“A Treachery of Swans”: la recensione del romantasy gotico di A. B. Poranek


a treachery of swans - a b poranek - recensione

Nutrivo grandi aspettative per A Treachery of Swans, e forse proprio per questo la delusione è stata ancora più cocente. La cover, con le sue tinte cupe e mature, sembra promettere una storia intensa, dai toni dark, ma soprattutto una grande love story saffica all’altezza di capolavori come As Many Souls of Stars o Seppellisci le Mie Ossa nel Suolo di Mezzanotte.
La realtà, però, è ben diversa: A Treachery of Swans si è rivelato uno YA dai toni piuttosto leggeri, che si distingue più per il fascino delle sue vibes decadenti e della sua originale ambientazione “franceseggiante”, che non per la complessità della trama o la profondità dei personaggi.


La trama

Cresciuta da uno stregone, Odile ha dedicato anni a prepararsi per il colpo della sua vita. Il piano è semplice: impersonare una principessa, infiltrarsi nel palazzo reale, rubare la corona incantata e riportare la magia nel regno.

Ma quando il re viene assassinato inaspettatamente, Odile è costretta a chiedere aiuto a Marie, la vera principessa, e insieme le due iniziano a dipanare una fitta rete di inganni e menzogne che mette Odile di fronte a un dilemma: di chi può davvero fidarsi?

Presto Odile dovrà scegliere tra la sua missione e la ragazza di cui si sta innamorando.

Il destino del regno, molto semplicemente, dipende dalla sua scelta.


A Treachery of Swans“: la recensione del libro di A. B. Poranek

Sì, ma … il mio Cigno Nero dov’è?!

Treachery of Swans è un retelling de Il Lago dei Cigni e (questo va riconosciuto senza riserve) Poranek è davvero abilissima nel costruire un’estetica suggestiva e accattivante per il suo libro.

Il worldbuilding è solido, una lussuosa atmosfera di decadente opulenza avvolge ogni scena e il sistema magico affascina anche senza ricorrere a trovate particolarmente originali.

Nonostante questo, la verità è che non sono riuscita ad apprezzare il romanzo quanto speravo. E temo che la ragione principale abbia un nome ben preciso: Odile!
Più che una villain affascinante e moralmente ambigua, come la premessa lasciava intuire, Odile infatti risulta petulante, ingenua e sorprendentemente infantile. Il suo intero arco narrativo è dominato dall’ombra del padre, la cui malvagità è talmente evidente che chiunque la coglierebbe al volo… tranne lei.

La sua lentezza nel prendere coscienza dell’ovvio rende frustrante seguire il suo punto di vista, e finisce anche per rallentare lo sviluppo del suo legame con Odette: un rapporto che avrebbe potuto essere molto più intenso e magnetico, ma che invece resta impigliato nelle insicurezze della protagonista e nei suoi esasperanti daddy issues.

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I libri fantasy da leggere se ti è piaciuto “Wicked”



Wicked: Parte Due sta per arrivare sul grande schermo, e con lui torneranno la magia, l’amicizia e l’oscurità che si nascondono dietro la leggenda di Oz. In attesa di questo sequel, ho pensato di condividere con te i titoli di alcuni dei romanzi che, secondo me, emanano più o meno le stesse vibes del primo film: storie di streghe e potere, di scelte difficili e destini intrecciati, di eroine imperfette e legami indissolubili.

Perciò, ecco qui i libri fantasy che dovresti leggere se ti è piaciuto Wicked: Part One!


I libri fantasy da leggere simili a Wicked

Le streghe in Eterno by Alix E. Harrow

libri simili a wicked - le streghe in eterno

Nel 1893, le streghe non esistono più. Un tempo, nei secoli oscuri e selvaggi prima dei roghi, erano reali, ma ora la stregoneria si è ridotta a semplici amuleti e filastrocche. Se una donna moderna desidera potere, deve cercarlo alle urne.

Quando le sorelle Eastwood – James Juniper, Agnes Amaranth e Beatrice Belladonna – si uniscono al movimento delle suffragette di New Salem, iniziano a riscoprire parole e pratiche dimenticate, capaci di trasformare la lotta per i diritti delle donne in un vero e proprio movimento di streghe. Inseguite da ombre oscure e minacciate da malattie, braccate da forze pronte a negare a una strega persino il diritto di voto – forse, persino il diritto di vivere – le sorelle dovranno risvegliare la magia più antica, stringere nuove alleanze e ricucire il loro legame per sopravvivere.

Perché le streghe adesso non esistono più. Ma esisteranno.

Questo straordinario, emozionante e ambizioso fantasy storico di Alix E. Harrow è tra i miei preferiti! Se le battaglie di Elphaba per una società più giusta ti hanno coinvolto, troverai in Juniper una nuova eroina da amare. Inoltre, il rapporto complesso e conflittuale tra le tre sorelle protagoniste cattura l’attenzione e rappresenta il vero cuore pulsante della storia… proprio come l’amicizia intensa e complicata tra Elphaba e Glinda!


Malice di Heather Walter

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C’era una volta una fata malvagia che, per vendetta, maledisse una stirpe di principesse, condannandole a morte certa. Una maledizione che solo il bacio del vero amore poteva spezzare.

Ti suona familiare, vero?
Il principe affascinante. Il lieto fine.

Che sciocchezza!

Lascia che ti dica una cosa: a Briar nessuno realmente si preoccupa delle principesse. Non come si preoccupano dei loro gioielli, delle feste sfarzose o degli elisir di bellezza. Nemmeno io pensavo importasse davvero.

Finché non ho incontrato lei.

La principessa Aurora. Ultima erede al trono di Briar. Gentile. Elegante. La futura regina di cui il regno ha bisogno. Eppure, non si lascia intimidire dal fatto che io sia Alyce, la Grazia Oscura, temuta e disprezzata per la misteriosa magia nera che scorre nelle mie vene. Umiliata e derisa dagli stessi nobili che mi pagano per creare maledizioni, poi mi chiamano mostro. Aurora dice che dovrei essere orgogliosa dei miei doni. Dice che… tiene a me. Anche se il mio potere ha causato la sua maledizione.

