“Brava ragazza, cattiva ragazza”: la recensione del libro thriller di Micheal Robotham

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In “Brava Ragazza, Cattiva Ragazza”, primo volume delle adrenaliniche avventure di Cyrus Heaven e Evie Cormac, l’autore australiano Michael Robotham affronta molte tematiche “dure”: trauma, violenza domestica, pedofilia, perversioni sessuali…

Attraverso una travolgente narrazione in prima persona, il romanzo scaraventa il lettore all’interno di una spirale di sospetti, depistaggi e paranoia.

Eppure sullo sfondo aleggia, effimera e spasmodica, un’unica missione: la ricerca della Verità.

Ma che cosa vuol dire, esattamente, questa parola? E in che modo scoprirla potrà aiutare i sopravvissuti a uscire dall’oscurità?

La trama di “Brava Ragazza, Cattiva Ragazza”, superba ed efferata, racchiude in sé una sorta di doppia natura, ponendosi da qualche parte a metà strada fra il thriller psicologico e la crime story.

Ma, in realtà, il romanzo di Robotham eccelle non tanto nella costruzione dell’enigma in sé per sé, quanto in quella di una coppia di protagonisti empatici e straordinariamente sfaccettati…

La trama

Sulla scena di un terribile delitto, la polizia trova una ragazzina scarna e affamata.

La piccola si stava nascondendo ina una stanza segreta da giorni, probabilmente addirittura da settimane.

Non ha intenzione di dire a nessuno il suo nome, la sua età o la sua provenienza.

Forse ha dodici anni, o magari quindici.

Sia come sia, non appare in nessun dossier dedicato alle persone scomparse, e il suo DNA non combacia con nessuno di quelli in archivio.

Sei anni più tardi, ancora priva di identità, la ragazzina vive in una casa sicura per adolescenti sotto un nuovo nome, Evie Cormac.

Quando chiede a un avvocato di rivendicare il suo diritto all’emancipazione, spetta allo psicologo forense Cyrus Heaven determinare se Evie sia, effettivamente, pronta a uscire dall’istituto per cominciare una nuova vita.

Ma Evie è diversa dalle altre ragazzine. Affascinante, pericolosa e terribilmente intuitiva: un mix esplosivo!

Tanto più che qualcosa, nella sua storia, continua a suggerire un’intera batteria di ipotesi sconvolgenti.

Nel frattempo, Cyrus viene chiamato a indagare sullo scioccante omicidio di Jodie Sheehan, campionessa di pattinaggio artistico ancora minorenne.

Carina e popolare, Jodie viene ritratta da tutti come la perfetta incarnazione del concetto di “ragazza della porta accanto”; eppure, mentre Cyrus comincia a indagare, dettagli segreti della sua personalità cominciano a emergere, svelando parti di lei di cui nessuno aveva mai avuto ragione di sospettare.

Una vita segreta.

Un concetto di cui Evie Cormac, forse, potrebbe sapere qualcosa…

“Brava Ragazza, Cattiva Ragazza”: la recensione

Come dicevamo, “Brava Ragazza, Cattiva Ragazza” è il primo di una serie di romanzi thriller incentrati sulla figura dello psicologo criminale Cyrus Heaven.

Eppure, almeno nel corso di questo volume introduttivo, il nostro eroe condivide equamente le luci della ribalta con Evie Cormac, un’adolescente problematica in grado di esercitare uno sbalorditivo “potere speciale”: la capacità di capire quando qualcuno mente. Sempre. Senza possibilità di errore.

Per come la vedo io, il legame che comincia gradualmente a svilupparsi fra i due personaggi principali rappresenta il cuore pulsante della narrazione.

In realtà, Evie e Cyrus, per quanto apparentemente diversi, condividono un passato da sopravvissuti; un background intriso violenza, morte e orrore che li ha lasciati in balia di un profondo turbamento, una fame di giustizia e verità che li induce a osservare costantemente il mondo a caccia di indizi.

Un atteggiamento che, per forza di cose, li spinge a tenersi a distanza e a osservare gli altri come se si trovassero dall’altra parte di un vetro divisorio.

Nell’ansia smodata di imparare a distinguere chi mente da chi è sincero, ciascuno di loro ha sviluppato il proprio metodo, il proprio modus operandi.

Cyrus, ad esempio, riesce a proteggersi dai risvolti più cupi del suo lavoro filtrando la realtà attraverso la lente dell’esame clinico, del distacco professionale.

Evie, ostentando una facciata di spavalderia e una carica di ira funesta capace di trascinare a valle anche gli alberi più resistenti.

Evie e Cyrus capiscono le persone, meglio di tanti altri. Eppure, sono entrambi soli.

E tutto a causa di quell’insidiosa vocina che ogni notte, acuta e insistente, continua a bisbigliare in fondo alle loro menti: «Di chi puoi fidarti?».

Evie e Cyrus sospettano che la risposta sia: «Di nessuno. Di nessuno, mai.»

Ma, a mio avviso, il grande appeal dei personaggi di Robotham, la loro forza, la loro profonda, affannosa umanità, consiste proprio nel rifiutarsi di prendere per buono un responso così triste e malinconico.

Perché, sì…

Magari sperare ricostruire un futuro dalle ceneri di un passato così devastato potrebbe rivelarsi pura utopia.

Non per questo, si può scendere a patti con l’idea di rinunciare.

Vedi alla voce “page-turner”…

Sotto molti aspetti, “Brava Ragazza, Cattiva Ragazza” potrebbe essere considerato come il proverbiale anello di congiunzione mancante fra capolavori della suspense tipo “La Casa delle Voci” di Donato Carrisi e storie dal taglio “crime” più convenzionale (vedi, ad esempio, la strepitosa miniserie “Mare of Easttown” con Kate Winslet).

Un paio di scene rischiano, forse, di balzare agli occhi come leggermente sopra le righe, o comunque frutto di coincidenze troppo grandi. Eppure, secondo me, lo stile incisivo e incalzante di Robotham riesce facilmente a far dimenticare al lettore queste piccole incongruenze.

Dal canto suo, il finale del libro si rivela abbastanza soddisfacente, lasciando confluire i numerosi indizi verso la loro inevitabile conclusione.

Allo stesso tempo, però, gli ultimi due capitoli tendono a lasciare il pubblico in preda a una febbrile smania di ricongiungersi il più in fretta possibile ai suoi due beniamini, Evie e Cyrus.

Le loro storie personali, infatti, promettono ancora tantissimi intrighi e colpi di scena.

Una tensione (parzialmente) irrisolta, insomma, che riesce a far lievitare le aspettative in maniera vertiginosa. Tanto più che la sinossi del secondo volume (“When She Was Good”, già disponibile in inglese) lascia presagire un paio di sviluppi decisamente promettenti!


  • Punti di forza:

+ protagonisti complessi, interessanti e corredati di uno spettacolare arco narrativo

+ un’intrigante “doppia” narrazione in prima persona (POV di Cyrus e Evie)

+ un discreto cast di comprimari

+ una solida ambientazione urbana, tipicamente grigia, tipicamente “gritty”, tipicamente british

+ un finale col botto!

  • Punti deboli:

– la maggior parte delle “red herrings” si rivela estremamente semplice da identificare, per cui i vari tentativi di depistaggio balzano all’occhio con una certa facilità

– nell’arco del secondo atto, a tratti la sospensione dell’incredulità del lettore viene messa un pochino alla prova.


E tu? Hai già letto “Brava Ragazza, Cattiva Ragazza”?

Che cosa ne pensi? 🙂

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