Che differenza c’è fra un editor e un correttore di bozze?
Questi due ruoli condividono senz’altro una caratteristica importante: entrambi, infatti, hanno il compito di aiutare l’autore a “prendersi cura” dello stato di salute di un testo prima della sua pubblicazione.
Eppure, devi credermi: l’abisso che separa gli obiettivi e le sfere di competenza di un editor dagli scopi e dal tipico modus operandi di un correttore di bozze non potrebbe essere più vasto!
Curioso di scoprire in che senso?
Andiamo subito a esaminare le rispettive mansioni nel dettaglio! 😉
Il ruolo dell’editor
Nei giorni scorsi, abbiamo già dedicato un corposo identikit alla figura dell’editor.
Ma possiamo spingerci un pochino oltre, e continuare a elaborare ulteriormente il suo ritratto, soprattutto per quanto concerne i risvolti pratici del suo lavoro.
Tanto per cominciare, devi sapere che esistono almeno due tipi di editing:
- Developmental and Structural Editing
L’editor “strutturalista” focalizza l’attenzione soprattutto sullo sviluppo del contenuto e dell’architettura complessiva del manoscritto. Elementi come trama, arco dei personaggi, gestione del punto di vista, tematiche e rapporto con il genere di riferimento vanno a comporre il fulcro privilegiato del suo esame.
- Line and Copy Editing
Un genere di revisione che tende a curare soprattutto la fluidità del linguaggio e a rafforzare la capacità dell’autore di esprimersi in modo chiaro, corretto e preciso. Omogeneità stilistica, scelte lessicali, costruzione dei singoli periodi... Il raggio d’azione del copyeditor comprende ogni fattore in grado di contribuire a migliorare la leggibilità del testo.
Ci sarebbe molto altro da dire, e stai pur sicuro che torneremo a parleremo a di queste due forme complementari di editing in uno dei prossimi articoli!
Per il momento, mi preme darti soltanto due piccole dritte:
- In linea teorica, prima di (auto-)pubblicare il tuo romanzo, dovresti sottoporre il testo ad almeno due distinti giri di editing. Il controllo strutturale esige, per sua stessa natura, un diritto di precedenza sul copyediting: che senso avrebbe, infatti, procedere a una revisione “frase per frase” del testo, senza prima avere ottenuto la garanzia che la tua trama, i tuoi personaggi e gli altri ingredienti fondamentali della storia siano veramente in grado di fare presa sulle emozioni del lettore?
- Tanto l’editing strutturale, quanto il copyediting, dovrebbero avvenire in strettissima collaborazione con l’autore. Anche perché non esiste che sia l’editor a prendere una decisione creativa al posto tuo…
Il ruolo del correttore di bozze
Un correttore di bozze, invece, è tenuto a intervenire sul testo soltanto a lavori di revisione strutturali e formali ultimati; vale a dire, dopo la fine dell’editing!
Questo perché il correttore di bozze si occupa, in effetti, della CORREZIONE di un manoscritto nel senso più grammaticale, sintattico e “scolastico” del termine!
In che modo?
Bè, tanto per cominciare:
- Controllando l’uso della punteggiatura.
- Sistemando gli eventuali errori grammaticali.
- Eliminando i refusi.
- Verificando l’accuratezza cronologica degli eventi e la precisione storica delle informazioni eventualmente contenute nell’opera.
- Uniformando il testo dal punto di vista delle normative editoriali di riferimento.
La logica implicazione di questo discorso?
Poiché “si limita” a controllare che il testo non contenga evidenti obbrobri sintattico/grammaticali, un correttore di bozze può lavorare anche senza appoggiarsi all’attiva collaborazione dell’autore.
Differenza fra editor e correttore di bozze: un paio di conclusioni
A questo punto, non dovresti avere più dubbi: le differenze che separano il lavoro dell’editor da quello del correttore di bozze sono veramente gigantesche!
Prima di salutarti, però, vorrei spronarti a riflettere su un ultimo punto.
Una regola d’oro che, per motivi di carattere professionale, quanto personale, mi sta veramente a cuore riuscire a comunicarti:
- E’ importante, infatti, ricordare che l’editing strutturale, il copyediting e la correzione di bozze possono essere tranquillamente portati a termini dal medesimo professionista. Anzi, nella pratica comune, capita spesso che un autore si ritrovi ad affidare le tre distinte fasi del ciclo di revisione al medesimo editor. L’importante è che questi passaggi fondamentali non avvengano MAI nello stesso momento!
Editare un manoscritto, in un certo senso, è un po’ come vestirsi per recarsi a una cena importante.
Mentre ti prepari, prima ti premuri di indossare la biancheria, poi ti lasci scivolare le pieghe dell’abito attorno ai fianchi, e soltanto alla fine ti prendi la briga di gettarti il cappotto attorno alle spalle.
L’editing funziona nella stessa e identica maniera. Prima fai l’editing strutturale, poi il copy-editing, poi la correzione di bozze.
Altrimenti, tanto varrebbe infilarti le mutande sopra la gonna, le calze intorno alle scarpe, e stare a vedere se per caso ti riesce di lanciare una nuova moda! 😀