Ora, con meno di un anno prima che quella maledizione la uccida, ogni futuro che potrei immaginare insieme ad Aurora si sta sgretolando — e lei rifiuta di baciare un altro principe insipido. Voglio aiutarla. Se il mio potere ha scatenato la maledizione, forse è anche ciò che può spezzarla. Forse, insieme, potremmo creare un mondo nuovo.

Ancora una volta, sciocchezze. Perché sappiamo tutti come finiscono queste storie, no? Aurora è la bellissima principessa. E io—

Io sono la cattiva.

Il fantasy YA Malice è un retelling de La Bella Addormentata nel Bosco narrato dal punto di vista della presunta “strega cattiva“: una giovane donna dalla pelle verdognola che cresce in una società profondamente vuota e superficiale, ossessionata dall’apparenza fisica. In questo mondo, chi è diverso viene subito etichettato come malvagio.

Quando la perfida strega si innamora, ricambiata, della dolce e biondissima principessa del regno, ciò che sembrava solo esplosivo diventa semplicemente… catastrofico!


L’Accademia del Bene e del Male di Soman Chainani

l'accademia del bene e del male - soman chainani

Con le sue scarpette di cristallo e la sua dedizione alle buone azioni, Sophie è sicura di ottenere il massimo dei voti alla Scuola del Bene e di unirsi alle fila di ex studentesse come Cenerentola, Raperonzolo e Biancaneve. Nel frattempo, Agatha, con i suoi abiti neri e il suo inquietante gatto nero, sembra perfetta per i ruoli dei cattivi alla Scuola del Male.

Presto però le due ragazze scoprono che le loro vite sono capovolte: Sophie viene inviata alla Scuola del Male, dove deve affrontare corsi di Bruttificazione, Maledizioni di Morte e Addestramento da Scagnozzi, mentre Agatha si ritrova alla Scuola del Bene, immersa tra principi affascinanti e fanciulle eleganti per lezioni di Galateo Principesco e Comunicazione Animale.

E se questo errore fosse in realtà il primo passo per scoprire chi sono veramente Sophie e Agatha?

Se, a differenza di me, non sei una grande fan della Gelphie e vedi Elphaba e Glinda semplicemente come due ottime amiche, allora la serie di Soman Chainani potrebbe fare al caso tuo! L’Accademia del Bene e del Male è rivolta a un pubblico YA e cattura perfettamente le atmosfere vivaci e la colorata ambientazione “accademica” di Wicked – Part One.

Personalmente ho adorato soprattutto il primo volume e il divertente film di Paul Feig uscito su Netflix nel 2022. Il resto della serie, invece… Meh! Ma se hai amato profondamente Wicked, questo fantasy potrebbe fare al caso tuo…


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“A Language of Dragons”: la recensione del libro fantasy YA di S. F. Williamson


a language of dragons recensione - s f williamson - il castoro off

A Language of Dragons è un bestseller del New York Times. Mi riempirebbe di gioia se il libro avesse un grande successo anche da noi: contro ogni aspettativa, infatti, mi sono completamente innamorata di questo romanzo YA di S. F. Williamson, che intreccia abilmente traduzioni, rivalità accademiche, draghi e intrighi!

Una lettura leggera ma brillante e, soprattutto, divertente, capace di unire le tematiche “ribelli” di Babel con l’azione mozzafiato di Fourth Wing; le atmosfere di Hunger Games con il senso di meraviglia in chiave accademica di Emily Wilde e l’Enciclopedia delle Fate


A Language of Dragons: la trama

Londra, 1923. I draghi dominano i cieli e le proteste infuriano per le strade, ma Vivien Featherswallow non è affatto preoccupata. Intende seguire le regole, ottenere un tirocinio nel campo dei suoi sogni – lo studio delle lingue dei draghi – e assicurarsi che la sua sorellina, Ursa, non rischi mai di diventare una cittadina di Terza Classe.

Tuttavia, entro mezzanotte, Viv si troverà coinvolta in una guerra civile.

Quando i suoi genitori vengono arrestati per sedizione, Viv capisce che tutta la sicurezza per cui ha lottato sta per svanire. Così, quando le viene offerta un’opportunità misteriosa per salvarsi, non esita ad accettare, anche se questo significa lasciare Londra, “abbandonare” Ursa e affidare la sua protezione ai genitori dell’amica che ha tradito.

Arrivata a Bletchley Park, Viv scopre di essere stata reclutata per decifrare un codice segreto draconico e contribuire allo sforzo bellico. Se avrà successo, lei e la sua famiglia potranno tornare a casa; in caso contrario, la loro sorte sarà tragica.

All’inizio, Viv è convinta che comprendere il linguaggio proibito dei draghi sia un compito alla sua portata: ha dedicato la vita allo studio delle lingue ed è considerata un prodigio della sua generazione.

Ma più approfondisce, più si rende conto che la bolla in cui è cresciuta non è il rifugio sicuro che credeva. Il governo non tutela gli interessi di tutti i cittadini, ma solo di alcuni, incarnando la celebre massima di George Orwell: «Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri.»

Alla fine, Viv dovrà scegliere quale guerra combattere davvero e per chi – e per cosa – vale davvero rischiare la propria vita.


A Language of Dragons“: la recensione

Come in un film di spionaggio sulla Seconda Guerra Mondiale… ma con i draghi!

Non appena ho letto la frase «L‘ultimo drago professore è stato rimpiazzato con un insegnante umano all’inizio dell’anno», la mia mente è immediatamente corsa a “Wicked: Parte 1“. D’altronde, “A Language of Dragons” affronta tematiche molto simili a quelle di quel magnifico musical del 2024: la lotta contro il privilegio, la battaglia per i diritti degli animali (in questo caso, i draghi) e una resistenza tenace a un governo oppressivo.

