzo “Ancora Viva”, edito da Harper Collins. All’inizio la trama mi ispirava, ma, ovviamente, a conti fatti credo di non rientrare affatto nel novero del pubblico ideale dell’autrice. A questo punto, tanto varrebbe recuperarsi la bibliografia completa di Heather Graham e farla finita lì.

Un paio di small town mistery che mi sentirei di consigliarti, invece, sono “Ragazze Infrante” di Simone di Simone S. James e “Dentro l’Acqua” di Paula Hawkins. Senza dimenticare, sul versante “YA” del genere, la spettacolare trilogia “Come Uccidono le Brave Ragazze” di Holly Jackson (prossimamente disponibile anche in volume unico).

Se fai parte del “popolo dello streaming”, magari sintonizzati anche tu su Disney+ e prova a dare un’occhiata all’ultima serie tv di Brit Marling: “A Murder at the End of the World”. Non è ambientata in una piccola città, certo. Ma l’effetto claustrofobico e, soprattutto, l’incredibile originalità (e profondità) della sceneggiatura, non lasciano adito a dubbi…

*”What Lies in the Woods” ti aspetta su Amazon, sia in formato cartaceo che in ebook. Per il momento, il romanzo è disponibile esclusivamente in lingua inglese.


E tu? Cosa ne pensi della mia recensione di “What Lies in the Woods”?

Ti piacciono gli “small town mistery”? 🙂


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