Sebbene nulla di tutto ciò sia una novità per il lettore esperto di narrativa fantastica, Williamson riesce a confezionare una storia particolarmente avvincente e coinvolgente, a metà strada tra suggestioni distopiche e dark academia. L’estetica del libro richiama un po’ Divini Rivali e un po’ certe patinate pellicole di spionaggio in bianco e nero, mentre la giovane protagonista, Violet, si trova al centro di dilemmi etici intensi e complessi.

Il vero punto di forza di A Language of Dragons, a mio avviso, è che, nonostante le numerose scene ricche di adrenalina, tradimenti, colpi di scena e voli mozzafiato a dorso di drago, la narrazione si concentra con grande attenzione sull’arco di trasformazione di Vivien, permettendoci di immergerci completamente nella sua esperienza.

Per esempio, il suo cambiamento di prospettiva non appare mai repentino, frettoloso o immotivato. Al contrario, la nostra eroina abbandona gradualmente la sua ingenua visione in bianco e nero del mondo e della società, attraverso le esperienze che si accumulano giorno dopo giorno davanti ai suoi occhi… Un percorso continuo di prove, tribolazioni ed errori che rende il suo viaggio interiore dinamico ed emozionante da seguire!

L’amore ai tempi dei draghi

A Language of Dragons presenta una splendida storia d’amore a ritmo slowburn. Alcuni lettori hanno fatto riferimento al trope enemies-to-lovers, ma francamente non potrei essere più in disaccordo: sicuramente Violet e Atlas attraversano momenti di contrasto e incomprensioni in questo primo volume della saga, ma non sono mai stati “nemici” nel senso tradizionale del termine.

Detto ciò, la loro storia mi ha conquistato, soprattutto perché è dolce e ricca di spunti di crescita per entrambi. Avvicinandosi alla fine del secondo atto, si percepisce chiaramente l’affinità speciale che li lega e l’intensità del loro affetto, una connessione che supera di gran lunga qualsiasi passione impulsiva o distruttiva alla Rebecca Yarros e simili

(Prima che tu lo me lo chieda, no…. Niente spicy in questo YA! XD)

Per quanto riguarda invece la villain della storia

Posso solo anticiparti che mi ha ricordato una via di mezzo tra il Presidente Snow e il personaggio interpretato da Kate Winslet nella scombinata miniserie The Regime.

In sostanza, una vera psicopatica per antonomasia, ma con un fascino magnetico tutto suo!

“Tradurre” significa “tradire” o… “controllare”?

L’ispirazione per il romanzo sembra essere arrivata a S. F. Williamson attraverso la sua esperienza come traduttrice letteraria.

Del resto, la passione dell’autrice per il complesso mondo delle traduzioni emerge da ogni singola pagina di “A Language of Dragons“. Come R. F. Kuang, Williamson è profondamente convinta che la lingua debba essere vista innanzitutto come un fenomeno politico e, allo stesso tempo, come un potente strumento di controllo.

Da un punto di vista un po’ meno “impegnato”, invece, l’autrice ammette di essersi “fatta le ossa”, scrivendo una tonnellata di fanfiction e sognando creature incantate.

I draghi in A Language of Dragons sono personaggi completi, caratterizzati da una complessa sfera morale e dagli stessi vizi e virtù delle loro controparti umane. L’ironica e brillante Chumana, ad esempio, a mio avviso meriterebbe uno spin-off tutto suo…

E non farmi nemmeno iniziare a parlare di quegli spietati e terrificanti draghi bulgari, responsabili del Massacro… !!


Quando esce A Language of Dragons in Italia?

Insomma, come avrai ormai capito, con questa recensione voglio consigliarti caldamente la lettura di A Language of Dragons!

Ma quando uscirà, in italiano, il fortunato bestseller di S. F. Williamson?

Tieniti forte, perché ci siamo: potrai leggere A Language of Dragons a partire dall’11 novembre 2025! La traduzione arriverà in libreria grazie a Il Castoro Off (che, probabilmente, al momento è il mio editore italiano del cuore, considerando quanti dei miei titoli preferiti sta acquistando!), e sarà a cura di Loredana Baldinucci.

Puoi già acquistare su Amazon la tua copia del libro!


Cos’altro leggere se ti è piaciuto A Language of Dragons?

  • Temeraire: Il Drago di Sua Maestà di Naomi Novik
  • The Floating World di Axie Oh
  • Spy X Family di Tatsuya Endo

E tu?

Cosa ne pensi di A Language of Dragons? 🙂


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I 7 libri cozy fantasy del 2026 che non vedo l’ora di leggere


Il 2026 sarà un altro anno magico per gli amanti del cozy fantasy? Sembrerebbe proprio di sì!

Nuovi mondi incantati, streghe innamorate, librerie nascoste e tazze di tè pronte a confortarci dopo giornate caotiche: insomma, tutto ciò che amiamo di più sta per tornare fra le nostre pagine!

Non so tu, ma devo ammettere che, negli ultimi tempi, questo adorabile e coccoloso sottogenere è diventato uno dei miei preferiti. E siccome il 2026 porterà con sé tante nuove uscite che promettono di farci sorridere, sognare e (ovviamente) desiderare di aprire un piccolo caffè magico da qualche parte… ho raccolto qui i titoli che mi ispirano di più e che non vedo l’ora di leggere!

7 libri cozy fantasy che leggeremo nel 2026

Agnes Aubert’s Mystical Cat Shelter di Heather Fawcett

agnes aubert mystical cat shelter - libri cozy fantasy 2026

Dall’autrice di Emily Wilde e L’Enciclopedia delle Fate e La Mappa dell’Altrove di Emily Wilde! Agnes Aubert ama fare liste, una passione che l’ha sostenuta dopo la perdita del marito due anni fa. Ora, come fondatrice di un’organizzazione benefica per il salvataggio dei gatti, le sue abilità organizzative meticolose sono tutto ciò che tiene al sicuro i suoi amati felini – tra cui Sua Maestà Banshee e il dolce e anziano Thoreau – da ogni possibile disastro.

Quando Agnes è costretta a trasferire l’organizzazione, scopre presto che il nuovo negozio è solo una facciata: proprio sotto i suoi piedi si nasconde la tana di Havelock Renard, un uomo disorganizzato, egocentrico e irresistibilmente affascinante.

Havelock rappresenta tutto ciò che Agnes vuole evitare: caos, malizia e troppe avventure. Ma conoscendolo meglio, si rende conto che lui è molto più del mago oscuro delle leggende e forse anche lei è pronta ad accogliere un po’ di intrigo nella sua vita… e, forse, persino una storia d’amore. Dopotutto, le seconde possibilità non sono solo per i gatti salvati.

Data d’uscita: 17 febbraio 2026


Thistlemarsh di Andrea Corrigan

thistlemarsh - moorea corrigan

Dopo la Prima Guerra Mondiale, il mondo è un luogo privo di magia. Mouse Dunne sognava di diventare un’antropologa delle fate, ma un telegramma ha sconvolto la sua vita. Sulla Somme, il corpo di suo cugino Bertie è scomparso nel fango, e suo fratello Roger è tornato a casa segnato da un trauma devastante causato dai bombardamenti. E’ giunto il momento di abbandonare i sogni dell’infanzia.

Ma poi Mouse riceve la notizia che suo zio le ha lasciato Thistlemarsh Hall, una dimora fatiscente nella campagna inglese, un tempo benedetta dal Re delle Fate in persona. Ma c’è una condizione: se Mouse non riuscirà a ristrutturare la casa entro un mese, perderà l’eredità e ogni speranza di prendersi cura del fratello.

Sembra un compito impossibile, finché un misterioso fae non si presenta con una proposta. Mouse sa che non può fidarsi di un fae, soprattutto di uno così insopportabilmente bello e arrogante; del resto, non ha alternative. Nella casa si agitano forze magiche incontrollabili, e Mouse a poco a poco capisce che dovrà affrontare i fantasmi del suo passato… o rischiare di perdere tutto.

Data di uscita: 23 aprile 2026


Witch of the Shadow Wood di Tori Anne Martin

witch of the shadow wood

Quindici anni fa, il padre di una bambina la scambiò con la vecchia strega del bosco in cambio di un frammento di magia. Abbandonata dal fratello Hans, che le aveva promesso protezione, Greta impara ad accettare la sua nuova vita come apprendista della strega, trasformandosi in Miria.

Due anni fa, ha salvato una giovane donna smarrita nel bosco e se ne è innamorata.

Poco dopo, ha scoperto che quella donna è fidanzata, contro la sua volontà, con un uomo che, un tempo, è stato complice nello scambio della sua sorellina. Un uomo che ha usato la magia ottenuta dalla vita di Greta per donare ricchezza e potere incommensurabili alla sua famiglia, dimenticandosi completamente di lei.

Ora, la giovane strega sta per lasciare il bosco. Bloccherà il matrimonio, salverà la donna che ama e otterrà la sua vendetta.

Ma oltre il bosco, nulla è mai così semplice.

Data di uscita: 10 marzo 2026 (ma grazie a Netgalley, ho ottenuto un ARC: per cui, recensione del libro in arrivo ASAP!).


Sea of Charms di Sarah Beth Durst

sea of charms - libri cozy fantasy 2026

Nel 2026 arriva anche il nuovo cozy fantasy dell’autrice di The Spellshop! Marin ha sempre trovato il suo posto nel vasto mare blu. Quando l’uomo che credeva l’amore della sua vita ha complottato per distruggere l’attività dei suoi genitori, ha fatto ciò che il suo cuore conosceva meglio: fuggire in mare.

Ora, come corriere di provviste a bordo della sua barca, Marin naviga di isola in isola, consegnando ogni sorta di merci: lettere, farina, storie e persino qualche statua incantata. È una vita solitaria, ma è la sua. E può sempre contare sulla compagnia di Perri, il serpente di mare, e Ree il marinaio cespuglio: il miglior equipaggio che potesse desiderare.

Ma durante uno dei suoi viaggi di routine nella capitale dell’Impero delle Isole della Mezzaluna, Marin trova la città in fiamme e una rivoluzione in corso. Offre un passaggio a Dax, un amico compositore che si rifiuta di lasciare i suoi strumenti. Quello che inizia come un salvataggio si trasforma in un patto: Marin terrà Dax come membro (temporaneo) del suo equipaggio, se lui accetterà di fare il suo finto fidanzato alla Festa di Fine Raccolto a casa.

Contro ogni previsione, Marin si ritrova affascinata dalla sua testardaggine, dalla passione per le storie e dal sorriso irresistibile, e capisce che forse non è lei che lo sta salvando. Magari, è l’esatto contrario…

Data di uscita: 28 luglio 2026

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“Bat Eater and Other Names For Cora Zeng”: la recensione del libro horror di Kylie Lee Baker


recensione libro bat eater and other names for cora zeng

Essere una ragazza cinese a New York, convivere con il DOC e trovarsi a vivere in piena pandemia… Chiunque capirebbe che questa è la premessa perfetta per una storia horror. E infatti, nel suo Bat Eater and Other Names For Cora Zeng, l’autrice Kylie Lee Baker riesce a sfruttare questo canovaccio per regalarci uno dei romanzi più inquietanti, cupi ed emozionanti del 2025!


La trama

Cora Zeng è una donna delle pulizie che si occupa di cancellare le tracce di brutali omicidi e suicidi a Chinatown. Ma nulla di tutto ciò sembra davvero spaventoso, dopo aver assistito all’evento più terribile: la morte di sua sorella Delilah, spinta sotto un treno da un uomo sconosciuto.

Prima di fuggire dalla scena del crimine, l’assassino ha urlato soltanto due parole inquietanti: “mangia-pipistrelli“.

I pasticci sanguinolenti non turbano Cora quanto i germi sulla ringhiera della metropolitana, le mani sconosciute che la sfiorano, i virus nascosti ovunque e i segni di morsi sul suo tavolino. Da quando Delilah è stata uccisa davanti ai suoi occhi, infatti, Cora fatica sempre di più a distinguere ciò che è reale da ciò che esiste solo nella sua mente.

Reprime le emozioni e ignora il consiglio della zia di prepararsi per il Festival dei Fantasmi Affamati, quando si apriranno le porte dell’inferno. Ma non può reprimere il terrore che le stringe lo stomaco ogni volta che trova carcasse di pipistrelli sulle scene del crimine, né il fatto inquietante che tutte le vittime recenti siano donne provenienti dall’Asia orientale.

Ma soprattutto, come Cora scoprirà presto, non si possono ignorare i fantasmi affamati.


La recensione di Bat Eater and Other Names for Cora Zeng

Quando la paura rivela più di quello che vorremmo sapere su noi stessi

Quello che molti spettatori — o lettori di horror “casual” — spesso non comprendono, è che questo genere non è nato per per bombardarti di jumpscare o farti ridere istericamente mentre sgranocchi una ciotola popcorn con gli amici. Che tu ci creda oppure no, non è mai stato quello il suo vero obiettivo.

Jordan Peele e i suoi impeccabili social horror non hanno inventato nulla di nuovo: fin dagli albori, la narrativa macabra è sempre stata una lente capace di ingigantire tutto ciò che di grottesco, mostruoso o semplicemente sgradevole si nasconde nelle zone d’ombra della nostra psiche — individuale o collettiva — per trascinarlo alla luce e mostrarcelo in tutto il suo discutibile splendore.

Non si tratta di “politically correct”, di “quote rosa” o di tutte quelle etichette odiose che certi simpatizzanti di destra usano per screditare il lavoro di chi appartiene a fasce demografiche diverse o marginalizzate. Si tratta, piuttosto, di restituire una voce a chi deve lottare con tutte le sue forze per non essere messo a tacere. E, soprattutto, per noi che stiamo dall’altra parte della “comunicazione”, si tratta di imparare ad ascoltare. Ascoltare e comprendere che la nostra versione del mondo non è — e non sarà mai — l’unica possibile.

Brividi e adrenalina

Detto questo, Kylie Lee Baker non è una di quelle autrici talmente ossessionate dal proprio messaggio da essere disposte a rinunciare al fattore intrattenimento.
Al contrario: in Bat Eater, attinge generosamente ad alcuni classici del terrore contemporaneo come The Ring e The Grudge, rievocando il tipico immaginario folklorico delle storie di fantasmi asiatiche per regalarci una valanga di scene mozzafiato che ti faranno ricordare esattamente fino a che punto avevi paura del buio da bambino e perché.

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“The Inheritance”: la recensione del divertentissimo LitRPG di Ilona Andrews


the inheritance recensione - ilona andrews - LitRPG

Cosa succede se mescoli Resident Evil, I Guardiani della Galassia e una spruzzata di Starship Troopers, poi ci aggiungi una protagonista che sembra uscita dalla light novel I’m a Spider, So What? e tutta l’irresistibile ironia “scientifica” di Andy Weir?
Semplice: ottieni The Inheritance, il nuovo (e sorprendentemente adrenalinico) esperimento sci-fi di Ilona Andrews!

Un romanzo che parte come una sorta di “hobby” per gli autori, ma finisce per catturarti come una vera e propria campagna GDR nello spazio


La trama

Siamo in guerra. L’invasione interdimensionale ha portato sofferenze indicibili, ma ha anche risvegliato talenti nascosti dentro di noi, strumenti potenti per respingere e sconfiggere il nemico. Ogni giorno si aprono nuovi varchi che conducono a brecce popolate da mostri e ricche di risorse preziose. Se sei un Talento, il tuo Paese ti chiama. Il mondo ti chiama. E tu devi diventare l’eroe che sei sempre stato destinato a essere.

Adaline è un Talento straordinario. Dieci anni fa conduceva una vita serena, con un matrimonio felice e un lavoro che amava profondamente. Poi l’invasione ha cambiato tutto. Ora lavora per il governo, esplorando brecce dimensionali alla ricerca di metalli magici e medicine essenziali per aiutare la Terra a combattere un nemico interdimensionale. Tra due figli, un gatto, bollette, sussidi, mutuo e tasse scolastiche, rischiare la vita è diventata la sua nuova normalità quotidiana.

Ada ha varcato portali dimensionali innumerevoli volte, sempre al sicuro e protetta. Stavolta, però, è andato tutto storto. Adesso, Ada è intrappolata in un labirinto di caverne aliene, senza paragoni con nulla di conosciuto. Il suo unico compagno è Bear, una femmina di pastore tedesco. Insieme, le due dovranno svelare i misteri della breccia e trovare una via d’uscita, perché Ada ha promesso ai suoi figli che tornerà a casa.

Ada e Baer non lo sanno ancora. Eppure, il destino dell’umanità è nelle loro mani.


The Inheritance: la recensione

Da semplice passatempo per Ilona Andrews, a… pageturner per noi lettori!

La coppia di autori che da anni si nasconde dietro lo pseudonimo di Ilona Andrews ha scritto The Inheritance (nata come web novel) praticamente per divertimento. Una breve parentesi tra i loro progetti più impegnativi: quelle saghe urban fantasy infinite che contano anche più di una dozzina di volumi e che, puntualmente, si piazzano in cima alle classifiche del New York Times.

Insomma, un progetto decisamente “minore”… almeno sulla carta. Perché dentro The Inheritance ci sono tutti gli elementi che i fan del duo amano: una valanga di azione, un worldbuilding incredibile e un sistema magico “a crescita graduale” che sembra uscito da un GDR nipponico!

Lo stile è scorrevole e diretto, perfetto per una lettura “da cellulare”, di quelle che inizi per curiosità e poi finisci per divorare in due sere.

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Anne Bishop, la regina dimenticata del romantasy a tinte dark


Ci sono autrici che, pur non avendo mai ottenuto un grande successo in Italia, meriterebbero di essere scoperte e amate con la stessa intensità dei grandi nomi del fantasy contemporaneo. Tra queste spicca senza dubbio Anne Bishop, scrittrice statunitense che da oltre vent’anni crea mondi straordinariamente oscuri, sensuali e complessi.

Eppure, incredibilmente, nessuno dei suoi romanzi è mai stato tradotto in italiano! Un vero peccato, perché chi ama il fantasy dalle sfumature gotiche e romantiche troverebbe in lei una vera pioniera: una voce che ha anticipato di almeno due decenni il trend del “dark romantasy”, portata al successo da autrici come Sarah J. Maas, Jennifer L. Armentrout e Rebecca Yarros.


Chi è Anne Bishop?

Anne Bishop ha debuttato alla fine degli anni ’90 con la trilogia The Black Jewels. Una saga che ha conquistato numerosi lettori grazie al suo perfetto equilibrio tra magia, sensualità e una profonda riflessione su potere, desiderio e libertà. I lettori internazionali hanno più volte sottolineato le profonde somiglianze fra la sua serie e i primi romanzi di Sarah J. Maas (tant’è che varie accuse/illazioni non-ufficiali di plagio si sono affacciate in diverse occasion, mai però con il beneplacito di Anne Bishop).

Le sue storie si ambientano in universi originali e intricati. Ciò che affascina maggiormente nei suoi romanzi, a sentire i lettori anglofoni, è la profondità del worldbuilding.

Le sue protagoniste femminili, al tempo stesso, non sono semplicemente eroine forti o ribelli: sono figure complesse, a volte ferite, spesso ambigue, sempre consapevoli del proprio potere e del prezzo che esso comporta. Ed è proprio questa complessità emotiva – unita a un tono sensuale e spesso oscuro – a rendere la sua narrativa così moderna. Oggi si parla tanto di “romantasy” come di un genere nuovo…. ma Anne Bishop lo stava già scrivendo quando il termine nemmeno esisteva!


I libri fantasy di Anne Bishop

Turns of Fate (Isle of Wyrd Vol. 1 – 2025)

turns of fate - isle of the wyrd - anne bishop

Le parole hanno un potere immenso. Le intenzioni fanno la differenza.

La maggior parte delle persone visita il Parco del Destino per divertirsi. Arrivano per farsi leggere le carte e scoprire qualcosa sul loro futuro. Passeggiano in un parco incantevole e gustano i piatti del ristorante dell’hotel. Più di tutto, sperano di intravedere gli Arcani, esseri paranormali che governano l’Isola di Wyrd.

Alcuni, però, cercano di stringere un patto con gli Arcani: desiderano cambiare il proprio destino. Altri ancora hanno obiettivi più oscuri.

Quando la detective Beth Fahey viene inviata al Parco del Destino per indagare su una “pistola fantasma”, intraprenderà un viaggio insolito, imparando a muoversi tra le leggi spietate e le pericolose attrazioni degli Arcani. La sua indagine la condurrà a casi apparentemente impossibili e a scoprire i segreti del proprio passato, mentre le tensioni tra gli Arcani e gli umani dall’altra parte del fiume crescono.

L’Isola di Wyrd è un luogo dove i morti viaggiano in treno verso la loro destinazione finale, i predatori diventano prede e la vera natura dei cercatori emerge nelle increspature del destino che si agitano silenziose al loro passaggio.

Chi sopravvivrà? Chi soccomberà? E chi si perderà nel mezzo?


Black Jewels (1998 – 2023)

black jewell - anna bishop

Il Regno Oscuro si prepara a realizzare un’antica profezia: l’arrivo di una nuova Regina, una Strega dal potere superiore persino a quello dell’Alto Signore dell’Inferno. Tuttavia, questa giovane sovrana è vulnerabile a influenze e corruzioni; chiunque impari a controllarla, governerà l’Oscurità.

Ora, tre nemici giurati si lanciano in un crudele gioco di politica, intrighi, magia e tradimento, con il destino di un intero mondo appeso a un filo.

La serie Black Jewel contiene dodici libri, da Daughther of the Blood al recentissimo The Queen’s Project.


Trilogia Tir Alainn (2001 – 2003)

anne bishop - tir allain

La più giovane di una lunga stirpe di streghe, Ari, sente che tutto sta cambiando, e purtroppo non in meglio. Per generazioni, la sua famiglia ha vegliato sugli Antichi Luoghi, preservando la terra sicura e fertile. Ma con l’arrivo della Luna Estiva, l’umore dei suoi vicini si è fatto oscuro. E Ari non è più al sicuro.

Le Fate hanno a lungo ignorato ciò che accade nel mondo dei mortali, visitando le loro strade ombrose solo per brevi momenti di svago. Ora, però, quelle vie stanno lentamente svanendo, lasciando i Clan delle Fate isolati e abbandonati.

Dove un tempo regnavano armonia tra il mondo spirituale e quello naturale, ora riecheggia una dissonanza che turba sia Fate che mortali. E quando nella città iniziano a circolare voci di una caccia alle streghe, alcuni si domandano se i vari segni non siano parte della stessa inquietante sinfonia.

A guidarli resta solo un unico, enigmatico riferimento ai Pilastri del Mondo


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“The Keeper of Magical Things”: la recensione del libro cozy fantasy di Julie Leong


the keeper of magical things - recensione - cozy fantasy - julie leong

Se pensi che The Spellshop di Sarah Beth Durst e Legends and Lattes siano due fra i migliori libri cozy fantasy mai scritti, bè… preparati a lasciarti incantare da The Keeper of Magical Things di Julie Leong!

In realtà, avevo già letto (e amato) il suo dolcissimo The Teller of Small Fortune; un libro meraviglioso che, purtroppo, non ha ricevuto nemmeno metà del successo che meritava. Probabilmente perché, a differenza di The Keeper of Magical Things, che vanta una meravigliosa love story, il precedente romanzo dell’autrice era completamente privo di elementi romance.

Questo nuovo romanzo, invece, ha tutti gli ingredienti necessari a conquistare le fan del genere, a partire da un’incantevole ambientazione che ricorda un po’ la Unseen University di Terry Pratchett e un irriverente companion gatto-drago dalle ali di pipistrello…


La trama

Certainty Bulrush desidera solo essere d’aiuto: alla Gilda dei Maghi che l’ha accolta come novizia, al fratellino che dipende da lei per iniziare il suo costoso apprendistato, e a chiunque altro ne abbia bisogno. Purtroppo, la sua debole magia non si è mai dimostrata davvero utile a nessuno.

Si è sempre sentita indegna e inadeguata. Così, quando le si presenta l’opportunità di guadagnarsi il rango di maga attraverso un incarico dalla natura apparentemente semplice, non se la lascia certo sfuggire. Non importa se dovrà collaborare con la Maga Aurelia… una donna bellissima e brillante, ambiziosa quanto abile nell’allontanare chiunque le stia intorno.

Le due devono trasportare una collezione di artefatti magici di poco conto in un luogo sicuro: la meta prescelta è Shpelling, il villaggio più tranquillo e meno magico dei dintorni. Qui, dovranno sistemare un vecchio magazzino, separare le teiere pettegole dalle spade fiammeggianti, accudire un piccolo gatto-drago ribelle che si è unito alla loro squadra e, soprattutto, evitare qualsiasi complicazione. Il fragile rapporto tra la Gilda e gli abitanti del villaggio, infatti, è a un punto critico, e l’ultima cosa di cui i maghi hanno bisogno è un incidente magico.

Tuttavia, a mano a mano che Cert e Aurelia cominciano ad avvicinarsi, si rendono conto che l’unico modo per assicurarsi che la magia sia veramente d’aiuto alla comunità è imparare a… condividerla.


The Keeper Magical Things: la recensione del libro di Julie Leong

Contro il capitalismo, e le dure leggi del marketing

In realtà, poco fa ho menzionato Baldree e Sarah Beth Durst, ma The Keeper of Magical Things racchiude anche numerosi elementi che lo avvicinano a due altri cozy fantasy che io, ad eempio, adoro con tutto il cuore: L’Enciclopedia delle Fate di Emily Wilde e La Guardiana delle Fenici di S. A. Maclean.

Più che del classico trope “grumpy x sunshine“, qui parliamo di un’avvincente variazione del tipo “sunshine x ice queen“. Posso garantirti che il banter tra l’estroversa novizia Certainty e la talentuosa maga Aurelia è assolutamente all’altezza, se non superiore, a quello tra Emily e Wendell! Il loro slowburn è una lenta danza e, da un punto di vista personale, ho apprezzato ogni singolo battibecco e battuta salace.

Ho anche adorato le vibes della storia e, soprattutto, ho percepito un profondo senso di calore nel bellissimo messaggio che trasmette: Julie Leong, con i suoi libri apparentemente semplici e accoglienti, lancia una sfida al sistema capitalistico e alle sue consolidate dinamiche di profitto e ascesa sociale.

Già solo nella dedica, scrive “kind is great enough“, suscitando in chi legge un forte desiderio di ricevere un abbraccio dai suoi personaggi; in particolare, forse, da Aurelia, che nel corso del romanzo compie un percorso di crescita straordinario e impara a valorizzare le piccole gioie della vita, al di sopra di tutte quelle trivialità venali che la nostra società continua a idolatrare (una carica prestigiosa, ricchezza sfrenata, ecc.), anche quando ormai sappiamo bene che sono proprio queste cose a spingerci sempre più sull’orlo del baratro.

Come tornare a connettersi con la propria comunità, e… con la propria magia interiore!

Se un editore avrà mai il coraggio di portare in Italia una piccola gemma come questa, prometto solennemente che ne acquisterò tre copie!

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Da “Vicious” a “M3GAN 2.0”, 5 film horror che ho recuperato in tv a inizio ottobre


Vicious: I tre doni del Male

Sai che, nonostante le sue imperfezioni, il film Vicious: I tre doni del male si è rivelata una piacevole sorpresa? In un’ora e quaranta, Dakota Fanning mette su un one woman show davvero niente male: la sua interpretazione ti tiene incollata allo schermo e ti fa alzare le palpitazioni, nonostante la premessa assurda da cui parte la trama e tutti i jumpscares da due soldi che costellano buona parte della pellicola…

Il concept di Vicious, per chi non lo sapesse, richiama in parte quello del film The Box, ma viene rielaborato in modo più originale e intrigante, con qualche contaminazione da “curse horror” più recenti tipo Smile o It Follows. Questo fa sì che la visione si trasformi in un’esperienza molto più claustrofobica e bizzarra, naturalmente…

Ma, a dire il vero, ciò che ho apprezzato maggiormente è stato il modo in cui l’opera di Bryan Bertino rappresenta il disturbo d’ansia: vale a dire, non soltanto come un aspetto della personalità della protagonista, un quirk o un tratto bizzarro da superare, ma come questa sorta di forza catastrofica, apparentemente onnipotente, che è in grado di stravolgere completamente la percezione della realtà di chi ne soffre.

Anche il finale, che potrebbe apparire sibillino a una prima lettura, mi è sembrato sorprendentemente positivo e intelligente. Soprattutto perché si tratta di una chiusura che lascia spazio all’interpretazione, sì, ma in realtà ha un significato molto forte: a volte, lasciare che i cattivi pensieri ti scorrano nella testa senza toccarti (e, soprattutto, senza reagire) è davvero l’unico modo per uscire dal tunnel…

I libri che ti consiglio di leggere se ti è piaciuto Vicious:

Diavola di Jennifer Thorne oppure La Scatola dei Bottoni di Gwendy di Stephen King e Richard Chizmar.


Until Dawn: Fino all’alba

until dawn fino all'alba - film

Per quanto io possa amare l’applicazione del trope del loop temporale al genere slasher, non posso fare a meno di domandarmi che senso abbia alterare così profondamente il plot di un videogioco di successo, quando il tuo obiettivo ultimo è comunque quello di ricavarne un film così sciatto e pieno di cliché…

Magari i fan più appassionati del survival horror in chiave teen saranno in grado di apprezzare alcuni aspetti di questa pellicola, diretta dallo stesso David F. Sandberg di Annabelle: Creation (e se non è un avvertimento questo…). In Until Dawn, alcune morti sono rese in maniera spettacolare e la trama si rivela abbastanza semplice da seguire. A patto, ovviamente, di accettare fin da subito che nessuno degli eventi in scena avrà un senso, e che la spiegazione dietro ai numerosi fenomeni sovrannaturali in atto è la prima cosa che verrebbe in mente a uno studente alle prese con il suo primo mese di corso di sceneggiatura.

Personalmente, ho odiato ogni singolo personaggio (ma proprio al punto che schioccavo la lingua in preda alla delusione ogni volta che uno di loro tornava in vita!) e credo fermamente che il direttore del casting, chiunque lui/lei sia, meriti una bella ramanzina per aver preso alcune delle peggiori decisioni nella storia dell’horror.

Insomma, fra tutti gli adattamenti di videogiochi che mi vengono in mente… Bè, diciamo che forse Until Down non è abbastanza cringe da riuscire a battersela con altri “capolavori” del genere quali Borderlands o Five Night’s at Freddie. Eppure riesce, secondo me, ad annoiare il pubblico addirittura più di entrambi…

I libri che ti consiglio di leggere se ti è piaciuto Until Dawn: Fino all’alba:

How to Survive Your Murder di Danielle Valentine o Le Sette Morti di Evelyn Hardcastle di Stuart Turton.


Final Destination: Bloodlines

final destination bloodlines

Esattamente come nel caso di Vicious: I tre doni del male, devo dire che non mi aspettavo moltissimo dal nuovo capitolo della saga Final Destination… E invece ho cambiato rapidamente idea!

Fin dalla sua scena d’apertura carica di adrenalina, Bloodlines dimostra che questo franchise potrebbe avere ancora molto da offrire ai suoi fan, regalando brividi intensi e un alto livello di intrattenimento, proprio come è successo con Scream.

La sceneggiatura del film si distingue per la sua straordinaria creatività, e non solo per la sua capacità di orchestrare una serie di dipartite esponenzialmente più brillanti e cruente. I registi Zach Lipovsky e Adam Stein riescono a catturare in maniera magistrale l’essenza del primo Final Destination – un film che ormai è riuscito a imporsi con prepotenza all’interno dell’immaginario pop dei millenial – rielaborandola in modo tale da renderla appetitosa non soltanto per gli appassionati storici della saga, ma anche per le nuove generazioni.

Un obiettivo che, chiaramente, viene facilitato dalla stessa natura del franchise: la paura della Morte, con il suo manto carico di potenziali fatalità e la sua falce rapida, indiscriminata e implacabile, rappresenta probabilmente la fobia più universale e trasversale che sia mai esistita…

Tuttavia, il rischio che questo nuovo film precipitasse nella banalità o, peggio ancora, in una sorta di autoreferenzialità forzata, era davvero molto alto. Bloodlines supera questi ostacoli in maniera brillante, e si candida a diventare una delle visioni più gustose di questo Halloween!

I libri che ti consiglio di leggere se ti è piaciuto Final Destination: Bloodlines:

My Heart is a Chainsaw di Stephen Graham Jones o Il Tristo Mietitore di Terry Pratchett

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“The Unicorn Hunters”: il nuovo historical fantasy di Katherine Arden


the unicorn hunters - libro fantasy - katherine arden

Ladies and gentlemen, The Unicorn Hunters di Katherine Arden ha una data di uscita e una cover!

La regina del fantasy storico è tornata in azione e, dopo la graditissima conferma rappresentata dal suo indimenticabile e struggente Le Calde Mani degli Spiriti, il livello di hype ha raggiunto delle vette a dir poco vertiginose!

L’edizione in lingua originale di The Unicorn Hunters sarà disponibile su Amazon a partire dal 2 giugno 2026. Non esagero quando dico che si tratta di una delle mie uscite più attese dell’anno! Ovviamente, lo divorerò a ridosso dell’uscita in inglese, ma spero comunque che Oscar Vault non si lasci sfuggire l’occasione di portarlo in traduzione da noi il prima possibile.

Dopotutto, ho letto tutto quello che Katherine Arden ha scritto, inclusi i quattro middle grade della serie Small Spaces. Non sono mai rimasta delusa, e la trama di questo nuovo romanzo autoconclusivo promette già grandi cose…


The Unicorn Hunters: la trama

Anna di Bretagna era solo una bambina quando il suo regno fu invaso, la sua casa assediata e suo padre, il re, condotto incontro a una morte crudele.

Ora le sue casse sono vuote, le sue terre occupate dai nemici. Minacciata da una nuova guerra, ad Anna viene addirittura imposto di diventare la nuova regina dei suoi stessi conquistatori e di sposare il re di Francia.

Questo matrimonio sancirebbe l’annessione del suo paese. Ma Anna ha promesso a suo padre che la Bretagna non sarebbe mai stata sottomessa.

Decide di sfidare il destino, allora, fidanzandosi in segreto con il più grande nemico della Francia. Ma in un mondo in cui le corti si spiano a vicenda attraverso la magia, c’è un solo modo per celebrare questa unione proibita.

Anna conduce la sua corte nel cuore di una foresta leggendaria, dove gli indovini di corte non possono arrivare. Il mondo crede che siano solo una squadra di cacciatori, alla ricerca di unicorni. Ovviamente è una finzione, un inganno. Nessuno, a memoria d’uomo, ha mai nemmeno visto un unicorno. L’unico obiettivo di Anna è questo matrimonio segreto, la sua ultima speranza di salvezza.

Eppure nel momento in cui, contro ogni aspettativa, un unicorno si materializza davvero e uno straniero barcolla dagli alberi cadendo ai suoi piedi, Anna viene catapultata in un mondo incantato. Un posto in cui perfino una sovrana condannata potrebbe trovare il potere di cambiare il proprio destino e quello della sua terra… Oppure, perdersi per sempre nell’ombra.


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